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Autore: Adeia Di Elferas    12/01/2015    3 recensioni
Un inaspettato colpo di scena smuove le acque a Downton. La signorina O'Brien se n'è andata di nascosto nel cuore della notte. Tutti ne restano sconvolti, più in positivo che in negativo, ma il suo storico amico-alleato Thomas prova dei sentimenti fortemente contrastanti in merito...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna Smith-Bates, Jimmy Kent, Thomas Barrow
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Upstairs & Downstairs Abbey'
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 Thomas si passò una mano sui capelli, per controllare che fosse tutto in ordine. Gli piaceva la sua divisa da vice maggiordomo e voleva essere impeccabile agli occhi dei Crawley.
 Forse un giorno il posto di maggiordomo sarebbe stato suo, se fosse stato in grado di giocare tutte le sue carte al meglio.
 Ancora qualche minuto e sarebbe entrato in scena, come ogni giorno. Si diede una piccola tirata alla giacca, per togliere qualsiasi minima piega, quando Anna arrivò come una furia dalla sala domestici.
 Aveva lo sguardo basso, camminava in fretta e sembrava trafelata come non mai. “Cos'hai?” le chiese Thomas: “Che succede?” più per curiosità che per sincero interessamento.
 Anna gli passò accanto e prese a salire le scale, dicendo, tutto d'un fiato, senza fermarsi né guardarlo: “La signorina O'Brien se n'è andata.”
 “Davvero?” chiese Thomas, mentre le sue labbra formavano un ghigno che non avrebbe creduto sarebbe comparso di fronte ad una simile affermazione.
 Senza quasi rendersene conto, aprì la porta alle sue spalle per cercare l'unica persona a cui avrebbe voluto dare una simile notizia: “Jimmy, Jimmy...!” Il cameriere era nel salone assieme ad Alfred. Stavano rassettando, probabilmente.
 “La O'Brien se n'è andata!” disse subito Thomas. A quelle parole, Alfred si irrigidì ed uscì dalla stanza quasi di corsa, mentre Jimmy si avvicinò: “Ah, sì? E Dove?” gli chiese.
 Vagamente indispettito al pensiero che Jimmy lo credesse ancora il migliore amico della O'Brien, Thomas rispose, sotto gli occhi spalancati della sguattera Ivy, che stava sistemando il camino: “Come faccio a saperlo?”
 Jimmy convenne con lui e gli fece segno di seguirlo. Raggiunsero la sala in cui si stavano riunendo tutti i domestici, sconvolti e sconcertati da una simile improvvisa notizia.
 “Ma è vero?” stava chiedendo una cameriera. Jimmy aveva iniziato a chiedere al maggiordomo: “Scusate, signor Carson...” Ma Thomas gli parlò sopra: “Si sa qualcosa in più?”
 Mentre Carson cercava di calmarli tutti e di spiegare loro che no, non si sapeva nulla di più, solo che la signorina O'Brien se n'era andata ed aveva lasciato una lettera per sua signoria. Forse, più tardi, sua signoria avrebbe detto cosa diceva la lettera e i misteri si sarebbero dissipati.
 Thomas ascoltava euforico e confuso i discorsi di tutti, non capacitandosi ancora di quello che era successo.
 Da quando la O'Brien aveva cercato di sabotarlo, spingendosi tanto in là da fargli rischiare il carcere, lui aveva desiderato con tutto se stesso di levarsela dai piedi. Non se n'era stato con le mani in mano, aveva tramato e pensato alle vendette più svariate, ma alla fine Sarah aveva fatto tutto da sola, levando le tende nel cuore della notte, come una ladra.
 Ancora scosso e sorridente, Thomas prese di buon grado l'ordine perentorio di Carson, che obbligava tutti a tornare alle proprie occupazioni.
 La strega se n'era andata e per sempre. Ah, che bella sensazione...
 O almeno così fu per le prime ore. Già intorno al mezzogiorno, Thomas cominciò a sentirsi più stanco del solito. Non era stanchezza, in realtà, e gli pesava ammetterlo perfino con sé stesso: era triste.
 
 Nella stanza dei domestici c'era silenzio, quel pomeriggio. La famiglia era quasi tutta fuori e chi era rimasto non necessitava di un vice maggiordomo.
 Thomas era solo, seduto sulla poltrona rigida, e stava sfogliando un giornale che aveva trovato sul tavolo. Non gli interessava nemmeno mezza riga di quello che stava leggendo, ma era meglio di niente.
 La sua mente continuava a saettare alla West e di tanto in tanto – sempre più prepotentemente – alla O'Brien.
 Chiuse il giornale e sospirò, guardando la stanza deserta. Quante cose erano cambiate in poco più di dieci anni...
 Il pianoforte ochieggiava dal suo angolo, come volesse chiedere che fine avesse fatto il povero William. Ah, quanta tristezza metteva, là da solo... Per fortuna anche Jimmy era un pianista discreto.
 E su quelle sedie... In quanti si erano accomodati ad aspettare questa o quella cosa, in quanti non si sarebbero mai più seduti...
 Thomas si alzò e rimise il giornale laddove l'aveva trovato. Si sedette ed appoggiò le mani sulla superficie un po' ruvida di legno. Gli scappò un sorriso quando ripensò a quel Natale, quando i signori avevano regalato alla O'Brien una planchette e loro due si erano divertiti a fare finte sedute spiritiche... Avevano convinto Daisy che fosse tutto vero e si erano presi gioco della Patmore, che credeva e non credeva a quello strano aggeggio...
 Il sorriso si congelò sulle labbra di Thomas, quando si ricordò che la O'Brien se n'era andata senza nemmeno dirgli una parola. Era così, dunque. Anni a complottare assieme, a spalleggiarsi ed a parlar male di tutti e poi... Se n'era andata senza neppure salutare.
 Certo, dopo la guerra era stato tutto diverso. Erano cambiati entrambi. Thomas per quello che aveva visto e vissuto in trincea, la O'Brien per quello che aveva fatto a Lady Cora.
 Un uomo divorato dal terrore che era tornato a casa vivo per puro miracolo ed una donna corrosa dal senso di colpa che faceva di tutto pur di espiare i propri peccati. Non poteva più esserci un futuro per la loro amicizia, forse era tutta lì la faccenda.
 Thomas prese una sigaretta dalla tasca interna della giacca e l'accese. Quando fece cadere un po' di cenere, nella mente ripresero forma le immagini che aveva dimenticato, accecato dal desiderio di vendetta.
 Quante sigarette avevano fumato, lui e la O'Brien? Era così rassicurante avere lei in casa, era come avere un'amica, qualcuno a cui confidare i propri piani per il futuro... E poi si era rovinato tutto.
 Diventare persone migliori li aveva portati l'uno contro l'altra ed avevano finito per mostrare la parte peggiore di se stessi pur di annientarsi a vicenda.
 Uno strano gusto amaro gli riempì la bocca al solo pensiero di quello che avevano condiviso e di quello che poi li aveva divisi. Non si erano mai voltati le spalle e poi, di punto in bianco, tra loro c'era stato solo odio ed ostilità.
 Con la O'Brien aveva perso l'appoggio di qualcuno che lo capiva e non lo giudicava. Era stata un'amica, per quanto sempre priva della benché minima empatia. Era stata la sua spalla e il suo punto d'appoggio, ed ora l'aveva lasciato solo.
 Ne era sollevato, però... E certo, era sollevato perchè ormai da troppo tempo la O'Brien non era più un punto d'appoggio, ma una serpe in seno.
 Era stata lei a cominciare, portando a Downton suo nipote Alfred. Era stata lei a metterlo in mezzo, tra loro. Era stata lei a cambiare improvvisamente e riporre la propria lealtà solo in suo nipote e non più in quello che era stato l'alleato d'un tempo... Era stata lei a dichiarare la guerra.
 “Signor Barrow...” disse Jimmy, entrando in sala domestici. Thomas si sforzò di sorridere: “Jimmy.” ricambiò.
 “Non datevi pena per la signorina O'Brien.” gli disse Jimmy, mettendosi a sedere davanti a lui: “Dicono che sia già quasi coi cugini dei signori Crawley. Le piaceranno, i paesi esotici...”
 Il cameriere voleva sdrammatizzare, o forse non gliene importava poi molto. Comunque a Thomas quelle parole fecero piacere. Voleva dire che in fondo Jimmy sapeva quanto la O'Brien era stata importante per lui, in quella casa.
 “Hai ragione, Jimmy.” convenne Thomas, prendendo una generosa boccata di fumo: “E poi...” soggiunse, pensieroso.
 Jimmy, che aveva preso il giornale abbandonato poco prima da Thomas, alzò gli occhi, interrogativo.
 Thomas non se ne accorse, così Jimmy, ormai curioso, chiese: “E poi cosa?” Thomas inarcò le sopracciglia e spense di colpo la sigaretta: “E poi mi sono reso conto di una cosa. Tutto qui.” “Di cosa?” domandò Jimmy, insistente.
 Thomas si alzò: “Mi sono reso conto che la signorina O'Brien se n'era andata molto tempo fa.” Andò alla porta ed aggiunse, a voce tanto bassa da non poter essere sentito da nessuno: “Almeno per me.”
 

 

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