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Autore: K i t s u n e _    18/11/2008    5 recensioni
Una raccolta di storielle inutili, dedicate tutte alla ingenuità infantile del piccolo Sora. Che amore. [Accenni AkuRoku]
1. What's Sex? " Sei ancora troppo piccolo, per queste cose "
2. Me! Wants! Ice Cream! Ma perchè non glielo comprava?
3. Hamsters, Pizzas and Yaoi! "Okay, okay, a 14 anni non si è ancora sicuri della propria identità sessuale..."
4. Baby Party! "Bene" sorrise Axel. "Non vedo cosa centri IO..."
5. Me <3 Pandoro Era completamente ricoperto di zucchero a velo, dalla testa ai piedi. Comprese le scarpe nuove.
6. Heine-what?! - Si è travestito da morto! – lo indicò felice Sora.
- Ma… io non ho nessun costume… –
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axel, Roxas, Sora
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Aoi, Aoi, ano Sora !
Verso quel cielo così blu...
Ecco, come al solito.
Non capiva.
Anzi, peggio, per quanto si sforzasse, non riuscima minimamente a comprendere.
Si detestò e si sentì immensamente stupido.
I suoi amici parlavano di ragazze, e lui non riusciva a capire.
Cosa voleva dire?
Cosa ci trovavano di tanto interessante?
Perchè nessuno glielo diceva?
Ma cosa voleva dire scopare?
" Sei ancora troppo piccolo, per queste cose "
" Ti spiegherò quando sarai più grande "
" Ah! A dieci anni ero più sveglio di te! "
Ecco, le frasi che si sentiva dire in continuazione.
Roxas era il suo fratello più grande.
Parlava tranquillamente con quegli individui.
Ecco, ecco cosa erano, per Sora: individui .
Non capiva, come al solito.
Parlavano di ragazze e strani termini che lui, puntualmente, fraintendeva.
Quello stupido linguaggio in codice.

Roxas aveva 14 anni.
Andava al liceo, ormai, e il suo bell'aspetto non aveva fatto altro che giovare.
Capelli corti, scompigliati, occhi azzurro chiaro incredibilmente affascinanti.
Le ragazze lo adoravano, e per lui non era stato un problema infilarsi nel gruppo di quelli popolari di quarta.

Sora aveva 11 anni.
Aveva appena cominciato la prima media, e le figuracce che puntualmente si svolgevano non facevano altro che renderlo ancora più impacciato di quanto non fosse.
Gli occhi blu erano troppo, troppo grandi, e troppo, troppo innocenti.
"E' solo un bambino!!" dicevano tutti di lui. E si ritrovava triste, ritrovando ottusamente il sorriso ogni volta.

Sora appoggiò l'orecchio (troppo, troppo a sventola!) alla porta bianca e fredda della camera del fratello.
- ... e quindi?
Riconobbe la voce: Axel! Uno degli individui che avevano cominciato a girare attorno a suo fratello.
Un fastidiosissimo individuo.

- Ma come, e quindi! E quindi ci siamo baciati... ovvio...
Oramai Sora aveva rinunciato a capire perchè dicesse sempre "ci siamo baciati" con quel tono rilassato.

- E basta?
- Eh, si... cioè, insomma, io sarei andato anche oltre, ma eravamo in un'aula, alla fine il bidello Vexen ci avrebbe scoperti...
- Eh, dici sempre così... ma dimmi... sei vergine?

Sora non aspettava altro, per irrompere nella stanza del fratello.
- No! E' Acquario!- urlò, con tutta la voce che aveva, per mostrarsi più grande di quanto non fosse.
Quattro paia di occhi si alzarono verso di lui.
- Che... che c'è? E'... è vero! - balbettò, arrossendo improvvisamente. - E'... è vero... è nato.. il... 20 gennaio. Io... io sono Vergine, ma lui è Acquario.
Axel scoppiò a ridere. - Ah, beh, che te sei vergine non avevamo dubbi!
Il gruppetto di ragazzi grandi (anche troppo, per Sora) sghignazzò.
Il piccolo sbarrò gli occhi e arrossì ancora di piu, come un bimbo.

Seduto sul suo letto, rannicchiato.
Gli occhioni blu come il mare ridotti a fessure, squadrava il muro.
Girò la testa verso Teddy.
Fissò Teddy negli occhi.
Teddy rimase vacuo.
Fissò Teddy.
Teddy rimase vacuo.
Fissò Teddy.
Teddy rimase vacuo.
- Anche tu credi che sia uno stupido, non è così? -  chiese a Teddy. - Beh... beh, sappi che non è vero!

Roxas, appoggiato alla porta, sorrise.
Sentiva i borbottii di Sora, in quella posizione.
Da quando se n'erano andati gli altri era lì appoggiato, e finalmente il fratellino si era deciso, come tutte le altre volte, a parlare con Teddy.
Ecco, adesso lo avrebbe detto.. si, mancava solo un secondo... mosse le labbra anche lui, teneramente, mentre il fratello pronunciava quelle parole.
- Piantala di fissarmi, Teddy! Perchè io... perchè io... perchè io non sono un bambino stupido! Ho solo un ritardo nella crescita, lo ha detto anche il dottore!




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