08/01/2015
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Prologo
Nella mia mente, ho sempre avuto una remotissima e minuscola speranza di poter incontrare i miei idoli, ma questa speranza era così piccola e così remota da essere quasi nulla. Sapevo che incontrarli era quasi impossibile per me.
E, insomma, se anche fossi andata ad un loro concerto, non potevo definirlo “incontrarli”, non con metri e metri di distanza e tutta quella folla intorno a me a cui prestare attenzione.
Non sono nemmeno mai stata raccomandata, o ricca, quindi col tempo mi sono abitata a vederli solo in foto.
Mi sono anche imposta di crescere e dimenticarli, ma non se ne sono andati dalla mia testa. Credo che il mio amore per loro fosse troppo forte, persino malato. Era quell’amore che mi teneva in petto quella piccola, flebile speranza.
Tuttavia, in quella flebile speranza che avevo, mi ero sempre immaginata un incontro felice e gioioso, in cui io avrei pianto come una fontana e loro mi avrebbero consolata in qualche modo, anche con un semplice sorriso. O magari un abbraccio.
È buffo come il destino mi abbia sorpreso in tale modo. Perché adesso che li ho incontrati, adesso che li conosco, posso dire che non c’è stato niente di piacevole in tutto ciò. Io non ho pianto, e ho scoperto che loro sono troppo freddi o disinteressati per potermi consolare, in qualsiasi modo.
Dovevo aspettarmelo.
Dovevo aspettarmi qualcosa del genere, i ragazzi sono tutti uguali d’altronde.
Dopo aver passato tutto il mio tempo a pensarli come degli esseri perfetti – come angeli migliori di qualsiasi altro essere umano, capaci di salvarmi da ogni mio problema – ho dimenticato che invece anche loro sono umani. Anche loro hanno dei problemi. Anche loro hanno bisogno di essere salvati.
Non sono perfetti.
L’ho imparato a mie spese, l’ho imparato conoscendoli gradualmente, in una serie di piccole coincidenze che quasi non me ne sono accorta. Non ne ho avuto il tempo.
Semplicemente, ho conosciuto le loro imperfezioni giorno per giorno, finché il mio archivio mentale ha smesso di associarli alla parola “idoli”.
Il sorriso di Niall non mi appare più innocente, non riesco più a definire Liam “dolce”, non vedo più timidezza nei silenzi di Zayn, Louis non è più il mio Peter Pan e dietro gli occhi di Harry riesco a vedere dolore, adesso.
So cosa state pensando. Sarete sconvolte, e curiose.
Lasciate che vi racconti la mia storia, e comincerete a vederli con occhi diversi. Comincerete a vederli con lucidità.
Nila's Corner
Non potete sapere da quanto tempo mi mancava un "Nila's Corner", anche se il mio nick è cambiato.
Eccovi qui una nuova storia. So che dal prologo si capisce poco, ma vi chiedo di pazientare un po' e vi renderete conto di quanto bella sia questa storia. E anche catastrofica.
Mi scuso per aver lasciato in sospeso le altre storie, ma non le sentivo mie e non sapevo come continuare. Questa volta invece mi sento molto vicina alla storia e so per certo che la finirò :)
A presto,
Bye