Nel nostro universo, c’è un pianeta della Via Lattea che compie il suo giro di rivoluzione intorno al Sole; un pianeta come tanti? Ignara, forse, di quello che succede in uno dei suoi angoli più dimenticati, la Terra gira tranquilla intorno al proprio asse, mentre migliaia e migliaia di esseri minuscoli le camminano intorno. Oceani e foreste, ghiacciai e vulcani, e poi continenti, Stati, regioni, città, quartieri… Questo lo scenario che si apre ai vostri occhi, cari visitatori della Terra. E non dimentichiamo la vastità di esseri viventi che vi abitano. Vi chiederete: cosa ci sarà di tanto importante in questo posto? La vita, naturalmente. Ma provate a chiedervi invece: cosa ci sarà di tanto speciale in queste creature? Gli esseri umani, per esempio. Così diversi tra loro, talmente diversi che sarebbe impossibile descrivere ogni loro comportamento, ogni loro idea, ogni loro emozione… Perciò, voltiamo lo sguardo verso la città e proviamo ad osservare con i nostri occhi…

Camminando per le strade di una normalissima città, dove passano delle normalissime automobili, ecco che possiamo osservare una normalissima giornata di alcuni normalissimi umani. Ci avviciniamo a un edificio adibito a dimora dai suddetti umani. Ed ecco, lì in alto, un’apertura; ci avviciniamo. Diamo un’occhiata all’interno e la casa sembra essere in ordine. Decidiamo così di andare a ispezionare l’ambiente interno. Entriamo dalla finestra e, assicurandoci di non far alcun rumore, cominciamo l’esplorazione. La casa è silenziosa, linda come uno specchio, perfettamente pulita, quasi in contrasto con quello che ci aspettava di lì a pochi passi… Entriamo nel cuore della casa, e cominciamo a sentire qualcosa, una voce, forse. Qualche passo dopo sì, era decisamente una voce. Un mugolio di una bambina, misto a quello che sembrava… una risata? Una bambina che ride e piange allo stesso tempo? Suona alquanto strano. Individuiamo la stanza da cui proviene la strana voce e, ancora più silenziosi di prima, ci avviciniamo. La porta è socchiusa… Entriamo. 

Ed eccolo, finalmente! Un esemplare di essere umano allo stato brado, nella sua dimora. Un esemplare femmina, adolescente, non può avere più di 15 anni… Ma sembra avere qualcosa di strano. Ha uno strano aggeggio in mano che emana una luce chiara dalla parte superiore; è un telefono cellulare. E’ seduta sulla sedia della scrivania… O almeno, non proprio seduta. E’ rannicchiata, dondola in maniera scomposta. Ha uno sguardo indemoniato, nel bianco degli occhi si distinguono nettamente le venature rosse. Abbiamo motivo di credere che non abbia dormito e abbia passato la notte legata a quell’aggeggio demoniaco. Sulla sua destra, sopra la testata del letto, c’è una targa rosa, con su scritto un nome: “Aura”. Deve essere il nome della ragazza. Non sembra essersi ancora accorta della nostra presenza, tanto è presa da ciò che sta facendo. A questo punto non ci sono dubbi. Non può essere altro che una pazza indemoniata, arrapata ai massimi livelli di personaggi inventanti/membri di band/attori di tutte le razze, generi sessuali e colori di capelli. Questo tipo di individuo femmina è meglio noto come “fangirl”. La sindrome della fangirl è caratterizzata dai sintomi più variegati, che cambiano di soggetto in soggetto. Tra quelli sopra citati, vi sono i più comuni sintomi della sindrome allo stadio terminale.

Le ragazze dagli 11 ai 15 anni circa (ma anche oltre) sono i soggetti più colpiti, ma casi di questo genere sono stati riscontrati anche nell’altro sesso, e in questo caso la malattia è detta “sindrome del fanboy”. La sindrome può sembrare apparentemente innocua agli occhi degli adulti, che vedono queste ossessioni nei confronti di personaggi famosi/inventati come semplici sfoghi adolescenziali. Ma se si fermassero a osservare più da vicino i loro figli o nipoti, e notassero i loro sguardi demoniaci, accentuati dalle occhiaie per la veglia notturna delle fanfiction (storie inventate da altre fangirl/fanboy assatanate/i sui loro idoli), e i loro movimenti convulsi delle mani, uniti a urletti e mugolii sconnessi e senza senso, capirebbero, come noi, che c’è qualcosa che non va. Una conseguenza comune in tutti (e sottolineo TUTTI) i casi di sindrome della fangirl, è la totale assenza di vita sociale. I loro unici amici sono altri fanboy/fangirl ossessionati dalle stesse passioni. Nei casi più disperati, possono anche essere fan di fandom diversi ma, pur di eludere la solitudine, decidono di diventare amici per parlarsi a vicenda delle rispettive passioni e anche se all’inizio a uno non importa niente del fandom dell’altro, nel 95% dei casi finiscono per far parte degli stessi fandom, scoperti nel corso della loro vita insieme.

Dopo qualche minuto di osservazione, decidiamo di lasciare da sola la fangirl, per non disturbarla ulteriormente, e decidiamo di concludere così il nostro viaggio alla scoperta della specie umana. Grazie per averci seguito e buonanotte!

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Salve a tutti! Sono EleonorAlex, scrivo già da un po' di tempo, ma questa è la prima volta che scelgo di pubblicare online una mia opera.

Se non fosse stato per la mia migliore amica (alla quale la storia stessa è ispirata e dedicata), il file di questo racconto avrebbe passato il resto dei suoi giorni solo soletto nell'archivio del mio computer, senza che nessuno mai, oltre a me e alla mia amica, lo leggesse.

Spero vivamente che la storia vi sia piaciuta e che vi siate fatti quattro risate!

-EleonorAlex

P.S. Sono naturalmente ben accetti recensioni/critiche/pomodori marci/parole random :3 ...e ai primi 10 che recensiscono regalo una miniatura della fangirl sopracitata (?)