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Autore: Elly Priest    11/01/2015    1 recensioni
Erano l' uno davanti all' altra, la luna illuminava i loro volti contratti in espressioni truci.
Ilia respirava profondamente, l' aria fredda bruciava nei polmoni, accoglieva con gioia il vento freddo sulla faccia.
"Il momento prima di morire é quello in cui si capisce di essere consapevoli della vita..."
Irhin alzó la pistola, la mano era ferma, la mira precisa.
"...capisci di avere rimpianti, o di non averne..."
Fece scorrere il carrello della pistola e si sentí un click.
"...ma soprattutto, riconosci a te stesso di essere un uomo e arrivi a chiederti: Qual' è il senso di tutto questo?"
Ilia guardò il suo viso per l' ultima volta, ricordando quante volte l' aveva baciato, ricordando la prima volta che avevano fatto l'amore. Ricordando che lei era la madre di suo figlio.
Guardandola, seppe qual' era la risposta a quella domanda.
Irhin trattenne il respiro e le scese una lacrima. Chiuse gli occhi.
Alla fine, premette il grilletto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Posò la pistola sul tavolo. Il manico in madreperla brillava alla luce fioca della stanza. Era già carica ed entrambi la guardavano in penombra.
-Sai perché sono qui?
Ilia guardava il tavolo mentre tamburellava nervosamente le dita sulla bottiglia di Vodka. Le occhiaie scure lo facevano sembrare malato, i capelli mossi erano incolti come la barba rossiccia.
La ragazza sentí una fitta allo stomaco e deglutí saliva che non c'era. Muoveva convulsamente la gamba sotto il tavolo.
-Sei venuta per mendicare un bacio d' addio?
-Non fare lo stronzo, non sei nelle condizioni per poterlo fare.
-Nessuno lo era, Irhin...
Bevve un lungo sorso dalla bottiglia e tossí sonoramente, il rumore echeggió nello stanzino.
-Il Seme Nero ti tratta bene, vedo.
Ilia la fulminò con lo sguardo.
-Certo. Questo nuovo Clan mi dà tutto quello che voglio: soldi, droga...
Si sporse sul tavolo.
-... Sesso.
-Mi fai schifo.
-Grazie tante..
Irhin sapeva che quel dialogo non poteva durare in eterno, continuava comunque a pensare ad un' altra via di fuga. Ilia la guardò e notò che i suoi occhi esprimevano una sofferenza che lei capiva, conosceva. Una sofferenza che anche lei stava provando.
Il ragazzo passava il dito sulla bocca liscia della bottiglia.
-Avrei preferito cominciare questo incontro con un abbraccio, un "Ti amo"... ma evidentemente non é un lusso che ci possiamo permettere. Irhin aprì la bocca, ma lui continuò a parlare.
-Ti ricordi la prima volta che ci siamo baciati? Avevi detto che solo la morte ci avrebbe divisi...
Rise ironico.
-...Non pensavo che parlassi seriamente.
Irhin sbatté le mani sul tavolo e strinse i denti.
-Tu ci hai traditi!
-Traditi?! Voi Hagar avete fatto di tutto per tenervi il potere: niente soldi, niente fama! E la cocaina? "Noi Hagar non ci sporchiamo con quella roba"! Tutte stronzate. I tempi sono cambiati, il mondo é cambiato e voi non ve ne rendete nemmeno conto! É finita l'era della tradizione, gli Hagar sono destinati a morire! Sveglia! É così che stanno le cose! Ho scelto la parte del vincente, é da farmene una colpa?
-Ti rendi conto di quello che dici? Ti sei venduto al Seme Nero, sei diventato un assassino!!
Ilia bevve un sorso dalla bottiglia, tremava.
-Sí. Fa schifo, vero? Kayenko voleva impedirmi di scegliere con la mia testa. "Se te ne vai, non sarai più uno di noi. Verrai cacciato, e se torni sarai ucciso"! L' ho accoltellato con lucidità. Io ho scelto di ammazzarlo, io ho scelto di lasciare gli Hagar per sempre!
Irhin respirava rumorosamente, non voleva credergli.
-Gli Hagar erano la tua famiglia! Io ero la tua famiglia...
-Io non ce l' ho mai avuta una famiglia!
Ilia le afferrò il polso con sua grande sorpresa. D' improvviso si sporse verso di lei, verso la sua faccia.
La bació.
Irhin era rigida come il legno, ma trattenersi era diventato impossibile. Alla fine cedette. Gli sfiorò i riccioli dei capelli, la guancia era ruvida, magra.
"-Sai, Irhin, ho capito di essere impulsivo, ma...
-Una testa calda, vuoi dire!
Lei sorrise e Ilia le carezzò il mento.
-Dai, non proprio...
-Ah, e quando hai rotto il braccio ad un ragazzo quando ti ha chiamato "pulce"?
Ilia sospirò esasperato.
-Va bene, testa calda! Dicevo che siamo perfetti insieme: io sono la testa calda, tu quella che mette la testa calda nell' acqua gelata!
-Mi stai dando ragione, per caso?
Irhin alzò il sopracciglio.
-Quasi...
Ilia appoggiò le labbra sulle sue stringendola forte, non voleva che quel momento finisse.
-Ti amo, Irhin.
La ragazza si aggrappò alla sua schiena, lasciandosi al calore di quel momento.
-Ti amo anche io, Ilia
."
Ilia si staccò all' istante e le lasciò il polso su cui si erano rimaste impresse le sue dita. Assaporava il gusto di quel bacio improvviso e fugace, due anni senza di lei erano stati molto duri.
Era consapevole delle azioni che aveva compiuto e di quando male le avesse fatto.
Irhin guardò la pistola che era rimasta tutto il tempo sul tavolo, l' unica testimone di quell' attimo di debolezza. Ilia la indicò, il suo sguardo era estremamente serio, la ruga tra i suoi occhi sembrava marcata con l' inchiostro.
-Sei venuta per uccidermi. Bene, allora fallo.
Irhin impugnò la pistola, ma si pietrificò. Un dubbio lacerante si stava impossessando di lei.
É giusto tutto questo?
Ilia sembrò leggerle nel pensiero e andò verso la porta.
-Tu sai la cosa giusta da fare. A me non rimane nulla, solo la colpa, la paura di guardarmi allo specchio e vedere l' immagine riflessa, l' idea di sentirsi sporchi... Tenermi in vita non vendicherà Kayenko.
Uscí dalla stanza e lei lo seguì. Sentiva le gambe pesanti, il freddo della notte li investì violentemente.
Erano l' uno davanti all' altra, la luna illuminava i loro volti contratti in espressioni truci.
Ilia respirava profondamente, l' aria fredda bruciava nei polmoni, accoglieva con gioia il vento freddo sulla faccia.
"Il momento prima di morire é quello in cui si capisce di essere consapevoli della vita..."
Irhin alzó la pistola, la mano era ferma, la mira precisa.
"...capisci di avere rimpianti, o di non averne..."
Fece scorrere il carrello della pistola e si sentí un click.
"...ma soprattutto, riconosci a te stesso di essere un uomo e arrivi a chiederti: Qual' è il senso di tutto questo?"
Ilia guardò il suo viso per l' ultima volta, ricordando quante volte l' aveva baciato, ricordando la prima volta che avevano fatto l'amore. Ricordando che lei era la madre di suo figlio.
Guardandola, seppe qual' era la risposta a quella domanda. Irhin trattenne il respiro e le scese una lacrima. Chiuse gli occhi.
Alla fine, premette il grilletto.
   
 
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