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Autore: Helena Kanbara    12/01/2015    6 recensioni
[Capitolo 396]
Ma è solo quando la luce ti ha raggiunto completamente che ti accorgi di esserti sbagliato per tutto quel tempo. La vedi così vicina a te e così luminosa che non puoi fare a meno di chiudere gli occhi abbagliati, accogliendola con piacere perché te ne riscopri all'improvviso bisognoso come mai prima d'ora. La senti quasi che ti sfiora le labbra lievemente e ancora ti chiedi se non sia tutto frutto dell'ennesimo sogno delirante, questo finché non riacquisti il respiro e sgrani gli occhi. All'improvviso ti senti rinato.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“ I know how you feel right now.

     And I promise you: however dark and scary the world might be right now,

there will be light.

There will be light […]





 

È iniziato tutto come un gioco, tanto che se ci pensi fa ancora più male. Nemmeno te ne sei accorto, troppo impegnato a battibeccare con Natsu come tuo solito. Semplicemente ti sei ritrovato all'improvviso sommerso dalle tenebre del profondo mare dell'Ade, risucchiato da onde nere e circondato da un Natsu privo di sensi e incapace di combattere. Le sue fiamme quella volta non avrebbero salvato nessuno. Non sarebbero mai riuscite a contrastare l'acqua nera di quel mare in tempesta. Natsu si era già arreso. Ma tu no. Tu hai ancora una possibilità. Questa volta tocca a te salvare gli altri, e lo sai.
Ecco perché ricorri alla tua ombra. Hai un disperato bisogno di essere più veloce. Più forte. E per un attimo lo sei. Colpisci il nemico con tutta la forza che hai in corpo e quasi t'illudi di aver vinto. Pensi che riuscirai a portare Lluvia, Lucy – che spesso appelli come Bunny Girl, ma non oggi, non in questa situazione – e Natsu, quell'insopportabile fiammifero inutile, in salvo. Ma non è così. È tutto un sogno partorito dalla tua mente stanca e delirante.
All'improvviso inizi addirittura a pensare che morirai così, stremato dalla mancanza di ossigeno e oramai preda inerme della follia. Sarebbe una merda morire circondato dal buio che per gran parte della tua vita ti ha accompagnato e dal quale sei riuscito a liberarti. Ma ancor peggio sarebbe morire con la convinzione di non aver potuto far nulla per salvare i tuoi nakama; perché non importa quanto fingi indifferenza nei loro confronti e cerchi di evitarli ogni giorno: Lluvia, Natsu, Lucy... sono tuoi nakama. E te ne rendi conto ad un passo dall'incoscienza assoluta, ad un passo dalla morte.
Ma è nel momento in cui il cervello annaspa nell'ultimo sforzo prima del buio assoluto e totale che la vedi. Hai gli occhi pesanti e senti la testa scoppiare, stai quasi per chiuderli e lasciarti andare alla deriva – ti stai arrendendo; nemmeno ti senti più braccia e gambe, non puoi muoverti, non puoi nulla – finché non vedi una luce. Non hai tempo di chiederti da dove venga, né perché sembri avanzare proprio nella tua direzione. Non hai tempo per farti queste domande, né voglia. Ma sai bene che, qualunque cosa quella luce sia, non ne hai bisogno.
Ciò di cui hai bisogno davvero è aria. Se ce ne fosse almeno un po'... Potresti riprendere a vivere, e a combattere. Potresti salvare tutti, o – meglio ancora – morire provandoci. La luce non è per nulla ciò di cui hai bisogno, lo pensi un'altra volta ancora mentre la vedi che continua ad avanzare nella tua direzione e arrivi alla conclusione che no, non ti serve. Hai vissuto per anni nel buio, cosa vuoi che siano pochi minuti in più?
Ma è solo quando la luce ti ha raggiunto completamente che ti accorgi di esserti sbagliato per tutto quel tempo. La vedi così vicina a te e così luminosa che non puoi fare a meno di chiudere gli occhi abbagliati, accogliendola con piacere perché te ne riscopri all'improvviso bisognoso come mai prima d'ora. La senti quasi che ti sfiora le labbra lievemente e ancora ti chiedi se non sia tutto frutto dell'ennesimo sogno delirante, questo finché non riacquisti il respiro e sgrani gli occhi. All'improvviso ti senti rinato.
E la prima cosa che vedi è Levy. È Levy che, priva di sensi, galleggia lontana dal tuo corpo mentre tu la fissi impotente. Realizzi all'improvviso che è lì per te; ti ha regalato il suo ultimo respiro solo perché tu potessi vivere e combattere. Per te, per gli altri, per lei.
È stata la tua luce. Quella di cui sì, hai bisogno. Un bisogno quasi disperato. Tanto che vorresti urlare il suo nome, chiederle cosa diavolo ci fa lì e perché mai deve sempre mettersi in pericolo, nemmeno fosse l'eroina di uno di quei libri che le piacciono tanto e divora a tutte le ore della giornata. È stata la tua aria. 
Ed è stata anche 
un'eroina. Te ne rendi conto sul serio nel momento in cui la vedi in pericolo e non hai nemmeno bisogno di pensarci: la raggiungi più velocemente di un fulmine e l'attiri stretta contro il tuo corpo, pronto a proteggerla anche a costo della vita. Perché lei ti ha salvato, ha salvato tutti, e tenerla al sicuro è il minimo che tu possa fare ora.








 

Non chiedetemi perché né come. Fino a poco tempo fa ero convinta che non sarei mai riuscita a scrivere nulla di decente sui GaLe. Poi ho letto il 396. E sono letteralmente impazzita di feelings. Ma, tra una cosa e l'altra, ho sempre spinto a fondo la voglia matta di scrivere su questi due bimbi bellissimi e sono andata avanti. Almeno finché non ho letto i prompt per il Gajevy fest di quest'anno, e l'ispirazione è tornata tutta di colpo. 
Non so nemmeno bene cosa dovrei dire su questa cosa, spero solo che vi piaccia e soprattutto spero di poter tornare presto nel fandom, magari con qualche Gruvia, che sarebbe proprio il mio sogno più grande. Quasi certo è, tra l'altro, che pubblicherò qualcosa per il Gajevy fest. L'ho detto già alla fine della mia GrayLu e lo ripeto qui: questo fandom difficilmente si libererà di me.
Detto questo, un'ultima cosa prima di eclissarmi: le frasi in corsivo all'inizio sono copiate pari pari da Gotham (guardatelo, guardatelo, guardatelo, guardatelo). Buona serata,

hell 

   
 
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