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Autore: maevesplace    11/01/2015    4 recensioni
Ciao a tutti, questa non è la prima fan fiction che scrivo, ma la prima che pubblico. E' una dramione con risvolti inaspettati da parte di altre coppie. La storia si svolge un anno dopo la battaglia di Hogwarts e per decreto del ministero tutti gli studenti dovranno ripetere l'anno, a causa degli avvenimenti precedenti.
Dal primo capitolo:
"- Sparisci Granger! -
- Fottiti Malfoy! -
Sarebbe stato un tranquillo sabato pomeriggio a Hogwarts, se non fosse stato per gli insulti tra i Grifondoro e i Serpeverde, che volavano per i corridoi, come ormai erano soliti fare da tempo immemorabile. Hermione Jean Granger, caposcuola di Grifondoro, nonché migliore studentessa della scuola, si dirigeva a grandi passi verso la sua sala comune, facendo ondeggiare la sua folta criniera castana e travolgendo un ignaro gruppetto di studenti del secondo anno, che, impauriti, si dileguarono immediatamente. Dopo aver urlato la parola d’ordine alla Signora Grassa, terrorizzandola, saettò verso la poltrona accanto al camino sulla quale Ronald Bilius Weasley stava beatamente ronfando senza curarsi del resto del mondo."
Spero di avervi incuriosito e, detto questo, buona lettura!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 1

- Sparisci Granger! -

- Fottiti Malfoy! -

Sarebbe stato un tranquillo sabato pomeriggio a Hogwarts, se non fosse stato per gli insulti tra i Grifondoro e i Serpeverde, che volavano per i corridoi, come ormai erano soliti fare da tempo immemorabile. Hermione Jean Granger, caposcuola di Grifondoro, nonché migliore studentessa della scuola, si dirigeva a grandi passi verso la sua sala comune, facendo ondeggiare la sua folta criniera castana e travolgendo un ignaro gruppetto di studenti del secondo anno, che, impauriti, si dileguarono immediatamente. Dopo aver urlato la parola d’ordine alla Signora Grassa, terrorizzandola, saettò verso la poltrona accanto al camino sulla quale Ronald Bilius Weasley stava beatamente ronfando senza curarsi del resto del mondo. 

- Ronald! - gridò la caposcuola infuriata nella speranza di destare il suo bell’addormentato.

- Attento al bolide!- urlò Ron svegliandosi di soprassalto - Ah, ciao Hermione, scusa, mi ero appisolato. -

- Lo avevo notato! Anzi, sarebbe più corretto dire che l’intera Hogwarts, dai meandri più profondi della Camera dei Segreti alla cima della torre di astronomia, abbia sentito le tue soavi fusa. Si può sapere perché il Quiddich occupa i tuoi pensieri persino nel sonno? - sbottò la ragazza sempre più alterata.

- Ehi! Abbiamo la prima partita della stagione domani! Comunque, come mai sei così arrabbiata? È successo qualcosa? - chiese incredulo il ragazzo.

- Si - rispose la Grifondoro - Prima la McGranitt si è rifiutata di leggere la mia relazione sulle trasfigurazioni umane, poi Piton mi ha tolto cinque punti perché, secondo lui, avevo un’aria sospetta dato che me ne andavo in giro tutta sola per i corridoi, e infine Malfoy ha insultato Ginny chiamandola Piattola- concluse la ragazza irritata.

- Pensavo che ormai avessi imparato a ignorare le frecciatine di Malfuretto, dopotutto non fai che ripetere a me e a Harry che dobbiamo lasciar correre quando ci insulta.-

- Come potevo lasciar correre? Non ha insultato me, ma Ginny, che si da il caso sia anche tua sorella! -

- Ed era proprio necessario che tu mi svegliassi per riferirmi questo? - le rispose il ragazzo ancora assonnato.

- Come puoi essere così insensibile? Non posso crederci! - e, con questa affermazione, la caposcuola di Grifondoro girò i tacchi, dirigendosi sempre più infuriata verso il dormitorio delle ragazze. Ron, alquanto perplesso, rifletté su quanto Hermione aveva appena detto, ma rinunciò, come sempre, a trovare una qualsiasi spiegazione al comportamento scontroso e, ovviamente esagerato della sua ragazza, ritenendo più produttivo ritornare alla sua precedente attività. Per questo motivo, quando Harry Potter fece il suo ingresso nella sala comune lo trovò di nuovo addormentato. 

- Ehi Ron! - esclamò il Ragazzo Sopravvissuto nel tentativo di svegliare l’amico da quella che sembrava una maledizione del sonno.

- Per la miseria, Harry! Si può sapere perché oggi la mia presenza è così indispensabile da non poter aspettare che mi svegli da solo? - sbottò infuriato il suo assonnato interlocutore.

- Ma che ho fatto? -

- Niente, niente, scusa. Ero solo arrabbiato perché Hermione mi ha urlato contro, svegliandomi, per poi andarsene senza permettermi di proferire parola. Quando si comporta così, non la sopporto! - disse, o meglio, ringhiò Ron.

- È in corso una lite tra fidanzati per caso?- chiese sospettoso Harry.

- Non che io sappia - rispose l’altro. E con questa brillante affermazione si dedicarono a discorsi molto più interessanti, che, naturalmente, vertevano in zona Quiddich.

Nel frattempo, nel dormitorio femminile di Grifondoro, una furibonda Hermione stava spiegando, con molta calma, ciò che era accaduto poco prima in sala comune a Ginny Weasley, la quale, pur avendo ascoltato attentamente il discorso della ragazza, aveva capito ben poche parole oltre a “Imbecille” e “ Rospo schifoso”. 

- Senti, ‘Mione, io capisco che tu sia arrabbiata con Ron e sono perfettamente d’accordo con te sulle sue scarse facoltà mentali, ma non è normale che tu te la sia presa tanto per colpa sua. Voglio dire, di solito le vostre liti si limitano a una sfuriata che passa in fretta, ma questa volta sembri una pazza isterica. Sei sicura che non ci sia dell’altro? -

La caposcuola parve rifletterci un momento, per poi affermare:

- Hai ragione, almeno con te dovrei essere sincera. Ultimamente io e Ron non facciamo altro che litigare e qualche giorno fa mi sono ritrovata a pensare che forse sarebbe il caso di chiudere questa storia travagliata, dato che sembra ferire entrambi. Devo dire che la nostra amicizia ha spesso rischiato di essere distrutta per delle sciocchezze e prima di essere il mio ragazzo Ron era uno dei miei più cari amici. Io non voglio farlo soffrire, ma questa storia tra noi sta ferendo me e io non posso reggere a lungo una situazione simile.-

- Beh, mi dispiace molto che mio fratello si sia fatto scappare una ragazza perfetta come te, ma anche se non diventerai mia cognata sono felice che tu sappia quello che è meglio per te. Tuttavia devo chiedertelo: ne sei assolutamente sicura? So che non esiste una persona più assennata e razionale di te, ma devo accertarmi che tu non avrai dei ripensamenti in futuro.-

- Ne sono sicura.- Disse Hermione guardandola negli occhi con fermezza. 

Con un sospiro, Ginny si alzò e la abbracciò per farle capire che le sarebbe sempre stata vicino, a prescindere da come sarebbero andate le cose con Ron. 

Con un sorriso di ringraziamento, la caposcuola salutò l’amica e prese il necessario per una lunga e rilassante doccia, dirigendosi verso il bagno. Ginny, nonostante fosse preoccupata per la reazione che avrebbe avuto quel narvalo di suo fratello, si avviò verso la stanza delle ragazze del sesto anno e si lasciò cadere pesantemente sul suo letto a baldacchino rosso-oro, per poi abbandonarsi tra le rassicuranti braccia di Morfeo.

***

Oro, oro e ancora oro.

Vedeva solo il colore degli occhi di lei, così nauseante, così caratteristico della sua casa. A grandi falcate si era diretto verso i sotterranei, senza rendersi conto di aver completamente travolto un gruppetto di ragazzine adoranti. Blaise, doveva trovare Blaise al più presto o rischiava di lanciare un Cruciatus a qualche incauto studente del primo anno che aveva commesso il malaugurato errore di guardarlo.

Era impossibile non notarlo: un ragazzo di una bellezza statuaria adagiato su un divanetto verde-argento in una posizione tale da sembrare intento a prendere un tè con la regina, le gambe elegantemente accavallate e un completo dall’aria costosa addosso. Draco Malfoy lo aveva sorpreso a leggere, come d’abitudine, il Settimanale delle Streghe con un’espressione assorta dipinta in viso.

- Pensavo che ormai la tua indole pettegola si fosse placata, ma evidentemente mi devo rassegnare - sbottò infastidito il biondino, guardando con disappunto la rivista incriminata.

- Stai forse paragonando il sottoscritto a una comune pettegola? - replicò l’amico con il solito tono snob -Io sono semplicemente informato sui fatti del mondo magico e non mi mescolo certo a tale plebaglia. -

Sbuffando Draco lo afferrò con malagrazia per una manica della camicia e iniziò a trascinarlo verso il dormitorio maschile, lontano da occhi indiscreti. 

- Per carità fai attenzione! - esclamò Blaise allarmato - È un capo firmato! - Draco non diede segni di averlo sentito e continuò imperterrito la sua opera, senza minimamente curarsi dell’amata camicia in questione.

Dopo essersi richiuso pesantemente la porta alle spalle e aver sgarbatamente scaraventato l’amico completamente esterrefatto su una poltrona, iniziò a sbraitare come un allevatore di Schiopodi Sparacoda contro i Grifondoro in generale e la Granger in particolare. Di fronte a quello sfogo inaspettato, Blaise Zabini rimase a dir poco stupito, non essendo avvezzo a una tale manifestazione di rabbia da parte di Draco Malfoy, l’incarnazione del controllo, che mai lasciava trasparire un qualsiasi sentimento umano. 

- Ma si può sapere come ha fatto una sola Grifondoro a ridurti in questo stato? Santo cielo, Draco, ritorna in te! -

- Quella vipera non può essere una Grifondoro! Il cappello parlante avrà sicuramente sbagliato lo smistamento perchè quella è decisamente una discendente del vecchio Salazar, te lo dico io! Se non fosse per il fatto che è nata babbana, dovremmo vederla girovagare per la sala comune con quella fastidiosa aria di superiorità che si ritrova! - urlò Malfoy ormai in preda alla furia.

Blaise scosse la testa sconsolato chiedendosi se fosse in qualche modo possibile far rinsavire l’amico, ma rassegnandosi all’evidenza non gli rimase che obbligare cordialmente Draco a farsi un lungo e rilassante bagno, in modo da schiarirsi le idee. Il ragazzo in questione, costretto dalla prepotenza del moro, si arrese alle sue pressanti richieste e, afferrando con rabbia il primo asciugamano a portata di mano, si richiuse pesantemente la porta alle spalle, lasciando Blaise piuttosto contrariato per una cotale mancanza di eleganza.





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Angolo dell'autrice:
Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto. Vorrei che mi diceste immediatamente se dovessero esserci errori o incongruenze di qualunque tipo. Ho deciso di non soffermarmi troppo sulla sfera emotiva dei personaggi per quanto riguarda gli avvenimenti della guerra, dal momento che ci sarà un'altra storia che la descriverà ampiamente.

Grazie a tutti coloro che leggeranno questa fan fiction! Ci vediamo tra una settimana!

  
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