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Autore: marta_weasley    07/01/2015    0 recensioni
piccola fanfiction scritta di getto dopo aver visto la fine della quarta stagione.
tratto dal testo
"A volte non ho la più pallida idea di cosa fare. A volte sento un enorme buco nero al centro del petto che giorno dopo giorno si ingrandisce e mi divora, lentamente, inesorabilmente."
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A volte non ho la più pallida idea di cosa fare. A volte sento un enorme buco nero al centro del petto che giorno dopo giorno si ingrandisce e mi divora, lentamente, inesorabilmente. A volte non riesco neanche ad alzarmi dal letto, il solo aprire gli occhi fa male, il solo respirare fa crescere quell’ enorme voragine. E quando succede rimango nel suo letto, così grande senza di te, e non faccio nulla. Come potrei? Sono così stanco da non averne la forze.
A volte invece sento di poter fare di tutto, sento di poter uscire, fumare con Lip, ridere con Debs e perfino cercare di non far cacciare Carl nei guai. A volte mi sento così libero, così leggero, così… felice. Ma anche solo pensarci mi sfianca e torno sempre in quella camera buia e non voglio nessuno, nemmeno te che ogni notte mi stringi a te e mi accarezzi i capelli. Cerchi di starmi accanto, e una parte di me vorrebbe solo che mi lasciassi in pace, che tutti mi lasciassero in pace. Ma vorrei anche che non mi abbandonassi, che tu rimanga vicino a me, che mi continui a sussurrare che andrà tutto bene, che io starò bene. Non so che fare. Non so se respingerti o attirarti a me e allora rimango immobile, fermo.
Oggi mi hanno fatto sedere. Non voglio farlo. Non voglio vederli. Perché non capiscono che voglio solo scomparire.
Mi hai portato in bagno, sono seduto nella vasca mentre cerchi di lavarmi. Ti prego lasciami tornare a letto, lasciami sprofondare in quelle coperte. Non riesco neanche a dirlo perché una parte di me è egoisticamente felice nel vedere con quanta cura tu ti occupi di me e di nuovo non so che fare. Ancora una volta rimango fermo e tu passi la spugna insaponata sulle mie braccia mentre io appoggio la testa sulle ginocchia. Perdonami se ti faccio penare, perdonami se ora sei qui ad occuparti di me mentre a quest’ ora potresti essere a berti una birra all’ Alibi. Perdonami se non ho la forza neanche di guardarti negli occhi. Perdonami se in fondo non mi dispiace tenerti tutto per me.
Sono egoista, sono spregevole, sono felice, ma anche disperato, sono confuso e non so che fare…
“Andate via” ho solo la forza di dire questo. Vi prego andate via, vivete le vostre vite, lasciate che questo vuoto mi risucchi, lasciatemi scomparire.
“Col cazzo che me ne vado!” me lo urli ogni volta che cerco di mandarti via. Non capisci, ti prego, va via. Lasciami solo.
Sei sempre accanto a me, grazie. Vorrei alzarmi dal letto, vorrei voltarmi e sorriderti, vorrei baciarti, fare l’ amore con te, ma non ce la faccio…
Voglio che qualcuno mi aiuti, ma non voglio esservi di peso. Vi prego,
lasciatemi scomparire.
Tutti i giorni sono uguali,  tutti i giorni tu mi urli dicendomi che devo alzarmi, che devo stare meglio;  ma io rimango disteso e fisso il muro. Ogni giorno cerchi di spronarmi ed ogni giorno ti respingo. Perdonami.
Poi una notte ti sei inginocchiato accanto al letto e mi hai guardato negli occhi. Sono così belli i tuoi occhi, sembrano sempre freddi, ma non con me, non questa notte. Inizi ad accarezzarmi il volto  rimango fermo, non ho la forza di staccare gli occhi dal tuo viso, è così bello alla luce della luna che entra dalla finestra. Le tue dita tremano e i tuoi occhi sono tristi. È colpa mia, perdonami, non avrei mai voluto farti provare tutta questa tristezza, lascia a me questa tristezza, lascia a me questo buio, lasciami ti prego. Salvati. Piano piano chiudi gli occhi ed appoggi la tua fronte sulla mia. Il tuo calore è bellissimo.
“Ian” la tua voce trema mentre pronunci il mio nome, sei disperato, perdonami. “Ian, ti prego. Torna da me. So che sei lì. Non abbandonarmi, non adesso, cazzo! Sei tutto ciò che mi è rimasto, sei l’ unica cosa bella di questa mia vita di merda! Ti supplico Ian, torna da me.”
Posso quasi sentire il tuo dolore e forse lo sento veramente, ma non riesco a capirlo con questa voragine nera che si sta espandendo. Rimani ad accarezzarmi la testa, forse per minuti o forse per anni interi. Alzi la testa e mi guardi negli occhi. Il tuo sguardo è così caldo, è piacevole. Mi baci la fronte e riesco ancora a sentire il piccolo taglio sul labbro che ti ha fatto tuo padre la notte in cui gli hai detto di noi. Hai rischiato tutto per me. Ti meriti di più di un cadavere svuotato come me, cazzo!
“Mi dispiace” e mi dispiace veramente. Per quanto la tua presenza mi salvi dal venire completamente divorato dal buio, mi dispiace. Ti sto rovinando la vita e questo non posso permetterlo. Non meriti tutto questo dolore, perdonami se ne hai le forze, se non te le ho prosciugate tutte io. E riesco a sentire le lacrime che scorrono e non riesco a fermarle, non riesco a fermare tutto questo dolore. E tu ti siedi sul bordo del letto e mi stringi tra le braccia mentre io continuo a piangere e non so che fare perché il tuo calore è bellissimo, ma è anche triste. Non è così che vorrei essere abbracciato da te, vorrei che tu mi stringessi dopo aver fatto l’ amore, vorrei poter ricambiare la tua stretta, vorrei alzarmi da questo stramaledetto letto, vorrei urlare, vorrei… ma non ci riesco.
Mi addormento per poi risvegliarmi tra le tue braccia qualche ora dopo, è ancora notte e il tuo respiro è bellissimo. Lo sento ed è come una manciata di aria fresca. È bellissimo. Tu sei bellissimo. E vorrei rimanere
così per sempre. Ma vorrei anche alzarmi e vivere con te, per te, ma davvero non ci riesco.
Ed ancora una volta non so cosa fare… 
  
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