L'abisso dell'anima

 

 

Morirei per te.

Affronterei gli abissi della mia anima nera, sconvolgendo le leggi naturali, pur di vedere ancora l'ombra della tua luce.

Sconfiggerei i guardiani del tempo per vedere risplendere il tuo sorriso, all'alba di un nuovo giorno.

Punirei gli stolti che ti hanno imbrigliato come un burattino, donandomi a me, se solo me ne dessi l'occasione.

Liberami, liberami da questo tormento.

Uccidimi e trapassami mille volte e mille volte ancora di più. Metti a tacere questo cuore malato che brama ogni tua fibra. Dammi la possibilità di espiare la mia colpa più grande, di rifulgere la vita che inesorabile scorre in me.

Che vive grazie a te.

Ogni giorno. Ogni notte. Ogni istante i tuoi occhi vengono a trovarmi. Mi osservavo inclementi, mi condannano alla cecità.

Incatenato al peccato, libero le emozioni che avrei dovuto sconfiggere. Che ho sconfitto. Mi hai reso debole e schiavo di un sentimento ripudiato. Un aborto che vive nelle tenebre.

Il tuo sangue rosso ha contaminato il mio il giorno che mi sono congiunto a te. Ha corrotto il mio spirito condannandolo per l'eternità. Io che l'eternità l'ho circuita, l'ho plasmata, l'ho resa schiava.

Lasciami andare, lascia che questo amore impuro sgoccioli sul brullo terreno. Che fluisca leggero e impalpabile, che avveleni i germogli, che imputridisca le anime pure.

Eppure vorrei solo che tu tornassi per amarmi.

Perché? Perché? Perché hai permesso che ti lacerassi il petto? Perché l'hai fatto?

Perché? Perché? Perché hai voluto che finisse ancora prima che cominciasse?

Perché?

Avrei messo il mondo ai tuoi piedi. Avrei piegato il cielo per cogliere la stella più luminosa. Avrei fatto fiorire il deserto e prosciugare gli oceani. Avrei ...

Tu invece hai preteso solo un bacio. Mi hai donato il tuo ultimo respiro, impedendomi di realizzare ciò che succedeva.

 

Sei morto tra le mie braccia.

Sei morto perché ti ho ucciso.

Sei morto per salvarmi.

Sei morto lasciandomi immortale tra i mortali.

Sei morto.

 

Ed io, senza te, non vivo più.