Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: vagabondspirit    18/11/2008    3 recensioni
Partiamo da un sorriso... Un sorriso speciale. Come nasce un sorriso così speciale se il punto di partenza è una fuga... una fuga da chi può donarti quel sorriso tanto speciale?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Partiamo da un sorriso...

Ebbene questo è un esperimento... non ho mai scritto nulla con altre persone e questa fanfiction che vi apprestate a leggere è frutto della collaborazione con Revy1 (grande capo di yurilandia.forumfree.net)... Beh spero vi piaccia! E se vorrete lasciare un commento... vi ringrazio già da adesso :)

Bene buona lettura!



Partiamo da un sorriso...
di Revy1 e vagabondspirit
 
 
 
 
 
Partiamo da un sorriso...
Il sorriso di chi?
Troppo presto per svelarlo...
Prima non sorrideva?
Aspetta.
Tu corri troppo...
Ascoltami.
...Non avere fretta.
Immagina un sorriso...
Di quelli felici e luminosi come una mamma con il suo bambino?
Si... si, un sorriso come quello.
Il sorriso di chi sa che i sogni non sono solo una sciocca fantasia...
È un bel sorriso... ne ho visti pochi in vita mia... ma solo l’idea trasmette calore.
Ora immagino quel sorriso.
...Ma continuo a non sapere a chi appartiene...
È tanto importante per te sapere a chi appartiene?
Ti chiedo di pazientare, te lo dirò... ma non ora...
Prima... Prima voglio che tu mi prometta che mi seguirai... fino alla fine.
Promesso.
Quel sorriso per me è importante!
...Non è il mio, ma... vorrei averlo...
Ti ho promesso di seguirti... fino alla fine... ma dove mi stai portando?
...A conoscere un’emozione inaspettata.
Alla nascita di quel sorriso...
Ora capisco perché me l’hai fatto promettere prima.
Perché sai che è un percorso difficile.
...Ma almeno non sono sola.
Mi accompagni tu...
Si... Non aver paura di quanto potrà essere difficile...
Alla fine ci sarà quel sorriso.
Perché vuoi portarmi lì?
Perché ti voglio mostrare che in un semplice sorriso, in un banale gesto di tutti i giorni, si racchiude una storia... Il racconto di un sentimento nobile...
Allora conducimi lì dove la storia ha inizio.
...
 
 
Ritorno a casa...
La valigia in mano.
Tutto è uguale.. ma allo stesso tempo mi sembra tutto cambiato...
Sento farsi strada dentro di me una stana emozione.
Sono ritornata a casa... dopo tutto questo tempo.
Me ne sono andata... no, ero scappata.
Scappata per paura del sentimento provato dal mio cuore.
Il mio cuore...
Il mio cuore? Traditore. Lui è rimasto qui per tutto il tempo.
Non mi ha seguita nella mia fuga.
...Tradita dal mio stesso cuore.
Esco dall'aeroporto.
Il sole mi accoglie tiepido in questo mese di dicembre.
Prendo un taxi.
Ritorno a casa... Finalmente.
Dopo tutto questo tempo...
La mia fuga...
Sono scappata come una codarda.
Sono scappata da quell'amore... da quel sentimento che mi soffocava.
La paura di un tuo rifiuto... questa dannata paura...
Avresti accettato il mio amore?
La mia immaturità...
Tu... Tu non hai mai saputo niente dei miei sentimenti...
Credevo così di proteggerti... da me!
Ho seguito la mia ragione.. e ho imbavagliato il mio cuore...
In silenzio... me ne sono andata.
Scappata da te!
Percorro le vie della città.
Riaffiorano i ricordi.
...Quanto tempo.
Troppo.
 
Finalmente sono arrivata.
Scendo dal taxi e mi guardo attorno.
Mi incammino verso l’entrata.
Sono ritornata per ricominciare...
Apro la porta di casa.
La mia nuova casa.
Ci sono già gli scatoloni con la mia roba che ho spedito prima di partire.
Non è proprio un'accoglienza calorosa questa, lo so...
Ma ci sono abituata.
E poi cosa pretendevo?
Non so nemmeno se i miei vecchi amici si ricordano di me.
Io sono scappata da tutto e da tutti.
Ho abbandonato la mia vecchia vita... solo per scappare da te.
Non ho mai mandato una lettera o fatto una telefonata a nessuno.
Volevo essere dimenticata... volevo dimenticare...
Ho cercato di dimenticare te.
Ci ho provato ma.. ma non ci sono riuscita.
Ormai tu avevi il mio cuore.
Mi sono buttata anima e corpo sul lavoro per dimenticarmi di te...
Più il tuo ricordo si faceva strada, più passavo le notti insonni lavorando.
C’era solo il lavoro nella mia vita.
Consegne su consegne.
Scadenze onorate con giorni d’anticipo ma...
...È stato tutto inutile.
Ogni notte, quando crollavo per la stanchezza, prima di addormentarmi vedevo il tuo viso.
Nei miei sogni c’era posto solo per il tuo sorriso.
Al mattino il mio primo pensiero era solo per te.
Eri il mio tormento...
Stavo per impazzire e allora ho deciso di ritornare...
Non lo so cosa mi aspetto da questo mio ritorno qui.
Certo, non posso pretendere di far parte nuovamente della tua vita.
Non posso ricomparire dal nulla dopo tutto questo tempo e...
Non posso avere nessuna pretesa!
Io sono scappata. Sono stata vile...
Devo pagare per la mia paura.
Cosa accadrebbe se ti rivedessi?
Cosa ti leggerei negli occhi questa volta?... Cosa?
Odio?
Disprezzo?
Saresti felice del mio ritorno, o no?
Ma... anche con questi timori... il mio cuore spera di ritrovarti.
Nel profondo sento la disperazione per questa speranza.
Non ho avuto il coraggio di avvisare nessuno del mio ritorno.
Ho pregato i miei genitori di non dirlo a nessuno.
Il mio ritorno in punta di piedi...
Devo ricominciare la mia vita.
Però non potevo cercarti...
Mi ero fatta una promessa però: non ti avrei cercata, non mi sarei precipitata da te.
Non potevo rischiare di ferirti di nuovo...
Avrei lasciato tutto nelle mani del destino.
E poi per caso...
 
Ti ho rivista in quel locale...
Quel solito locale dove ci ritrovavamo tutti insieme.
Eri cambiata... e forse lo sono anch'io...
...Dopo tutto questo tempo.
Ti ho vista lì, vicino al bancone.
Eri sola.
Il tuo viso... l’ho visto riflesso sullo specchio alle spalle del barman...
Eri tu.
Non avevo dubbi.
Io ero appena entrata.
Ero proprio alle tue spalle.
Avrei voluto... avrei voluto avvicinarmi, abbracciarti da dietro e sussurrarti all’orecchio...
Cosa avrei potuto dirti?
Avrei voluto sussurrarti... “Sono tornata per restare, per restare con te”...
Avrei voluto chiederti scusa...
Ma come avresti reagito?
Eri la mia migliore amica e io sono scappata da te.
Ho preso un aereo che mi ha portata lontana da qui, lontana da te.
Ti fidavi di me... e io? Io non ho avuto fiducia in me.
Non mi sono fidata della nostra amicizia!
Ero rimasta bloccata sulla porta del locale.
Poi all’improvviso sento chiamare il mio nome.
Mi guardo attorno. Avrò sentito male...
Invece no.
Quel barman è un vecchio amico, non l’avevo nemmeno guardato perché stavo guardando il tuo riflesso nello specchio alle sue spalle.
“Sei tu?” sento gridare.
Sono paralizzata.
Tu ti volti piano...
Non credi a quello che stai vedendo.
Non puoi credere che sia tornata...
Lui corre a salutarmi.
Mi fa strada verso il bancone e mi fa mille domande.
È felice, lui.
Quando finalmente sono vicina a te non riesco a dirti altro che uno stupido “ciao”.
Non rispondi...
Mi guardi e basta.
Cosa mi aspettavo?
No, non potevo aspettarmi un’accoglienza calorosa da parte tua.
Non osavo tanto, non potevo!
...Ma ci speravo.
Sarebbe tutto più facile per me.. ma io non me lo merito.
Non ho il diritto di pretendere nulla da te!
Ti guardo e ho paura... Paura per quello che puoi provare per me.
Non ho il coraggio di dirti nulla.
È il nostro amico a parlare.
Lui continua a sorridere e a parlare.
Non capisce la tensione che c’è in me?
Sono finalmente davanti a te.
Devo avere il coraggio di dirti qualcosa. Devo!
Faccio un sorriso al nostro amico e poi mi rivolgo a te... “Sono contenta di rivederti”
Tu mi guardi ancora in silenzio.
Coraggio...
“Posso parlarti un attimo?”...
Lui capisce, “vado un attimo a controllare i clienti” e mi fa l’occhiolino.
Perché quel gesto?
“Siediti”, mi dici tu.
Finalmente...
“Ti ascolto!”... vuoi la mia spiegazione.
Mi siedo e faccio un respiro profondo.
Non ho il coraggio di guardarti negli occhi...
“Ok, senti, mi dispiace per...”
“Ti dispiace?!?” la tua voce è severa.
Me lo merito.
“Non ti chiedo di perdonarmi per quello che ho fatto. Vorrei solo poterti spiegare perché me ne sono andata...”
Ti prego dammi la possibilità di spiegarmi. Ti prego...
“No, non voglio le tue spiegazioni.. Non dopo tutto questo tempo!”
Il mio cuore ha smesso di battere.
Ti guardo.
I tuoi occhi...
Ti ho fatto troppo male.
Ho rovinato tutto.
Ti ho persa... ed è tutta colpa mia.
Credo che tu veda la mia disperazione negli occhi...
Adesso sei tu a sospirare.. “Sei tornata per restare?”
Non mi guardi.
Questa è la mia ultima possibilità?
“Si”
Non ho il coraggio di aggiungere altro.
Il silenzio tra noi dura un attimo ma per me è una straziante eternità piena di dubbi.
Non so che cosa posso dirti...
“Ti ricordi come ci siamo conosciute?”
Perché questa domanda?
Non capisco...
“Certo, me lo ricordo benissimo..”
 
..C'eravamo conosciute... in quel giorno d'autunno...
Faceva già freddo in quel periodo... C'era una festa in città... bancarelle e tanta gente.
Io mi stavo aggirando tra la folla... avevo la mia fedele macchina fotografica in mano.. stavo inquadrando l'angelo in cima al campanile quando... ho urtato qualcuno..
Eri tu.
Ma non è stato un incontro perfetto il nostro... Tutt'altro...
Tu sei caduta nella fontana per colpa mia.
Mille scuse non bastavano... eri furiosa.
Non ricordo però quali e quanti insulti mi hai lanciato contro...
Ero rimasta incantata da te...
Eri...
Mi dovetti svegliare da quella visione... avevi bisogno di cambiarti...
Ti ho portata a casa mia.. abitavo poco lontano da lì...
È stato così il nostro incontro... e sei stata tu a volermi rivedere...
Tu...
Io non osavo sperare...
Quel giorno quando aprendo la porta ti ho rivista... mi è mancato il respiro...
Non eri più imbronciata...
Avevi un pacchetto tra le braccia... i vestiti che ti avevo prestato...
Li avevi lavati e stirati con cura.
Da lì siamo diventate amiche...
Ho mancato di sincerità con te però...
Non potevo dirti quali erano i miei veri sentimenti
Non avevo il coraggio di espormi così...
Avevo paura della tua reazione... della gente, dei loro giudizi... che stupida...
Ho imbavagliato il mio cuore... per paura.
Io che credevo di essere coraggiosa... davanti a ciò che provavo per te sono scappata...
Sono andata lontana, lontanissima...
Era solo una scusa il mio lavoro.
Io volevo scappare da te...
Da quel sentimento che non riuscivo più a controllare...
Stavo per lasciarmi andare e... e non me lo potevo permettere.
Non volevo arrendermi a quel sentimento...
 
E tutta quella razionalità mi ha portata a questo...
Ma ancora non ho capito il perché della tua domanda.
“Io ho avuto la scusa dei vestiti per rivederti...”
Ancora non capisco...
“Avevo capito da subito che ti avrei voluta come amica... Non ho mai avuto dubbi.”
“No, tu non hai mai avuto dubbi. E io? Me ne sono andata senza darti una spiegazione. Non ti ho cercata mai.”
Il peso della mia colpa.
Ti ho fatta soffrire comunque.
Volevo proteggerti dal mondo e poi sono stata proprio io a farti del male.
Le tue lacrime... Adesso piangi.
Una ad una le tue lacrime macchiano la mia anima.
Piangi per colpa mia.
Quante volte, in tutto questo tempo, hai pianto per me?
“Perché sei tornata?”
“Per te.”
“Veramente?”
“Si. Mi mancavi da morire. Lo so, ho sbagliato ad andarmene ma...”
Non ho il tempo di dire altro perché tu mi abbracci forte.
Ti stringo a me...
Non ti deluderò più, te lo prometto.
Ricominciamo con la nostra amicizia...
Non voglio più essere la causa delle tue lacrime.
Non sarà facile riparare al mio errore ma ci proverò.
Ti farò dimenticare tutta questa sofferenza.
Un nuovo inizio...
 
Da quella sera ho cercato di ricucire i rapporti con te e con i nostri vecchi amici.
Ho ripreso in mano la vita da dove l’avevo lasciata.
Ogni giorno mi rendevo conto sempre di più del mio errore.
Scappare da te è stato un grossissimo errore.
Ogni tanto mi concedevi qualche sorriso... ed era una medicina per il mio cuore.
Piano piano ci stavamo riavvicinando.
Dovevo riconquistare la tua fiducia.
Avevo bisogno di te per vivere...
 
Il tempo passa in fretta.
Si avvicina il Natale...
Il Natale...
Quanti ne ho passati da sola... Troppi.
Cominciavo ad odiare questa festa...
Per amare a pieno il Natale devi avere una famiglia, qualcuno da amare... io invece...
Io, che ho un cuore di ghiaccio.. che non so cosa siano i sentimenti...
Io che... Non ho mai voluto seguire il mio cuore.
Credevo che ce l’avrei fatta lo stesso... senza amore.
Un’inutile sentimento... il più pericoloso.
Credevo di farcela.
Mi ero convinta.
Usavo l’indifferenza per mascherare la mia sofferenza.
Avevo abbracciato la solitudine... per scappare da te.
Ma forse... questa volta era diverso.
Stavo cercando di seguire un po’ di più il mio cuore.
Questo mio cuore che voleva te...
E poi... Il tuo invito...
Così inaspettato...
Trascorrere il Natale con i vecchi amici... con te.
Tutti insieme.
Mi stavi offrendo un’occasione...
 
Ed è stato bellissimo.
Il mio primo vero Natale.
Mi sentivo veramente a casa... con te.
E forse c’erano troppe emozioni per me... io che avevo creduto di poter sopportare la solitudine.
Io che ero scappata per non soccombere alle emozioni…
Avevo paura, ma non sarei scappata di nuovo.
C’eri tu...
Avrei superato tutte le mie paure con il tuo aiuto.
Con calma ti avrei raccontato tutto.
Dopo quella festa volevo spiegarti il motivo che mi aveva portata lontana da te.
Dopo...
Ero uscita un momento per prendere un po’ d’aria e stavo pensando a tutto questo quando ho sentito aprirsi la porta alle mie spalle.
Quando mi sono girata... Eri tu.
“Non hai freddo?” hai esordito.
“No. Avevo bisogno di prendere una boccata d’aria. Fra un po’ rientro.”
Tu non hai mai sopportato il freddo.
“Ti va se ti faccio un po’ di compagnia?”
Certo, non aspettavo altro.
“Mi fa piacere...”
Ti sei avvicinata a me.
Ti stringevi nel tuo maglione di lana.
Faceva freddo...
Non c’erano stelle da contemplare, solo nuvole...
Forse era meglio rientrare.
Non volevo che ti ammalassi.
“Rientriamo?” stavo già per muovermi quando tu mi hai detto di no..
“Ho una cosa da darti.”
Non avevo notato che stavi stringendo a te una busta.
“È il mio regalo di Natale per te. Te l’avevo scritta il giorno prima che partissi.”
Una lettera... l'avevi scritta per me...
Il giorno prima che partissi... non ti avevo avvisata della mia partenza... Tu ancora non lo sapevi che stavo per andare via...
Adesso quella lettera è il tuo regalo per questo Natale...
La tengo tra le mani...
Una busta bianca con un fiocco rosso di seta.
Il tuo regalo per me.
Slego il fiocco e apro la busta.
Prendo il foglio... Devo confessare che ho un po’ di paura.
Comincio a leggere...
 
 
Cara amica
ti starai chiedendo il perchè di questa lettera... In effetti me lo sto chiedendo anch'io, è davvero difficile da spiegare ma penso che questo sia l'unico modo che ho per esprimermi in modo sincero con te.
Molto probabilmente lo avrai capito... già, perchè solo tu hai questo dono di capirmi sempre, anche senza aver detto parole, anche prima che riesca a capirmi io stessa... me lo ripeti sempre ridendo, con la tua voce sicura di chi già sa tutto, con una delicata carezza sulla testa: “i tuoi occhi non mi possono nascondere niente” ...Eppure ultimamente non mi guardi più come prima o forse hai visto e preferisci non parlarne.
Passo i giorni aspettando di vederti, di sentirti, non mi stanco mai di te e non succederà mai... anche quando chiudo gli occhi non vedo altro che la tua immagine. E il mio cuore batte sempre di più, solo per te.
Ogni tuo sguardo, ogni tua carezza, ogni tuo respiro... mi fanno perdere in te... anche litigare è un modo che ho per sentirti vicina... Sei davvero buffa quando ti arrabbi e mi piace vederti esaltata quando alla fine cedo e ti do ragione "ah ah sei una bambina... che ti avevo detto?" i tuoi occhi brillano di vittoria e io ne rimango abbagliata... sei sempre stata così competitiva... quando invece ho ragione io prima metti su il muso poi ti avvicini, mi abbracci e te ne esci con le tue frasi "ma allora in quella testolina c'è qualcosa!"
Forse quello che stai leggendo ti ha messo paura, ma io ti amo, non c'è nessun dubbio ormai su quello che provo per te.
Non credere che non ci abbia pensato a lungo su quello che potrebbe succedere se davvero stessimo insieme... di come la prenderebbero le nostre famiglie o i nostri amici, di come ci guarderebbero le persone per strada... Ma io ti amo ne sono certa e lo urlerei al mondo, perchè sono felice! Felice con te.
Quando sono con te sono senza pensieri, piena di vita, e da te traggo la forza per affrontare la vita, la mia, la nostra.
Sono pazza, pazza di te... davvero, ma ora?
Ora rimango qui, sola, con le mie paure... la paura di averti spaventata, la paura di non essere ricambiata da te ma soprattutto, la paura di perderti...
Mentirti ancora era davvero impossibile, ora sai del mio amore, sai che il mio cuore è nelle tue mani, e qualsiasi cosa succederà da adesso in poi sappi che ti aspetterò... non mi importa quanto tempo dovrà passare, forse un giorno, forse un mese forse anni... ma ti aspetterò per sempre perchè il sentimento che provo per te è come un fuoco etereo che niente e nessuno può spegnere e lotterò per la tua felicità che vorrei diventasse la nostra.
Ti prego di pensarci, di farlo davvero...
Ti amo, a presto.
 
 
Che cosa ho fatto?
Cosa ho fatto quel giorno?
Alzo gli occhi dal foglio.
Tu sei lì davanti a me con un'espressione...
"Che cosa ho fatto?" riesco solo a sussurrarti questa domanda.
Mi stai sorridendo, un sorriso comprensivo...
Sento il tormento di quella domanda.
Che cosa ho fatto.. come ho potuto essere così stupida.
Come? Tu ti fidavi di me. Mi amavi! E io non avevo capito niente, atterrita da un'assurda paura.. la mia paura di farti del male.
Io ti amavo... ti amavo troppo, forse... Avevo paura di fati del male... di essere la causa della tua sofferenza... la paura dei commenti della gente.
Che stupida sono stata.
Io che sapevo leggerti dentro così bene.. ho sbagliato tutto.
Mi sono fatta sconfiggere dai pregiudizi.
Ti ho lasciata qui da sola senza una spiegazione.
Ti ho abbandonata!
Ma...
Sei tu adesso a leggermi dentro...
Ti avvicini e mi abbracci.
Un abbraccio insicuro il tuo. Hai paura che scappi ancora?
No, questa volta non scappo!
Ti stringo forte a me.
Perdonami...
Ti prego perdonami!
Sembra non finire mai questo nostro abbraccio.
Sei tu a staccarti da me...
Mi guardi preoccupata e solo adesso mi rendo conto che sto piangendo.
“Perché piangi?” me lo chiedi come se fossi tu la responsabile di queste lacrime.
Perché sto piangendo?
Non ho mai pianto...
Perché queste lacrime?
Sono per...
Cosa ho fatto... per colpa della mia stupida paura ti ho negato la felicità.
Ho sprecato... tutto questo tempo senza di te.
È il tormento del mio senso di colpa... Queste mie lacrime sono per te, per quello che ti ho fatto.
“Piango perché...”
Vorrei riuscire a dirti tutto questo... Vorrei spiegarti...
Riprovo a dirti “Piango perché...” ma tu non mi lasci finire la frase...
In un attimo le tue labbra sono sulle mie.
Hai infranto questo mio turbinio di pensieri, in un solo attimo hai spazzato via tutto questo.
Non nego il mio stupore per questo tuo bacio.
È il mio sogno che si realizza... tutte le mie fantasie prendono forma grazie a te, grazie al tuo coraggio. Sei sempre stata un tipo diretto.
Ti ho sempre ammirata per questo.
In questo tuo bacio mi perdo... finalmente.
Le tue labbra...
Riapro gli occhi e mi allontano un po’ da te.
Ti guardo.
Il tuo sorriso, questo tuo sorriso che mi ha fatta innamorare di te.
Con questo bacio hai voluto dirmi che nonostante tutto mi ami ancora?
Mi vuoi ancora... Si, te lo leggo negli occhi.
“Non sei brava con le parole tu...” mi dici.
Mi sorridi ancora.
Lo so, non sono mai stata brava ad esprimere i miei sentimenti ma...
Mi avvicino di nuovo a te.
Prima di baciarti ti sussurro sulle tue labbra “ti amo”...
Sento il tuo sorriso in questo secondo bacio.
Ho liberato il mio cuore per te.
Non scapperò mai più dai miei sentimenti, da te.
Te lo prometto.
Rimaniamo abbracciate per un po’.
Sento la felicità del mio cuore. Lui aveva ragione dall’inizio.
“Nevica.”
Cosa?
Avevo gli occhi chiusi e non mi ero accorta che aveva cominciato a nevicare.
Alzo gli occhi al cielo.
Un fiocco dopo l’altro cadono lentamente.
“Buon Natale” mi dici sfiorandomi il collo con le tue labbra.
Ti guardo e non posso far altro che sorridere.
Un sorriso speciale...
Il mio sorriso che nasce dal tuo amore.
“Buon Natale anche a te, amore mio.”
 
 
...
Ed è così che nasce quel sorriso tanto speciale... Quella semplicità tanto magica.
Spero di averti raccontato di una bella favola...
Ma, adesso che ti guardo meglio...
Tu sei giovane, hai l’età giusta per gettarti a occhi chiusi in un sogno d’amore ma... Ma c’è qualcosa in te, nei tuoi occhi che mi fa pensare che non credi possibile il realizzarsi dei sogni... Non credi all’esistenza di quel sorriso per te. Mi sbaglio?
No... non ti sbagli... io non sono come la protagonista della tua storia...
Comunque è solo una favola! Io vivo nella realtà e non so se quella felicità esiste davvero fuori da questa storia!
Scusami se sto ridendo ma sai... mi ricordi tanto me qualche anno fa...
Tu? Qualche anno fa? ...Perchè?
Non l'hai capito... Oh beh, non sono mai stata brava con le parole...
Per favore smettila di prendermi in giro e fare l’enigmatica. Non lo vedi che non sono in vena di giochetti zia?
Ok, hai ragione. Questo è un vizio che non ho perso nel tempo.. e mi è quasi costato... Beh, lasciamo stare... Senti, la ragazza della storia, quella stupida testona ero io! Adesso mi sono spiegata meglio?
Sei tu zia? Davvero? Non ci posso credere! Non posso credere che la tua vita sia questa favola che mi hai appena raccontato...
Se proprio non mi credi ho una testimone!
Una testimone?
Va bene che non ci vedevamo da tanti anni ma non ti sei mai chiesta di chi era quella seconda firma sui biglietti d’auguri che ti ho sempre mandato?
Pensavo fosse qualche amica di famiglia o la tua coinquilina. Vuoi dire che... che quella donna... è la donna che ti ha aspettata, che ti ha regalato il sorriso... che ti ha amato?
Che mi ama! Si è lei. Se vuoi puoi chiedere a lei... se ancora non mi credi.
Dai ti prego fammela incontrare zia. Devo chiederle come fa a sopportarti!
Che nipote spiritosa! Allora adesso mi credi?
Che motivo avrei per non farlo? In effetti lo dicono tutti in famiglia che tu sei la più felice... e ora capisco perché.
Bene. Allora adesso promettimi una cosa...
Prima dimmi di che si tratta...
Non commettere il mio stesso errore, non rischiare di perdere la felicità per una stupida paura. Me lo devi promettere!
Sai una cosa zia? Ti devo confessare che ero triste perché mi sono innamorata di una donna... Lei mi fa impazzire. E sento che... anzi, ho la certezza che io le piaccia  però ho sempre avuto troppa paura di questo mondo, paura di non riuscire a difendere il nostro amore paura di farla soffrire per non poterle dare quello che merita perché non sono un uomo... Ma...
Ma?
Ma la tua storia, anzi, la vostra storia, mi ha aiutata a capire cosa devo fare.
Devo andare da lei... Non posso perderla! Devo credere nella forza del nostro amore... devo credere in noi... E non mi importa nulla del mondo!
Si zia, te lo prometto, cercherò di fare mio quel sorriso...
 
 
 
FINE
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: vagabondspirit