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Autore: Valerydell95    11/01/2015    6 recensioni
Ovvero: una tragicommedia in due atti sull'arte dell'amore.
"Serate a tema. Una piaga del genere umano. Soprattutto se il tema era quello.
Ma non potevano parlare di cucina, libri, film o sparlare gratuitamente di America?
No. Non si poteva. Bisognava fare confessioni sessuali più imbarazzanti che mai."

Dalla premiata ditta Valerydell95&Elfin Emrys e ispirata a "Hetalia of the Dead", una storia in due capitoli in cui i nostri protagonisti dovranno raccontare agli altri quanto di più personale e privato possa esistere: cosa accade dietro la porta della propria stanza da letto? Tra attacchi isterici, cattiverie più o meno gratuite, palesi fanfaronate, colpi di scena che neanche "Portal 2" e interminabili sproloqui in stile dannunziano, chi farà la confessione più shock?
*Attenzione: massiccia presenza di dialoghi assurdi, assumere con cautela*
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hetalia Of The Sex


ATTO PRIMO

Il nido di vespe


Serate a tema. Una piaga del genere umano. Soprattutto se il tema era quello.

Ma non potevano parlare di cucina, libri, film o sparlare gratuitamente di America?

No. Non si poteva. Bisognava fare confessioni sessuali più imbarazzanti che mai. Di chi era la colpa?

Non era difficile. Non faremo nomi. Diremo solo che il suo nome iniziava per G e finiva con ilbert. A voi il resto.

Kiku sperava ardentemente di svenire per il calore e annegare dolcemente nella vasca. Oh, sapeva anche quale sarebbe stato il suo ultimo pensiero prima del sereno trapasso: Matthew, il dolce e sorridente viso del suo amato Matt. O in alternativa la visione di Prussia squartato da Godzilla. Meglio se tutte e due assieme.

Feliciano si lanciò nella vasca con un carpiato perfetto facendo imprecare il fratello e allagando la stanza in una maniera deliziosa. Kiku poteva già vedere le muffe sui muri.

Feliciano si guardò attorno. "Ve, chi inizia? Vado io? Ok, ok, vado io!".

Nessuno aveva proferito verbo, erano tutti impegnati a maledire Gilbert. Lovino si tappò le orecchie e sprofondò nell'acqua fino al naso, annuendo per dare il via al fratello.

"Veee... Lud... E' silenzioso. L'unica volta in cui ha detto qualcosa è stato quando mi disse di non vederci per una settimana e invece al secondo giorno mi è saltato addosso!".

Lovino credette di morire.

"Ve, poi è vigoroso. Insomma, una volta, due volte, alla terza già comincio a stancarmi! Soprattutto in quei periodi in cui, dopo settimane di duro lavoro, non ha nulla da fare!".

"Kiku, ti prego, ammazzami." sussurrò Lovino in piena agonia psicofisica. “Prendi la katana e decapitami.”.

"Però è dolce, dolcissimo! E poi, ve, io adoro quando sta con i capelli abbassati, è veramente bellissimo! E poi... boh!".

Feliks si sollevò la fetta di cetriolo dall'occhio. "Tipo il posto più strano in cui l'avete fatto?".

"Ve... Ah, sì! Il tavolo! Il tavolo della Sala Riunioni!".

I presenti urlarono schifati all'idea di aver toccato mille e mille volte quel tavolo contaminato.

"Ve, ma perché vi scandalizzate così? A casa mia toccate senza problemi il divano, il tavolo, i tappeti, le pareti, la poltrona, i banconi della cucina, il letto, la doccia, la vasca da bagno...".

"Basta!" urlò Arthur tappandosi le orecchie. "Abbiamo capito che casa tua è un ricettacolo di germi!".

Dopo che il breve e pestilenziale racconto di Feliciano si concluse e suo fratello ebbe ripreso i sensi e smesso di minacciare il suicidio, la palla passò a Feliks.

Il polacco si tolse le fette di cetriolo dagli occhi, si sistemò il turbante sulla testa (stando attento alla maschera di crema idratante che aveva sul viso) e batté due volte le mani.

"Oh, allora! Non sapete tipo quante cose ho da dire io!".

Toris sospirò affranto. Sapeva che lo aspettava un massacro. Il suo massacro.

"Dunque! Swiss, il mio adorato fiore di montagna, la mia amorosa mela del Tirolo, il mio delizioso cioccolatino al latte...".

"Ragazzi, prepariamo le iniezioni di insulina!" commentò Sadiq.

"Il mio amatissimo Swiss, dicevo, finge di essere un santarellino, finge di essere frigido, finge che non gli piacciono i miei spogliarelli...".

Qualcuno svenne nella vasca.

"... ma in realtà... Lo eccitano tipo troppo. Mica come Liet, cioé, che tipo quando stavamo assieme non apprezzava le mie doti di ballerino, cantante e spogliarellista! Oltre che di cuoco, medico, colf, avvocato, stilista, parrucchiere, arredatore, organizzatore di eventi...".

"Oh, taglia!" esclamò Lovino.

"Va bene! Dicevo che Swiss, al contrario del mio primo fidanzato, cioé Liet, apprezza tipo le mie qualità, soprattutto quelle di amante!". La sua voce si abbassò drasticamente diventando un po' roca. "E io apprezzo le sue.".

Ormai era partito, chi lo fermava più?

"Innanzitutto adora le mie gambe e per questo io tipo le curo tutti i giorni! Certo, costa un sacco di soldi fare i massaggi, gli scrub, i fanghi, la pedicure, le cerette e tutto, ma cioè, tanto paga lui! Quando tipo facciamo le nostre cose non potete immaginare cosa ci fa con le mie gambe!".

Yao tentò di autoaffogarsi nell'acqua bollente venendo prontamente fermato da Timo, Lovino trattenne a fatica i conati, Raivis sbiancò tappandosi le orecchie e Arthur urlò: "Non vogliamo saperlo, vai avanti, per piacere!".

"Cioé, ma tipo vi perdete una parte totalmente interessante!".

"Tranquillo, stanotte dormiremo tranquilli ugualmente! Vai avanti!".

"Vaaa bene! A differenza di Liet, il quale era molto sonnacchioso e tipo poco originale, Vash è più propenso...".

"A ucciderti se sente le cazzate che spari su di lui?" suggerì Lovino massaggiandosi le tempie.

"No! E' più propenso a seguire il suo naturale istinto predatorio! Dovete tipo vedere che sguardi mi lancia, certe occhiate che farebbero totalmente prendere fuoco ad una foresta!".

Dopo che l'immagine di Vash con lo sguardo laser alla Superman fu scomparsa dalla mente degli altri malcapitati, Feliks proseguì il suo novellare. "Però, cioé, a volte non riesce a dosare la sua foga di avermi tra le sue braccia, solo tipo la presenza della mia adoratissima cognata Lily lo frena! Che uomo onorevole, che uomo! Altro che Liet! Comunque, adesso entriamo nel vivo del racconto!".

"Alla buon'ora." commentò Im Yoong.

"Infatti Vash, il mio adorato Vash, innanzitutto geme. Ma tipo non in maniera scomposta, come fa Liet, per capirci, ma in una maniera totalmente musicale e soave, che sembra che stia cantando! Cioé, se volete una sera tipo lo registro e ve lo faccio sentire!".

"No no, non la vogliamo la compilation dei gemiti di Svizzera!" lo bloccò Matthias, terrorizzato dall'idea di avere quel CD in casa.

"Beh, questo sempre. Ma quando sta sotto...".

Yao sbiancò. "Perchè, voi scambiate le posizioni-aru?".

Feliks annuì come se fosse la cosa più comune e normale del mondo. "Certo, ma che banalità dici! E' vero, convincerlo tipo a stare sotto è un problema ma alle volte cede, soprattutto dopo un bicchierino di troppo! Insomma, dovreste vederlo: quando sta sotto graffia, tanto! Ma non troppo. Questi segni sono tipo il simbolo fisico del nostro desiderio appassionato di stare totalmente uniti nella mente e nel corpo! E nel corpo!".

Detto questo si girò mostrando la schiena, dove si potevano vedere dei bellissimi sfregi che sembravano essere provocati da un puma o da una lotta assatanata contro un orso.

"Ma che cazzo di unghie c'ha questo?!".

"E infatti, caro Lovino, ho tipo deciso di controllarle prima, nel caso fossero troppo lunghe.".

Feliciano si avvicinò a esaminare i graffi. "Veee, Lud non mi lascia mai neanche un segno!".

"E ci mancherebbe altro!". Lovino diede un pugno all'aria. "Sennò vengo là e gli strappo le palle!".

"Ve, sembrano i graffi di un gatto!".

"Sì... sì, di un gatto...".

L'attenzione si rivolse a Turchia, il quale ansimava in preda a non si sapeva quale furia gatticida.

"Quelle luride palle di pelo, quegli esseri maledetti, quei demoni infernali! Quei cosi che lasciano peli per tutta casa, che riducono le tende a brandelli, che graffiano i mobili, che insozzano la casa con i loro bisogni. Quelli. Non avete idea della rottura di palle.".

Tutti si avvicinarono colpiti dal sentimento che metteva in quelle parole così cariche di odio distruttivo e di angoscia repressa.

"Quei cosi che ti fissano mentre fai sesso. Decine, centinaia, migliaia di occhi felini che ti guardano il culo! E Herakles dice che 'Non possono capire, sono animali!'. Non possono capire?! Ma se quegli squilibrati si accoppiano in ogni angolo della casa, della mia fottutissima casa!".

Roderich sgranò gli occhi. "Ma perchè, se li porta dietro tutti?!".

"Sì. Sempre, ovunque. Al cinema, a teatro, al ristorante, sulla spiaggia, in campagna nei pic-nic, all'hotel dove alloggiamo in vacanza, ovunque. Mi ritrovo le loro pulci nei vestiti, cazzo! E poi c'è lui! Lui, Dioniso, quel cavolo di gattaccio obeso, quella sottospecie di vitello felino! Mi salta sempre in testa! Sono sicuro che mi vuole impedire di fare sesso con Herakles, ne sono sicuro! Quel... Quel coso, quell'aborto della natura!".

"Sì, ma non ci dici nulla di... Sì, insomma, di Herakles?".

"E che volete sapere di Herakles? Che sbuffa? Che ringhia? Che i gatti mi guardano e lui pare un cane? Sa fare bene una sola cosa!".

"Cioè?" Feliks era in preda alla tensione.

"Solo...".

Tutti si avvicinarono di più. "Solo...?".

"Solo il sesso orale. Solo quello. Tutto il resto no.".

"Ah.".

Il silenzio calò nella stanza. Improvvisamente, facendo venire un infarto a metà dei presenti, Danimarca disse testuali parole: "Nor invece morde.".

"... Cosa?".

"Morde. Cos'è, quello graffia, quell'altro ringhia e il mio non può mordere? Cos'è questo razzismo?".

"Ma veramente morde?".

"Certo. Quando facciamo l'amore oppone un sacco di resistenza fintissima ma quando morde non fa mai finta, mai! L'altra sera mi ha fatto uscire il sangue. Che poi credo gli piaccia strano a questo punto, ha certe tendenze!".

Roderich alzò un sopracciglio. "Tipo?".

"Be'... Lukas non solo morde, ma ultimamente si sta interessando al bondage. Ha comprato tanti e tanti libri su come fare i nodi e sta acquistando corde di ogni genere, soprattutto dal ferramenta! Ha aperto anche un conto al sexy shop.".

Lovino ridacchiò. "E io che pensavo che fosse Giappone l'appassionato di bondage!".

Kiku strinse i denti. "Di quello parleremo dopo.".

"Ma allora non lo neghi!".

"Ne parliamo dopo, ti dico.".

"E poooiiii...", Danimarca continuò beatamente, "Ah, sì! Ho trovato una collezione di manette di tutti i generi nel suo armadio. Però ha anche un lato tenero, insomma, non è un mostro!".

"Eh, meno male.".

"Per esempio quando facciamo l'amore mi bacia in continuazione, ovunque gli capita. A volte morde e subito dopo bacia.".

Lovino tossì. "Bipolare.".

Austria continuò tossendo: "Doppia personalità.".

Turchia li imitò. "Psicofarmaci.".

Corea sparò una domanda a bruciapelo. "Ma secondo voi con chi ha perso la verginità il qui presente Nuova Zelanda?".

Yoong, zitto!” gli intimò l'interessato, ma ormai la ghiotta esca era stata lanciata.

"Ve, non con Australia?".

"No!".

Austria ci pensò un attimo su. "Con Giappone?".

"Ma non diciamo assurdità, per favore! Sarebbe come se avessi fatto sesso con mio nipote, sarebbe uno scandalo!".

"Perchè infatti Canada è tanto più grande di Nuova Zelanda, eh?".

"Ma... Ma... E' diverso, Lovino! Benjamin lo conosco da quando era piccolo, l'ho praticamente visto crescere, Matthew invece era già un uomo (e che uomo!) quando l'ho incontrato la prima volta!".

Finlandia propose: "Con America?" e Cina quasi si strozzò con la sua stessa saliva.

"Spero ardentemente di no, per il bene di Benjamin-aru! Si sarebbe bruciato la sua prima volta così, in questa maniera scandalosa-aru!". Nuova Zelanda nel frattempo tentava di fuggire, ma Sadiq lo bloccava sul posto.

Romano scosse le spalle. "Vabbè, non lo sappiamo. Con chi?".

Corea si alzò, rivelando tutto il proprio fisico "palestrato". Giappone chiuse gli occhi, Feliciano, abituato ai panorami di Ludwig, alzò un sopracciglio rimanendo scioccato dalla poca consistenza di quel fisico. Fatto sta che Im Yoong si alzò, battendosi orgoglioso un pugno sul petto.

"Con me!".

Kiku sbiancò e si girò verso Benjamin. "No... No! Ti prego, Benjamin, dimmi che sta mentendo come al solito, ti supplico!".

Corea sogghignò. "Kiku, lo so che sono tanto bello e figo e che ti saresti offerto tu al posto suo ma non mi aspettavo una dichiarazione tanto esplicita!".

Romano rise ed esclamò: "Ma vaffanculo!", mentre Benjamin scuoteva la testa per poi prendere respiro e ritirarsi nell'acqua in preda all'imbarazzo.

Raivis alzò la mano come per prendere la parola. "Ehm...".

"Sì?".

"Ma... Hong Kong?".

Corea mosse la mano come solo un allievo di Polonia saprebbe fare. "Sì sì, ne parliamo dopo, adesso c'è questa piccola introduzione!".

Kiku, intanto, aveva ritirato su Benjamin, gli aveva preso le mani ed era entrato nella fase "paternale".

"Ma perchè?! Perchè l'hai fatto, perché non me ne hai parlato?! Guarda, sarei venuto io a letto con te, mi sarei offerto volontario io piuttosto che lasciare che tu avessi la prima volta con... con... con quello lì!".

Corea si avvicinò. "Oh, cos'è questo appellativo improprio? Dai, Benjamin, diglielo che è stata la scopata migliore della tua vita! E non è stata una sola volta, eh no! Ci siamo divertiti parecchio insieme, vero, Benny?".

Nuova Zelanda lo guardò. "Sì, è vero, ma... veramente... Cody è lievemente più prestante di te, ecco. E poi lui... mi ama molto, ecco.".

Corea sogghignò. "Ma io a letto sono più bravo!".

Benjamin continuò sconsolato: "Ecco... Diciamo che... tu sei un po'... un po' poco.".

Corea lo guardò allibito. "Cosa?! E tutte quelle urla e quei 'Ah, sì, sì!' erano una farsa, allora?!".

"Quello no, ma dopo... Si fanno altre esperienze.".

Im Yoong si rimise seduto. "Tutto questo perchè Benjamin si vergogna di dire che il suo fidanzato è una capra in fatto di scopare. Andiamo avanti.".

"Veramente io non ho detto questo.".

Corea lo ignorò. "Sì sì, perchè bisogna arrivare a Li ora! Ora! Innanzitutto urla come un invasato. Ma appena lo tocchi, eh! Mica come Giappone, che quel poveraccio di Matthew deve sudarsi sette cavolo di camicie per strappargli mezzo gemito!".

"Ma cosa?! Che quando questi due si vedono a casa di Kiku io non dormo-aru! Fino all'una di notte, a volte pure oltre, ma insonorizzare la stanza no?! Guarda, Kiku, fatemi un piacere, fallo, i lavori te li pago io-aru!".

"Vee, Yao, non fare spoiler alle lettrici!" lo bloccò Feliciano.

"Li, dicevo, urla tanto. Però come una donnetta, eh! Ma che cavolo, se volevo stare con una donnicciola stavo con Polonia!".

"Oh, cioè, ma come ti permetti?!".

"Ragazzi, state buoni se potete." fece Roderich.

"Infine, oltre ad urlare istericamente, ha anche un'altra cosa assurda: ogni volta che dobbiamo fare sesso lui vuole le lenzuola pulite! Ma che cavolo, ma si può?! Ma nel bel mezzo dei preliminari bollenti sul divano quello non può uscirsene e andare in stanza a cambiare le fottute lenzuola!".

Dopo che tutti lo ebbero sfanculato ben bene, la palla passò a Lovino.

"Almeno i vostri urlano. Non come Antonio, che si fa le conferenze!".

"Conferenze?".

"Sì, Timo, sì! Parla! Parla troppo!".

"E che dice?".

"Evidentemente si crede la reincarnazione di Omero, che cazzo ti devo dire! Be', che dice? Sempre le stesse cose: 'Oh, Lovinito, mi amorcito, come sei dolce', 'Mi querido', 'Ti amo con tutta l'anima'! E poi c'è il suo cavallo di battaglia: 'Non ho mai voluto nessun altro a parte te'!".

"Ve, che carino!".

"Carino un cazzo, ti ci voglio vedere a te con uno che ti parla all'orecchio così: ti viene voglia di tutto fuorché di far l'amore, fidati! Poi con la vocina sottile che si ritrova quel crucco che ti sei preso, che te lo dico a fare! Però Antonio... Ha anche un pregio.".

"Cioè?".

"E'... Cazzo, è bravo! Mi tocca ammetterlo.".

Tutti si voltarono verso Finlandia.

"E tu?".

"Ecco... Lui... Berwald, intendo... Ehm...".

"Prima di Natale, magari!".

"Diciamo che... la differenza di stazza all'inizio non ha aiutato, ecco.".

"Cioé?" chiese Turchia.

"... Avevo una paura marcia all'inizio! La prima volta quando ha chiuso la porta mi stavo per mettere a piangere, allora lui... mi ha abbracciato e mi ha detto 'Non dobbiamo farlo per forza se non vuoi'.".

Un sospiro di tenerezza si levò dalla folla.

"Però devo dire che mi sbagliavo. E' stato molto piacevole. Già la seconda volta non avevo più paura. Ecco tutto.".

Feliks sogghignò. "Eh no, caro mio! Non hai detto totalmente un'acca! Hai fatto tipo un giro di parole da brividi e basta! Forza, spara!".

Timo, vedendosi sgamato, si fece mentalmente il segno della croce. Ber, perdonami, ti prego.

"Allora... Sì... Ehm... Diciamo che... più o meno, forse... insomma... Lo facciamo... spesso. Ecco. E a lungo. Ecco.".

"E' già qualcosa! E com'è?".

"Silenzioso. Sapete, Sealand dorme nella stanza accanto... e allora, sai... E poi... Stare in silenzio per me è... difficile. Non perché sono uno che tendenzialmente urla, no. E'... E' che lui... è... Vabbe', avete capito!".

A quel punto Polonia ebbe compassione del finlandese e guardò il suo ex. "Liet, caro! Raccontaci qualcosa di Ivan, dai!".

Tutti impallidirono. Cosa accadeva in quella stanza? Quali orrori inenarrabili e quali angherie doveva subire Lituania? Ma Toris, cogliendoli tutti alla sprovvista, sorrise alla 'E mo' ve sistemo io a voialtri'.

"Allora, mettiamo una cosa in chiaro. Voi tutti ben sapete che io sono stato per molto tempo con il qui presente Feliks, vero? Bene. Ivan...".

Tutti si avvicinarono.

"La prima volta che l'abbiamo fatto era vergine, mentre io no. Be', che ve ne pare?".

"... E quindi... Gli hai tipo insegnato tutto tu.".

"Esatto, Po, esatto."

"… E quindi fa schifo!".

"No! Ed è questo il bello! Innanzitutto, che voi ci crediate o no, Ivan è la persona più dolce di questo mondo. Non è né sadico né pazzo né maniaco. Niente di tutto questo.".

"… Ah. Capisco.". Sotto la maschera di crema Polonia era viola.

Romano si rivolse ad Austria. "In effetti, altrimenti non sarebbe rimasto con lui. Mica è coglione.".

"Vedi, qualcuno che ragiona c'è!".

"Scusa, ma... le robe che hai dietro la schiena? Sai, quei segni... quelli lì, ecco.".

"Ferite di battaglia. Cosa pensavate, che fosse stato Ivan? Lui non lo farebbe mai, piuttosto si prenderebbe a frustate da solo. Comunque... Strano lo è, quello sì, non perché è cattivo, ma perché per lui è difficile relazionarsi con altre persone. E a volte mi fa male, ma non lo fa mai apposta, è che non sa dosarsi. Però è dolcissimo, veramente.".

Corea guardò Nuova Zelanda. "Visto che decantavi tanto il tuo adorato Cody, parliamone! Raccontaci!".

Benjamin sospirò.

"Allora, Aussie... Non ho molto da dire, giusto due cose. Per prima cosa non riesce a fare sesso al chiuso, e questa cosa non è molto normale. Però è bello fare l'amore sul ponte di una barca in mezzo al mare, su una spiaggia, in mezzo ad un prato sotto le stelle, in una tenda nel deserto di notte o facendo il bagno nell'oceano. E' romantico. E poi... No, l'altra non ve la posso dire!".

"Dilla, dilla!". Corea lo agguantò per le spalle. "Dilla! Devo saperla! Sono stato il tuo primo amante e fidanzato, ho il diritto di sapere!".

"No, Yoong, non posso, è troppo personale!".

"Oh, biondino, non fare il furbo, parla!" fece Lovino. "Tanto li abbiamo sputtanati tutti!".

"… A Cody... Piace stare sotto. Non sempre, ma spesso sì.".

Un boato si sollevò.

"Oooh! Ragazzi, che scoop!". Corea saltellò per la vasca. "E questa entra nella storia! Vedi te quando lo becco domani che risate mi faccio! E quante battute che gli arriveranno in faccia!".

"Invece io so che tipo qualcuno ha tanto da dire... Nevvero, Arthur Kirkland?".

Arthur sospirò. "E vabbe'. Leviamoci il dente, via.".

L'attenzione salì.

"Well, che dire di Francis? Eh, che dire... Innanzitutto dovete sapere che abbiamo avuto la prima volta insieme. Sotto un albero, su una collina della Cornovaglia. Era primavera, se non sbaglio a maggio. Ha preso lui l'iniziativa, ci tengo a precisarlo, ed è stata una piccola tragedia della quale non riporterò qui i dettagli. La seconda volta è stata parecchio tempo dopo, tipo un paio di secoli. E da allora non abbiamo più smesso. Però la colpa è tutta sua!".

"Sì, vabbe'!".

"Che dire... Innanzitutto gli piace fare sesso seduto. All'inizio era più un supplizio che un piacere, sapete com'è, poi però è migliorato. E poi... Ha la fissa del curare i dettagli! Per lui la scopata improvvisata non esiste se non da ubriachi sbronzi! Deve sempre programmare tutto! La musica, il vino, i fiori, le candele, il cacchio di letto, tutto! E' asfissiante! Una volta ho trovato un diario su cui erano scritti tutti i giorni futuri in cui avremmo dovuto fare sesso! Ma vi pare normale?! Non che non lo è!".

Nessuno aveva aperto bocca.

"E poi non fa nulla. Nel senso che non urla, non geme, non sospira, a tratti nemmeno ansima. Un aplomb mostruoso. Mai vista una cosa del genere. Se non fosse che suda non sembrerebbe nemmeno che sta facendo sesso. Se avesse in guerra lo stesso sangue freddo e la stessa calma che ha a letto, guardate, saremmo tutti suoi possedimenti e non sto esagerando.".

"Ok, ma qualcosa di buono ce l'avrà, 'sto qui!".

"Sì. Più o meno. Discreto.".

"Vee, ma Ludwig si lamenta ogni volta che tu vai da lui perché non riesce a dormire!".

"Nego! Non è vero, mente!".

"Ve, ma Ludwig dice che...".

"E' un bugiardo! Lo fa perchè rosica!".

Polonia ridacchiò. "E per cosa dovrebbe rosicare, Arthur?".

"... Shit. Ma è... No, è Francis che lo fa rosicare!".

"Ma se tipo otto secondi fa ci dicevi dell'aplomb perfetto!".

"... Vaffanculo.".

Arthur fu perciò smascherato e preso in giro da tutta la cumpa.

"Ma ragazzi," fece Cina, "ma invece che parlare di vecchi amori, ma parliamo un po' delle nuove coppie-aru!".

"Bravo, Yao, bravo! Hai ragione! Raivis, a te la parola!".

Il piccolo Lettonia si sentì morire. Aveva sperato tanto di essere l'ultimo, o di non parlare affatto. E invece si erano ricordati di lui, l'unica volta in cui avrebbero dovuto scordarsi della sua presenza. Ed era tutta colpa di Cina, lui e la sua impicciosaggine!

Giappone sorrise. "Dai, piccolo, coraggio. Corea, esci. E pure tu, Polonia.".

"Ma perché?!".

In un attimo Kiku li afferrò e se li portò a due centimetri dal naso. "Perché voi due fate imbarazzare il ragazzino, perché siamo a casa mia e comando io e perché vi faccio a fette con la katana se non vi levate subito di torno!" ringhiò.

"Mamma mia, Giappone, da quando stai con Canada sei diventato acido da morire!".

"FUORI, HO DETTO!".

I due gossippari si ritrovarono nella via davanti casa di Kiku in asciugamano alla vita e a piedi nudi.

"Ora che ci siamo sbarazzati temporaneamente di quei due ficcanaso, possiamo procedere.".

Raivis si sentì più tranquillo. Non del tutto. Ma più di prima.

"Ecco... Emil...".

"Dai, piccolino, parla.".

Raivis prese fiato.

"Vabbe' ecco siamo adolescenti ecco lo dite pure voi no? e allora gli ormoni e le cose insomma anche nei libri di scienze c'è scritto no? e allora Emil è così insomma e io e lui e noi e allora la notte sapete com'è no? si è da soli al buio e la luna splende e c'è l'aurora boreale quando siamo a Reykjavìk e allora le coperte finiscono per terra pure se fa freddo e sapete che lì fa un sacco freddo no? e anche i cuscini alla fine non ti servono e le lenzuola anche cadono per terra oppure ci si attorcigliano attorno che è un bel fastidio no? e poi sai la passione gli ormoni e a Emil piace leccarmi...".

"Cosa?!".

"... sì fa così non si controlla sapete e neanch'io sul momento mi controllo molto no? ma lui è peggio perché lui sapete com'è no? sembra freddo ma in realtà non lo è perché è passionale focoso e allora stargli dietro è difficile a volte mi manca l'aria e allora...".

"Basta!".

"... e allora urlo sì a volte così tanto che la mattina dopo sto senza voce e lui sorride e rimettere la stanza a posto è un problema no? e riprendere i vestiti dal lampadario anche però è bellissimo veramente non pensavo fosse così non riusciamo più a fermarci!".

Yao sospirò. "Beata gioventù-aru!".

La cumpa era ammirata dalle abilità di apneista di Lettonia e da quelle di amante di Islanda. Al che Giappone si voltò verso la finestra.

"VOI DUE! PIANTATELA DI ORIGLIARE, CAZZO!".

La cumpa lo fissò senza fiato, sia per lo stupore sia per solidarietà con Raivis, che dopo la sua tirata ansimava come una locomotiva a vapore.

"Scusate, un momento di OOC. Capita.".

"... Vee, ma tu fai paura quando vai OOC.".

Corea aprì la finestra e si affacciò.

"CAZZO, VI HO DETTO DI STARE FUORI, MA SIETE SORDI O DEFICIENTI?!".

"Ma perché non facciamo parlare il padrone di casa, visto che se la scoatta tanto?" fece Im Yoong sghignazzando.

"FATTI I CAZZI TUOI!". Il vasetto della crema di Polonia volò in fronte a Corea facendolo precipitare per poi sfracellarsi sul vialetto.

"Nooo! Cioè, era della Collistar, l'ho pagata tipo cinquanta euro! Adesso chi lo dice a Vash?!.

"CAZZI TUOI!".

"Vee, Kiku, calmati, respira!".

"Ma cos'è, una gara a chi va prima in iperventilazione?!".

Dopo che le urla si furono placate, Kiku si sistemò i capelli.

"Vi prego di scusarmi e di dimenticare questo increscioso episodio.".

"Allora... parli tu o ci devi ammazzare?".

"Va bene. Matthew è... Perfetto. Nient'altro.".

"Sì, vabbe', ma che intendi?".

"E' perfetto. Basta.".

"No, ora tu mi spieghi cos'hai da urlare la sera-aru!".

Kiku sospirò.

"Ecco... Matt... E' tutto. Ha tutto.".

"Cazzo è, un ermafrodito?" mormorò Lovino.

L'OOC tornò. "Cosa. Hai. Detto?".

"Niente! E' stato Austria!".

"Ma non è vero!".

"Va bene. Dicevo, Matthew ha tutto. E' passionale, però è anche dolce. E' focoso, ma è anche tenero. Sa fare bene tutto. Baciare, innanzitutto. Quando ti bacia... ti dimentichi del mondo, di essere in treno, del fatto che la gente ti guarda, di tutto. Per non parlare poi del resto.".

"Eh, il resto-aru...".

"Il resto... Eeeh, il resto è storia! Quando sto con Matt mi sento come quando ero ragazzo!".

"Quando manco sapevi scrivere-aru?".

"Zitto, tu! Dicevo. Che altro dire? Matt è perfetto. Quando sono a letto con lui non mi vergogno di fare e dire nulla, lui mi ha insegnato cos'è la vera libertà. Quando facciamo l'amore lui ridacchia, però in una maniera sensuale e poi mugola, e poi è bellissimo quando sta per venire...".

"Ok, ok, basta, basta coi dettagli! Austria! Raccontaci!".

"Ma io in realtà non avrei finito...".

"Zitto, che sennò stai a decantarci le virtù di Canada fino a domani sera!".

"Dai, Austria, parlaci di quello sgallettato di Prussia!".

Roderich si sistemò gli occhiali.

"Mi dispiace rovinare la reputazione di Gilbert. Ma devo.".

Corea, da fuori la finestra, tentò di affacciarsi di più. "Perchè?".

"Dovete sapere che Gilbert, meglio noto come 'Il Magnifico Lui', quando ha fatto per la prima volta l'amore con me... era vergine.".

Romano cercò di trattenersi dallo scoppiargli a ridere in faccia. "Sììì, ceerto!".

"E' vero. Siete liberi di non crederci, ma è così. Dai, parliamone seriamente: chi se lo sarebbe preso prima di me?!".

"Ungheria!".

"Ma era sposata con me!".

Un attimo di silenzio precedette un "Ah! E' vero!" che fece alquanto irritare Roderich, che, tuttavia, mantenne il suo contegno tutto austriaco. Non come Giappone.

"Dovete sapere che io ho guidato Gilbert all'interno...".

"Di te?". Tutti scoppiarono a ridere.

"No! Dei meandri del sesso! Ma a cosa pensate? Comunque sì, lo ammetto senza alcun problema: lui sta sopra. Non sempre sempre, ma il più delle volte sì. Insomma, anche io mi rompo a stare sempre sotto!".

"Non me ne parlare-aru.".

"E non solo Gilbert ha perso la verginità con la mia persona, non solo mi ha offerto il suo primo bacio, non solo sono stato il suo primo ragazzo, ma ha pure affermato che sono la persona che più desidera in questo universo!".

"Dopo se stesso?".

"Prima di se stesso!".

"See, sei un fanfarone!".

"Io, al contrario vostro, ho detto tutta la verità e nient'altro che la verità.". Roderich annuì sorridendo.

"Va bene, allora Prussia non è tipo l'uomo vissuto che dice di essere!" fece la voce di Feliks da fuori. "E poi?".

Austria scosse le spalle. "E poi... Ha una mania alquanto scortese, a mio parere.".

"Cioè?".

"Mentirmi.".

"Su cosa?".

"Immaginate: io di spalle che faccio 'Ti sei messo il preservativo?' e lui 'Sì, certo!'. E invece no! Io voglio del sesso sicuro e lui cerca di mollarmi malattie di cui non sa neanche l'esistenza! Magari non ne ha, eh, perchè fino a ora non abbiamo mai avuto problemi, ma non si sa mai!".

"Aaah, ho capito: hai una paura fottuta!".

"Poco elegante da parte tua, Lovino, ma vero. Ho una paura fottuta.".

"Be', consolati, a questo punto Giappone avrebbe dovuto essere morto da un bel pezzo-aru!".

"Eh no, Matthew e io eravamo entrambi vergini quando siamo stati a letto insieme la prima volta, e poi tu che ne sai?".

"Magari non ne sapessi nulla, Kiku: significherebbe che la notte dormo in santa pace-aru!".

"E allora dicci tu! Manchi solo tu, ormai.".

"Veee, è vero, non ci hai nemmeno detto chi è il fortunato!".

"Lui è fortunato, io meno-aru.".

"Però se ti ci sei messo insieme significa che lo ami e che è un grand'uomo!".

"Un grande imbecille, altro che grand'uomo-aru!".

"Ma allora perchè ci stai insieme?".

"Ma perchè altrimenti Yao non se lo pigliava nessuno!" esclamò Corea per poi scoppiare a ridere come se avesse fatto la battuta più esilarante della storia.

"Molto divertente-aru.".

"Veee, dai, dicci con chi stai!"

Cina rimase in silenzio qualche secondo. "Non ci crederete mai-aru". Yao li guardò uno per uno.

"Che suspence...".

"Io sto...".

Tutti si avvicinarono, Corea si mise in punta di piedi sulle spalle di Polonia.

"Con...".

"Cuba?".

"No.".

"Sealand! Vecchio maniaco!".

"Ma che dici-aru?!".

"Taiwan!".

"Ma quella lì chi se la prende-aru!".

"Egitto!".

"Gli piacerebbe-aru!".

"Non dirmi che è mio fratello Scozia!".

"Ma che vai a pensare-aru!".

"E allora chi?".

Cina abbassò il capo.

"Con America."

Un silenzio raggelante riempì la stanza. Nessuno osava parlare.

"... E' uno scherzo. Ahahah, è uno scherzo, vecchio monello!".

"No, Corea, no-aru.".

Giappone scosse la testa allibito. "Vuoi dire che quando Alfred me l'ha detto... stava dicendo la verità?".

"Evidentemente-aru.".

Dopo qualche secondo di silenzio, si cominciarono a sentire i primi sussurri: "Ma dai", "Ma chi se lo aspettava!", "Poverino!", "Che sventura!" e Feliciano esclamò: "Vee, però vi amate, vero?"

"Se non lo amassi non mi ci sarei messo insieme-aru!".

Feliks alzò un sopracciglio e sogghignò. "Di' la verità, Yao, non è che l'hai fatto solo perché tipo volevi la carne fresca?".

Ma parli tu che stai con uno che potrebbe essere tuo nipote.”.

Giappone, cioé, tu sei totalmente l'ultimo che può farmi la predica, visto che tipo Canada in confronto a te è un ragazzino! E comunque l'età non conta!”.

Cina scosse la testa scandalizzato. "Comunque no, io lo amo-aru! Se avessi voluto 'carne fresca' mi sarei cercato qualcun altro!".

Dopo quell'affermazione tutti si allontanarono lentamente da Cina, che rimase solo da una parte della vasca.

"E... e quindi com'è? A letto, dico.".

"Volete la verità o un mucchio di frottole-aru?".

"La verità, anche se ci farà tanto male.".

Cina guardò nuovamente tutti.

"E' pessimo. Capisco che sono le sue prime esperienze, un po' di comprensione ci sta, ma quando è troppo è troppo-aru!".

Giappone sorrise. Eh, non tutti possono essere come il mio Matt.

"L'altra notte dovevamo farlo, abbiamo iniziato, ma dopo un po' gli ho chiesto cosa stava facendo perchè non faceva più nulla. 'Quando iniziamo?' ho fatto e lui 'Ma veramente abbiamo finito'-aru".

"No!"

"Sì!"

"NO!"

"SI'!"

"Ma che orrore!".

"Lo so, è terrificante-aru. Ma io credo che sia solo colpa dell'imbarazzo e dell'inesperienza-aru. Perchè quando una volta l'abbiamo fatto e lui era un po' alticcio è andata decisamente meglio. Non di tantissimo, ma ho sentito qualcosa!".

"Mamma mia, i brividi!".

"Capisci cos'è tuo cognato, Giappone-aru? E' anche per questo che non posso credere che Matthew sia così bravo. Se è veramente fratello di Alfred, dovrebbe essere...".

"Discreto?".

"Sufficiente-aru. Ma!".

"Ah, meno male che c'è un 'ma'!".

"Un incubo, altrimenti!".

"Ma, se nel sesso non è un granchè, vi assicuro che durante gli appuntamenti è fantastico! E' molto romantico! Non pare, davvero, perchè a vederlo sembra un invasato, ma in realtà è veramente un ragazzo dolce-aru!".

"Per lo meno.".

"Una volta è venuto da me di notte e mi ha portato a vedere le stelle con un telescopio-aru! Mi aveva preparato anche lo spuntino di mezzanotte. Non era un granchè, era un hamburger, però aveva provato a farlo più piccolo e meno carico. Ci ha messo anche del tofu-aru!".

"Veee, vedi, non è così male, è carino!".

Piano gli altri ricominciarono ad avvicinarsi a Yao, che quando aveva detto il nome del fidanzato era stato automaticamente emarginato.

Dopo un po', Romano alzò lo spalle, facendo partecipi gli altri della sua perla di saggezza.

"Vabbè, alla fine, nonostante tutto, ci ha detto culo a tutti!".





ANGOLO DELLE AUTRICI

Be', che dire?

Un'ennesima cavolata ispirata dai due episodi Hetalia of the Dead, giusto per fangirlare un po' e scrivere cavolate. Il peggio, però, vi aspetta nel secondo atto di questa assurda cretinata, tra pianti, spacconate, pubblicità spudorata, momenti di qualità e tanti bei plot twists.

Quindi nient'altro da dire, se non... a presto, per il secondo e ultimo atto di Hetalia of the Sex!

  
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