12/01/2015
2 recensioniDi solito non pubblico una storia ma ho avuto la grande necessità, perché io adoro Eren e Levi e DOVEVO finire almeno questo capitolo e soprattutto, voglio finire la storia, è una sfida per me!
Comunque è la mia prima storia siate clementi, tanto fluff e amore per voi.
(se ci sono errori ditemelo, consigli e critiche ben accette)
Eren Jaeger quasi tutte le sere, passava in rassegna tutti i programmi sui matrimoni, stava delle ore su Real time fino ad arrivare a stare sveglio fino a tardi per poi spegnere la tv traumatizzato dai programmi sui parti, dove si poteva scoprire il lato più oscuro di una donna, in tutti sensi. All’inizio la cosa semplicemente infastidiva Levi che, già sofferente d’insonnia, si doveva subire i rumori molesti, provenienti dalla stanza adiacente, delle maratone televisive di Eren però infine la faccenda diventò preoccupante quando oltre al fatto che la cosa andava avanti da una settimana, Levi venne a scoprire che, grazie all’enorme successo, questa tipologia di programmi sarebbero aumentati e in più spostati in orario pomeridiano. Questo comportamento oramai ossessivo di Eren si poteva reputare, e questo anche Levi l’aveva capito, al fatto che una settimana prima Levi avesse chiesto all’altro di sposarlo ,con il conseguente svenimento di quest’ultimo, tutto in una bellissima giornata di fine Maggio.
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-Eren …- Levi guardava il suo fidanzato mentre l’altro non gli rivolgeva uno sguardo neanche a pagarlo troppo assorto dalla televisione.
-Secondo me è meglio quello a sirena-
-Eh?-
-Questa Victoria, oltre ad avere un nome orrendo, ha dei gusti orribili-
Lo scatto sul ragazzo che gli stava di fronte fu veloce e quasi impercettibile, Levi lo prese per il colletto della maglietta e lo avvicinò a lui, e con lo sguardo cupo lo fissò
-Il mocciossetto che conosco io non ne capisce un cavolo di moda e non gliene frega niente. Tu chi cazzo sei? Che ne hai fatto del mio ragazzo ?- questa ultima frase la scandì, perché in fondo gli sembrava incredibile anche a lui quello che gli stava succedendo.
-ah…si scusa. – Eren sorrise, un po’ intontito -sono preoccupato e agitato. -
-Io per quello che protesti fare moccioso- Levi si rilassò, sapendo che Eren era tornato in sé
-Lo sai che ti amo.- attacco infido a sorpresa.
-stupido- colpito e affondato.
E come finiva sempre con questi attacchi improvvisi, Levi girò lo sguardo lievemente rosso in faccia e sbuffò.
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Erano passati due giorni da quella ‘’discussione’’ e a parte un’uscita di Eren dove, mentre erano a letto abbracciati, se ne era uscito con un ‘’ma non bisognerebbe farlo prima del matrimonio?’’, che provocò in Levi un dubbio esistenziale sull’intelligenza del suo ragazzo, tutto si era calmato e i preparativi stavano andando filati. Ora erano lì fermi, in piedi ad osservare, quella che un settimana più tardi sarebbe diventata la location del matrimonio. Era semplice, proprio come l’avevano immaginata ,un modesto prato circondato da alberi ancora in fiore, che era stata offerta da un loro conoscente e proprietario del parco Wall Maria.
-Wall Maria…. Che strano nome, il muro è anche bello alto- l’attenzione di Eren ora era rivolta al blocco che sembrava ,dal aspetto, antico data dall’erosione della pietra grigiastra. Ci passò una mano che al contatto s’irrigidì poiché la superfice era fredda.
-Chissà quanto è vecchio…-gli occhi verdi si posarono su quelli grigi di Levi, attendendo una risposta
-Sicuramente più di quel matusalemme di Pixis e leva la mano da lì che schifo, sarà tutto sporco- il più grande porse un fazzoletto per pulirsi ed Eren ubbidì, strofinandosi la mano
-Sai non importava essere in un edificio di lusso o in un hotel cinque stelle, tutto sarebbe stato noioso. Per la verità non mi importava trovare un posto in particolare, per fortuna ci hai pensato tu.- disse Eren mentre guardava l’orizzonte, perso nel suoi pensieri.
‘’Sono contento che ti piaccia’’ pensò Levi ma si tradusse vocalmente in
-Parla l’idiota che stava a guardare i programmi sui matrimoni e poi neanche a me interessa, ma che volevi tu? Bagno pubblico, come location?!-
‘’Accidenti, non di nuovo’’ pensò il moro e rivolse subito lo sguardo al castano.
Subito Eren rise timidamente ma accortesi del fatto che Levi lo avesse chiamato idiota, curogò le sopracciglia un po’ infastidito ma non riuscì a trattenere un smorfia divertita perché, in fondo, dopo tutto questo tempo il modo esprimersi non gli interessava, solo il fatto di sentire alla mattina Levi che si girava verso di lui sentendo i suoi sospiri sulla schiena era la cosa più importante, era lì con lui .Dal canto suo Levi non ci dava peso alla sua parlantina, anche se a volte il non riuscire ad esprimere le sue emozioni lo spaventava: e se Eren si fosse stufato e se fosse andato? Ma ogni mattina girandosi sul fianco lo trovava sempre lì, che dormiva e il suono del suo respiro nelle orecchie, allora si sentiva lo stomaco leggero, la tensione allievata, era la fortuna di averlo lì accanto a sé.
Levi era contento che Eren avesse riso, ma non l’ho avrebbe mai ammesso e non avrebbe ammesso che era la cosa più bella, circondato dalla luce del tramonto, ma probabilmente pensò, che non avrebbe trovato le parole. Così abbassò lo sguardò, il più giovane rimase in silenzio ma come se avesse intuito qualcosa, alzò il viso e sorrise, le sue guance si erano colorite.
Angolo ''autrice'' :
Capitolo cortino
Spero che vi sia piaciuto :3
Lonelycat