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Autore: AliNicoKITE    13/01/2015    3 recensioni
‘’Non inizio la lettera con un ‘’caro’’, perché fino a due mesi fa non lo eri.
Quindi, non-caro James, sono qui.
Ti sto scrivendo. Ti scrivo nonostante sia iniziata così, con un biglietto subdolo come il tuo sorriso sghembo. Sono rimasta sorpresa quasi come Albus, che cadde dalla sedia, al vederti camminare proprio verso il nostro tavolo, in biblioteca.’’ (…)’’Riesco a immaginare la tua risata, in questo momento. Sono sempre la solita Ali, la ragazza pasticciona che, però, ha tirato un calcio nelle parti basse di Scopius Malfoy guadagnandosi il rispetto imperituro di Rose e della scuola intera. Non sono una stupida, so farmi valere, e questo tu lo hai sempre saputo, per la gioia dei tuoi gioielli di famiglia.’’ (…) ‘’ Sto diventando melensa, è l’effetto della canzone zuccherosa di Lily, spero. Ma non credo.
Un calcio nelle parti basse da me, Ali’’
[Partecipante al contest "Write me a letter"-75 pacchetti Contest]
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice, Paciock, Jr, James, Sirius, Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Nick dell’autore: AliNicoKITE
Titolo: Quindi, non-caro James, sono qui
Fandom: Harry Potter
Pacchetto scelto (+ personaggi, prompt, canzone & citazione che contiene): Spinaci  (James Sirius/Alice jr, biglietto, “Verde è per le cose che capisco, giallo è per quelle a cui posso arrivare. Rosso è per quelle che non capirò mai. Uso un sacco il rosso”, Teenage dream (Katy Perry))
Elementi utilizzati: tutti
Genere: romantico, comico,sentimentale
Avvertimenti: alto livello di scemenza
Rating: verde
Introduzione:
‘’Non inizio la lettera con un ‘’caro’’, perché fino a due mesi fa non lo eri.
Quindi, non-caro James, sono qui.                  
Ti sto scrivendo. Ti scrivo nonostante sia iniziata così, con un biglietto subdolo come  il tuo sorriso sghembo. Sono rimasta sorpresa quasi come Albus, che cadde dalla sedia, al vederti camminare proprio verso il nostro tavolo, in biblioteca.’’ (…)’’Riesco a immaginare la tua risata, in questo momento. Sono sempre la solita Ali, la ragazza pasticciona che, però, ha tirato un calcio nelle parti basse di Scopius Malfoy guadagnandosi il rispetto imperituro di Rose e della scuola intera. Non sono una stupida, so farmi valere, e questo tu lo hai sempre saputo, per la gioia dei tuoi gioielli di famiglia.’’ (…) ‘’ Sto diventando melensa, è l’effetto della canzone zuccherosa di Lily, spero. Ma non credo.
Un calcio nelle parti basse da me, Ali’’
N.d.A.: Una ff senza pretese, una Jalice, perché amo questa coppia. Asterisco spiegato in fondo. Hope you’ll enjoy it <3
Quindi, non-caro Jamie, sono qui

 
Non inizio la lettera con un ‘’caro’’, perché fino a due mesi fa non lo eri.
Quindi, non-caro James, sono qui.
Ti sto scrivendo. Ti scrivo nonostante sia iniziata così, con un biglietto subdolo come  il tuo sorriso sghembo. Sono rimasta sorpresa quasi come Albus, che cadde dalla sedia, al vederti camminare proprio verso il nostro tavolo, in biblioteca. Non credo ti avessi mai visto degnarci di uno sguardo a scuola: a me, la ragazza impacciata Hufflepuffle come la madre, e ad Al, serpe tra i grifoni, studioso tra i Potter sportivi, pecora nera della famiglia. Hai sempre saputo ignorare chi di dovere, salutando Albus solo quando un’occhiataccia di tua madre ti supplicava di considerare tuo fratello, sorridendomi quando era strettamente necessario.
Ti odiavo in quei momenti, perché mi confondevi. Perché, se valevo così poco, se mi rivolgevi la parola una volta a l’anno, ridevi alle mie battute? Ti vedevo sorridere, sentivo la tua risata soffocata quando, nei Natali alla Tana, io cercavo inutilmente di raccontare una barzelletta davanti agli sguardi carichi di affetto di Al e Rosie. Tu stavi sempre nella poltrona di Nonno Arthur davanti al camino, con Dominique che si sedeva ai tuoi piedi come fossi un re, il Re dei grifoni, e io ti scorgevo solo il viso, così simile a quello di tuo nonno ma con un tocco alla Weasley. Notavo felice che sorridevi, ghignavi anche quando tutti sbuffavano per la mia goffaggine. Il tuo sorriso è bello, James, ma non montarti la testa ora che l’ammetto anche davanti a te. Anche se teoricamente non mi sei davanti, è una lettera. Cioè, non sono materialmente di fronte a te. Senti, lascia stare.  Non sono capace di esprimermi, lo sai. E scrivere in sé non mi riesce bene, scrivo come parlo, quindi male. Sono pure ripetitiva! *
Ignora le ultime tre righe.
Quando arrivasti al nostro tavolo Al era già per terra,  rantolante e sconvolto. Gli venne un bernoccolo sbattendo la testa e con la scusa che stava male gli feci copiare tutti i temi di Pozioni ed Erbologia per due settimane. Sono sempre stata una santa, nel profondo del mio essere. Probabilmente è grazie alla mia santità che non ti attaccai lasciandoti dolorante come Malfoy ma dandoti una possibilità. Tu mi consegnasti un biglietto, poggiandolo senza una parola sul mio tema di Cura delle creature magiche sul perché le Puffole Pigmee fossero diventate l’animale domestico preferito dai britannici nel XX secolo (me lo ricordo ancora: presi una meravigliosa ed estranea E nella materia in cui il mio poco raziocinio va a farsi benedire).  Dopo facesti un occhiolino ad Albus, che svenne sul colpo incredulo, e ti incamminasti verso una Dominique sconvolta quasi come tuo fratello.
Iniziasti con una bugia.
Domani Dominique fa una festa. Ho bisogno di una dama, ma nessuno sembra essere disponibile.
Una PALESE bugia: credo che se avessi reso pubblico il testo del post-it giallo metà della fauna femminile di Hogwarts si sarebbe offerta volontaria con immenso piacere. Decisi di tralasciare.
Per quanto tema di essere rifiutato (bugiardo! Eri sicurissimo di non ricevere un rifiuto!) rivolgo la mia offerta a te, con la speranza di non vederti morire sul colpo non riuscendo a trattenere la felicità.
Continuava su questo tono per altre due righe  fino a che non arrivasti al vero nocciolo della questione: avevi un disperato bisogno di risollevare la tua media in Pozioni. E io, a dispetto dei miei geni, cadevo sicuramente a fagiolo: chi altri poteva dire di essere un Hufflepuffle, quindi ai tuoi occhi una persona manipolabile, da te conosciuto con una media che rasentava  Eccezionale durante le lezioni del professor Tuner**?
Sai già come andò: riuscisti a convincermi quando, due giorni dopo, chiesi spiegazioni. Non voglio annoiarti con questo ricordare tutto, un motivo c’è: non osare sbuffare e continua a leggere !
Ti sto scrivendo per cercare di capire io stessa come diavolo hai fatto. Come sei riuscito a entrarmi sottopelle. Sei uno sbruffone, Jamie (oh santo Merlino, ti sto chiamando Jamie! Sto usando un nomignolo! E Rose dice che l’uso di un soprannome indica di per sé un affetto e attaccamento sentimentale di vario tipo!).
Hai un carattere orribile e sento di amarti. Wow, l’ho scritto davvero. Non credevo avrei mai avuto il coraggio di dirtelo, quindi ora il fatto che io non sia davanti a te in carne e ossa aiuta.
Credo di aver capito che mi sono tanto affezionata a te ieri. Mi hai sorpreso: stavo tornando nella mia sala comune  e tu mi sei venuto incontro per i corridori, facendomi sentire come il vincitore della lotteria del Profeta.
Mi sono resa conto che mi sembrava di essere in un sogno: tu eri il ragazzo popolare, io la povera asociale esclusa dal sistema gerarchico perché ‘’geek’’ che però riusciva a trovare l’amore. Un sogno che potrebbe fare Lily, frutto della mente tipico degli adolescenti con ormoni in tempesta.
Mi viene in mente una canzone che ama tua sorella: la scorsa estate la cantava continuamente e ormai so il testo a memoria.
You make me feel like I’m living a teenage dream
The way you turn me on, I can’t sleep
Let’s runaway and don’t ever look back, don’t ever look back
My heart stops when you look at me
Just one touch now baby I believe
This is real so take a chance and don’t ever look back, don’t ever look back
Ieri stavo per tornare a canticchiare il ritornello, dopo che ti ho dato l’evidenziatore. Speravo tu capissi il messaggio, ma non sono sicura tu abbia collegato Neurone numero 1 e Neurone numero 2, fieri (e unici) abitanti del tuo cervello. Ti rinfresco la memoria: la prima volta che abbiamo studiato assieme apristi il tuo libro di Pozioni, ovviamente immacolato, fresco di stampa come il giorno in cui lo comprasti al Ghirigoro, e ti lamentasti dicendo che senza appunti non saresti riuscito a non far esplodere il calderone.
Rubasti il mio ‘’Pozioni avanzate’’ con un abile colpo di mano e, sorpresa, lo trovasti colorato. Verde, giallo, rosso: ho sempre amato gli evidenziatori.  Verde è per le cose che capisco, giallo è per quelle a cui posso arrivare. Rosso è per quelle che non capirò mai. Uso un sacco il rosso.
Te lo spiegai anche allora. E’ per questo che ti ho regalato un evidenziatore rosso.
Non ti capisco Jamie, non capisco come fai a farmi ridere e stare bene semplicemente sorridendo e sparando tre battute idiote una dopo l’altra. Non capisco come tu sia riuscito a dichiararti, ieri, con la tua semplicità disarmante dandomi un veloce bacio sulle labbra.
Non ti capisco, ma ti amo. Quando starai leggendo queste righe sarò già fuori dalla torre dei grifoni ad aspettarti: corri da me Jamie, ti prego.
Sto diventando melensa, è l’effetto della canzone zuccherosa di Lily, spero. Ma non credo.
Un calcio nelle parti basse da me, Ali  
Nota- il * può sembrare scritto male ma sì, è voluta la confusione di Ali. Credo che, nei suoi panni, una sua lettera sarebbe stata piena di frasi logorroiche: me la immagino sempre come una pasticcionaXD.
Nota-**professore inventato
 
   
 
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