L’inizio
dell’incubo
Alcuni mesi prima.
Bella
La mia vita
era cambiata da quando conobbi Edward, non pensavo che un uomo così brillante,
così talentuoso e purtroppo così famoso si innamorasse di una come me.
Mentre lo
sto stavo aspettando in macchina mentre lui stava finendo una telefonata con il
un suo amico regista per un suo progetto mi ritrovo a ripensare alla nostra
vita insieme.
Io mi sono
sempre paragonata a Brigette Jones , la paffutella e impacciata impiegata del
film omonimo .Di certo non ero perfetta come una modella, non ero affascinante
come un’attrice ero semplicemente una giovane donna che aveva la tendenza a
sottovalutarsi.
Quando lo
incontrai avevo da poco e finalmente realizzato uno dei miei sogni più grandi e
trovare anche l’uomo della mia vita proprio non mi interessava.
Ero sempre
stata una ragazza timida, chiusa, schiva e credevo che a causa di questo mio
lato di carattere non avrei mai incontrato nessuno e ormai ero rassegnata a non
ottenere ciò che volevo, ma la mia vita mi aveva sempre insegnato che mi
sbagliavo a perdere le speranze.
L’inizio fu
il classico colpo di fulmine anche se io non avevo la vaga idea di chi fosse
lui, anche se avevo visto alcuni film in cui compariva, e i primi giorni furono
fantastici lui era allegro e spensierato e molto sarcastico e avevo trovato una
persona con cui aprirmi. All’inizio della nostra frequentazione uscivamo negli
orari più improbabili come alla mattina molto presto o alla sera sul tardi come
fossimo dei vampiri, la nostra conoscenza ebbe un brusco arresto quando ci
beccarono a sbaciucchiarci nella zona riservata al personale e così per un
semisconosciuto famoso che mi sembrava di conoscere da un’eternità rischiai il
posto di lavoro mentre lui preso dallo shock mi lasciò in pasto ai media.
Ovviamente
io ne rimasi delusa da quel comportamento poco cavalleresco, dal fatto che non
lo avevo riconosciuto e sfogai la mia frustrazione avventandomi contro quei
fastidiosi flash.
I giorni
seguenti furono i peggiori della mia vita perché ero stata licenziata da un
lavoro che avevo trovato dopo un lungo periodo, mi sentivo umiliata per il modo
in cui lui mi aveva trattata ed ero profondamente delusa da me stessa per
essere stata così superficiale nel cedere al fascino di Edward.
“Ormai il
danno è stato fatto, può succedere a tutti di fare degli errori non avercela
troppo con te stessa. Ti riprenderai da questa batosta, Isabella” continuava a
ripetermi la mia migliore amica.
Ero proprio
con Jessica, la mia migliore amica, e con la mia amata nonnina quando lui
ritorno alla carica. Non ricordo da quanti giorni avevo spento il cellulare e
quanti ne erano trascorsi da quel fattaccio ma Edward era ritornato per farsi
perdonare quando me lo ritrovai appena dentro l’uscio di casa a discutere con
la mia amata nonnina, per poco non dimenticai tutta la rabbia che provavo per
lui. Era troppo divertente vedere un’inglese che cercava di comunicare con una
signora che parlava esclusivamente il dialetto veneto.
“Che cosa te
ghe fe tu qui?”
“
Goodmornig, I’m Edward and I’m looking for Bella”
“Ma non te ghe capio che non te voemo qui!”
“Mrs Cigno, I don’t understand you!”
Era troppo
divertente vedere quei due che cercavano di comunicare in due lingue totalmente
diverse, volevo lasciarlo in pasto alla leonessa della mia nonnina ma poi
decisi che era da codardi lasciare vendicare il mio onore perduto da altri.
Però Edward dovette sudare sette camice per farsi perdonare.
Ci furono
altri momenti indimenticabili come la marcia canina a cui partecipavo ogni
singolo anno , ma adesso avevo timore di uscire di casa perché avevo la
sensazione di essere inseguita da qualche paparazzo, da persone curiose e non
ero abituata a tutta quell’attenzione. Ero abituata a vivere nell’ombra e non
sotto i riflettori e al centro dell’attenzione e fu proprio Edward a
convincermi di uscire.
“Bella
dovremmo andarci a quella marcia, non dovremmo rinunciare a vivere solo perché
adesso c’hanno scoperti e poi con questo barbone non mi riconoscerà nessuno e
anche se mi riconoscessero non stiamo facendo niente di male”
“Sicuro che
non ti scopriranno? In effetti, mi ricordi qualcuno. Comunque hai ragione
perché dobbiamo rinunciare alla nostra vita per loro”
“A chi
assomiglio?”
“A Robert
Pattinson!”
“hahahha,
dovrei essere geloso?”
“No”
Sorridevo ogni
qualvolta che pensavo alla gelosia di mio marito quando si parlava di attori
preferiti, insomma la nostra relazione era fatta anche di grande risate e
battutine e alla fine alla marcia c’andammo ed Edward fu riconosciuto anche con
la barba e con gli occhiali enormi, ma non successe il fin di mondo.
“Dicevi che
non ti avrebbero riconosciuto?”
“ Uffa,
credevo di essere bravo a mimetizzarmi”
“O sono solo
io a non averti riconosciuto”
“hahhahaha”
I ricordi
continuano a scorrere e non mi accorgo che Edward mi ha raggiunto e che stiamo
per partire per una cenetta romantica nel luogo dov’è iniziato tutto.
“Perché stai
sorridendo?” mi chiede mio marito vedendomi sorridere da sola.
“Stavo
pensando alla nostra storia e a quando hai conosciuto mia nonna che voleva
dartele di santa ragione per aver defraudato l’onore della sua nipote preferita!”
“Per fortuna
che sei arrivata tu, ma entrambe siete una forza della natura, anche se non la
capivo avevo intuito che a breve sarebbe rincorsa alle mani! Aveva tutte le
ragioni per avercela con me, qualche giorno prima non mi ero comportato da vero
gentiluomo quale inglese sono” mi rispose nella mia lingua madre che ormai
conosceva quasi quanto la sua.
“Però dopo
ti sei fatto perdonare, sei stato romanticissimo! Non ho mai conosciuto un uomo
così romantico quanto te, non lo dimenticherò mai!”
“Grazie”
“Non stavo
pensando solo al primo incontro con mia nonna ma anche ad alcuni momenti della
nostra relazione, ma dimmi com’è andata la telefonata?” chiesi
Mentre
stavamo conversando di queste cose ci eravamo inviati verso la nostra
destinazione ma non ebbi l’occasione di sentire la risposta di Edward che
all’improvviso una macchina piombò addosso e prima di precipitare in un buco
scuro vidi tutta la mia vita passarmi davanti come uno dei tanti film di mio
marito.
Angolino tutto mio: Siccome sono veneta ho scritto in dialetto, ecco la traduzione.
"Cosa ci fai tu qui?"
"Buongiorno. Sono Edward e sto cercando Bella"
"Non hai capito che non ti vogliamo qui"
"Signora Cigno, non vi capisco"
Spero che vi piacerà, se ci sono degli errori quando avrò più tempo li correggerò