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Autore: Letizia25    06/01/2015    3 recensioni
Ci sono persone che si trovano ad una festa, in fila, ad un concerto, ad una cena, in un parco, al mare.
Ci sono persone che impiegano mesi per innamorarsi di qualcuno.
Ci sono persone che hanno paura di quello che provano.
Ci sono persone che fuggono.
Ci sono persone che non si lasciano amare.
E poi ci sono loro.
Non sanno come sia successo, semplicemente è accaduto, e che non sarebbe potuta andare diversamente.
Si sono trovati, in un posto dove non c’era niente da trovare, né da vedere, né da cercare.
*
Ci sono persone che si trovano nel bel mezzo del nulla e che capiscono di essere fatte l’una per l’altra prima ancora di conoscersi.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Vanessa, che se lo merita,
dopo tutto il tempo speso a sopportare
me e i miei scleri continui.
Ti voglio bene stellina.
 
 
 
Ci siamo trovati nel bel mezzo del nulla
 
 
 
Ci sono persone che si trovano ad una festa, in fila, ad un concerto, ad una cena, in un parco, al mare.
Ci sono persone che impiegano mesi per innamorarsi di qualcuno.
Ci sono persone che hanno paura di quello che provano.
Ci sono persone che fuggono.
Ci sono persone che non si lasciano amare.
 
E poi ci sono loro.
 
Non sanno come sia successo, semplicemente è accaduto, e che non sarebbe potuta andare diversamente.
Si sono trovati, in un posto dove non c’era niente da trovare, né da vedere, né da cercare.
 
Era un pomeriggio d’inverno, e la neve cadeva lenta. Entrambi stavano camminando, lentamente, quasi fossero dentro ad una bolla di sapone che li separava dal resto del mondo, persi nei loro pensieri.
Ogni passo lasciava l’impronta nella neve fresca, mostrando il cammino di quei due cuori solitari, silenziosi.
E intanto la neve continuava a cadere, e loro continuavano a camminare, tra la folla, senza essere visti, senza dare peso alle occhiate furtive degli altri, senza che qualcosa o qualcuno interrompesse quel loro andare per il mondo staccati dalla realtà.
Continuavano a camminare, curandosi solo di mantenere intatta quella bolla che li proteggeva, che li teneva lontano da tutto e da tutti, che li difendeva da quello che avevano vissuto e che non avrebbero mai più voluto riprovare, che li teneva al sicuro, nel loro mondo, fatto di tanti, troppi sogni nel cassetto, di speranze, alcune sfumate, altre non ancora andate in porto, altre realizzate, altre ancora da mettere sulla giusta via.
Quella bolla, che avevano costruito con fatica, giorno dopo giorno, passo dopo passo, passando sopra le macerie di tutto quel che c’era stato e che non sarebbe più tornato.
Quella bolla, che li portava in un luogo senza tempo, senza spazio.
Li portava nel bel mezzo del nulla.
E ancora i loro piedi continuavano a percorrere le vie di quella grande città, magica, magnetica, che assorbiva con il suo ritmo, con la sua frenesia, con le persone.
Ma loro no. Loro seguivano tutta un’altra lunghezza d’onda.
Al correre frenetico degli altri tra i sotterranei della metropolitana, preferivano stare fuori, sulla strada, accompagnati dal rumore del traffico a cui ormai erano abituati e che era diventato semplicemente un sottofondo di ogni giorno.
Al mangiare qualcosa al volo in un bar, preferivano tornare a casa,  godendosi quello che avevano preparato.
Al fare in fretta la mattina, o in qualsiasi altro momento della giornata, preferivano coccolarsi, rilassarsi, prendere un po’ di tempo per loro.
Erano così, diversi, da tutto e tutti, da come la società voleva che fossero, da quei canoni assurdi che quella stessa società imponeva. Che poi, diversi solo sotto il punto di vista degli altri.
Loro erano semplicemente se stessi. Nulla di più, nulla di meno.
Erano se stessi, ad ogni ora della giornata. E questo bastava.
E intanto la neve continuava a fioccare, il tempo a passare, e loro a parte, rispetto a tutto il resto.
Ogni passo lasciava sempre l’impronta e i brividi correvano sulle loro pelli. Ma non se ne curavano, con le cuffiette nelle orecchie per sentire la musica, parte di quel loro mondo da cui non avrebbero mai voluto distaccarsi.
Però, si sa, al destino, alle coincidenze, al caso, alla vita, piace giocare con le vite delle persone, divertendosi a far scoppiare di tutto.
E loro erano stati solo due delle tante vittime che tutti quei fattori molto particolari erano riusciti a colpire, scatenando qualcosa di impensabile, di imprevedibile, di incredibile.
Avevano solo avuto una piccola sensazione, dentro al cuore, nel suo angolo più nascosto, più remoto, quasi una piccola puntura, che li aveva costretti ad alzare gli occhi da terra, dalle loro scarpe, dalla neve che pian piano si stava scurendo.
I loro occhi, così simili, si erano incontrati, solo per una semplicissima frazione di secondo.
E in un attimo, le loro bolle erano esplose, completamente, si erano dissolte al vento, come polvere, come sabbia finissima. Si erano ritrovati tutt’ad un tratto a contatto diretto con la realtà, con quel mondo di cui facevano parte ma di cui si erano limitati solo a riempire il margine più esterno. Si erano ritrovati catapultati fuori dal loro piccolo mondo, fatto di piccole cose, per atterrare in un luogo inesplorato.
Si erano avvicinati, esitando, studiandosi, come per capire cosa stessero vivendo in quel momento, perché proprio non stavano capendo più niente.
I loro cuori si erano messi a battere, a correre veloce nei loro petti, mozzando i loro respiri in gola.
Niente aveva più importanza. C’erano solo loro due.
I capelli dello stesso colore del sole. Lo stesso sguardo frastornato, confuso, eccitato, curioso, sollevato.
Si erano sorrisi, senza sapere perché, mentre le loro guance di tingevano di un rossore che ben spiccava sulle loro pelli chiare.
E si erano sentiti d’un tratto leggeri, svuotati di tutto. Erano diventati come le nuvole, forse addirittura più leggeri. Ma cosa importava? Niente.
C’erano loro, uno davanti all’altra, e questo bastava.
Per riempire il vuoto nei loro petti.
Per riempire gli spazi vuoti tra le loro dita che la mano dell’altro aveva colmato con la sua.
Per sentire finalmente che la parte che mancava nella loro vita era finalmente arrivata.
E che non l’avrebbero fatta scappare, mai.
Si erano sorrisi di nuovo, mentre i battiti dei loro cuori si stabilizzavano, mentre lasciavano che i resti delle loto bolle se ne andassero del tutto, per liberarli da quel qualcosa, da quella paura che li aveva fatti allontanare dal mondo, e non li aveva fatti vivere veramente.
Ma adesso erano lì, uno davanti all’altra, coscienti di star iniziando a vivere sul serio, senza freni, paure, senza pensare troppo, solo con la voglia di assaporare ogni singolo istante.
Non sapevamo come, era successo e basta. E a loro andava benissimo così, anche se non sapevano niente l’una dell’altro.
 
Ci sono persone che si trovano nel bel mezzo del nulla e che capiscono di essere fatte l’una per l’altra prima ancora di conoscersi.






Letizia
Buona sera a tutti!
Allora, premetto che non so come mi sia venuta in mente una cosa simile, ma era per fare una sorpresa ad una persona a cui sono molto affezionata :'3.
Non so come mi sia venuta in mente quest'idea un po' strana (?) rispetto ai miei standard.
Però mi piace, sono felice di come sia venuta fuori.
Spero che piacci anche a voi :'3.
Che poi, è un periodo che mi vengono in testa solo One Shot *^*, cosa molto strana per me, ma anche ben accetta ^W^.
Se volete lasciare recensioni (sempre ben accette), non preoccupatevi se la risposta non arriva subito.
Appena posso, rispondo a tutte le recensioni di tutte le storie, quindi non preoccupatevi ;).
Grazie per aver spero un pochino di tempo per leggere queste 1.000 paroline, tonde tonde. Grazie davvero.
Un bacione a tutti e a presto, Letizia <3
   
 
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