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Autore: SivvHerondale    08/01/2015    2 recensioni
Brenda, 16 anni, ha una normale vita con un normale fratello maggiore e una normale famiglia, in una normalissima casa.
Ma una notte, svegliatasi di soprassalto, fa un incontro che le sconvolgerà l'esistenza, e sarà costretta a saltare da un posto all'altro in continuazione.
Ma sopratutto, la cosa fondamentale di questa sua avventura sarà una sola parola: CORRI!
Genere: Avventura, Comico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Companion - Altro, Doctor - 11, Nuovo personaggio, Sorpresa, TARDIS
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO SETTE

 

La compagnia sbucò in una caverna completamente illuminata. Nessuno parlò, fatta eccezione per un oooh di meraviglia da parte di Brenda.

-Ma come… È luminosa!- Bren aveva gli occhi pieni di stupore - È splendida!-

River sorrise: -Queste grotte si auto-illuminano, prendono il sole dalla superficie e lo “rigettano” qua sotto. Ma… Guardate, ecco un albero di foglie color crema!- Si avvicinarono, ma neanche il tempo di fare qualche passo che sprofondarono in un abisso senza fondo.

 

 

La caduta era durata parecchi metri, e Brenda si sentiva un po’ indolenzita. -Ma che diamine…- River si era alzata prima di tutti, e si stava guardando intorno. Erano in un’altra grotta, molto più scura di quella precedente, il che era molto inquietante. Dovevano essere parecchio in profondità. La grotta era molto lunga, e mano a mano si stringeva fino a diventare un corridoio. Dietro di loro, uno strano fiume dalle acque rosa acceso scorreva in salita nascendo da sottoterra, facendo qualche bolla di tanto in tanto e cadendo poi nel buio con una cascata. Ancora meno rassicurante. Il Dottore intanto scannerizzava di nuovo tutto col cacciavite. -Dovevo aspettarmelo- borbottava -Mica le lasciano così, quelle foglie!- Ripose il cacciavite. -Bene, sembra che dovremmo addentrarci nelle grotte. Fate attenzione!-

 

Il corridoio si faceva sempre più largo, l’aria però diventava man mano meno respirabile. Brenda aveva già dato un paio di colpi di tosse, quando degli improvvisi sussurri alle sue spalle la fecero voltare di scatto, e con lei anche gli altri. -Avete sentito anche voi, vero?-

-Ssssht!- River la zittì, poi controllò di nuovo il suo scanner, che non sembrava voler collaborare: si spense e si riaccese tre volte, per poi emettere un ronzio acutissimo e morire del tutto. La bionda scambiò un’occhiata con il Dottore, che fece un’ espressione decisamente preoccupata. -Okay, Brenda, River… Quando dirò quello che dirò, dovrete farlo. Capito?-

La scena sarebbe anche stata comica, si disse Bren, ma vedendo le facce dei due più che comica al massimo sembrava la trama perfetta per un horror. Mancava solo la musica inquietante.

Al grido di “CORRETE!”, tutti e tre si girarono di scatto e si precipitarono lungo il corridoio, sbucando nell’ennesima grotta. Questa grotta sembrava ancora più buia delle precedenti, e dava l’idea di non essere utilizzata da secoli. Se solo fosse esistita su quel pianeta, sarebbe stata una dispensatrice di polvere ambulante.

La cava era però piena di mobili, se così possiamo definirli.

Sembravano le bolle della lava-lamp, solo molto più grandi e decisamente più solide. -Presto, dietro ai mobili!- Mentre River e Brenda si nascosero (solo per ricaricare, per citare la bionda), Doc sonicizzò una “bolla lava-lamp”, e ne estrasse delle foglie secche. -Dottore! Lo sapevi?!- River sembrava alquanto sorpresa.

-Veramente ho seguito la scia!- Doc indicò per terra, dove c’erano tracce di vecchie foglie che puntavano proprio a quel mobile.

 

-Benissimo caro, ora sarebbe il caso di andarsene, prima che ci venga qualcosa (o peggio, qualcuno) addosso!-

Si guardarono in giro, per trovare un’altra uscita. In fondo alla caverna, sulla destra, c’era un’apertura che continuava con un corridoio in salita. -Di là!- indicò Bren. Si infilarono nel tunnel e cominciarono a correre.

Dopo pochi secondi, sentirono correre anche qualcos’altro. Se ne accorsero tutti, a giudicare dalle loro espressioni, e aumentarono il passo.

Bren buttò un’ occhiata all’indietro, e a momenti cadde. Ad inseguirli c’erano dei Graoul.

 

 

-Maledetti bastardi!- River sfoderò la pistola e cominciò a sparare, sempre correndo. Sbucarono di botto in una delle prime grotte, mentre River aveva abbattuto quasi tutti quei mostri. Il tempo di uscire “all’aria aperta” e la riccia sparò all’ultimo di quei cosi.

Doc inchiodò, e Bren gli finì addosso, ma mantenne l’equilibrio. Si fermarono due secondi a riprendere fiato. -Di questo passo dimagrirò di due chili in tre ore!- Sdrammatizzò Bren. Doc le sorrise, ma River non la sentì.

-Dottore, tu e Bren tornate al TARDIS, io devo finire qua.-

-Sei sicura?-

-Sì, quei Graoul non avrebbero dovuto esserci. Devo controllare se ce ne sono altri.-

Doc annuì.
-Buona fortuna- Le disse Bren.

River fece per andarsene, poi si girò di nuovo. -Bren, io e te ci conosciamo già? Mi ricordi qualcuno.-

Bren rimase spiazzata. -Io… no! Non che io sappia, almeno.-

River si fece pensierosa, ma qualsiasi idea avesse in mente, non la espresse. -Beh, ciao allora!- e poi, rivolta al Dottore:-E arrivederci anche a te, dolcezza.- e se ne andò ancheggiandonon poco, tornando nella grotta.

 

 

Bren e Doc tornarono al TARDIS. Bren era stanca e si voleva fare una doccia, ma sapeva di avere molti altri ingredienti da trovare e non aveva tempo di tornare a casa. Così chiese a Doc di usare il bagno del TARDIS. Ma prima fece una tappa nel guardaroba. Al posto di limitarsi al primo armadio, come aveva fatto l’altra volta, sbirciò un po’ dappertutto. Trovò abiti splendidi, simil-vittoriani, abiti decisamente alieni e abiti simili ai suoi, ma con qualche differenza, e con un po’ di fantasia li attribuì al futuro. In uno di questi armadi, in un angolo, trovò una giacca decisamente sullo stile del Dottore, ma dato che in quegli armadi il vestiario era totalmente femminile, pensò si trovasse nel posto sbagliato, e la tenne da parte per restituirla al Dottore. Intanto, scelse una maglietta viola, una felpa blu scuro e un paio di leggins neri, e si diresse in bagno. Qui, si fece una lunga e calda doccia, e dopo che fu vestita, tornò dal Dottore, con la giacca di lui in mano. -Doc?-

Il Dottore stava riparando qualcosa sotto la console del TARDIS. -Arrivo!- Con un gran trambusto e qualche inciampo, Doc le fu davanti, e si lisciò la camicia. -Doc, senti, mentre giravo tra i vestiti ho trovato questa, e ho pensato fosse al posto sbagliato.-
Gli porse la giacca, e lui la prese e le diede un’occhiata:- Ecco dov’era! Grazie mille, la metto subito a posto!-
Ma mentre il Dottore portava la giacca al guardaroba giusto, qualcosa si sfilò dalla tasca interna della giacca in questione, e cadde a terra.
-Aspetta!- Gli urlò Bren. -Ti è caduto qualcosa!-
La ragazza raccolse il pezzo di carta, e lo girò. Era una foto che ritraeva una ragazza giovane e sorridente, dagli occhi verdi e i capelli rossi. Brenda ebbe un tuffo al cuore, e per poco non svenne. Doc aveva capito qual era la foto in questione e gli si velarono gli occhi di lacrime, ma la cosa che fece perdere un battito a tutti e due i suoi cuori fu quello che Bren gli chiese dopo, qualcosa di veramente inaspettato.
-Doc?- Chiese Bren con una voce flebile ma stridula:-perché hai una foto della mia vera mamma?-

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

Buonsalve a tutti! Perdonate la mia lunga assenza…
Per farmi perdonare ho scritto questo capitolo un po’ più lungo e decisamente MOLTO più ricco di colpi di scena!
Spero che vi sia piaciuto, soprattutto la fine! *eheheh*
Ringrazio FoxFace00, è lei che mi spinge a scrivere :)
E ringrazio anche te, piccolo lettore silenzioso del mio cuore :3
Buon 2015 a tutti, spero sia un anno pieno di gioia! *soprattutto dall’autunno, ricomincia Doctor Who!!*
-SivvHerondale
 
  
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