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Autore: chungee    20/11/2008    4 recensioni
vediamo scritta insieme a un mio amico -coff-l'ho costretto-coff- SmokerxAce, niente di particolare, ENJOY *corre felice*
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Portuguese D. Ace, Smoker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eternità…

Che cos’è per me?
La morte.
La morte è l’unica cosa che rimane in eterno. Tutto ha una fine, sempre e comunque.

L’oceano finisce da qualche parte, la vita ha la sua fine prima o poi. Ma è una piacevole notizia sapere che puoi incontrare altre persone dopo la morte, no?
Persone che erano importanti per te…

~ ~ ~

C’era solamente il silenzio. C’era soltanto il vento a sbattere contro le sbarre delle finestre della prigione. Le celle sono fredde e l’unica cosa importante per i prigionieri è vivere fino al giorno della loro esecuzione.
Il giovane pirata che si trovava nell’ultima cella era l’unico in quel momento ad aspettare il fatidico giorno della sua esecuzione, che sarebbe avvenuta il giorno seguente. Sarebbero accorse molte persone. Ne era certo.

Tutti volevano assistere all’esecuzione del famoso Portgas D. Ace. Ace Pugno di Fuoco…

Ma in quel momento Ace stata aspettando un'altra cosa. Una cosa che sarebbe arrivata a breve…


~ ~ ~

Non lo so perchè è successo tutto questo. Come faccio a saperlo? Non era questo il piano.
Chi ha sbagliato? Molto probabilmente sono stato io. O forse sei stato tu. Forse entrambi abbiamo sbagliato.

~ ~ ~

L’unica cosa che Ace riuscì a vedere era Marco. Di fronte alla sua cella insieme a Jôzu, i primi due mandati in missione per salvarlo.
Ma in pochi secondi andò tutto storto!
Il loro piano era troppo semplice.
Non era neanche passato un anno da quando Ace aveva iniziato la sua relazione con Smoker. All’inizio era soltanto sesso. Avevano un accordo. Era semplice. Niente sentimenti inutili, nessun arresto, niente di niente. Ma ad un certo punto le cose si complicarono, e non poco.

Questo era il piano: Smoker sarebbe arrivato per trasferire Ace in un’altra cella; Marco e Jôzu avrebbero preso la chiave dal commodoro e per finire sarebbero scappati via insieme al prigioniero che stava per essere giustiziato.
Forse il piano sarebbe riuscito se i due pirati avessero saputo della relazione tra il loro compagno e Smoker. Avrebbero preso la chiave, ma in un altro modo, pensò Ace.

Ace non avrebbe mai pensato che Marco avrebbe tirato fuori la sua pistola. Non aveva senso. Smoker ha il potere del frutto del diavolo.
Ma Ace non aveva pensato al loro capitano. Whitebeard sapeva cosa poteva sconfiggerlo. Diede delle pallottole di algamatolite marina a Marco, e quest’ultimo non esitò ad usarle.

Accadde tutto così velocemente. Un indifeso Ace costretto a guadare quell’orribile scena senza poter fare niente.
Mentre Marco apriva la cella, il ragazzo dai capelli neri ne uscì goffamente fuori, ancora ammanettato.
Ace non riusciva a parlare, fissava Smoker. Rosso. Era tutto rosso intorno a lui. Sangue…Il sangue del suo amante.


~ ~ ~

A cosa pensai quando lo vidi? Non lo so. Ero scioccato, non riuscivo neanche a ricordare dove ero e chi erano le persone che mi erano affianco. Non mi importava niente che i miei compagni fossero lì con me.

~ ~ ~

Ace non poteva fare niente. Era lì seduto sul pavimento vicino al commodoro che perdeva sempre più sangue.

Pochi minuti dopo il giovane pirata fisso uno dei suoi compagni, furioso. “Dammi la tua maglia. Sbrigati! Maledizione! Ti brucerò vivo, lo giuro!”

Agitando leggermente la sua testa Marco si tolse la maglia prima di porgerla all’altro. Quella inattesa fermata non era stata programmata! Dovevano sbrigarsi ad andarsene.

Ace premette la maglia contro la ferita. Sentì il corpo di Smoker irrigidirsi. Il commodoro gemette per il dolore mentre apriva gli occhi “Maledizione…cosa…stai facendo qui…? Scappa!”
Ma il giovane non si mosse neanche di un centimetro, sempre premendo la maglia, ormai zuppa di sangue, contro la ferita sul petto di Smoker. Non sembra così grave…Ma Ace sapeva che non era così.
Una mano si posò su quella del giovane pirata. Era la mano di una donna e lo stava guardando. “Scappa da qui, pirata. Hina si prenderà cura di Smoker. Hina era troppo preoccupata a prendersi cura di lui per poter fermare la fuga dei pirati.”.

Sorpreso Ace alzò un sopracciglio e guardò Smoker. Era pallido e sembrava come se stesse lottando con tutte le sue forze per rimanere cosciente. Ace non poteva sapere come stesse il commodoro che non aveva mai avuto a che fare con il dolore. Doveva essere davvero duro…

Lentamente Ace si abbasso.
“Non morire…” posò un bacio leggero sulle labbra dell’altro prima di andarsene, con il cuore a pezzi. Riuscì solamente a sentire il borbottio di Smoker che gli diceva che non voleva morire per colpa di un tentativo di fuga andato a male.

E pochi minuti dopo e dando un’ultima occhiata al suo amante, Ace sparì con Marco e Jôzu.


~ ~ ~

Non ti ho più visto dopo quel giorno. Non hai mantenuto la promessa. Anche se ti avevo detto di non morire.
Non lo so a cosa ho pensato il giorno che mi arrivò il messaggio. Hai combattuto una settimana contro la morte.
Forse avresti vinto se fossi stato lì con te? Ti saresti sentito meglio? Forse. Non posso più cambiare niente ormai…

~ ~ ~

Silenziosamente Ace si inginocchiò, lasciò cadere il suo pugnale di fronte ad una croce. Era una tomba. Tashigi l’aveva messa lì.
Il corpo di Smoker era stato lasciato sprofondare nelle fredde acque dell'oceano. Come lui voleva.
Leggermente il giovane pirata scosse la testa. Si asciugò le lacrime e sorrise. “quindi provi qualcosa per me…”

Ace sentì i suoi occhi bruciare nuovamente. Smoker aveva pagato con la sua vita la libertà di Ace…
  
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