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Autore: lapoetastra    10/01/2015    1 recensioni
Bevo lo spumante.
Le sue bollicine mi solleticano le labbra.
Ma quando mi scende in gola… mi fa male.
Di colpo è diventato freddo, fastidioso.
Apro gli occhi. Non mi sono neanche accorto di averli chiusi.
E capisco.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Pronti…
Controllo che il casco sia sistemato bene.
Partenza…
Inizio a premere l’acceleratore.
Via!
Mi lancio.
E improvvisamente non sento più nulla.
Non c'è più il fragore della folla, le urla entusiastiche delle ragazze che incitano il loro beniamino, le trombe che squillano e rimbombano da una parte all’altra del circuito.
Le mie orecchie percepiscono solo il rombo ruggente del motore.
E non vedo più nulla.
Niente bandiere, niente cartelloni, niente striscioni.
I miei occhi vedono solo la strada.
Prosegue dritta ed infinita, davanti a me.
E di colpo mi accorgo che sono primo.
Dovrei guardare nello specchietto retrovisore per vedere dove sono gli altri.
Ma ho paura.
Paura di vedere le auto dei miei avversari a pochi centimetri dalla mia, pronti a superarmi in un attimo.
Ma all’improvviso non penso più a nulla.
Le mie orecchie sono travolte da grida stridule, che urlano il mio nome, lo ripetono come se fosse un mantra.
Ed allora capisco.
Fermo la macchina.
Scendo.
Mi guardo indietro.
La vedo.
La linea bianca e nera del traguardo si staglia enorme pochi metri dietro di me.
Io l’ho superata.
Per primo.
Ho vinto.
Sono campione del mondo.
La gioia mi colpisce, mi travolge come un’onda del mare in tempesta.
Sento mani che mi toccano, mi accarezzano, mi sballottolano qua e là fino al podio, di cui occupo il primo posto.
Mi viene data una bottiglia di champagne.
Mentre la apro, tra la schiuma che schizza da tutte le parti, sento una voce che dice: “A Niki Lauda”
Non riesco a capire da dove sia venuta.
Ma so che ha parlato di me.
Io sono Niki Lauda.
E sono appena diventato campione del mondo di Formula Uno.

Bevo lo spumante.
Le sue bollicine mi solleticano le labbra.
Ma quando mi scende in gola… mi fa male.
Di colpo è diventato freddo, fastidioso.
Apro gli occhi. Non mi sono neanche accorto di averli chiusi.
E capisco.
Non è lo champagne quello che mi scorre in gola, ma un tubo di plastica.
Lo sento raschiare nel mio cavo orale.
Sta cercando i polmoni.
E di colpo ricordo tutto: la corsa, il Nurburgring, la pioggia.
L’incidente.
Il fuoco.
Riesco ancora a sentire il suo calore sulla mia pelle.
Percepisco ancora l’odore del fumo.
Già, i fumi velenosi della benzina.
Ora i dottori stanno cercando di liberarmi i polmoni da essi, per paura che possa soffocare, e per far ciò usano quel tubo fastidioso che mi invade.
Ma tutto questo è niente.
Il dolore, la preoccupazione, il rimpianto… sono nulla in confronto alla disperazione, all’orrore che provo quando sento le parole provenienti dalla tv accesa, vicino a me.
“A causa dell’impossibilità di Niki Lauda a partecipare all’ultima gara del campionato, il nuovo campione del mondo è l’inglese James Hunt!”, annuncia il cronista.
Con questa consapevolezza nel cuore e nella mente risprofondo nell’oblio in cui mi gettano le medicine.
E lì non c’è spazio per James Hunt.
Lì sono io l’unico e vero campione.
   
 
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