Aveva sempre amato l arte del suibokuga. Gli piaceva la sensazione che dava il pennello con le sue linee nere,sinuose e spensierate,che lasciavano piena libertá alla mano. Per lui era diventata una sorta di cerimonia. Lui non sapeva perchè lo faceva. Forse per rilassarsi. Ma in realtá il motivo era ben diverso. Voleva distrare un po' la mente dai suoi pensieri che in un modo o nell'altro includevano sempre Jinguji. Masato cercava di limitare la cosa e trattenersi ma non ce la faceva. Ed ecco che i suoi disegni raffiguravano sempre orchidee, simbolo della primavera e non ti scordar di me(andate a cercare il significato).
Eppure non ne aveva capito il significato.
Il tempo passava e lui cercava di capire ma da solo era difficile. Un giorno allora chiese a Natsuki cosa stava succedendo e se poteva aiutarlo.
Nats:Caro Masa-chan. Sei caduto in trappola. In una rete intricata creata da Afrodite che ti assillerá finchè non ne capirai il senso. Sei caduto in balia dell amore anche tu.
Mas:NON È POSSIBILE! DI CHI? PERCHÈ?!CHE DEVO FARE?
Nats:chiedi alle stelle...e al tuo cuore. Ah ...ricorda che...l essenziale è invisibile agli occhi e spesso il cuore può guardare dove gli occhi non vedono.
E con quest ultima frase Masato restò senza parole. Solo con la mente annebbiata da dubbi. Allora uscì in balcone in piena sera.
La luna splendeva bianca e tonda nel cielo blu come i suoi occhi e le stelle lo illuminavano come quella scintilla segreta che si era accesa da tempo senza che nessuno lo sapesse.
Mas:stelle...sono un incapace dato che non riesco a trovare una risposta,me ne rendo perfettamente conto. Ma vi chiedo una risposta. Vi prego.
Allora alzò lo sguardo e gli piombò in testa una risposta. Sconvolgente ma vera. Perciò ringraziò le stelle per averglielo fatto capire. Tornò in camera e vide il letto di jinguji ancora fatto. Il ragazzo non era tornato. Masato rimase a riflettere. La risposta delle stelle era stata..."Dimostra a Ren e al tuo cuore quello che provi. Non mentire nè a lui nè a te stesso".
Così allora si spremette le meningi per trovare il modo di confessarsi e l idea gli venne in mente...guardando il suo pennellino ricoperto di nero.
...
A lavoro finito, ripose il pennello e lasciò il suo capolavoro sul comodino del compagno e andò a dormire.

Qualche ora più tardi Ren tornò in camera e vide Masato dormire. Si avvicinò a lui e restò a guardarlo dormire. Il petto che si sgonfiava e gonfiava, le labbra leggermente aperte in una fessura per respirare.
Ren:Buona notte Masato.
Si avvicinò al suo letto e notò un foglio. Un foglio completamente bianco. Però sentii con il tatto che alcune parti erano più rigide perciò capii.
Ren:Ahhh Masato...simpatico come l'inchiostro.
Prese una candela e la mise dietro al foglio in modo da capire. 
"Ti amo"! Queste furono le parole che lesse.
Ren:Grazie Masato. Anch io! 
Il blu sorrise nel sonno mentre Rem si avvicinò per dargli una carezza e un bacio innocente sulla guancia.
Ren:Anch'io!
E quella fu la prima notte in cui dormirono insieme. La prima di un' eternitá!