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Autore: SasukeUchihaSakuraHaruno    06/01/2015    3 recensioni
Sakura Haruno studentessa diciottenne del liceo di Konoha, non ha mai cercato di avere alcun tipo di rapporto con nessuno, in quanto ferita ancora da un'esperienza che nessuno conosce. Un giorno però, Naruto le confessa i suoi sentimenti,ma lei lo rifiuta dicendogli di non volere alcun tipo di relazione al momento. In realtà però, nei suoi pensieri è impressa l'immagine di un giovane dai capelli corvini, anche se lei non vuole ammetterlo a se stessa, perchè scottata troppe volte per poter riprovare ad amare...Studente modello, fascino tenebroso ed anche lui con un passato ancora del tutto ignoto agli altri. Fin da subito è l'unico a far uscire la vera Sakura, quella ragazza che non ha paura di niente e di nessuno, quella Sakura sorridente e felice, quella Sakura innamorata che nessuno aveva mai visto, a parte lui...
Dal secondo capitolo:
"-Naruto, siediti e smettila!- Lo rimprovera il docente.
-Ascolta quello che dice il maestro…pecorella.- , questa volta è Sasuke a parlare e per un attimo contemplo incantata quelle labbra carnose dalle quali sono uscite quelle quattro piccole parole…"
Spero di avervi un po' incuriosito,per il resto: Dattebayo!!!!
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1:
L'inizio di tutto.

Nei miei lunghi e noiosi diciotto anni, non ho mai cercato di conoscere nessuno.
La verità è che la sola idea di poter instaurare un qualsiasi contatto o rapporto con qualcuno non mi alletta, ecco tutto.

Tutti mi stanno alla larga o io sto alla larga da loro, non so dirlo per certo ma, sta di fatto che non proferisco parola con nessuno.

Passo la maggior parte delle ore scolastiche ad ascoltare i professori parlare della lezione e ben secchiona quale sono, prendo appunti a più non posso.

Qualsiasi parola o monosillabo proferita da un docente è di vitale importanza per me, se non voglio prendere un brutto voto.

La mia unica esistenza si può dire che sia basata sui libri, da precisare però che non sono una di quelle secchione che passano giornate intere a studiare, ho un’ottima memoria, per cui mi basta un’oretta per imprimere nella mente tutto ciò che devo sapere.

Mi piacciono anche altri generi di libri, che non hanno a che fare per forza con la scuola come ad esempio: il fantasy, il romanzo rosa, l’horror, il giallo etc.

Oltre alla passione per la lettura, amo molto la musica, è d’obbligo per me ascoltare qualche gruppo rock durante il ritorno verso casa.

Oggi come sempre, la sveglia emette quel fastidiosissimo suono che tutti gli studenti odiano, destandomi da quel sogno travolgente di cui ero letteralmente rapita.

Anche se con malavoglia, mi alzo dal letto e mi guardo allo specchio: non l’avessi mai fatto. Ero un mostro, un inguardabile mostro.

Avevo il trucco colato e i capelli arruffati. Vado di corsa in bagno e decido di lavarmi viso e denti il più veloce possibile, dopo di che inizio a truccarmi.

Le ragazze d’oggi utilizzano molti prodotti cosmetici per “nascondere le impurità”, o come dico io imbrattarsi il viso di fondotinta.

Dopo aver fatto questa constatazione, decido di mettermi all’opera: opto per un ombretto chiaro, disegno una striscia sottile con un eyeliner nero, passo il mascara sulle lunghe ciglia nere, dopo di che spalmo sulle labbra un rossetto rosa tenue.

Dopo aver finito di truccarmi, mi vesto, mi guardo per un’ ultima volta allo specchio e, decretando di avere un aspetto almeno presentabile, corro di sotto in cucina.

La nostra non è una famiglia molto benestante, ma ce la caviamo lo stesso; ultimamente ho accettato di lavorare part-time in un night club della capitale e, con i soldi che racimolo ogni mese, pago gli studi, di nascosto è ovvio, altrimenti i miei mi ucciderebbero.

Fatta questa macabra osservazione, vedo mia madre intenta a prepararmi il pranzo per oggi, e non posso far a meno di sorridere è così bella indaffarata con quel fazzoletto in testa e con quel grembiule, che mi fa tornare indietro nel tempo, quando ero ancora una bambina pestifera.

Lei si gira e mi guarda indispettita forse perché ancora non ho preso quel dannato panino che lei mi ha preparato lì sopra il tavolo. Mi do un colpo leggero sulla testa e dico:- Scusami mamma, mi ero un attimo incantata.-

Lei addolcisce il suo sguardo e mi carezza il capo dicendomi di non fare tardi. Grido un sonoro “ciao” alla mia famiglia e parto verso quella che so già essere una giornata noiosa come le altre.

Arrivo in classe, come sempre è vuota, quindi mi affretto per trovare un posto decente che non sia né troppo indietro né troppo avanti; così da poter sia ascoltare gli insegnanti durante la lezione, che non essere troppo esposta agli altri.

Trovato il posto giusto, mi siedo ed aspetto che arrivi il professor Kakashi in modo tale che inizi l’ora di matematica; ma quando faccio per prendere i libri, mi accorgo di non essere sola, c’è Sasuke Uchiha il migliore allievo della scuola; conosciuto da tutti per la sua media di voti alta e il fascino irresistibile.

Aspetta un attimo, quale fascino irresistibile?! Scaccio quel pensiero dalla mente, e mi affretto nel prendere il libro di matematica, in attesa che il professore arrivi e con lui tutti quanti.

  
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