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Autore: Francyalle    12/01/2015    0 recensioni
Venezia XVIII. Cassandra Ballarin, figlia diciasettenne del Doge, viene ingaggiata da un nobiluomo per scoprire chi c'è dietro alle numerose e misteriose morti avvenute nella città.
Genere: Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera l'intera laguna era in festa: gente sorridente vagava per le strade e i negozi  avevano chiuso un'ora prima, in modo da potersi preparare al grande evento.
Dalla finestra del palazzo ducale che si affacciava sulla piazza San Marco, Cassandra poteva ammirare gli splenditi abiti che le damigelle indossavano graziosamente. Pensò che avrebbe dovuto iniziare a vestirsi, ma in quel momento sentì una stretta allo stomaco: aveva un abito fin troppo delizioso, per essere indossato durante la "festicciola" di quello sbruffone di Lorenzo.
A quel punto qualcuno bussò alla porta della camera. -Toc-Toc-Toc, posso entrare?- chiese una voce familiare.
Prima che Cassandra potesse rispondere la porta si aprì. -ehi! Non ti sei ancora vestita?! Ma dico, tra poco inizierà l'evento dell'anno e tu stai davanti ad una finestra a fissare nel vuoto vestita da sguattera?!- la rimproverò Sofia.
Sofia Rodriguez, figlia di una contadina greca e di un corsaro spagnolo, lasciò la madre a soli 3 anni, per seguire il suo sogno: diventare corsaro della Repubblica di Venezia. Il padre, ovviamente al cospetto della corona spagnola, non fu felice della scelta della figlia, ma decise comunque di farla arruolare nella marina della Serenissima in modo che seguisse il suo sogno. Vive praticamente più su una barca che sulla terra ferma  (se si può definire così Venezia) tornando a “riva” solo in occasioni importanti, come una festa. Una cosa certa però era che, anche se si fosse trovata in capo al mondo, certamente non avrebbe esitato a venire in soccorso alla sua migliore amica, Cassandra.
Quella sera, nonostante la vita piratesca, Sofia decise di rendersi elegante per l'occasione.
Indossava un vestito a gonna semi-ampia, di un colore verde come l'erba del prato, e i capelli castano chiaro, mossi e sciolti.
-Vediamo che si può fare per tirare fuori la dama che c'è in te..- disse aprendo il sacchetto con l'abito blu di seta.
-oh! ma questo è un super abito!- disse spalancando gli occhi, -dico, non avrai deciso di conquistare sua “noia” e sua “io sono perfetto” Lorenzo!
-No no, anzi, notavo appunto, quanto fosse bello l'abito e quanto fosse sprecata l'occasione per indossarlo.
Sistemando la sua amica, aiutandola a indossare l'abito e raccogliendole i lunghi capelli neri a ricci morbidi in una acconciatura mozza fiato, Sofia commentò in tono soddisfatto: -Così si che sei un angelo, vedrai che la prossima volta il caro Dal Farra ci manderà una gondola a venirci a prendere per non farci bagnare dalla pioggia!

Entrate nella splendida sala di ricevimento della Ca' Pesaro, le fanciulle rimasero a bocca aperta.
Era tutto sfavillante e perfettamente in ordine:  perfezione quasi degna di un re.
Mentre rimanevano a contemplare tale bellezza, una figura scura alta e immancabilmente bella, si avvicinò. -Ehm ehm- fece.
Cassandra si girò di scatto e si ritrovò avvolta in uno sguardo profondo che proveniva da due grandi occhi neri e lucidi come quelli di un lupo. I capelli, neri anch'essi, erano ben pettinati e lucenti come la sala dove si trovavano. Non c'erano più dubbi, quel giovane e affascinante ragazzo era Lorenzo Dal Farra.
Si inchinò e baciò delicatamente la mano di Cassandra, la quale arrossì. Era intimorita e attratta nello stesso tempo da quel ragazzo, che non riusciva a riconoscere come tale. Conosceva Lorenzo dall'età di cinque anni. Fin da piccolo le faceva scherzi e il loro legame non si è mai realmente formato. Lui era, ed è tutt'ora, uno sbruffone e isibizionista per apparire agli occhi del padre come un perfetto erede al titolo di duca.
-Siete incantevole questa sera, signorina Ballarin- disse sotto voce, sussurrandole nell'orecchio.
-Come mai avete incominciato a darmi del voi?- domandò Cassandra, rimanendo al gioco.
-Perchè solitamente, il corteggiamento inizia con il voi..- rispose con un sorriso sulle labbra.
Cassandra era esterrefatta. Corteggiamento?! Da quando Lorenzo avrebbe preso questa decisione?
-Qualcosa vi turba, mia cara?- disse.
-Piantala.- disse seccamente, -cos'è questa storia del corteggiamento? E il Voi? Ti avviso che se è uno scherzo, puoi anche andare tu sai dove..- Non fece in tempo a finire la frase che il figlio del duca si avventò su di lei, le prese il viso e piazzò le sue labbra su quelle di Cassandra, la quale gli tirò una bella ginocchiata dritta dritta nelle parti basse. Il poverino che si staccò e si piegò su se stesso per il dolore, cadette a terra gemendo, mentre Cassandra correva verso l'uscita di quella terribile casa.
Uscita da quell'inferno però, dovette scegliere alla cieca tra le mille calli e ponti di quella Venezia tempestosa e notturna. Imbucando la prima calle a destra, si ritrovò in un vicolo cieco. Era talmente stressata da quello che era appena successo, che non riuscì nemmeno a fermarsi a pensare un modo intelligente per tornare a casa, così si buttò a terra in un angolo e iniziò a piangere nervosamente.
In quel momento sentì una presenza davanti a lei. Alzò lo sguardo e si ritrovò davanti ad una figura abbigliata con un lungo mantello nero, una maschera che gli copriva interamente il viso e il tipico cappello veneziano. Spaventata Cassandra si alzò di scatto e cercò di distinguere meglio quella creatura dinnanzi a lei.
-Chi sei?- domandò tremando per il freddo e la paura.
-Sono colui che ti cambierà la vita..- rispose con voce fioca e profonda.

   
 
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