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Autore: Hoshimi_    07/01/2015    3 recensioni
[Cast Shameless]
Cameron stava fissando con sguardo vuoto il suo riflesso allo specchio, mentre le sue mani sistemavano con noncuranza la cravatta rossa annodandola con gesti lenti e meccanici intorno al collo; lo smoking bianco che indossava metteva ancora più in luce i suoi capelli rossi, fondendosi quasi con la sua pelle diafana costellata da leggere efelidi.
Sospirò ritornando alla realtà, lisciandosi un'ultima con le dita fredde il tessuto morbido dell'abito.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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If you must die, sweetheart,
die knowing your life was my life's best part.
If you must die,
remember your life.
[You-Keaton Henson]





Cameron stava fissando con sguardo vuoto il suo riflesso allo specchio, mentre le sue mani sistemavano con noncuranza la cravatta rossa annodandola con gesti lenti e meccanici intorno al collo; lo smoking bianco che indossava metteva ancora più in luce i suoi capelli rossi, fondendosi quasi con la sua pelle diafana costellata da leggere efelidi.
Sospirò ritornando alla realtà, lisciandosi un'ultima con le dita fredde il tessuto morbido dell'abito.

Era giunto il giorno del matrimonio.

Prima di dirigersi in chiesa si fermò davanti ad una buca delle lettere per spedirne una: sentì la carta ruvida a contatto con i polpastrelli e rimase a lungo fermo davanti a quella cassetta contenente centinaia di lettere, chiedendosi se ce ne fosse qualcuna come la sua.
La busta era ormai infilata per metà dentro lo sportello, gli angoli ad una estremità non più visibili. Non sapeva esattamente cosa stesse aspettando: forse solo che qualcuno lo fermasse.
Anche se avrebbe accettato di essere salvato solo da una persona.
Scosse il capo lasciando andare l'aria che aveva trattenuto fin a quel momento e lasciò scivolare via dalle sue mani la lettera.

La chiesa che avevano scelto per la cerimonia si ergeva nei pressi di una scogliera ai cui piedi si estendeva a perdita d'occhio una baia: l'antica costruzione era circondata da un prato dove l'erba alta la fasciava per tutto il suo perimetro e si estendeva in ogni direzione fino alla scogliera, che distava poche centinaia di metri.
Era un luogo isolato e affascinante allo stesso tempo, riservato a pochi come quella circostanza.

Cameron arrivò in largo anticipo, tanto che la chiesa era deserta quando vi entrò : percorse con uno sguardo di stupore le mura ricoperte di affreschi, le vetrate colorate dalle quali entrava la luce del sole creando riflessi lungo la navata centrale, sulla quale era adagiato un tappeto rosso che arrivava fino all'altare.
Il suo respiro accelerò.
Non era pronto.
Vide una porta alla sua destra e la aprì, sperando di trovare un luogo nel quale calmarsi.
''Hey.''
Noel gli sorrideva in cima ad una scalinata.
Era perfetto.
Indossava un abito blu pallido, che metteva in risalto i suoi occhi azzurri; i capelli biondi sembravano dorati ai raggi del sole.
Cam cercò di rimanere impassibile al suono di quella voce, a quel sorriso felice che velava le labbra dell'altro.
Era felice.
Questo era l'importante.
Questo contava.
Sentì gli angoli della propria bocca piegarsi quasi involontariamente verso l'alto, mentre si apprestava ad abbracciarlo.
''Congratulazioni.''
Si stupì di quanto il suo tono di voce risultasse calmo e addirittura allegro.
''Beh la cerimonia deve ancora iniziare.''

Non per Cameron.

Per lui era già finita.

A questo pensiero sentì le labbra tremare leggermente e non potè impedirsi di dire:'' Noel...''
Un suono soffocato e appena percepibile, quasi stesse combattendo contro la sua voce per non pronunciarle quelle parole.
Il ragazzo gli rivolse un'espressione innocente e curiosa: sembrava un angelo.
Era puro.
Non poteva fargli questo.

Eppure l'aveva già fatto.

''Io...''
Non aveva il coraggio di alzare gli occhi da terra, temendo che Noel potesse leggere in essi ogni pensiero che stava attraversando la sua mente.
Inspirò ed espirò un paio di volte prima di continuare.
''Noel?''
In quel momento i genitori di Layla entrarono nella chiesa, alla ricerca del futuro genero.
Noel si affrettò verso la porta ma Cameron lo fermò prendendolo per il polso.
Sembrava quasi che il tempo stesse scorrendo a rallentatore: il ragazzo dai capelli rossi guardò la propria mano con espressione incredula, non concependo come avesse potuto fare involontariamente quel gesto.
Lasciò di scatto la presa; allo stesso tempo Noel si fermò e si voltò.
La mano di Cam era ferma a mezz'aria.
I suoi occhi lo stavano supplicando.
Non farlo.
Ti prego Noel non farlo.
Ti prego.
Doveva provare qualcosa anche lui.
Possiamo ancora scappare insieme.
Possiamo ancora esistere assieme.

Mi sta uccidendo Noel.

Non glielo disse.
Non ci sarebbe mai riuscito.
Ecco perchè aveva scritto quella dannata lettera.
Un gesto teatrale per provare a se stesso... Cosa esattamente?
Di non riuscire a dichiarare i propri sentimenti alla persona che amava?
Per rovinare il suo matrimonio?
Per rovinargli la vita?

Si costrinse a ritrarre il braccio scuotendo il capo.
Il suo volto, se possibile, era ancora più pallido del solito;gli occhi si stavano venando di un colore rosso che faceva risaltare le iridi verdi.
''Vai, ti aspettano.'' La sua voce era fioca.
''Ma Cam dobbiamo parlar...'' Noel non voleva lasciarlo.
''Vattene.'' Sibilò l'altro.
''Eccoti.'' Il padre e la madre di Layla fecero capolino dalla porta :''Noel ti stavamo cercando... Stiamo interrompendo qualcosa?''
''Assolutamente no.'' Cameron rivolse un cenno veloce ai due e uscì.
Nel frattempo la chiesa si era riempita di invitati, i quali stavano prendendo posto lungo i banchi.
Cam si diresse verso il fondo sedendosi nel primo posto senza prestare attenzione alle occhiate che lo raggiungevano.
Si prese la testa tra le mani cercando di contenere gli spasmi che percorrevano il suo corpo e frenare i singulti che premevano contro la gola.
Persino respirare sembrava lacerarlo: ogni volta che l'aria riempiva i polmoni, essi sembravano volerla vomitare fuori mozzandogli il fiato.
Ogni persona, ogni voce risultavano distanti da lui, troppo nauseato da se stesso per prestare attenzione a qualsiasi altra cosa, almeno fino a quando non la vide di fianco a sé.

Era bellissima.

I capelli le ricadevano in una cascata nera lungo la schiena, cinta da un abito bianco che le avvolgeva con una fascia il seno facendosi stretto intorno la vita.
Cameron era ipnotizzato dalla sua camminata fluida e allo stesso tempo lenta: i battiti del suo cuore sembravano seguire il ritmo scandito da quei passi, ogni altro suono risultava remoto e futile.
Aveva l'impressione che fosse passata un 'eternità, o forse un solo secondo, quando la vide raggiungere l'altare.
Noel non aveva occhi che per lei.
Cam provava il desiderio viscerale di essere guardato in quello stesso modo.
Anche solo per un secondo.
Dovette tenere le ginocchia saldamente tra le mani, imponendosi di non alzarsi ed attirare l'attenzione...
Chissà se Noel avrebbe avuto quello sguardo innamorato anche per lui.
Solo per un attimo.
''Se qualcuno ha qualcosa da dire, parli ora o taccia per sempre.''

Cam si morse le labbra con i denti tanto da farle sanguinare.
Il silenzio regnava nella sala.
Gettò una rapida occhiata e vide che Noel lo stava guardando.
''Vi dichiaro ufficialmente marito e moglie.''
Cameron si alzò di scatto: non riusciva a respirare.
Uscì dalla chiesa correndo, lasciandosi quel mondo alle spalle.
Non sapeva dove i suoi piedi lo stessero conducendo, troppo nauseato perfino per pensare; fino a quando non raggiunse la scogliera.
Ormai il pomeriggio stava lasciando posto alla sera: ogni cosa intorno a lui veniva lentamente avvolta dalle ombre mentre il sole tramontava nel mare.
Cameron si avvicinò alla sporgenza respirando l'aria salmastra: onde nere si infrangevano contro gli scogli settanta metri sotto di lui.
In tanta vastità i suoi occhi si perdevano, cercando il fondo di quell'abisso pennellato da così tante sfumature diverse che dall'azzurro arrivavano al blu.

Si sentiva vuoto dentro.
Era come se si fosse ammalato di una strana tristezza,un alone grigio sembrava strisciare sotto la sua pelle, impedendogli di esistere.
Una di quelle sensazioni che non riescono a scindersi in lacrime, una di quelle che non se ne va mai.
Era entrata senza permesso in quell'animo indifeso e fragile e si era radicata dove ha sede il cuore, rendendolo un luogo freddo quanto l'acqua salata del mare quella sera.

Sembrava la cosa giusta da fare.
L'unica.


Il suo cuore aveva accelerato i battiti, quasi sapesse cosa stava per accadere.
Si girò in maniera da avere il mare alle sue spalle e allargò le braccia chiudendo gli occhi.

Da bambino aveva sempre sognato di volare.

''CAM.''
Un urlo squarciò la notte.
Il ragazzo aprì gli occhi di scatto e vide Noel che correva disperato verso di lui.
Sembrò quasi esitare, tentando di vincere la gravità solo di qualche centimetro, ma ormai stava cadendo.

Quando il suo corpo raggiunse la superficie del mare aveva ancora un braccio teso verso l'alto.

L'acqua lo avvolse cullandolo e trascinandolo verso il basso.
Bruciava i polmoni, la pelle, gli occhi.
Eppure l'unica cosa di cui non riusciva a capacitarsi era il fatto che le sue lacrime si stessero perdendo in quell'immensità nera.

L'ultima cosa che vide fu l'azzurro degli occhi di Noel, nei quale affogò completamente.
E poi fu circondato solamente dal buio.

Noel corse alla baia fino alla spiaggia e si buttò in mare: spostava le onde freneticamente con le mani, quasi potesse farsi largo tra di esse.
''CAM.''
Il suo viso era stravolto, mentre cercava disperatamente il ragazzo.
C'era acqua ovunque.
''CAM.''


Lo cercò per tutta la notte urlando invano il suo nome fino all'alba.
Non gli importava che lo stesse cercando un'intera squadra.
Doveva essere lui a trovarlo.
Avrebbe dovuto essere lui.
Quando tornò indietro l'unica cosa che stringeva convulsamente tra le mani era uno smoking bianco.
Sembrava fosse l'unica cosa che gli permettesse ancora di reggersi in piedi.

Layla lo stava aspettando: quando vide cosa teneva tra le mani si coprì la bocca con mano tremante, mentre i suoi occhi si riempirono di lacrime.
Un agente avvolse Noel in una coperta: il ragazzo tremava incontrollatamente, ogni respiro sembrava soffocarlo.
Layla lo abbracciò, sentendolo piangere contro il suo petto.
''E' un segno positivo no?''
Rantolò contro la sua spalle.
''Se ho trovato il suo smoking – era in agonia- allora vuol dire che potrebbe essere ancora...''
Non riusciva a dirlo.
Ammetterlo sarebbe stato come arrendersi.
Aumentò la stretta sulla giacca bianca quasi potesse stringere anche Cameron.


                                                                                                          ***

Nei pressi di quella spiaggia Noel si fece costruire una casa, nella quale soleva ritirarsi in solitudine per settimane. Era semplice: si ergeva su palafitte in maniera che la marea non raggiungesse il terrazzo in legno; dentro era accogliente, all'alba completamente inondata dalla del sole, di notte rischiarata dai raggi della luna.
Pensava che a Cameron sarebbe piaciuta.
L'aveva fatta per lui.
Per fargli sapere che quando fosse tornato, avrebbe avuto una casa ad aspettarlo.
Avrebbe avuto lui.
Ed ogni tanto gli capitava di illudersi che sarebbe successo, che l'avrebbe visto semplicemente arrivare a riva, come fosse stata la cosa più naturale del mondo.
Alle sue spalle, appeso ad un appendiabiti, il suo smoking bianco lo stava aspettando.


Caro Noel
Mi illudevo che sarebbe stato facile scriverti ciò che non sono mai riuscito a dirti a voce, eppure anche ora non riesco a trovare le parole.
Non so nemmeno da dove iniziare.
Forse dalla prima volta in cui ci siamo baciati?
Perchè quel bacio non è stata solo finzione, non per me.
Le mani che mi sfioravano erano le tue, le mie quelle attorno al tuo collo e l'unica cosa che riuscivo a pensare mentre premevi le labbra sulle mie era che avrei voluto baciarti così per il resto della mia vita.
Ed toccarti in quel modo mi sembrava spontaneo, come lo facessi da sempre, come se fosse giusto farlo.
E avrei voluto stringerti più forte fino a fare l'amore con te e....
Non posso continuare così.
Non ce la faccio.
Voglio solo che tu sappia che sei stato il primo ragazzo di cui mi sono innamorato e che se anche avessi potuto scegliere, non avrei mai trovato una persona più bella e pura di te.

Ti amo.
Mi dispiace.


Cameron.









 

 

  
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