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Autore: Gens    11/01/2015    0 recensioni
"Si sentiva in apnea. Un’apnea di bugie."
Niente è semplice: la vita non è semplice, la morte non è semplice, l'amore non è semplice.
Dal primo capitolo:
"Harry continuò a fissarlo e la prima cosa che lo colpì furono i suoi occhi: fu come se ci fosse cascato l'oceano seguito dal cielo dentro. Gli occhi brillavano di un azzurro cristallino, erano puri, quasi quanto il cuore del ragazzo. Risplendevano di una luce propria, come le gemme preziose e Harry pensò che fosse sbagliato metterli in mostra in quel modo. Ma poi mosse la testa, come se fosse assurdo pensare a quelle cose."
|| LARRY ||
Genere: Azione, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Harry e Zayn presero i libri e si avviarono verso l’uscita dell’aula.
Harry stava davanti e camminava spedito, rosso in faccia per la rabbia, mentre Zayn lo seguiva a testa bassa, un po’ annoiato.
Di certo non si aspettava che Harry reagisse in quel modo. Dopo che aveva pronunciato la frase ‘Anche se lo ammetto, non pensavo che tu fossi gay’ Harry aveva strabuzzato gli occhi e aveva urlato, cosa che li aveva spediti all’istante fuori dalla classe.
Insomma, dopo tutte le rassicurazioni che gli aveva dato non aveva motivo di reagire così.
Adesso Harry lo aspettava con gli occhi stretti a due fessure e la mascella contratta.
Era arrabbiato, chiunque l’avrebbe capito.
Zayn camminò fino a fermarsi davanti a lui, e aspettò che parlasse. Non attese neanche molto perché Harry iniziò subito a urlargli contro: “Come puoi pensarlo?”.
Zayn, trattenendo le risate, gli rispose: “Vedi che ho capito che tra te e Louis c’è qualcosa in ballo”.
Harry si sbatté una mano sulla fronte prima di rispondergli: “Certo che c’è qualcosa in ballo!” cominciò.
“Visto? Allora perché neghi?” lo interruppe Zayn, sollevando le mani sconfitto.
“Se la smetti di interrompermi posso spiegarti!” esclamò Harry. “Certo che c’è qualcosa in ballo, e c’è la vita. Io e Louis quasi non venivamo uccisi ieri sera, ecco di cosa parliamo!” gli spiegò, esasperato.
Zayn rimase di sasso a sentire quelle parole e spalancò la bocca. “Hai… hai cominciato a…” tentava di trovare le parole, ma era come se il suo dizionario fosse stato sostituito dal nulla in quel momento.
“Sì, Zayn, ho cominciato. Sapevi dov’ero, non avresti dovuto metterci tanto a fare due più due” gli rispose serio, incrociando le braccia al petto con il libro stretto ancora nella mano.
Zayn abbassò la testa e si passò una mano tra i capelli.
Era stato così stupido.
Sembrava che nessuno volesse più parlare, e il silenzio creatosi sembrava pesare tonnellate, così Zayn decise di romperlo: “E l’hai detto a Louis?” gli chiese.
Harry lo guardò come se fosse stupido. “Ovvio che no, come potrei?” gli rispose con fare accusatorio.
Zayn scosse la testa deciso. “Quindi, cosa vi è successo?” fece la domanda che Harry si aspettava, la domanda che gli avrebbe permesso di spiegarli tutto.
Infatti non perse tempo, e dopo essersi guardato intorno ed essersi allontanato un po’ dalle aule più vicine, cominciò a raccontare tutto, da quel venerdì in cui suo padre venne a prenderlo da scuola.
Tralasciò solo una cosa, l’albero.
 
 
 
 
“Quindi non è gay” disse Liam per la millesima volta, camminando con Zayn verso la mensa.
Zayn sbuffò, era davvero stanco di sentirsi ripetere quella domanda che sapeva più di affermazione.
“Sì Liam, non è gay” gli rispose, mettendosi le mani in tasca e continuando a camminare.
“Ma ha proprio detto che non lo è?” chiese ancora Liam.
Zayn si stava davvero stancando di mantenere quell’argomento, ma Harry gli aveva detto di non parlarne con Liam e gli aveva assicurato che un giorno o l’altro l’avrebbe fatto lui, ma fino a quel momento dalla bocca di Zayn non doveva uscirne neanche mezza parola.
Almeno adesso aveva cambiato domanda.
“In realtà non abbiamo parlato di quello” disse Zayn, piegando la testa da un lato e riflettendoci su per la prima volta. “Però mi ha spiegato cosa stava succedendo tra lui e Louis” continuò, pensando che la realtà spiegava il perché il discorso avesse cambiato fin da subito la piega dell’argomento.
“E cosa stava succedendo tra lui e Louis?” gli chiese Liam, che lo lasciò passare avanti per la fila per il pranzo.
“Niente, te lo spiegherà lui, un giorno” disse Zayn, facendo piccoli passi che lo avvicinavano al banco col cibo.
“Mi escludete sempre” sospirò stizzito Liam, fingendosi offeso.
Zayn sollevò gli occhi al cielo, non aveva più la forza di parlare.
Entrambi presero un vassoio e lo riempirono, pagarono alla cassa e si diressero al loro solito tavolo.
Da quando Harry si era allontanato per quei mesi, il loro gruppo si era un po’ sciolto: era come se Harry fosse la colla che teneva uniti i pezzi. Continuavano a vedersi alle feste, a uscire insieme, però tutti gli altri sembravano più distanti.
Dopo alcuni minuti che passarono in silenzio a mangiare, Liam diede una gomitata a Zayn.
Lui lo guardò male, producendo un leggero: “Ahi!” prima di capire che Liam l’aveva fatto per dirgli che Harry stava camminano verso di loro.
“Ciao” salutò, prima di poggiare il vassoio sul tavolo e sedersi vicino a Zayn.
Gli altri ragazzi seduti non prestarono attenzione a quell’azione che non vedevano da molto tempo, ma piuttosto fu come se si allontanassero un po’, senza azzardarsi però ad andarsene.
Derek, un ragazzo bruno dagli occhi scuri, sollevò la testa e guardò Harry. “Da quanto tempo!” disse, ricevendo un saluto con la mano di Harry che aveva la bocca piena.
Liam sorrise, perché Harry a quel tavolo era mancato.
“Ciao!” salutò un ragazzo, prima di poggiare il vassoio sul tavolo e allontanare la sedia per sedersi. Louis si passò una mano tra i capelli per sistemarseli meglio e dopo prese le posate dalla bustina di plastica in cui erano contenute.
Harry guardò Zayn ed entrambi si scambiarono uno sguardo confuso. “Louis? Che ci fai qua?” chiese Harry, sollevando un sopracciglio.
Louis sollevò lo sguardo dal suo piatto e guardò Harry, prima di rispondere: “Mangio” con la bocca un po’ piena e la forchetta vicino le labbra.
“Ma perché al nostro tavolo?” domandò Zayn, e il modo in cui lo disse sembrava cattivo.
Louis lo guardò, e sembrava completamente in imbarazzo.
“Lascia perdere Zayn, non è giornata. È stato sbattuto fuori dalla classe per colpa di Harry ed è nervoso con tutti” lo salvò Liam, che stando seduto vicino a Louis aveva capito che si era sentito fuori posto.
“Io sto benissimo, Liam” rispose acido Zayn, prima di concentrarsi sul suo cibo.
“Se volete che me ne vada” disse Louis una volta che aveva finito di masticare “me ne andrò. Pensavo stessimo diventando amici” sfidò Zayn, sorridendogli divertito.
Si alzò e prese il vassoio con una mano.
Ma Harry si allungò sul tavolo e gli afferrò un polso. “No, resta”.
Louis sorrise ad Harry, prima di rimettersi a sedere.
E Liam, Liam lo capiva che c’era qualcosa tra quei due, qualcosa di grande, che era solo all’inizio.
 
 
 
 
Era stata una giornata lunga e faticosa, e ad Harry ancora aspettava il peggio. Durante l’ora di pranzo si era completamente dimenticato di chiamare Niall e non appena arrivò al parcheggio di scuola, prese le chiavi dell’auto e si diresse velocemente alla Villa, per parlargli e iniziare a lavorare.
C’era un chiodo fisso nella sua testa da quella mattina, dopo il pranzo. Il modo in cui Louis gli aveva sorriso quando gli aveva chiesto di restare, l’aveva fatto sentire strano.  Aveva sentito dentro di se come se stesse cambiando qualcosa, come se si stesse agitando tutto.
Era così concentrato nei suoi pensieri che fece appena in tempo a frenare, rischiando di mettere sotto Niall. Il ragazzo, che gli aveva fatto segno da tempo, quando si era accorto che Harry non l’aveva visto, era sbiancato; ma ora rideva, e aveva ripreso un colorito rosso scuro per le risate.
“Cavolo, mi sono visto morto e steso sull’asfalto” scherzò Niall, quando Harry scese dall’auto e chiuse lo sportello dietro di lui.
“Stai bene?” gli chiese, avvicinandosi.
“Sì, non preoccuparti” lo rassicurò Niall, prima di girarsi e dirigersi verso l’ingresso seguito da Harry. “ma dove avevi la testa?” gli chiese, sollevando lo sguardo basso e piegando la testa da un lato per osservarlo.
Harry sbuffò, prima di dare le chiavi all’uomo fuori dalla porta ed entrare, senza più guardarsi indietro.
-
“Quindi non hai trovato niente, ancora?” chiese Harry per la milionesima volta, lanciando la piccola pallina da tennis per riprenderla subito dopo. Era teso sul divano da più di due ore, in attesa di qualche risposta di Niall.
“Se tu mi aiutassi al posto di stare steso a non far nulla, magari avrei trovato qualcosa” disse, digitando i piccoli tasti del computer e cercando notizie sulle cartelle dell’archivio.
Harry sbuffò. “Ma se quando mi sono avvicinato mi hai sgridato dicendomi di non toccare niente!” si lamentò.
Niall roteò gli occhi al cielo e continuò la sua ricerca.
“Niall, è davvero importante, dobbiamo trovare qualcosa al più presto” disse Harry tirandosi a sedere.
Niall allontanò la sedia dalla scrivania e si diresse verso i cassetti, alla ricerca di documenti.
Harry si avvicinò al computer, ma quando fissò lo sguardo sullo schermo non capì nulla di quello che c’era lì sopra, così si avvicinò a Niall, che continuava ad uscire cartelline e le sfogliava, invano.
“Harry, ci stiamo lavorando già da un po’, prima o poi troveremo qualcosa, ma di certo senza avere indizi non possiamo arrivare subito al punto” disse il biondo sospirando pesantemente, prima di passare la mano nel ciuffo e rimettere la scheda che aveva in mano al suo posto.
“Dio, ma solo io sono capace di immischiarmi in queste cose” si lamentò Harry, prima di lasciarsi andare nuovamente sul divano.
Dopo qualche minuto passato a lanciare la palla da tennis ancora e ancora, il suo telefono prese a vibrare senza sosta.
Lo prese e quando vide lampeggiare sullo sfondo un numero sconosciuto aggrottò le sopracciglia, prima di rispondere: “Pronto?” con voce un po’ incerta.
“Harry?” una voce conosciuta lo chiamò dall’altro capo del telefono.
“Louis? Che succede?” Harry subito allontanò le gambe dal divano e le poggiò per terra, pronto a scattare. Aveva sicuramente catturato l’attenzione di Niall, che aveva smesso di girare le pagine e ora aveva gli occhi fissi su di lui.
“No, niente. Non succede niente” disse tranquillo Louis, ed Harry sospirò, prima di rilassare le spalle.
“E allora perché diavolo mi hai chiamato?” disse un po’ arrabbiato, lasciando che Niall distogliesse la sua attenzione da lui e la riconcentrasse sui mille altri documenti che ancora dovevano essere controllati.
“Scusa, non pensavo di disturbarti…” Louis si trovò un po’ a disagio e passò una mano dietro il collo.
Si osservò nel riflesso della porta di ingresso e vedeva le guance un po’ arrossate: in effetti la reazione di Harry l’aveva lasciato un po’ stupito.
“Sto vedendo alcune cose, quindi se non hai niente da dirmi…” gli occhi di Harry indugiarono su Niall, che aveva chiuso tutto e si era fiondato nuovamente sul computer.
“No. Io… nulla. Tutto okay. Scusami” e Louis chiuse la chiamata, lasciando Harry con un sopracciglio alzato e tanta confusione in volto.
“Uhm, okay” disse a se stesso, visto che la chiamata era terminata.
“Che voleva?” chiese Niall, senza staccare gli occhi dallo schermo.
Harry fece spallucce. “Almeno ora ho il suo numero di cellulare se succede qualcosa. Gli avevo dato il mio ma non mi ero preso il suo” spiegò, ritornando steso sul divano.
Niall annuii, e dopo non parlarono più.










Wow. Ho aggiornato. Mi sembra un miracolo dato tutto il tempo che è passato.
Mi dispiace. Mi dispiace davvero. E non sto nemmeno qui a cercare scuse che possono anche solo spiegare il perché non ho più pubblicato.
Semplicemente non sentivo più la storia vicino a me, non la sentivo più "cara" come all'inizio. Però l'altro giorno ho ritrovato questo capitolo, scritto a metà, e ho pensato che non sarebbe stato giusto lasciare la storia incompleta. Soprattutto non sarebbe stato giusto lasciare le idee che la riguardavano solo nella mia testa.
Così eccomi qui. Prometto che la riprenderò, ce la posso fare.
Nel frattempo, però, ho scritto altre storie (altro motivo per cui non ho aggiornato questa).
Una si chiama Twinge, è principalmente su Ashton dei 5sos ma ci sono tutti, quindi se magari la band vi piace, o avete semplicemente voglia di leggere qualcos'altro, mi farebbe piacere che passaste a lasciare un parere.
Per ora vi ringrazio, e ci vediamo presto. Presto per davvero. :)
  
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