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Autore: seddie_love    12/01/2015    1 recensioni
"...come devo fare con te, ti detesto così tanto, ma quando sei cosi,piccola e indifesa,con quei riccioli biondi lasciati liberi sulle tue guance calde,il pensiero che possono farti del male mi fa rabbrividire, come il principe azzurro che salva la bella principessa, ma in questo caso sei tu che salvi me.."
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fredward 'Freddie' Benson, Samantha Joy 'Sam' Pucket
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le dieci di sera. Freddie era appena uscito dal negozio di computer per prendere un paio di cuffiette visto che le sue erano andate a fuoco per colpa di sua madre che diceva "potresti romperti i timpani con quelle cose". Da lontano vide una sagoma che camminava a fatica, aveva lunghi capelli biondi, portava dei jeans scuri e una maglietta a maniche lunghe nera con una fantasia molto carina,aveva le guancie rosse e accaldate, Freddie si avvicinò per aiutarla, e le chiese se aveva bisogno di aiuto.
-Hei va tutto bene?-chiese preoccupato.
La ragazza si girò e fece cenno di sì con la testa.
-Sam!-urlò lui- le mise una mano sulla fronte- sei bollente, hai la febbre altissima,che ci fai a quest'ora in giro se stai così male?
-Ma io sto bene, non è nulla, vai a casa.
L'afferrò per il polso e le disse -vieni a casa mia, ti prenderai qualcosa per farti scendere la febbre- lei accettò senza troppi riguardi, era veramente senza forze.
-La tua mamma pazza dov'è?
-Sta da mia zia, ha usato uno shampoo a cui è allergica ed è andata ad aiutarla, tornerà domani pomeriggio.
Entrarono nell'appartamento.Aveva finito le aspirine purtroppo, l'unico modo di farla riprendere era solo un po' di riposo.
-Sam, mi dispiace ma ho finito tutto, dovrai fermarti qui stanotte,domani mattina ti sentirai di certo meglio.
-Non ti ha chiesto nessuno di preoccuparti per me.
-Allora la prossima volta ti chiederò il permesso, adesso siediti e misurati la febbre.
-Cos'è questo?-riferendosi al termometro-.
-Questo è un termometro,serve per misurarti la febbre, non ne hai mai visto uno?
-Quando stavo male di solito, mi curavo da sola, standomene sotto le coperte ad aspettare che mi sentissi meglio, se era per mia madre a quest'ora sarei morta, ma è già tanto che si ricordi che ha una figlia.
Freddie la guardò dispiaciuto. Si sentì un suono.
-Cos'è stato? Chiese la bionda.
-Niente tranquilla era solo il termometro.
-Niente di grave.
-Freddie prese il termometro-Niente di grave? Sam hai 39 e mezzo, è altissima!
Si diressero in camera. L'aiutò a mettersi sdraiata. Lei si poggiò sullo schienale del letto, assumendo cosi la posizione semiseduta, in modo di poter respirare più liberamente. La prima cosa che notò furono i cambiamenti, non aveva più quegli stupidi gingilli da nerd, o almeno ne aveva tolti alcuni, erano rimasti solo un paio di computer d'epoca, quella era la sua passione.
-Hai fatto dei cambiamenti- gli disse con tono sarcastico.
-Sempre così simpatica anche da malata eh?-rispose lui con altre tanta ironia.
-Ormai dovresti conoscermi.
-Già... adesso vado, devi riposare, buonanotte.
-Aspetta!
-Dimmi-disse sorpreso dal grido di Sam.
-...grazie- gli disse.
-Sam che ringraziava? La febbre stava di sicuro salendo-pensò.
Incominciò a delirare.
-Di cosa grazie?
-Non devi per forza preoccuparti per me,dovrebbe essere mia madre a farlo ma a lei non importa come mi sento, non me l'ha mai chiesto, invece tu sei qui,adesso,senza nessuno che ti obblighi.
Freddie la guardava stupito,non si sarebbe mai immaginato che dietro quegli occhi azzuri ghiaccio, c'era una Sam così dolce e fragile. <>.
-Ti voglio bene..più di quanto credi-gli disse.
Era confuso- Sam ma tu mi odi?
-Ma cosa dici Benson.
-Me lo ripeti in continuazione...
-Forse non lo penso davvero.
- ....
-Se ti odiassi farei questo?
Gli occhi azzurri come il mare incontrarono i suoi marroni nocciola, si avvicinò e lo baciò.
-Lui cercò di allontanarsi e le disse-Sam, tutto questo sarà inutile, domani probabilmente avrai già dimenticato tutto.
- Si portò il dito vicino al naso in segno di silenzio e sorrise- allora fammi godere il momento finché posso. Mise le braccia intorno al suo collo e continuarono.
Erano ormai le due della mattina a Seattle. Sam si era addormentata con la testa sopra al suo petto,con la bocca semiaperta a causa del raffreddore. Era bellissima. Freddie non faceva altro che guardarla- come devo fare con te, ti detesto così tanto, ma quando sei cosi,piccola e indifesa,con quei riccioli biondi lasciati liberi sulle tue guance calde,il pensiero che possono farti del male mi fa rabbrividire, come il principe azzurro che salva la bella principessa, ma in questo caso sei tu che salvi me-.
Si alzò e andò a dormire sul divano. Lui voleva restare accanto a lei, ma se l'indomani la bionda non si sarebbe ricordata più nulla,pensò che per l'amica era meno scandaloso trovarsi in camera di Freddie da sola, invece che addormentata abbracciata a lui.
Il moro si svegliò presto quella mattina, doveva andare a scuola, ma non voleva lasciare Sam da sola quindi rinunciò all'idea. Era preoccupato, spaventato. Aveva paura che non si sarebbe ricordata di nulla, e che quando si sarebbe svegliata avrebbe iniziato a fare i peggiori pensieri, e che si sarebbe arrabbiata con lui. Ma non fu così.
Erano le dieci e mezza, finalmente Sam si era svegliata. Non sembrò molto sorpresa del fatto di trovarsi a casa di Freddie, per di più nel suo letto, si ricordava quello che era successo...più o meno.
Andò di là in cucina dove trovò Freddie.
-Buongiorno-gli disse.
-Ben svegliata.
Non aveva intenzione di dire una parola su quello che era successo ieri, voleva vedere se Sam riusciva a ricordare.
-Ti senti meglio?
-Si sto meglio grazie. Ma come mai indosso questa canottiera fuxia?
-Non ricordi, ieri me ne hai chiesta una perché avevi caldo, probabilmente ti stava scendendo la febbre.
-A ok...
Freddie era rattristito, era ovvio che non si ricordava nulla.
-Grazie per ieri sera.
Il moro sorpreso le disse-perchè?-voleva vedere se stavano parlando della stessa cosa.
-Si Benson, di quello che stai pensando anche tu-disse sorridendo.
Prese la sua giacca e la maglietta che si era tolta la sera prima e salutò Freddie con la mano.
-Ma tu non dovresti essere a scuola?-gli domandò Sam.
-Si ma ho preferito non andarci.
-Capito.
-Un'ultima cosa- la fermò lui.
-Dimmi.
-Erano vere quelle cose che mi hai detto?
-La maggior parte sì- gli rispose sorridendo.-ciao puffo.
-Ciao...
Chiuse la porta di casa e si mise sul divano a pensare a lei, non ci poteva credere, era stato bellissimo. Non ne parlarono mai più di quella serata da quel giorno in cui lei aveva lasciato il suo appartamento. Ma erano felici ugualmente,sapevano che ancora era solo l'inizio,l'inizio di una grande favola.
 
   
 
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