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Autore: slashsriffs    10/01/2015    5 recensioni
Los Angeles, 1987.
Lisa ha vent'anni, vorrebbe divertirsi ma non può, perchè dentro di sè sente di averne ottanta.
Una sera di maggio incontra Slash, un chitarrista squattrinato che insieme al resto della sua band riscuote una certa notorietà nella città degli angeli.
La loro può sembrare una passione durata una singola notte fatta di alcol e forse stupefacenti, ma le cose cambiano quando da sobri un paio di occhi neri ritrovano le grandi pupille chiare che lo avevano tormentato notte e giorno.
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Superati le 10k letture e i 550 voti favorevoli su Wattpad.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izzy Stradlin, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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Rainbow bar & grill, Los Angeles, maggio 1987.




L’ennesima serata afosa di fine maggio raggruppava persone provenienti da ogni parte degli Stati Uniti, e non solo, intorno al piccolo bar dall’insegna colorata. Su uno sfondo arcobaleno la scritta nera RAINBOW attirava da lontano gli occhi curiosi dei passanti che a quell’ora della notte avevano ancora voglia di fare baldoria.
La luna splendeva alta nel cielo, se non fosse stato per le luci della città si sarebbero potute osservare le stelle in lontananza.
La musica all’interno del locale era udibile anche dall’altra parte della Sunset Boulevard, nella West Hollywood di Los Angeles, così come quella del Roxy che lo affiancava. 
I fari delle auto accecavano di tanto in tanto i gruppi che aspettavano di entrare ansiosi di voler trascorrere anche soltanto un’ora nel famoso bar, le auto illuminavano i colori sgargianti degli abiti delle ragazze che ridevano e urlavano senza neanche aver bevuto un solo drink.
Fortunatamente la strada era liscia, l’asfalto perfetto, non c’era la preoccupazione di poter inciampare e cadere con le scarpe dal tacco alto e dal rumore assordante.
I clacson spaventavano Lisa ogni volta, quando in lontananza scorgevano le tre ragazze che se ne stavano ferme, alla luce dell’insegna del locale, ad aspettare che qualcuno prima o poi avesse voglia di una buona e sana scopata, pur sempre pagata.
I suoi occhi castani, che se osservati attentamente, avrebbero svelato un filo di tristezza e sofferenza per quello che faceva, scrutavano curiosi i ragazzi che lasciavano troppe banconote ai buttafuori per poter entrare. Conosceva Bill, sapeva che quel denaro sarebbe passato nelle mani del primo spacciatore che l’uomo avrebbe incontrato sulla via di casa, sempre se una casa ce l’avesse.
Ma lei non lo giudicava, non poteva considerando la sua situazione.
Scostò i capelli biondi e un po' mossi che le arrivavano quasi sino ai fianchi e sbuffò, battendo un piede a terra.
Le altre due ragazze, con cui parlava poco e che conosceva soltanto da poche sere, avevano già trovato qualcuno che avrebbe pagato la loro notte.
Abbassò lo sguardo, osservando la punta dei tacchi neri che le lasciavano scoperte le dita dei piedi dallo smalto dello stesso colore.
La sua ombra era l’unica a camminare al suo fianco, il suo cuore debole era l’unica cosa a battere in quel momento, se ne stava da sola, finchè qualcuno non sarebbe passato a prenderla.
I pantaloncini le lasciavano scoperte le gambe lisce e poco abbronzate, i fianchi ondeggiavano ad ogni passo e fischi seguivano il suo andamento, accompagnati da parole di apprezzamento. Scuoteva la testa, sembrava quasi che quei ragazzi forse troppo giovani avessero paura di avvicinarla, o si vergognassero di lei.
Osservava le loro guance arrossate a causa del caldo e della sbronza, i suoi occhi grandi scrutavano ogni minimo dettaglio.
Da lontano un’auto sfrecciò, rischiando di prendere in pieno qualcuno. Lisa si alzò in punta di piedi, cercando di catturare la scena con lo sguardo e si mosse a piccoli passi, per poter uscire dalla folla che spingeva verso l’entrata.
Il top dalla scollatura profonda si abbassò, così come le maniche del giubinetto di pelle che stava indossando. Decise di liberarsi di quell’indumento una volta esser riuscita ad allontanarsi da quel gruppo di persone eccitate e ansiose.
In lontananza scorse cinque figure scendere dall’auto priva di tettuccio che qualche minuto prima aveva rischiato di investire qualcuno, risate fragorose seguite da silenzi improvvisi e la vista di sigarette accese al buio.
Camminavano fieri, i loro corpi ancora avvolti nella penombra del parcheggio.
Riconobbe un cappello, un cilindro precisamente, sovrastare una massa di capelli voluminosi,  così come un paio di occhiali da sole tenute in una mano dalla figura di un uomo dai capelli lunghi che venivano scostati dal leggero vento di maggio.
Uno di questi superava nettamente in altezza gli altri, affiancato da un ragazzo abbastanza basso e dai capelli lunghi.
Lisa restò ferma, dando poco le spalle ai cinque e mostrando il sedere fasciato da quel po’ della stoffa ruvida dei pantaloncini di jeans.
Si muoveva sul posto sembrando incerta, ma sapeva che in questo modo i suoi fianchi avrebbero ondeggiato ancora di più.
Tentò di recuperare il suo pacchetto di sigarette, le solite Lucky Strike, e volontariamente lo fece cadere dalla tasca del suo giubbino, chinandosi per raccoglierlo.
Si rialzò lentamente, molto lentamente, voltandosi e sfilando con le sue piccole mani una sigaretta, che si sarebbe affrettata ad accendere, chiedendo a qualcuno un accendino, quando una fiamma fu posta dinanzi al suo naso.
Alzò lo sguardo, sorridendo e portando la sigaretta tra le labbra rosee, incontrando un paio di occhi azzurri che la fissavano curiosi, mentre voltando il capo scorse al suo fianco una massa di capelli ricci che nascondevano il volto del proprietario.
Quando sentì un braccio cingere le sue spalle, sorrise soddisfatta e pensò che anche quella serata si sarebbe conclusa con un paio di banconote nelle sue mutande.
 







 
 
   
 
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