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Autore: blue_sun23    09/01/2015    3 recensioni
Clint Barton ha un problema. Ogni volta che nevica manda in crisi tutti i suoi amici, tanto da aver causato un trauma permanente all'agente Coulson.
Dal testo
"Si diresse a passo svelto verso il fondo della camera, in direzione della finestra. Scostò le orrende tende rosa a fiori (scelte da Stark perché il rosa brillante e il floreale fanno figo). In quel momento la luce entrò in tutta la camera e rese Nat incapace di vedere per qualche istante. Quando recuperò la vista, però, il suo sollievo durò ben poco: lo spettacolo che si ritrovò davanti era devastante. New York era ricoperta da uno spesso strato di neve!"
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Clint Barton voleva costruire un fottuto pupazzo di neve 


Era una gelida notte di dicembre. Il sonno regnava sovrano per tutti all'Avengers Tower, per tutti tranne che per Clint Barton. Quello, infatti, era un evento troppo importante per chiudere occhio. Nevicava! e Clint non si sarebbe mai permesso di perdere quell'incredibile spettacolo. Incollò la faccia alla finestra e rimase imbambolato ad ammirare i fiocchi di neve posarsi sulle strade di New York fino al mattino seguente.
 

Ore 8.00

Natasha non era intenzionata ad alzarsi dal letto. Ma quei graziosi uccellini fuori dalla sua finestra non la smettevano di cinguettare. Così fece un respiro profondo, aprì gli occhi e alzò le chiappe, pronta a eliminarli una volta per tutte.

È mai possibile che quelle orride bestie si facciano vive proprio quando voglio dormire?

Si diresse a passo svelto verso il fondo della camera, in direzione della finestra. Scostò le orrende tende rosa a fiori (scelte da Stark perché il rosa brillante e il floreale fanno figo). In quel momento la luce entrò in tutta la camera e rese Nat incapace di vedere per qualche istante. Quando recuperò la vista, però, il suo sollievo durò ben poco: lo spettacolo che si ritrovò davanti era devastante. New York era ricoperta da uno spesso strato di neve e lei non era pronta ad affrontare quello che sarebbe successo di lì a poco! Nell'esatto istante in cui si rese conto dell'imminente pericolo, la povera Vedova Nera (era quello il suo nome da spia) cominciò a correre per tutta la stanza, alla ricerca di un nascondiglio sicuro. Optò per l'armadio, ma subito si ripensò. Dopotutto l'armadio era un nascondiglio scontato, LUI l'avrebbe trovata e costretta a seguirlo. Così riprese la sua disperata ricerca per trovare il rifugio più adatto. Inciampò più volte in tappeti e vestiti sparsi su tutto il pavimento. Ad un certo punto sentì un dolore lancinante provenire dal suo piede scalzo.

Che tu sia maledetto, comodino!

Aveva sbattuto il mignolino del piede addosso al comodino. Ma il dolore non aveva importanza in quel momento. Lo sentiva. Stava arrivando e lei non aveva ancora trovato un dannato nascondiglio. Sentì i passi fuori dalla sua stanza, si facevano sempre più vicini. Quando sentì bussare alla porta, il panico si impossessò di lei, impedendole di ragionare lucidamente. Indecisa su come procedere, corse verso l'angolo più oscuro della camera. Si rannicchiò portandosi il pollice alla bocca e cominciò a dondolare avanti e indietro a ritmo regolare. Il cuore che in pochi minuti le sarebbe saltato fuori dal petto.

Potrei fingermi morta.  Funziona sempre!

Una voce iniziò a parlare:

«Hey Nat, ti andrebbe di costruire un pupazzo di neve insieme a me?»

Era in crisi. Natalia Alianovna Romanova non sapeva come portare a termine quella situazione. Era sicura che il suo cuore non avrebbe retto a lungo.

Magari, dicendogli che non voglio, potrebbe lasciarmi stare. Può chiedere aiuto a Tony, o a Steve, o a Coulson. No, forse a Coulson non è il caso... è ancora costretto alla terapia, il poveretto, dopo quello che è successo lo scorso anno...

Natasha recuperò quel briciolo di sicurezza che gli permise di parlare:

«NO» fu la sua sola risposta. Sentì la presenza fuori dalla sua porta andarsene. Un barlume di speranza riaffiorò in lei. Ma la storia non era ancora finita. Clint Barton voleva fare un pupazzo di neve.

«NATASHA»

La famigerata vedova nera era sull'orlo del pianto, il suo battito sempre più accelerato. Un urletto le uscì dalla gola.

«NOI COSTRUIREMO QUEL FOTTUTO PUPAZZO DI NEVE»

Clint Barton voleva fare un fottuto pupazzo di neve con Natasha Romanoff. Niente al mondo gli avrebbe impedito di realizzare il suo sogno.

Oh Signore, dammi la forza!

Il dolce Clint si fece strada a suon di calci. Esaminò la stanza e individuata la sua cara Nat, che intanto aveva cominciato a singhiozzare e piangere a dirotto, iniziò a saltellare e a ridere pregandola di andare fuori a giocare con lui.

Oh povera me!

Natasha era spacciata, non aveva via d'uscita, così raccolse tutto il coraggio che le era rimasto e partì con Clint alla volta di un'intensa giornata di giochi.

Ore 9.00

«Grazie a Dio. Anche questa volta l'abbiamo scampata» Tony che fissava i filmati delle telecamere dal bunker ANTI-BARTON. Steve si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo e Pepper cominciò a piangere per la gioia. A far loro compagnia una costosa bottiglia di spumante che li avrebbe rallegrati per le seguenti nove ore.

Ore 18.00

Erano passate nove ore da quando avevano lasciato l'edificio. Natasha osservava disperata i ventiquattro pupazzi di neve che aveva dovuto costruire insieme a Barton. Clint intanto si era sdraiato per creare un angelo nella neve. L'ira iniziò a crescere dentro di lei.

«Clint, se non torniamo subito dentro, la tua morte sarà lenta e dolora. Te lo assicuro!»
«Nat, ho tanto sonno» fu la pronta risposta dell'arcere. Non appena terminò la frase, chiuse gli occhi e si addormentò.
«ah, è così? Dopo avermi trascinata a costruire questi fottuti pupazzi di neve hai anche il coraggio di addormentarti?» la voce di Natasha avrebbe fatto piangere persino Fury. Clint non aveva comunque intenzione di svegliarsi.
«Spero tu stia scherzando.» silenzio.

Idiota

Natasha era decisa ad andarsene quando una voce parlò alle sue spalle:
«Nat. Che ne diresti di un po' di sesso? Solo io e te?» Clint aveva deciso di ringraziarla.


 
Quello che accadde le ore seguenti a noi non è dato saperlo. Lo possiamo solo immaginare. Sappiamo solo che le due spie si divertirono molto quella notte.
E non possiamo nemmeno sapere quello che accadde a Tony, Steve e Pepper. Si dice che Coulson, a causa del trauma subito l'anno precedente, abbia deciso di sfogarsi uccidendo i suoi amici. Pare che Clint avesse deciso di ringraziarlo nel modo in cui ha ringraziato Natasha.






 
Angolo Autrice
Ehm ehm... c'è nessuno?
Mi presento: sono Francesca, mi piace mangiare ed è la prima volta che scrivo su questo fandom. Quindi vi  prego, se mi volete lasciare recensioni (farebbero comodo)  siate clementi. L'idea mi è balzata in mente dopo aver visto un immagine su internet nella quale Clint chiedeva a Nat di costruire un pupazzo di neve. Ed ecco qui questo obrobio xD ringrazio tutti coloro che sono arrivati a leggere fino a questo punto: siete stati molto coraggiosi!
Un bacio!!

 
  
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