Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: Practically A Celebrity    09/01/2015    1 recensioni
La storia di una bambina, cresciuta in una povera comunità in Africa con il fratello maggiore, che un giorno fu adottata da una famiglia di Milano.
La sua passione era giocare a calcio, perché fin da piccola vedeva i ragazzi del suo paese giocarci, ma arrivata in Italia, il suo sogno fu distrutto.
[DAL PRIMO CAPITOLO]
“Diventerò una calciatrice, e tu verrai a vedermi quando avrò una squadra. E farai il tifo per me”
“Farò sempre il tifo per te Jalia, e ti auguro di diventare una calciatrice professionista, così puoi battere tutti”
Si sorrisero.
Si abbracciarono di nuovo e la piccola montò sul camion.
Genere: Drammatico, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Spazio autrice (in alto xD)
Salve a tutti, questa è la mia prima storia. E' un po' strana, perché parlerà dell'amore e della passione per uno sport.
Vi sembrerà strano una ragazza che gioca a calcio, però ci sono tanti casi così,e volevo sperimentarlo scrivendo una storia. Ovviamente per la protagonista non sarà affatto facile acquistare un posto nella squadra di calcio femminile, e capirete perché.
Intanto qui non c'entra niente con l'amore o il calcio, è solo un'introduzione, dove la protagonista ha solo sei anni, ma fidatevi che nel prossimo capitolo farò un salto temporale, questo capitolo però è fondamentale. Fatemi sapere com'è :)
-Giorgia



http://c.diggita.it/modules/auto_thumb/2014/11/25/1418934_tumblr_mplisga7tj1swa0bfo1_500_thumb.jpg

The passion of football


1)La partenza di Jalia

 
“Jalia! Portami il secchio! Dove sei finita?” strillava Mork su tutte le furie, il fratello della bimba africana.
La bambina aveva sei anni e si era nascosta dietro dei rami secchi, ridendo sotto i baffi.
Mork sbuffò e quando la trovò non fu comprensivo.
“Smettila, vai a giocare con le tue amiche, ho da fare” e le strappò di mano il secchio arrugginito, tornando a fare quello che stava facendo.
La sorellina ci restò male, lo fissò con aria sconsolata e si diresse dalle bambine della sua età, che si spruzzavano con l'acqua gelida di un laghetto. Nonostante fosse inverno, si poteva dire di essere agli inizi dell'estate.
Jalia e Mork erano due orfani di padre, la madre li aveva abbandonati per un motivo a loro sconosciuto, ma il ragazzo diceva alla sorellina che era semplicemente morta anche lei, altrimenti avrebbe dovuto sopportare tutte le sue domande.
La piccola Jalia era una grande appassionata di calcio. Guardava sempre i ragazzi più grandi calciare quel pallone, esultare quanto facevano un punto, e la sera, quando tutti dormivano, si portava fuori il fratello perché voleva imparare a giocare. Gli diceva sempre che un giorno sarebbe diventata un calciatrice, e il fratello la guardava negli occhi che brillavano, sperando per lei tutto il bene di questo mondo che forse, non sarebbe mai arrivato.
Vivevano in una povera comunità in Africa, si aiutavano fra vicini di casa, si passavano il formaggio e il latte, e ogni tanto venivano dei volontari per portare via dei bambini e darli a qualche famiglia che aveva deciso di adottarli.
In quella mattina di quel caldo dicembre, Sonia e Michele, due volontari, arrivarono nel villaggio ed entrarono nelle casette bisognose per prelevare dei bambini e portarli in una famiglia che avrebbe dato loro più vita, cibo e attenzioni.
Mork, intento a intagliare del legno, li fissò con aria truce. Se quei tipi non vengono a prendere mia sorella, mi arrabbio sul serio, pensò.
Mork ci teneva molto a queste cose, voleva che la sorellina se ne andasse da quella comunità che portava malattia e depressione. Per sé stesso non importava, aveva avuto le coccole dai genitori prima che se ne andassero, sapeva di riuscire a cavarsela, ma Jalia era ancora piccolina, era cresciuta in mezzo alla povertà e soprattutto senza mamma e papà, ma con un fratello abbastanza inesperto, e forse sarebbe stato meglio se lei fosse donata a una famiglia benestante.
Sonia e Michele uscirono da una casa diroccata con due bambini, gemelli, per mano e li fecero salire sul camioncino con la squadra di altri volontari. Poi, stranamente, si avvicinarono a Mork, che alzò lo sguardo speranzoso.
“Ciao Mork, dov’è tua sorella?” chiese Sonia, una donna alta e dolce
Il ragazzo si alzò in piedi e indicò con il braccio Jalia, che rideva con le sue amichette tutta bagnata.
“Perfetto. Una famiglia a Milano, in Italia, ha fatto una richiesta di adozione. Abbiamo valutato com’erano queste persone, e sono davvero gentili. Sembra abbiano intenzione di voler rendere felice tua sorella. Abbiamo chiesto se potevi andare pure tu con Jalia, ma hanno detto che sei troppo grande” spiegò Michele.
Mork abbassò lo sguardo, comprensivo. Poi, senza dire una parola, si avviò verso la sorellina, la prese in braccio e le spiegò tutto.
Jalia sembrò un po’ triste all’idea di lasciare suo fratello e le sue amiche, però a sei anni non riusciva a capire che cosa voleva dire non vedersi mai più.
Così, con il suo sorriso infantile, annuì con la testa, scuotendo i riccioli castani.
Il fratello le cambiò il vestito tutto bagnato, preparò una borsa con le sue cose e l’abbracciò, dicendole di fare la brava e promettendo, anche se non ci sarebbe mai riuscito, che sarebbe venuto a trovarla.
“Ma certo Mork, io faccio sempre la brava, ecco tieni” gli mise in mano una pietra grigia e fredda, trovata sul fondo del laghetto. “Ne ho una così anche io, ne abbiamo una tutti e due. Te la regalo” disse semplicemente.
“Grazie Jalia” rispose Mork, con le lacrime agli occhi, anche per la felicità nel sapere sua sorella finalmente al sicuro.
“Diventerò una calciatrice, e tu verrai a vedermi quando avrò una squadra. E farai il tifo per me”
“Farò sempre il tifo per te Jalia, e ti auguro di diventare una calciatrice professionista, così puoi battere tutti”
Si sorrisero.
Si abbracciarono di nuovo e la piccola montò sul camion.
Salirono altri sette bambini in seguito, e poi partirono.
Mork osservò l’auto finché non scomparve dietro un altro sentiero.
Addio Jalia, pensò, rigirandosi tra le dita quella pietra insignificante che aveva ricevuto.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Practically A Celebrity