Anime & Manga > Altro - anime/manga fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Usuallyshadow    13/01/2015    1 recensioni
[anime/manga inventati]
...Ad un certo punto sentì l’allarme e delle urla, potevano significare solo una cosa: un attacco. E di chi, se non dell’imperatore della Spagna?
[...]
voltò di scatto letteralmente terrorizzato. La figura che vi si presentò davanti fu il temutissimo imperatore! Aveva...Solamente qualche "annetto " in più di lui. Ma del resto, era davvero affascinante in tutto e per tutto. Il suo muscoloso e perfetto corpo, in più era messo in risalto con la sua brillante armatura, bagnata di sangue fresco.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~Era un giornata tranquilla, o almeno così sembrava. Romano era riuscito a scappare da una riunione coi consiglieri di corte e si era immerso nella pittura. Dopo la morte dei suoi genitori era stato incoronato “Re d’Italia”, ma a lui non piaceva proprio. Tutti quegli impegni, quelle riunioni coi nobili e i consiglieri per decidere se aumentare le tasse o meno, lo stressavano. Non ne poteva più. Una volta che si era rifugiato in camera si era messo a dipingere il paesaggio che si presentata davanti a lui, fuori dalla finestra. Dipingere era una delle cose che amava di più, quando passava il pennello nella tela bianca gli sembrava di fuggire dalla realtà.
Ad un certo punto sentì l’allarme e delle urla, potevano significare solo una cosa: un attacco. E di chi, se non dell’imperatore della Spagna? Aveva sentito parlare molto di lui, si diceva che insieme ai suoi uomini aveva conquistato tante terre, ma evidentemente non gli bastavano, dato che stava attaccando il Sud Italia. Si diceva che chiunque lo avesse sfidato non era più tornato a casa. Si diceva che fosse molto forte e potente, tutti avevano paura di lui. Tutti tranne Romano, o almeno così lui credeva. Prese di corsa la spada dalla custodia e il suo arco con le frecce, corse al riparo, prima che lo trovasse.
Appena uscì dalla stanza vide molti dei suoi uomini feriti, immersi in una pozza di sangue. Mentre camminava sentì i passi dell’esercito spagnolo, corse verso dei passaggi segreti che conosceva solo lui. Si poggiò al muro, respirò profondamente e si tenne pronto ad armasi appena avrebbe sentito un rumore sospetto. Quando una voce giunse alle sue orecchie:
“E così sei tu il famoso Re d’Italia”. Si voltò di scatto letteralmente terrorizzato. La figura che vi si presentò davanti fu il temutissimo imperatore! Aveva...Solamente qualche "annetto " in più di lui. Ma del resto, era davvero affascinante in tutto e per tutto. Il suo muscoloso e perfetto corpo, in più era messo in risalto con la sua brillante armatura, bagnata di sangue fresco.
Romano non perse tempo e si armò di arco e frecce, puntò una freccia nella sua direzione e disse:
“D-dovrai passare sul mio corpo, per prendermi!”
L’imperatore rise.
“Dovrei aver paura?” Disse. Sfoderò la spada e si avvicinò a lui.
“Non hai più nessuno che può aiutarti, i miei uomini hanno fatto fuori tutti. Rimani solo tu, ma a te penserò io.”
Si mise davanti a lui, faccia a faccia. I loro volti quasi si sfioravano. Romano cercò di non arrossire, quando sentì le labbra dell’altro che lo sfioravano. Ma appena i loro sguardi si incrociarono rimase affascinato dai suoi occhi verde-smeraldo, rimase per qualche secondo ad ammirarlo, era come se si fosse perso nel suo sguardo.
Poco dopo scosse la testa, lo guardò con uno sguardo di sfida.
“B-bastardo! Non mi avrai mai!” Cercò di prendere la spada e di ferirlo, ma appena mosse la mano si ritrovò attaccato al muro.
“Oh, poverino. Volevi difenderti, ma ti ho attaccato al muro.” Disse ironico, l’imperatore.
“E ora come fai?” Infilò la lama della spada nella sua camicia e tirò verso di sé, strappandogli i vestiti.
Romano lo guardò, irrigidendosi e tremando come un pulcino appena infila quella fredda lama sotto i suoi vestiti, pensando al peggio. Appena il suo piccolo, adorabile e roseo petto rimane nudo, cerca di coprirsi, di coprire i suoi esili e sensuali fianchi, dimenandosi e facendo di tutto per nascondere il suo corpo dannatamente femminile.
“E tu dovresti essere un re? Con questo corpo fragile e delicato?” Lo osservò per bene, gli passò anche un dito dal petto ai pantaloni.
“Ripensandoci, però, potresti essermi utile come schiavo.” Fece un sorriso sadico.
“S-schiavo?! N-non se ne parla nemmeno!”
“Preferisce morire, sua maestà?”
A quella domanda Romano abbassò lo sguardo, era meglio morire come la sua gente o diventare suo schiavo? La scelta era difficile, ma lui sapeva che l’imperatore non avrebbe avuto pietà di lui, se avesse scelto la morte.
“Sbrigati a scegliere, non ho tempo da perdere. E guardami mentre ti parlo.” Gli alzò il viso con la parte piatta della spada. Lo guardò negli occhi, con fare altezzoso e minaccioso.
“…”
“Allora? Hai scelto? Guarda che se non ti sbrighi, scelgo io.”
Romano rimase in silenzio, guardandolo con occhi estremamente lucidi, quasi sul punto del pianto. Il suo respiro era irregolare, e di certo non migliorò quando vi passò' il dito in cima al busto.
“ S-Schiavo” Sussurrò  in modo quasi impercettibile, mentre lo guardava negli occhi, tremando a quel freddo della lama, avendo ogni secondo sempre più paura di lui. Ansimando per il troppo fiato, una calda lacrima gli rigò il viso mentre socchiuse gli occhi con il respiro sempre più debole, non riuscendo quasi più a respirare.
A quel punto l’imperatore lo mollò, facendolo cadere a terra.
“Muoviti, andiamo in Spagna.”
Romano cadde a terra di sedere, si alzò lamentandosi e massaggiandosi il fondoschiena mentre cercava di nascondere le lacrime e farsele passare. Lo guardò sogghignando appena si allontana da lui. Era così stupido? Voleva davvero portarlo in Spagna, senza catene, e tenerlo libero in quel modo senza che lui scappasse?
 “Hahaha...quanto sei stupido...Ti facevo più furbo.” Povero illuso! Si fermò, aspettando che facesse qualche passo in là per poi tirar fuori un pugnale,  si lanciò addosso a lui, con l’intento di ferirlo.
“Bravo, non pensavo fossi così furbo.” Afferrò la lama del pugnale con la mano.
“Ma io non abbasso mai la guardia.” Glielo sfilò via dalla mano con un sorrisino e poi lo lanciò lontano da loro.
“Le catene te le metterò subito.”Gli bloccò i polsi con una mano e strinse un po’.
Rimase esterrefatto dai suoi riflessi e cercò in tutti i modi di sfuggire dalla sua presa. Appena sentì la parola “catene” si irrigidì, lo guardò con odio e disse:
“Col cazzo! Non mi farò mai mettere le catene!” Intanto si faceva trascinare.
Arrivarono nel punto in cui si trovava l’esercito spagnolo, l’imperatore mollò Romano e disse:
“Mettetegli le catene.”
Appena gli uomini si avvicinarono a Romano, lui si nascose dietro l’imperatore. Venne afferrato da uno e subito dopo venne incatenato ai piedi, alle caviglie e ai polsi.
“Prepariamoci a partire!” Fu l’ordine dello spagnolo.
 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Altro - anime/manga fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Usuallyshadow