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Autore: shurei    19/11/2008    11 recensioni
“Non conosco il motivo per cui odio il sangue...
Non so perché sono qui...
Ho vissuto da sola per 10 anni in un orfanotrofio...
Ora che ho 18 anni, mi sono allontanata e vivo per conto mio.
I miei genitori... non li ricordo...
I miei parenti... nemmeno.
Non ricordo nulla dei miei primi 8 anni di vita."
[...]
"Vivo da 127 anni, forse di più... chi può dirlo con certezza!
Agli occhi della gente appaio come un giovane di 19 anni, bello ed affascinante.
Ai miei occhi, invece, tutto appare immutato e palese... Gia! Vivere a lungo ha i suoi difetti!"
Genere: Sovrannaturale, Suspence, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell’Autore: Questa storia può illustrare come un trauma venga subito dalle persone.
Ovviamente non tutti siamo uguali e di conseguenza abbiamo reazioni differenti.


Dedicata a tutti gli amanti dei vampiri.
A Gianna, la migliore madrina che questa ficcy potesse avere.
E a quanti commenteranno.


...Petali di Sangue...



In un piccolo appartamento al primo piano di un condominio, nel quartiere di Oxford Street, nella periferia di Londra, la luce soffusa del giorno penetra nella camera da letto dalle piccole fessure della veneziana. Grandi occhi color dell'ambra si aprono lentamente e altrettanto lentamente mettono a fuoco il soffitto della stanza, mentre la mente inizia a pensare come ogni giorno alle stranezze della sua esistenza...
Non conosco il motivo per cui odio il sangue...
Non so perché sono qui...
Ho vissuto da sola per 10 anni in un orfanotrofio...
Ora che ho 18 anni, mi sono allontanata e vivo per conto mio.
I miei genitori... non li ricordo...
I miei parenti... nemmeno.
Non ricordo nulla dei miei primi 8 anni di vita.
L'unica cosa che so con certezza è che odio quel colore scarlatto intenso, quell'odore che sa di sale e ruggine: il sangue. È l'unica certezza che ho.
Lavorando in un locale, ho guadagnato qualche spicciolo per tirare avanti; in seguito ho affittato un piccolo appartamento, anche se è un po' grande per me; così ho deciso di mettere un annuncio nella bacheca della mia università, per trovare un coinquilino. Che sia uomo o donna non ha importanza, basta che paghi.”

Contemporaneamente in un altro punto di Londra, un ragazzo nasconde i suoi occhi alla luce del sole con un paio di occhiali neri e vaga per le strade della città, alla ricerca di qualcosa... qualcosa che lo faccia stare bene.
Vivo da 127 anni, forse di più... chi può dirlo con certezza!
Francamente ho perso il conto degli anni.
Agli occhi della gente appaio come un giovane di 19 anni, bello ed affascinante.
Ai miei occhi, invece, tutto appare immutato e palese... Gia! Vivere a lungo ha i suoi difetti!
Camminando per le strade di questa città, non posso fare altro che pensare al passato: la gente era ed è stupida come una volta, non fa altro che farsi del male. E che diamine! Non posso nemmeno nutrirmi come si deve!
Arrivo sempre tardi e la mia preda è ormai morta e il sangue di un morto non mi fa certo bene.
A me serve linfa viva che plachi la mia sete... spesso mi chiedo ''Perché attendo che la gente si uccida per mangiare?'' forse perché voglio mantenere il mio segreto.
Scruto ogni angolo in attesa di ''qualcosa'' e la mia attenzione viene catturata da un annuncio: ''Cercasi coinquilino/a con cui dividere le spese dell'appartamento. Per ulteriori informazioni venire al numero 10 di Oxford Street, chiedendo di Kaely... Affitto di 560£''
Uhm... non è alto! Beh perché no... posso farmi uno spuntino se mi va, ma devo stare attento a non ucciderla, sennò verrebbero subito da me!
Sono davvero in pochi, gli esseri umani che sanno dell'esistenza di noi vampiri.”

Passano le ore e la luminosità del sole si affievolisce a poco a poco, per dar spazio a dense nubi cariche di pioggia e nell'appartamento di Kaely, finalmente regnano il silenzio e la tranquillità, perchè in molti sono venuti a farle visita, per l'annuncio da lei affisso.
Un candidato, due candidati, tre candidati, quattro candidati per essere mio coinquilino, ma nessuno che m'ispiri fiducia. In totale sono venuti a chiedermi informazioni tre uomini e una donna, ma nessuno di loro, aveva un'aria rassicurante...
''Sarebbe stato meglio, non mettere quell'annuncio! Mi sarei arrangiata da sola in qualche modo...'' penso mentre mi godo alcuni attimi di pace.
Finalmente un po' di tranquillità! No, come non detto... il campanello suona per l'ennesima volta: un altro babbeo o babbea che vorrà chiedermi dell'appartamento.
Mi alzo dal mio comodo divano in pelle e mi dirigo verso la porta, la apro e vedo un ragazzo: avrà su per giù la mia età, forse di più, non so dirlo con precisione. Ha la pelle bianca come l'avorio; un fisico statuario di quelli che si vedono una volta ogni non so quanti anni; capelli color nocciola, che a guardarli sembrano così morbidi e ha degli occhi verdi stupendi, che rendono il suo viso estremamente dolce.
Mi guarda con un sorriso mellifluo e dice: ''Sono venuto per l'annuncio, posso parlarti?''
La sua voce così bassa e sensuale, mi spiazza completamente e poi timidamente rispondo: ''Ce... Certo entra pure...'' ”

Quando la porta sia è aperta, per poco non mi sono preso un infarto! Ha degli occhi ambrati stupendi, un viso così dolce, immagino con una pelle liscia come una pesca; una fluente chioma color dell'oro ondulata come le onde del mare che ha un gradevolissimo profumo di fragola. Non è molto alta, beh... rispetto a me, sembra una nana, ma è carina proprio per quello.
Mi fa accomodare sul morbido divano in pelle del suo salotto, si siede di fronte a me accavallando le gambe... francamente sto sperando in un si... è davvero un bocconcino prelibato... ”

-Che cosa ti ha spinto qui?- chiede lei
-Ho letto il tuo annuncio sulla bacheca dell'università e sarei interessato, dato che non ho un alloggio.- spiega il ragazzo
-Uhm, uhm... il tuo nome?-
-Mi chiamo... Johel Norton-
-Bene Johel, mi chiamo Kaely-
-Kaely...-
-Kaely e basta, non conosco il mio cognome!-
-Sei orfana?-
-No... o per meglio dire non lo so.-
-Come sarebbe a dire non lo so?-
-Non ricordo nulla dei miei primi 8 anni di vita. So solo che ho vissuto in orfanotrofio fino a poco tempo fa. Nulla di più!-
-Capisco si tratta di amnesia...-
-Può darsi... l'unica cosa che so con certezza è che odio il sangue...-
Johel deglutisce poi domanda -E perché mai?-
-Non lo so... quando lo vedo o ne sento l'odore, inizio a tremare e poi avverto un fortissimo mal di testa...-
-Vivi da sola?-
-In teoria si, in pratica no!-
-Come scusa?-
-In teoria si vivo sola, ma non è del tutto esatto perché c'è Milly con me.-
-Milly?-
-Si, è una gattina siamese che ho trovato pochi giorni fa... quindi cerco anche persone che non siano allergiche agli animali.-
-Io non sono allergico a nulla!-
-Bene... hai particolari esigenze?-
-No, nessuna...-
-Fidanzato?-
-No... attualmente single. Tu?-
-Ho appena ricevuto un due di picche!-
-Mi dispiace...-
-Non preoccuparti... non so perché mi metto a parlare di certe cose con te!- dichiara la ragazza iniziando a ridere
-Forse perché t'ispiro fiducia?!?-
-Può darsi...-
Il ragazzo sorride benevolo, sembra essersi conquistato la sua simpatia e di conseguenza, il si che aspetta.
-D'accordo! Vieni pure anche domani!-
-Bene... ciao Kaely!-

La giovane accompagna Johel alla porta, lo saluta e si accomoda di nuovo in casa. Milly che fino a quel momento era rimasta nascosta sotto la poltrona, perché a differenza della padrona, ha avvertito qualcosa di strano, si avvicina a lei strusciandosi tra le sue gambe.
-Visto Milly, da domani avremo un buon ''compagno'' con cui vivere.- dice lei accarezzando la gatta affettuosamente.
Ma l'animale avendo un sesto senso sviluppato, cerca in tutti i modi di mettere in guardia la giovane su Johel.
-Buona cucciolotta! Non fare così, sono sicura che è un bravo ragazzo!-

Nel frattempo, il vampiro cammina per le vie, scrutando ogni angolo con la sua vista acutissima e ascolta tutto con estrema attenzione, fin quando... ecco il momento propizio, un omicidio. Con scatto felino, si fionda sul corpo del povero malcapitato succhiandone il sangue e placando così la sua sete, ma si ferma in tempo, prima che spiri.
Uhm... non è molto dolce... ma sono sicuro che il sangue di quella ragazza lo è davvero. Visto che mi ha accolto potrò mangiare un po' tutti i giorni, ma devo stare attento al gatto. Lui, come tutti gli animali, ha un sesto senso sviluppato, ma sono sicuro che riuscirò a far qualcosa.”

Credo che si tratti di un bravo ragazzo, una persona di cui posso fidarmi, ma sono convinta che Milly sia gelosa... quando è andato via, gli ha soffiato. Mi sa tanto che non gli piace, ma a me si! No, non sono innamorata, sono reduce da un tremendo due di picche, quindi non ci penso proprio a ricaderci subito. Voglio provare a fidarmi della gente ancora una volta...” pensa Kaely

Il mattino del giorno seguente, accompagnato da una pioggia torrenziale, arriva molto presto; quasi come se qualcuno avesse in mano un orologio per cambiarne l'ora. Kaely si alza di buon ora. Riordina la casa, fa il bucato, va a far la spesa riempiendo così il frigorifero e la credenza, sistema i letti ed infine passa alla cuccia della gatta. Se nonché, ecco suonare il campanello. Quell'insopportabile trillo induce Kaely ad abbandonare la cuccia di Milly, per rispondere al citofono...
-Si chi è?- domanda lei alzando il ricevitore
-Sono Johel!- risponde il giovane dell'altra parte.
La ragazza preme il tasto sull'apparecchio per aprire la porta, consentendo al suo coinquilino di entrare. Subito Kaely si dirige verso l'entrata per accogliere Johel. Lo vede e gli sorride.
-Ciao!- esclama Johel vedendola
-Ciao! Posso aiutarti?- domanda Kaely contraccambiando il saluto.
-Volentieri!-

Ha con se solo due valigie, sembrano delle ventiquattr'ore, non sono molto grandi. Chissà che ci avrà messo?! Ah, non importa!” pensa la fanciulla scrutandolo.
-Dormiremo nella stessa stanza?- chiede Johel con un velo di perplessità
-Si!- conferma Kaely
-Non hai paura che ti salti addosso?-
-Milly è un'ottima guardia del corpo!-
-Ho capito!-
-Sistema pure le tue cose in quell'armadio!-
-Ok...-

La ragazza lo aiuta a disfare le valigie, rendendosi conto che Johel è come lei: una persona estremamente semplice e non sofisticata come le è apparsa. Solo oggetti della massima necessità ma anch'essi molto funzionali e pratici. Ciò induce la ragazza a considerarlo genuino. Un giovane che non segue molto le mode, che non si fa condizionare della massa, come il resto del mondo.


§§§ Diversi mesi più tardi... §§§


Kaely è all'università, ma non fa altro che guardare fuori dalla finestra la pioggia incessante che cade e pensare al fatto che non ha preso l'ombrello perchè ultimamente ha proprio la testa tra le nuvole. Non fa altro che pensare a Johel e ai suoi insoliti atteggiamenti. Poi terminata la lezione, guarda il cielo, iniziando a camminare sotto la pioggia battente, vagando con la mente...
Viviamo insieme da mesi! Abbiam trascorso insieme tanto tempo, ma per me, Johel rimane un vero mistero. È così riservato... non parla mai di se e del suo passato. Se glielo chiedo, cambia espressione, come se non volesse ricordare e poi per non rispondere, cambia discorso. Tra le altre cose, s'interessa ai casi di omicidio in maniera così morbosa, quasi maniacale. Chissà perchè?!?
Inoltre mi sono accorta anche dei suoi strani atteggiamenti: a volte è aggressivo... irrazionale... sembra che il suo buon senso si azzeri. Se lo guardo, noto che i suoi occhi sono diversi, hanno una luce rossa così intensa, che li vela. Sembrano quelli di una belva in forma umana. Per principio non riesco a guardarlo negli occhi... mi ricorda troppo il sangue. E poi... quando è in questo stato, la sua pelle è bianchissima e fredda! Qualcuno potrebbe scambiarlo per un morto vivente, per una persona appena uscita da un blocco di ghiaccio. Per me invece è un cucciolo abbandonato e ferito, alla ricerca di calore.
Altre volte invece... è così gentile, amichevole e disponibile. È estremamente dolce... sembra veramente che abbia due personalità... quand'è così... il colorito della sua pelle è rosea e calda, mentre i suoi occhi sono languidi, quasi come un bambino! È troppo tenero!
Se non fossi sicura che lui è un essere umano come me, inizierei a spaventarmi...”

In quello stesso momento, Johel è sdraiato sul morbido divano in pelle. Suda in maniera incontrollata e ha il respiro affannato. Si tiene una mano sulla fronte per impedire alla luce di arrivare ai suoi occhi. Mentre pensa all'ironia del destino...
Viviamo insieme da mesi! Tanto tempo è trascorso ma non son riuscito a combinare un bel niente! Ogni volta che cerco d'avvicinarmi a lei per morderla, ma quel gattaccio della malora si fa notare iniziando a soffiare e io rimango a bocca asciutta! Il solito cibo di cui si nutrono gli uomini non mi soddisfa. Sono ormai tre settimane che non mangio. L'ultimo spuntino era un certo Shon; l'ha ucciso sua moglie perchè la tradiva! Devo dire però che aveva un saporaccio, ma in mancanza d'altro mi accontento.
Accidenti! Ultimamente sto perdendo la mia razionalità. Da quel Shon ho succhiato così poco sangue che la fame è tornata quasi subito. Solitamente le risse, gli incidenti, gli omicidi sono all'ordine del giorno, ma di recente la malavita, i violenti e gli stupidi non lavorano affatto! Cos'è? Son andati in ferie?!?
Piano piano sto perdendo la ragione... avere del cibo a portata di mano e non poterlo mangiare mi affligge! Ogni volta che la guardo... che vedo la sua pelle rosea... che avverto il profumo del suo sangue dolce, ho un'irrefrenabile istinto di mordere... ma non voglio farlo... non posso più farlo!
Il silenzio s'infrange... sento il rumore delle chiavi che girano nella toppa, Kaely è tornata dell'università e quella gatta sta già iniziando a soffiare. Poi eccola arrivare in soggiorno. È fradicia perchè fuori piove, e lei, da brava sbadata ha dimenticato l'ombrello. Mi chiede ''Se mi spoglio davanti a te, non ti scandalizzi vero!?'' Ovviamente no! Si toglie quella buffa maglia col cagnolino, rimanendo in canotta. La sua pelle è bagnata e il profumo che sento... è ancor più invitante degli altri giorni. Non resisto più! Voglio mangiare! Mi da le spalle, ma il gatto come di consueto mi soffia contro acutizzando la sua voce. E poi... ”

Accade tutto in un attimo: un movimento rapido, quasi fulmineo, per poi fiondarsi sulla preda con una violenza inaudita. I canini affondano nella carne, per lasciar spazio ad un verso agghiacciante. Grandi occhi color dell'ambra si spalancano dal terrore. Un forte tremore, una sensazione d'impotenza e un tonfo a terra.
Che sta succedendo? Johel... che cosa sta facendo? Da... da... dal corpo di Milly e... esce tanto sangue! Mi sento male... la testa mi fa male... sembra una bomba pronta ad esplodere. Ho... ho come la sensazione di... di aver già vissuto tutto questo... non capisco. Un impulso di dolore più forte alla testa... chiudo ermeticamente gli occhi per non vedere oltre, per non provare ulteriore dolore e invece è tutto l'esatto opposto! Ho la testa che potrebbe scoppiare da un momento all'altro. Ho come la sensazione di aver già vissuto una situazione simile... tutto quel sangue, quell'espressione... è tutto così famigliare. Tutto è così strano... Quando riapro gli occhi, non sono nel mio appartamento, ma sono in una stanza che non ho mai visto... è piccola ma accogliente: ci sono tendine azzurre e rosa a fru fru alle finestre, pupazzi di peluche ovunque, mobili in legno di faggio e un letto a baldacchino in stile settecentesco con le coperte, le lenzuola e le federe in coordinato con le tende. Mi volto varie volte in diverse direzioni e noto un mobile con uno specchio... mi avvicino e ne guardo l'immagine riflessa: c'è una bambina. Avrà su per giù otto anni e mi somiglia molto: gli stessi occhi e gli stessi capelli.
Non capisco bene quello che sta succedendo, io vedo attraverso i suoi occhi, apro la porta accanto al mobiletto con lo specchio... c'è buio, l'unico barlume proviene dal piano di sotto... sento un chiacchiericcio confuso che proviene da lì. La curiosità è tanta! Scendo le scale arrivando nel corridoio, per poi dirigermi ulteriormente verso la luce... trovo una porta semiaperta e la apro. Ciò che vedo mi spiazza completamente e mi terrorizza: il corpo di un uomo a terra, lo sguardo rivolto al cielo e dal suo collo sgorga tanto sangue che lo sporca e sporca anche il pavimento; accanto al corpo di lui, una donna viene bloccata alle spalle da un ragazzo dai capelli color nocciola, che affonda i suoi canini nel suo collo. Altro sangue che sgorga, grida di dolore e poi quest'ultima viene lasciata cadere con poca grazia. Con le ultime forze si volta verso di me, dicendo ''Scappa... Kaely mettiti... mettiti in salvo...''. Mi ha chiamato per nome... che significa? Quel ragazzo... non lo vedo più. Mi guardo attorno ma non lo vedo, e poi, apparendo dal nulla si s'inginocchia in stile cavalleresco di fronte a me... si lecca le labbra per togliersi l'ultima goccia di quella linfa che gli da la vita, mentre mi guarda allungando la mano destra verso di me. Paura... terrore... il blocco totale... la vista si appanna e poi solo buio. Sento il corpo leggero e solo una voce ''Mi dispiace per i tuoi genitori... perdonami se puoi.''. Riapro di scatto gli occhi e Milly è a terra, mentre Johel si sta pulendo la bocca sporca con la mano sinistra, ed inizia ad avvicinarsi a me... La paura mi assale, l'unico pensiero sensato che la mia mente ha in quel momento è fuggire, scappare. Mi alzo e inizio a correre uscendo dall'appartamento. Corro... corro... corro... corro fino alla fine dell'isolato, trovandomi davanti ad una villetta disabitata. Entro e mi nascondo... tutto è ormai ridotto ad un rudere, passo davanti al salotto e sul pavimento c'è un'enorme macchia di sangue e in sua corrispondenza appare l'immagine dei corpi delle persone che avevo visto in quella visione. Indietreggio e corro su per le scale, chiudendomi in una stanza. Alzando lo sguardo, mi accorgo che quella è la stessa stanza che avevo visto pochi minuti prima. Mi rannicchio spaventata in un angolo, sperando che tutto questo... proprio tutto sia solo il frutto della mia mente, un mio incubo e soprattutto spero di svegliarmi presto.”

Johel avvertendo la paura della sua preda, si teletrasporta dinnanzi alla vecchia villa. Entra con passo felpato e trovandosi davanti al salotto, vede la macchia di sangue... anche a lui riaffiorano dei ricordi... ricordi che avrebbe voluto dimenticare... un passato che avrebbe voluto cancellare. Coi suoi poteri telecinetici porta a se un piccolo quadretto. Il suo vetro è sporco di polvere, ma per guardare bene la foto che esso ospita, la strofina via con la manica della sua giacca... osserva quel quadretto famigliare e quella bambina dagli occhi dorati...
Ora capisco il motivo di quegli occhi pieni di terrore e capisco anche il motivo del suo odio verso il sangue. Non credevo che fosse lei e dire che i suoi occhi mi ricordavano qualcosa!
Quel giorno di otto anni fa, pioveva tanto... ricordo che non mangiavo da tempo. Ero ridotto uno straccio, il mio buonsenso era meno di zero, l'unico pensiero era il cibo. Barcollavo per le strade di Londra, fino a quando non sono arrivato qui: ho aperto il cancello e mi sono trascinato fino all'entrata, per poi lasciarmi cadere contro la porta, per attirare l'attenzione degli inquilini. Infatti i padroni, hanno aperto la porta accogliendomi in casa, c'era una bambina nascosta tra le gambe dell'uomo subito la portarono nella sua cameretta per prendersi cura di me. Invece io... non necessitavo delle cure, atte agli esseri umani... avevo solo bisogno di sangue. Subito mi sono fiondato sull'uomo, saziandomi a metà poi sono passato a sua moglie, per completare il pasto come si deve. Solo allora mi sono accorto della presenza della bambina. Inizialmente pensavo di farla diventare come me, così mi avrebbe fatto compagnia... ma poi... ho cambiato idea. Questa vita infondo è un inferno. Non poter esporsi alla luce del sole, nutrirsi del sangue degli uomini... non è il massimo, dopo un po' che si ha questa vita, si desidera solo una cosa: morire! È straziante restare in vita per anni, fuggendo da un posto all'altro e cambiare identità perchè col trascorrere del tempo, è praticamente impossibile che una persona rimanga bella a giovane. C'è qualcosa che non va.”

Mentre pensa a questo, Johel appare dinnanzi alla fuggitiva, che trema in un angolo. Ha paura. Tutto ciò è comprensibile.
-Hai paura vero?- chiede lui volteggiando in aria
Lei alza di scatto il capo guadandolo con disprezzo, per poi urlargli
-SI PUO' SAPERE CHE COSA VUOI DA ME!? VUOI UCCIDERMI COME HAI FATTO COI MIEI GENITORI?-
-Vedo che hai recuperato la memoria.-
-Si... prima... sei stato tu a cancellarmela?-
-No, non ho questo tipo di facoltà.-
-RISPONDI ALLE MIE DOMANDE!-
-Da te non voglio assolutamente nulla! E non voglio ucciderti... credimi...-
-BUGIARDO! QUELLO CHE HAI FATTO A MILLY E AI MIEI GENITORI ALLORA?-
-Avevo fame...-
-Si può sapere chi sei?-
-Io sono... una belva in forma umana... colui che succhia il sangue delle persone, per poter sopravvivere... questo non ti dice nulla?-
-Sei... un... un vampiro?-
-Esatto! Sono un vampiro! Noi esistiamo, ma la maggior parte delle persone non lo sa...-
-Che... che cosa vuoi da me?-
-Un patto...-
-Di che genere...-
-Io non ti ucciderò, ma tu dovrai mantenere il mio segreto e darmi un po' del tuo sangue giornalmente... in caso contrario non avrò esitazione e ti mangerò e ti ucciderò! Accetti o no?-
-Diventerò anche io un vampiro?-
-Solo se tu bevessi il mio sangue.-
-Accetto... ma...-
-Ma...-
-Non aspettarti che io ti perdoni tanto facilmente per tutto quello che mi hai fatto...-
-Immaginavo... potrò mai auspicare ad un tuo perdono in futuro?-
-Può darsi, ma non adesso che la ferita è aperta...-
-Capisco...-

Johel vola verso di lei... prima che potesse ribattere l'abbraccia, senza morderla.
-Non ti sei mai chiesta il motivo per cui ti ho risparmiato?-
-Si... prima che tu apparissi dal nulla...-
-Perchè i tuoi occhi mi hanno cambiato, prima potevo uccidere la gente come se niente fosse, come ho fatto durante la seconda guerra mondiale. Io non uccidevo con il fucile, ma con i canini, per mangiare... dopo averti incontrato, i tuoi occhi mi hanno profondamente colpito...-
-Perchè?-
-Perchè erano carichi di odio, ma allo stesso tempo, sembra che tu non potessi biasimarmi per averlo fatto, sembrava che tu avessi capito la mia natura, e il motivo per cui l'avevo fatto, forse perchè un bambino, non è ancora in grado del tutto di odiare...-
-Io... io non conosco il significato di amare né tanto meno quello di odiare, nessuno me lo ha insegnato. La prima volta che ti ho incontrato, ho pensato che fossi un bravo ragazzo... ma adesso credo di non essermi sbagliata più di tanto. Però devi scusarmi... non riesco a fidarmi ciecamente dopo queste rivelazioni.-
-Ti comprendo... ma non preoccuparti...-
-Solo il tempo è in grado di guarire le ferite...-
-Si... ma le mie non guariranno mai...-
-Anche le tue...-
-Chi può dirlo... non lo so...-
-Io dico di si... D'accordo accetto la tua proposta... resta con me e manterrò il tuo segreto...-
-Grazie...-

Un abbraccio che dura pochi secondi... ma che per i due ragazzi sembra durare anni...
Solo il tempo è in grado d'infrangere ogni barriera, sia essa parte del bene o del male...
Solo il tempo è in grado di guarire le ferite del cuore...
Non solo l'amore...
E solo il tempo che scandisce ogni cosa può dirci che loro due sono la prova vivente della coesistenza pacifica della razza umana e quella del popolo della notte.
Non è amore, il loro... ma la nascita di una splendida amicizia.


-Fine-


Disclaimer: Trama, personaggi, luoghi e tutti gli elementi che questa storia contiene, sono una mia creazione e appartengono solo a me.Ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è da ritenersi casuale e privo di alcuno scopo di lucro.

Attualmente questa ficcy è in gara... L' ho scritto per partecipare ad un Contest indetto dal Forum di EFP da Eugeal, il cui titolo era “No Pairing Challenge ”. Il bando chiedeva: “La regola principale è che la storia non deve essere incentrata su un pairing o su una storia d'amore. Al massimo l'elemento romantico può essere una parte marginale della storia, ma la fanfic in sè deve avere una trama vera e propria.”

Precisazione necessaria: La storia ha inizio coi pensieri dei due protagonisti, essenziali per iniziare a comprendere i piccoli interrogativi in essa!

Ringraziamenti particolari...
Grazie Mille Katia per tutto il tuo stostegno^^


Un bacione

Shurei

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