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Autore: _Daenerys Targaryen93_    10/01/2015    3 recensioni
La storia è completamente cambiata .. E se Light non avesse mai raccolto il Death Note? Se lui e Misa non si fossero mai conosciuti? ..
Se Misa fosse una celebrità e Light un suo fan? ...
L'amore tra i due sarebbe potuto sbocciare?
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane, Sayu Yagami, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I'll never find someone like her

Una pioggia scrosciante stava martoriando la mia città.
Colpiva violentemente il vetro della mia finestra, emettendo un rumore fastidioso.
Il gatto della vicina era salito sul mio balcone e muovendo la zampina sembrava pregarmi di aprirgli.
Quel tempaccio calzava a pennello col mio umore, sbuffai e aprii la portafinestra.
Il gatto entrò di colpo e nello scrollarsi di dosso le gocce di pioggia mi inzuppò per bene.
Sospirai, non era proprio il mio giorno fortunato.
Era tutto finito.
La mia Misa mi aveva lasciato.
Ero a pezzi.
Ero come un puzzle a cui mancava una tessera.
Qualunque cosa avessi fatto non sarei mai stato del tutto completo.
Sarebbe sempre rimasta in me quella spiacevole sensazione di vuoto.
‘E cosa mi dici di noi? Di tutto quello che c’è stato e che abbiamo costruito insieme? Non mi importa di trovarmi in situazioni pericolose, ciò che conta è che tu sia al sicuro.’ le avevo detto, pregandola di rimanere.
‘Light, tu rimarrai per sempre una parte di me. Sei troppo importante per me, ed è per questo che voglio che tu non corra rischi. Non ho mai amato nessuno come amo te.’ aveva risposto,
‘Allora se mi ami, rimani. ’.
Ma lei con le lacrime agli occhi mi aveva chiesto scusa e, presi i suoi vestiti, era andata via.
Mi passai una mano tra i capelli, triste.
Il gatto sembrò percepire la mia sofferenza, e per attirare la mia attenzione iniziò a fare le fusa e a strusciarsi contro la mia gamba.
Mi accovacciai accarezzandogli il pelo nero ed umido, lui inarcò la schiena soddisfatto.
Quando smisi di accarezzarlo, emise un miagolio di protesta.
Sorrisi e ripresi a coccolarlo.
<< Cosa c’è Leo? Vuoi compagnia? Anche tu hai problemi con la tua gattina? >>.
Scossi la testa.
Il mio caso doveva essere piuttosto grave, visto che ero ridotto a parlare con quel felino.
Lo presi in braccio e decisi di riportarlo alla sua padrona.
Quando bussai alla porta, la signora Aono, la mia vicina, mi aprì ed emise un gridolino che quasi mi fece sobbalzare.
<< Leo!! Oh, l’ho cercato dappertutto!! Dove l’hai trovato Light?? Che spavento! >>,
abbozzai un sorriso cercando di riprendermi da un mezzo infarto:
<< Buongiorno, signora Aono! Leo è venuto a bussare alla mia finestra. >>
<< Oh, mi dispiace caro che venga a disturbarti! >>
<< Stia tranquilla, è bello averlo in casa ed è anche molto educato. Mi fa piacere che venga a trovarmi ogni tanto, dato che i miei non ci lasciano tenere animali. >> accarezzai la testolina di Leo che riprese a fare le fusa,
la signora Aono, un’anziana signora bassa, magrolina e molto dolce mi guardò con i suoi occhietti neri e vispi, seminascosti da un paio di occhiali piuttosto spessi, e mi sorrise.
<< Hai fatto spaventare la tua mamma, non farlo più. Per fortuna questo bel giovanotto è tuo amico. >> disse al gatto che inclinò la testa da un lato, poi si rivolse a me << Grazie ancora per aver riportato Leo a casa. Vuoi entrare? Ti offro una tazza di tè e dei dolcetti, per ringraziarti. >>,
<< La ringrazio, ma purtroppo ho molto da studiare. La prossima volta accetterò volentieri. >> dissi, volevo solo tornare a casa e pensare a Misa.
Anche se faceva troppo male.
La salutai e tornai a casa.
Quando aprii la porta e raggiunsi il soggiorno, mi ritrovai di fronte uno spettacolo che avrei volentieri evitato.
Sayu e Ryuzaki che stavano pomiciando.
Alzai gli occhi al cielo e fischiai.
Li vidi sussultare e sedersi composti sul divano.
<< Semaforo rosso ragazzi. >>
<< Light, non è come pensi .. >> iniziò Ryuzaki rosso come un peperone,
<< Oh, è esattamente come penso! >> risi << Fate quello che volete, ma vi prego non davanti a me e soprattutto non in un posto così in vista. E se a cogliervi in flagrante non fossi stato io, ma papà? >>.
Ryuzaki si grattò la testa, Sayu evitava il mio sguardo.
<< Immagino che lui mi avrebbe appeso dal balcone per gli alluci. Sulla corda per stendere in bucato. >>,
<< Bingo. >> risi di nuovo, ammiccando e schioccando le dita.
Notai la tv accesa.
Stavano guardando la Sakura tv.
Il conduttore di turno, Tsukune Nekonome, stava intervistando Kiyomi Takada.
Presi il telecomando ed alzai il volume.
Sayu mi chiese il perché mi interessasse cosa avesse da dire quella gallina di Takada. Io non le risposi.
Forse avrebbero parlato di Misa.
- Allora, signorina Takada. Siamo tutti vicini a Misa in questo brutto periodo. Ne ha passate davvero tante: il faro e i freni manomessi, le lettere minatorie, una ferita da arma da fuoco, un tentativo di far uscire fuori strada la sua limousine, la raccapricciante scritta sulla facciata della sua casa, un incontro del primo tipo con il killer. La signorina Amane ha cercato di nascondere l’accaduto a tutti, ma noi abbiamo molti uccellini al nostro servizio. Secondo lei, chi mai potrebbe volerle fare del male? -.
Vidi Kiyomi fare spallucce.
Aveva l’aria di chi non aveva il minimo interesse per l’oggetto del discorso.
- Secondo me nessuno. -,
- In che senso? -,
- A mio parere tutta questa storia è una pagliacciata, una farsa. –
<< COOOOSA???? >> sentii urlare Sayu, << LA STROZZEREI!! COME OSA?? >>.
Il conduttore alzò un sopracciglio:
- Sta dicendo che la signorina Amane si sia inventata tutto?-
- Esatto. Secondo me ha architettato tutto per scopi pubblicitari. Avrà pensato che l’immagine della povera vittima le avrebbe fatto acquistare molti punti in un mondo spietato come quello dello spettacolo! –.
Strinsi i pugni.
Era sempre la solita stronza.
-Anche la sua stupida storiella d’amore sarà servita a raggiungere lo scopo. E’ il tipico cliché! Una ragazza famosa a cui non interessano i soldi o altro, che si innamora follemente di un ragazzo qualunque, per la sua semplicità. Di sicuro lo mollerà non appena quel Light non le sarà più utile. -
<< GRRR!!! IO ODIO QUELLA PUTTANA!!! COME SI PERMETTE DI DIRE QUESTE CATTIVERIE SU MISA E SUL MIO FRATELLONE?? >>.
Mia sorella stava dando di matto.
Ryuzaki cercava di calmarla.
Io, per la prima volta ebbi il desiderio di picchiare una donna.
Pensai a Misa.
Sperai che ciò che Takada stava dicendo non la ferisse.
No, la mia Misa era forte!
Non avrebbe permesso a quella arpia di calpestarla.
Il conduttore assunse un’espressione corrucciata.
Non sembrava approvare ciò che quella vipera aveva appena sputato.
Si passò un dito sul mento ed affermò:
- Io non credo che qualcuno arriverebbe a tanto pur di ottenere un po’ di fama. Le hanno sparato, accidenti. –
- Oh, si fidi! Esistono persone che farebbero di tutto per la fama. –
- Persone come lei, signorina Takada?-.
Con grande soddisfazione vidi Takada sgranare gli occhi.
Colpita e affondata.
Era irritata, e si vedeva.
-E’ sicura che le cattiverie che ha detto non siano dovute al fatto che è nella lista dei sospettati?-.
Allora Kiyomi non era solo nella MIA lista dei sospettati.
A pensarci bene l’agente Asahi me l’aveva accennato.
- Io non c’entro nulla con questa storia! E’ vero sono tra i sospettati, ma ingiustamente. Non mi sporcherei le mani per una come Misa, né le farei sporcare a qualcun altro.-.
Spensi la tv, non riuscivo più ad ascoltare.
Se avessi udito anche solo un’altra parola uscire da quella fetida bocca sarei corso da lei per prenderla a calci.
Gettai il telecomando in un angolo, arrabbiato, chiedendo a Ryuzaki se Takada era stata interrogata come Steven.
Lui aveva annuito.
Takada era stata interrogata più volte, ma mai da sola.
La sua manager, una certa Stephanie, aveva fatto di tutto affinché Takada parlasse soltanto in presenza del suo avvocato.
<< Takada sarà anche una vipera ma di sicuro non è stupida, e come lei anche la sua manager. Lei odia Misa con tutta se stessa. Misa ha classe, è bella, bionda, ha talento e credo che queste sue qualità abbiano attirato le antipatie di molte sue colleghe. Takada è quella che le rappresenta tutte, il punto è scoprire se sarebbe davvero capace di fare del male a Misa. >> esclamò Ryuzaki grattandosi il mento,
Sayu mi guardò triste, sapeva che sentire il nome di Misa mi faceva soffrire.
Io annuii, Ryuzaki aveva ragione.
<< Dobbiamo proteggerla. Se le accadesse qualcosa io.. >> strinsi i pugni,
Sayu venne ad abbracciarmi, affondando il viso nel mio petto.
Le accarezzai la testa, mormorando un ‘ehi’.
Mi strinse più forte:
<< Fratellone, andrà tutto bene. Lei starà bene, e tornerà da te. Ne sono certa. >>.
Sorrisi debolmente.
<< Ho i miei dubbi. Ma se così fosse la accoglierei a braccia aperte. Grazie. >>.
Sciolsi l’abbraccio e salii in camera.
Aprii il libro di letteratura inglese, ed iniziai a studiare Romeo e Giulietta di Shakespeare.
Romeo era pronto a morire per amore, non voleva vivere un mondo in cui non esistesse la sua Giulietta.
Un po’ di veleno ed era morto, e la sua Giulietta si era risvegliata dalla sua perfetta sembianza di morte ed anche lei, vedendo che la vita aveva abbandonato il corpo del suo amato, si era uccisa trafiggendosi il petto con un pugnale.
Io ero morto, come Romeo, ma la mia Giulietta non mi avrebbe raggiunto.
Il destino aveva intralciato il nostro cammino, e aveva separato le nostre strade un tempo congiunte.
E non mi restava altro che trattenere le lacrime.
Non mi restava altro che lasciare che il dolore mi divorasse, e che la voragine che avevo nel petto si chiudesse con il tempo.
Il tempo, dicono, guarisce le ferite.
<< Spero che questa teoria non sia sbagliata. >> mormorai tra me e me.
Mi mancava, Dio quanto mi mancava.
Mi mancavano i suoi occhi, le sue labbra, la sua risata.
Tutto mi ricordava Misa, e avvertivo ancora di più la sua assenza.
E la cosa mi spezzava il cuore.
Erano trascorse poche ore da quando ci eravamo detti addio ma a me sembravano trascorsi anni.
L’unica cosa che desideravo era abbracciarla, che fosse di nuovo mia.
E sapevo, nel profondo del mio cuore, che mai avrei trovato un’altra come lei.

Nota dell’autrice:
Rieccomi con il capitolo ventidue. *si nasconde, temendo il linciaggio* chiedo umilmente scusa. Avrei dovuto aggiornare prima ma l’ispirazione mi aveva abbandonata. XD
Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia e di ottenere qualche recensione.
Un bacino

Daenerys
  
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