Ebbene questo è un esperimento... non ho mai scritto nulla con altre
persone e questa fanfiction che vi apprestate a leggere è frutto della
collaborazione con Revy1 (grande
capo di yurilandia.forumfree.net)... Beh spero vi piaccia! E se vorrete
lasciare un commento... vi ringrazio già da adesso :)
Bene buona lettura!
- Partiamo da
un sorriso...
- di Revy1 e vagabondspirit
- Partiamo
da un sorriso...
- Il
sorriso di chi?
- Troppo
presto per svelarlo...
- Prima
non sorrideva?
- Aspetta.
- Tu corri
troppo...
- Ascoltami.
- ...Non
avere fretta.
- Immagina
un sorriso...
- Di
quelli felici e luminosi come una mamma con il suo bambino?
- Si...
si, un sorriso come quello.
- Il
sorriso di chi sa che i sogni non sono solo una sciocca fantasia...
- È un bel
sorriso... ne ho visti pochi in vita mia... ma solo l’idea trasmette calore.
- Ora
immagino quel sorriso.
- ...Ma
continuo a non sapere a chi appartiene...
- È tanto
importante per te sapere a chi appartiene?
- Ti
chiedo di pazientare, te lo dirò... ma non ora...
- Prima...
Prima voglio che tu mi prometta che mi seguirai... fino alla fine.
- Promesso.
- Quel
sorriso per me è importante!
- ...Non è
il mio, ma... vorrei averlo...
- Ti ho
promesso di seguirti... fino alla fine... ma dove mi stai portando?
- ...A
conoscere un’emozione inaspettata.
- Alla nascita
di quel sorriso...
- Ora
capisco perché me l’hai fatto promettere prima.
- Perché
sai che è un percorso difficile.
- ...Ma
almeno non sono sola.
- Mi
accompagni tu...
- Si... Non
aver paura di quanto potrà essere difficile...
- Alla
fine ci sarà quel sorriso.
- Perché
vuoi portarmi lì?
- Perché
ti voglio mostrare che in un semplice sorriso, in un banale gesto di tutti i
giorni, si racchiude una storia... Il racconto di un sentimento nobile...
- Allora
conducimi lì dove la storia ha inizio.
- ...
- Ritorno a
casa...
- La valigia
in mano.
- Tutto è
uguale.. ma allo stesso tempo mi sembra tutto cambiato...
- Sento farsi
strada dentro di me una stana emozione.
- Sono
ritornata a casa... dopo tutto questo tempo.
- Me ne sono
andata... no, ero scappata.
- Scappata
per paura del sentimento provato dal mio cuore.
- Il mio
cuore...
- Il mio
cuore? Traditore. Lui è rimasto qui per tutto il tempo.
- Non mi ha
seguita nella mia fuga.
- ...Tradita
dal mio stesso cuore.
- Esco dall'aeroporto.
- Il sole mi
accoglie tiepido in questo mese di dicembre.
- Prendo un
taxi.
- Ritorno a
casa... Finalmente.
- Dopo tutto
questo tempo...
- La mia fuga...
- Sono
scappata come una codarda.
- Sono
scappata da quell'amore... da quel sentimento che mi soffocava.
- La paura di
un tuo rifiuto... questa dannata paura...
- Avresti
accettato il mio amore?
- La mia
immaturità...
- Tu... Tu non
hai mai saputo niente dei miei sentimenti...
- Credevo così
di proteggerti... da me!
- Ho seguito
la mia ragione.. e ho imbavagliato il mio cuore...
- In silenzio...
me ne sono andata.
- Scappata da
te!
- Percorro le
vie della città.
- Riaffiorano
i ricordi.
- ...Quanto
tempo.
- Troppo.
- Finalmente
sono arrivata.
- Scendo dal
taxi e mi guardo attorno.
- Mi
incammino verso l’entrata.
- Sono
ritornata per ricominciare...
- Apro la
porta di casa.
- La mia
nuova casa.
- Ci sono già
gli scatoloni con la mia roba che ho spedito prima di partire.
- Non è
proprio un'accoglienza calorosa questa, lo so...
- Ma ci sono
abituata.
- E poi cosa
pretendevo?
- Non so
nemmeno se i miei vecchi amici si ricordano di me.
- Io sono
scappata da tutto e da tutti.
- Ho
abbandonato la mia vecchia vita... solo per scappare da te.
- Non ho mai
mandato una lettera o fatto una telefonata a nessuno.
- Volevo
essere dimenticata... volevo dimenticare...
- Ho cercato
di dimenticare te.
- Ci ho
provato ma.. ma non ci sono riuscita.
- Ormai tu
avevi il mio cuore.
- Mi sono
buttata anima e corpo sul lavoro per dimenticarmi di te...
- Più il tuo
ricordo si faceva strada, più passavo le notti insonni lavorando.
- C’era solo
il lavoro nella mia vita.
- Consegne su
consegne.
- Scadenze onorate
con giorni d’anticipo ma...
- ...È stato
tutto inutile.
- Ogni notte,
quando crollavo per la stanchezza, prima di addormentarmi vedevo il tuo viso.
- Nei miei
sogni c’era posto solo per il tuo sorriso.
- Al mattino
il mio primo pensiero era solo per te.
- Eri il mio
tormento...
- Stavo per
impazzire e allora ho deciso di ritornare...
- Non lo so
cosa mi aspetto da questo mio ritorno qui.
- Certo, non
posso pretendere di far parte nuovamente della tua vita.
- Non posso
ricomparire dal nulla dopo tutto questo tempo e...
- Non posso
avere nessuna pretesa!
- Io sono
scappata. Sono stata vile...
- Devo pagare
per la mia paura.
- Cosa
accadrebbe se ti rivedessi?
- Cosa ti
leggerei negli occhi questa volta?... Cosa?
- Odio?
- Disprezzo?
- Saresti
felice del mio ritorno, o no?
- Ma... anche
con questi timori... il mio cuore spera di ritrovarti.
- Nel
profondo sento la disperazione per questa speranza.
- Non ho
avuto il coraggio di avvisare nessuno del mio ritorno.
- Ho pregato
i miei genitori di non dirlo a nessuno.
- Il mio
ritorno in punta di piedi...
- Devo
ricominciare la mia vita.
- Però non
potevo cercarti...
- Mi ero
fatta una promessa però: non ti avrei cercata, non mi sarei precipitata da te.
- Non potevo
rischiare di ferirti di nuovo...
- Avrei
lasciato tutto nelle mani del destino.
- E poi per
caso...
- Ti ho
rivista in quel locale...
- Quel solito
locale dove ci ritrovavamo tutti insieme.
- Eri
cambiata... e forse lo sono anch'io...
- ...Dopo
tutto questo tempo.
- Ti ho vista
lì, vicino al bancone.
- Eri sola.
- Il tuo viso...
l’ho visto riflesso sullo specchio alle spalle del barman...
- Eri tu.
- Non avevo
dubbi.
- Io ero
appena entrata.
- Ero proprio
alle tue spalle.
- Avrei
voluto... avrei voluto avvicinarmi, abbracciarti da dietro e sussurrarti
all’orecchio...
- Cosa avrei
potuto dirti?
- Avrei
voluto sussurrarti... “Sono tornata per restare, per restare con te”...
- Avrei
voluto chiederti scusa...
- Ma come
avresti reagito?
- Eri la mia
migliore amica e io sono scappata da te.
- Ho preso un
aereo che mi ha portata lontana da qui, lontana da te.
- Ti fidavi
di me... e io? Io non ho avuto fiducia in me.
- Non mi sono
fidata della nostra amicizia!
- Ero rimasta
bloccata sulla porta del locale.
- Poi
all’improvviso sento chiamare il mio nome.
- Mi guardo
attorno. Avrò sentito male...
- Invece no.
- Quel barman
è un vecchio amico, non l’avevo nemmeno guardato perché stavo guardando il tuo
riflesso nello specchio alle sue spalle.
- “Sei tu?”
sento gridare.
- Sono
paralizzata.
- Tu ti volti
piano...
- Non credi a
quello che stai vedendo.
- Non puoi
credere che sia tornata...
- Lui corre a
salutarmi.
- Mi fa
strada verso il bancone e mi fa mille domande.
- È felice,
lui.
- Quando
finalmente sono vicina a te non riesco a dirti altro che uno stupido “ciao”.
- Non
rispondi...
- Mi guardi e
basta.
- Cosa mi
aspettavo?
- No, non
potevo aspettarmi un’accoglienza calorosa da parte tua.
- Non osavo
tanto, non potevo!
- ...Ma ci
speravo.
- Sarebbe
tutto più facile per me.. ma io non me lo merito.
- Non ho il
diritto di pretendere nulla da te!
- Ti guardo e
ho paura... Paura per quello che puoi provare per me.
- Non ho il
coraggio di dirti nulla.
- È il nostro
amico a parlare.
- Lui
continua a sorridere e a parlare.
- Non capisce
la tensione che c’è in me?
- Sono
finalmente davanti a te.
- Devo avere
il coraggio di dirti qualcosa. Devo!
- Faccio un
sorriso al nostro amico e poi mi rivolgo a te... “Sono contenta di rivederti”
- Tu mi
guardi ancora in silenzio.
- Coraggio...
- “Posso
parlarti un attimo?”...
- Lui
capisce, “vado un attimo a controllare i clienti” e mi fa l’occhiolino.
- Perché quel
gesto?
- “Siediti”,
mi dici tu.
- Finalmente...
- “Ti
ascolto!”... vuoi la mia spiegazione.
- Mi siedo e
faccio un respiro profondo.
- Non ho il
coraggio di guardarti negli occhi...
- “Ok, senti,
mi dispiace per...”
- “Ti
dispiace?!?” la tua voce è severa.
- Me lo
merito.
- “Non ti
chiedo di perdonarmi per quello che ho fatto. Vorrei solo poterti spiegare
perché me ne sono andata...”
- Ti prego
dammi la possibilità di spiegarmi. Ti prego...
- “No, non
voglio le tue spiegazioni.. Non dopo tutto questo tempo!”
- Il mio
cuore ha smesso di battere.
- Ti guardo.
- I tuoi
occhi...
- Ti ho fatto
troppo male.
- Ho rovinato
tutto.
- Ti ho
persa... ed è tutta colpa mia.
- Credo che
tu veda la mia disperazione negli occhi...
- Adesso sei
tu a sospirare.. “Sei tornata per restare?”
- Non mi
guardi.
- Questa è la
mia ultima possibilità?
- “Si”
- Non ho il
coraggio di aggiungere altro.
- Il silenzio
tra noi dura un attimo ma per me è una straziante eternità piena di dubbi.
- Non so che
cosa posso dirti...
- “Ti ricordi
come ci siamo conosciute?”
- Perché
questa domanda?
- Non
capisco...
- “Certo, me
lo ricordo benissimo..”
- ..C'eravamo
conosciute... in quel giorno d'autunno...
- Faceva già
freddo in quel periodo... C'era una festa in città... bancarelle e tanta gente.
- Io mi stavo
aggirando tra la folla... avevo la mia fedele macchina fotografica in mano..
stavo inquadrando l'angelo in cima al campanile quando... ho urtato qualcuno..
- Eri tu.
- Ma non è
stato un incontro perfetto il nostro... Tutt'altro...
- Tu sei
caduta nella fontana per colpa mia.
- Mille scuse
non bastavano... eri furiosa.
- Non ricordo
però quali e quanti insulti mi hai lanciato contro...
- Ero rimasta
incantata da te...
- Eri...
- Mi dovetti
svegliare da quella visione... avevi bisogno di cambiarti...
- Ti ho
portata a casa mia.. abitavo poco lontano da lì...
- È stato
così il nostro incontro... e sei stata tu a volermi rivedere...
- Tu...
- Io non
osavo sperare...
- Quel giorno
quando aprendo la porta ti ho rivista... mi è mancato il respiro...
- Non eri più
imbronciata...
- Avevi un
pacchetto tra le braccia... i vestiti che ti avevo prestato...
- Li avevi
lavati e stirati con cura.
- Da lì siamo
diventate amiche...
- Ho mancato
di sincerità con te però...
- Non potevo
dirti quali erano i miei veri sentimenti
- Non avevo
il coraggio di espormi così...
- Avevo paura
della tua reazione... della gente, dei loro giudizi... che stupida...
- Ho
imbavagliato il mio cuore... per paura.
- Io che
credevo di essere coraggiosa... davanti a ciò che provavo per te sono
scappata...
- Sono andata
lontana, lontanissima...
- Era solo
una scusa il mio lavoro.
- Io volevo
scappare da te...
- Da quel
sentimento che non riuscivo più a controllare...
- Stavo per
lasciarmi andare e... e non me lo potevo permettere.
- Non volevo
arrendermi a quel sentimento...
- E tutta
quella razionalità mi ha portata a questo...
- Ma ancora
non ho capito il perché della tua domanda.
- “Io ho
avuto la scusa dei vestiti per rivederti...”
- Ancora non
capisco...
- “Avevo
capito da subito che ti avrei voluta come amica... Non ho mai avuto dubbi.”
- “No, tu non
hai mai avuto dubbi. E io? Me ne sono andata senza darti una spiegazione. Non
ti ho cercata mai.”
- Il peso
della mia colpa.
- Ti ho fatta
soffrire comunque.
- Volevo
proteggerti dal mondo e poi sono stata proprio io a farti del male.
- Le tue
lacrime... Adesso piangi.
- Una ad una
le tue lacrime macchiano la mia anima.
- Piangi per
colpa mia.
- Quante
volte, in tutto questo tempo, hai pianto per me?
- “Perché sei
tornata?”
- “Per te.”
- “Veramente?”
- “Si. Mi
mancavi da morire. Lo so, ho sbagliato ad andarmene ma...”
- Non ho il
tempo di dire altro perché tu mi abbracci forte.
- Ti stringo
a me...
- Non ti
deluderò più, te lo prometto.
- Ricominciamo
con la nostra amicizia...
- Non voglio
più essere la causa delle tue lacrime.
- Non sarà
facile riparare al mio errore ma ci proverò.
- Ti farò
dimenticare tutta questa sofferenza.
- Un nuovo
inizio...
- Da quella
sera ho cercato di ricucire i rapporti con te e con i nostri vecchi amici.
- Ho ripreso
in mano la vita da dove l’avevo lasciata.
- Ogni giorno
mi rendevo conto sempre di più del mio errore.
- Scappare da
te è stato un grossissimo errore.
- Ogni tanto
mi concedevi qualche sorriso... ed era una medicina per il mio cuore.
- Piano piano
ci stavamo riavvicinando.
- Dovevo
riconquistare la tua fiducia.
- Avevo
bisogno di te per vivere...
- Il tempo passa
in fretta.
- Si avvicina
il Natale...
- Il
Natale...
- Quanti ne
ho passati da sola... Troppi.
- Cominciavo
ad odiare questa festa...
- Per amare a
pieno il Natale devi avere una famiglia, qualcuno da amare... io invece...
- Io, che ho
un cuore di ghiaccio.. che non so cosa siano i sentimenti...
- Io che... Non
ho mai voluto seguire il mio cuore.
- Credevo che
ce l’avrei fatta lo stesso... senza amore.
- Un’inutile
sentimento... il più pericoloso.
- Credevo di
farcela.
- Mi ero
convinta.
- Usavo
l’indifferenza per mascherare la mia sofferenza.
- Avevo
abbracciato la solitudine... per scappare da te.
- Ma forse...
questa volta era diverso.
- Stavo
cercando di seguire un po’ di più il mio cuore.
- Questo mio
cuore che voleva te...
- E poi... Il
tuo invito...
- Così
inaspettato...
- Trascorrere
il Natale con i vecchi amici... con te.
- Tutti
insieme.
- Mi stavi
offrendo un’occasione...
- Ed è stato
bellissimo.
- Il mio
primo vero Natale.
- Mi sentivo
veramente a casa... con te.
- E forse
c’erano troppe emozioni per me... io che avevo creduto di poter sopportare la
solitudine.
- Io che ero
scappata per non soccombere alle emozioni…
- Avevo
paura, ma non sarei scappata di nuovo.
- C’eri tu...
- Avrei
superato tutte le mie paure con il tuo aiuto.
- Con calma
ti avrei raccontato tutto.
- Dopo quella
festa volevo spiegarti il motivo che mi aveva portata lontana da te.
- Dopo...
- Ero uscita
un momento per prendere un po’ d’aria e stavo pensando a tutto questo quando ho
sentito aprirsi la porta alle mie spalle.
- Quando mi
sono girata... Eri tu.
- “Non hai
freddo?” hai esordito.
- “No. Avevo
bisogno di prendere una boccata d’aria. Fra un po’ rientro.”
- Tu non hai
mai sopportato il freddo.
- “Ti va se
ti faccio un po’ di compagnia?”
- Certo, non
aspettavo altro.
- “Mi fa
piacere...”
- Ti sei
avvicinata a me.
- Ti
stringevi nel tuo maglione di lana.
- Faceva
freddo...
- Non c’erano
stelle da contemplare, solo nuvole...
- Forse era
meglio rientrare.
- Non volevo
che ti ammalassi.
- “Rientriamo?”
stavo già per muovermi quando tu mi hai detto di no..
- “Ho una
cosa da darti.”
- Non avevo
notato che stavi stringendo a te una busta.
- “È il mio
regalo di Natale per te. Te l’avevo scritta il giorno prima che partissi.”
- Una
lettera... l'avevi scritta per me...
- Il giorno
prima che partissi... non ti avevo avvisata della mia partenza... Tu ancora non
lo sapevi che stavo per andare via...
- Adesso
quella lettera è il tuo regalo per questo Natale...
- La tengo
tra le mani...
- Una busta
bianca con un fiocco rosso di seta.
- Il tuo
regalo per me.
- Slego il
fiocco e apro la busta.
- Prendo il
foglio... Devo confessare che ho un po’ di paura.
- Comincio a
leggere...
- Cara amica
- ti starai chiedendo
il perchè di questa lettera... In effetti me lo sto chiedendo anch'io, è
davvero difficile da spiegare ma penso che questo sia l'unico modo che ho per
esprimermi in modo sincero con te.
Molto probabilmente lo avrai capito... già, perchè solo tu hai questo dono di capirmi sempre, anche senza aver detto parole, anche prima che riesca a capirmi io stessa... me lo ripeti sempre ridendo, con la tua voce sicura di chi già sa tutto, con una delicata carezza sulla testa: “i tuoi occhi non mi possono nascondere niente” ...Eppure ultimamente non mi guardi più come prima o forse hai visto e preferisci non parlarne.
Passo i giorni aspettando di vederti, di sentirti, non mi stanco mai di te e non succederà mai... anche quando chiudo gli occhi non vedo altro che la tua immagine. E il mio cuore batte sempre di più, solo per te.
Ogni tuo sguardo, ogni tua carezza, ogni tuo respiro... mi fanno perdere in te... anche litigare è un modo che ho per sentirti vicina... Sei davvero buffa quando ti arrabbi e mi piace vederti esaltata quando alla fine cedo e ti do ragione "ah ah sei una bambina... che ti avevo detto?" i tuoi occhi brillano di vittoria e io ne rimango abbagliata... sei sempre stata così competitiva... quando invece ho ragione io prima metti su il muso poi ti avvicini, mi abbracci e te ne esci con le tue frasi "ma allora in quella testolina c'è qualcosa!"
Forse quello che stai leggendo ti ha messo paura, ma io ti amo, non c'è nessun dubbio ormai su quello che provo per te.
Non credere che non ci abbia pensato a lungo su quello che potrebbe succedere se davvero stessimo insieme... di come la prenderebbero le nostre famiglie o i nostri amici, di come ci guarderebbero le persone per strada... Ma io ti amo ne sono certa e lo urlerei al mondo, perchè sono felice! Felice con te.
Quando sono con te sono senza pensieri, piena di vita, e da te traggo la forza per affrontare la vita, la mia, la nostra.
Sono pazza, pazza di te... davvero, ma ora?
Ora rimango qui, sola, con le mie paure... la paura di averti spaventata, la paura di non essere ricambiata da te ma soprattutto, la paura di perderti...
Mentirti ancora era davvero impossibile, ora sai del mio amore, sai che il mio cuore è nelle tue mani, e qualsiasi cosa succederà da adesso in poi sappi che ti aspetterò... non mi importa quanto tempo dovrà passare, forse un giorno, forse un mese forse anni... ma ti aspetterò per sempre perchè il sentimento che provo per te è come un fuoco etereo che niente e nessuno può spegnere e lotterò per la tua felicità che vorrei diventasse la nostra.
Ti prego di pensarci, di farlo davvero...
Ti amo, a presto. - Che cosa ho
fatto?
- Cosa ho
fatto quel giorno?
- Alzo gli
occhi dal foglio.
- Tu sei lì
davanti a me con un'espressione...
- "Che
cosa ho fatto?" riesco solo a sussurrarti questa domanda.
- Mi stai
sorridendo, un sorriso comprensivo...
- Sento il
tormento di quella domanda.
- Che cosa ho
fatto.. come ho potuto essere così stupida.
- Come? Tu ti
fidavi di me. Mi amavi! E io non avevo capito niente, atterrita da un'assurda
paura.. la mia paura di farti del male.
- Io ti
amavo... ti amavo troppo, forse... Avevo paura di fati del male... di essere la
causa della tua sofferenza... la paura dei commenti della gente.
- Che stupida
sono stata.
- Io che
sapevo leggerti dentro così bene.. ho sbagliato tutto.
- Mi sono
fatta sconfiggere dai pregiudizi.
- Ti ho
lasciata qui da sola senza una spiegazione.
- Ti ho
abbandonata!
- Ma...
- Sei tu adesso
a leggermi dentro...
- Ti avvicini
e mi abbracci.
- Un
abbraccio insicuro il tuo. Hai paura che scappi ancora?
- No, questa
volta non scappo!
- Ti stringo
forte a me.
- Perdonami...
- Ti prego
perdonami!
- Sembra non
finire mai questo nostro abbraccio.
- Sei tu a
staccarti da me...
- Mi guardi
preoccupata e solo adesso mi rendo conto che sto piangendo.
- “Perché
piangi?” me lo chiedi come se fossi tu la responsabile di queste lacrime.
- Perché sto
piangendo?
- Non ho mai
pianto...
- Perché
queste lacrime?
- Sono per...
- Cosa ho
fatto... per colpa della mia stupida paura ti ho negato la felicità.
- Ho sprecato...
tutto questo tempo senza di te.
- È il tormento
del mio senso di colpa... Queste mie lacrime sono per te, per quello che ti ho
fatto.
- “Piango
perché...”
- Vorrei
riuscire a dirti tutto questo... Vorrei spiegarti...
- Riprovo a
dirti “Piango perché...” ma tu non mi lasci finire la frase...
- In un
attimo le tue labbra sono sulle mie.
- Hai
infranto questo mio turbinio di pensieri, in un solo attimo hai spazzato via
tutto questo.
- Non nego il
mio stupore per questo tuo bacio.
- È il mio
sogno che si realizza... tutte le mie fantasie prendono forma grazie a te,
grazie al tuo coraggio. Sei sempre stata un tipo diretto.
- Ti ho
sempre ammirata per questo.
- In questo
tuo bacio mi perdo... finalmente.
- Le tue
labbra...
- Riapro gli
occhi e mi allontano un po’ da te.
- Ti guardo.
- Il tuo
sorriso, questo tuo sorriso che mi ha fatta innamorare di te.
- Con questo
bacio hai voluto dirmi che nonostante tutto mi ami ancora?
- Mi vuoi
ancora... Si, te lo leggo negli occhi.
- “Non sei
brava con le parole tu...” mi dici.
- Mi sorridi
ancora.
- Lo so, non
sono mai stata brava ad esprimere i miei sentimenti ma...
- Mi avvicino
di nuovo a te.
- Prima di
baciarti ti sussurro sulle tue labbra “ti amo”...
- Sento il
tuo sorriso in questo secondo bacio.
- Ho liberato
il mio cuore per te.
- Non
scapperò mai più dai miei sentimenti, da te.
- Te lo
prometto.
- Rimaniamo
abbracciate per un po’.
- Sento la
felicità del mio cuore. Lui aveva ragione dall’inizio.
- “Nevica.”
- Cosa?
- Avevo gli
occhi chiusi e non mi ero accorta che aveva cominciato a nevicare.
- Alzo gli
occhi al cielo.
- Un fiocco
dopo l’altro cadono lentamente.
- “Buon
Natale” mi dici sfiorandomi il collo con le tue labbra.
- Ti guardo e
non posso far altro che sorridere.
- Un sorriso
speciale...
- Il mio
sorriso che nasce dal tuo amore.
- “Buon
Natale anche a te, amore mio.”
- ...
- Ed è
così che nasce quel sorriso tanto speciale... Quella semplicità tanto magica.
- Spero di
averti raccontato di una bella favola...
- Ma,
adesso che ti guardo meglio...
- Tu sei
giovane, hai l’età giusta per gettarti a occhi chiusi in un sogno d’amore ma...
Ma c’è qualcosa in te, nei tuoi occhi che mi fa pensare che non credi possibile
il realizzarsi dei sogni... Non credi all’esistenza di quel sorriso per te. Mi
sbaglio?
- No...
non ti sbagli... io non sono come la protagonista della tua storia...
- Comunque
è solo una favola! Io vivo nella realtà e non so se quella felicità esiste
davvero fuori da questa storia!
- Scusami
se sto ridendo ma sai... mi ricordi tanto me qualche anno fa...
- Tu?
Qualche anno fa? ...Perchè?
- Non
l'hai capito... Oh beh, non sono mai stata brava con le parole...
- Per
favore smettila di prendermi in giro e fare l’enigmatica. Non lo vedi che non
sono in vena di giochetti zia?
- Ok, hai
ragione. Questo è un vizio che non ho perso nel tempo.. e mi è quasi costato...
Beh, lasciamo stare... Senti, la ragazza della storia, quella stupida testona
ero io! Adesso mi sono spiegata meglio?
- Sei tu
zia? Davvero? Non ci posso credere! Non posso credere che la tua vita sia
questa favola che mi hai appena raccontato...
- Se
proprio non mi credi ho una testimone!
- Una
testimone?
- Va bene
che non ci vedevamo da tanti anni ma non ti sei mai chiesta di chi era quella
seconda firma sui biglietti d’auguri che ti ho sempre mandato?
- Pensavo
fosse qualche amica di famiglia o la tua coinquilina. Vuoi dire che... che
quella donna... è la donna che ti ha aspettata, che ti ha regalato il
sorriso... che ti ha amato?
- Che mi
ama! Si è lei. Se vuoi puoi chiedere a lei... se ancora non mi credi.
- Dai ti
prego fammela incontrare zia. Devo chiederle come fa a sopportarti!
- Che
nipote spiritosa! Allora adesso mi credi?
- Che
motivo avrei per non farlo? In effetti lo dicono tutti in famiglia che tu sei
la più felice... e ora capisco perché.
- Bene.
Allora adesso promettimi una cosa...
- Prima
dimmi di che si tratta...
- Non
commettere il mio stesso errore, non rischiare di perdere la felicità per una
stupida paura. Me lo devi promettere!
- Sai una
cosa zia? Ti devo confessare che ero triste perché mi sono innamorata di una
donna... Lei mi fa impazzire. E sento che... anzi, ho la certezza che io le
piaccia però ho sempre avuto troppa
paura di questo mondo, paura di non riuscire a difendere il nostro amore paura
di farla soffrire per non poterle dare quello che merita perché non sono un
uomo... Ma...
- Ma?
- Ma la
tua storia, anzi, la vostra storia, mi ha aiutata a capire cosa devo fare.
- Devo
andare da lei... Non posso perderla! Devo credere nella forza del nostro
amore... devo credere in noi... E non mi importa nulla del mondo!
- Si zia,
te lo prometto, cercherò di fare mio quel sorriso...
- FINE