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Autore: IleSlytherin99    10/01/2015    3 recensioni
Un castello, due letti, due cuori in fiamme. Un'unica storia d'amore.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Da V libro alternativo
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Draco era lì sdraiato, la camicia gettata a terra e la cintura aperta, la cravatta senza nodo era appesa alla foto della madre e del padre appoggiata sul comodino. Stava lì, con la testa sul cuscino, a leggere un libro preso dalla biblioteca. Non che trovasse interessante tutti i libri contenuti in quel enorme stanza del castello. Almeno, non quanto chi là ci andava sempre. Aveva rinunciato di nuovo a continuare il volume che richiuse velocemente con un tonfo secco. Si mise a sedere sul letto, chiuse gli occhi e si passò le mani in mezzo ai lisci capelli biondi. Restò così un po' di tempo cercando di allontanare alcuni pensieri, cercando ci cancellare alcuni sentimenti. Sapeva che era sbagliato. La Granger, nata in una famiglia babbana, e Draco, generazioni di Purosangue alle spalle. Eppure, ogni volta che la seguiva ed entrava in biblioteca concentrandosi su di lei, invece che sulle migliaia di libri che c'erano là dentro, non pensava fosse una cosa sbagliata, pensava solo che lei fosse la ragazza più bella del mondo. I suoi capelli lunghi color nocciola e i suoi occhi, sempre intenti a cercare nuovi libri su quella moltitudine di scaffali. Lo stregava. Sempre. Non riusciva ad allontanare quei pensieri della testa, così spense la luce e si arrese ad addormentarsi con lo splendido viso della sua Hermione tra la mente.

 

 

Dopo essersi cambiata, Hermione entrò nel letto con addosso il suo morbido pigiama. Aveva provato a leggere ma la sua mente tornava sempre al pensiero degli occhi di Draco quando avevano incrociato i suoi, la mattina dello stesso giorno. Si era stupita dell'ormai solita presenza di Malfoy, di sicuro non la prima persona che le viene in mente con l'amore per libri, in biblioteca. “Forse non sono i libri che ama.”le disse Ginny, facendole l'occhiolino, poco prima. Hermione le aveva confidato quello che provava per Draco, per il suo Draco. “E se devo dirtela tutta” aveva detto anticipandola “credo che il tuo amore per i libri non sia più l'unico sentimento della tua vita.” Dopo aveva sorriso ed era andata a fare i suoi compiti di pozione, maledicendo con parole poco adatte a ragazze nei confronti di Piton. E così era rimasta lei sola a pensare ai suoi problemi. D'altronde era sempre sola. Sì, certo, c'era Ginny a cui raccontare le cose ma ogni volta, Hermione lo notava, lei faceva qualche smorfia. Sapeva che i diverbi tra le due famiglie non si erano mai attenuate. Sospirando, spense la luce e si addormentò, senza l'ombra di un sorriso

 

* * *

 

Due ore di pozioni applicate con i Grifondoro erano una tortura e una piacevole mattinata. Era seduto al banco e quanto sentì la porta sbattere, capì che il professor Piton, con la sua enorme grazia, era arrivato. Hermione sedeva con Potter e Weasley., davanti alla cattedra. La pozione da preparare era un Distillato della Morte vivente. Dopo una serie di complicati passaggi, con il calore che non contribuiva a salire, Draco invertì per sbaglio due righe delle istruzioni scritte alla lavagna, con il risultato che la pozione alla fine era verde anziché rosa pallido. Siccome Draco era lo studente preferito di Piton, era risaputo, tutto ciò che gli disse fu un'occhiataccia. Invece a Weasley parlò severamente con una punta di sarcasmo “Questa brodaglia, Weasley, ucciderebbe direttamente qualcuno. Altro che addormentarlo.” I serpeverde scoppiarono in una fragorosa risata. Hermione fece però notare “Mi scusi, professor Piton, ma a me pare che il distillato di Malfoy sia anche peggio.” Successe tutto in una frazione di secondo.

“Taci sporca mezzosangue.” Draco si era reso conto di aver sbagliato ancor prima di aver pronunciato l'ultima sillaba. In quel momento suonò la campanella.

 

 

Si era anche illusa che lui provasse qualcosa per lei. Stava scappando verso il dormitorio. Si sarebbe data per malata, non stava bene. Le calde lacrime le cadevano sulle guance. Era così assorta nei suoi pensieri, stava rivivendo la scena nella sua mente, e ad ogni volta affrettava il passo. Se nessuno l'avesse vista in quelle condizioni sarebbe stato già un passo avanti. Ma tutto ad un tratto...

   
 
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