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Autore: Neverlethimgo    14/01/2015    1 recensioni
Hollie era capitata nella nostra band quasi per caso, senza preavviso e senza nemmeno sapere per quanto tempo sarebbe rimasta.
Era stato Luke a darle il permesso di salire sul nostro bus quella notte, lui sembrava conoscerla meglio di chiunque altro, per cui mi fidai senza far domande.
Calum e Michael rimasero perplessi dalla sua presenza, nessuno era mai salito sul nostro tour-bus prima d'ora e la cosa sembrava infastidirli, ma durò poco.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Stay with me tomorrow

Capitolo uno.
 
È da più di un'ora che sono sdraiato sul divanetto accanto ad uno dei finestrini del tour-bus, girando e rigirando tra le dita le bacchette della batteria. Più le guardo più mi rendo conto di quanto siano rovinate, cariche di scheggiature ed ammaccature, eppure non ho alcuna intenzione di sostituirle. Sono sicuro che sapranno eseguire il loro compito alla grande anche stasera.
Uso le stesse bacchette sin dal primo concerto del nostro primo tour e vorrei che resistessero almeno fino alla fine di esso.
A distrarmi dai miei pensieri è la risata di Luke proveniente dall'esterno, accompagnata da una voce femminile che non conosco.
La porta si spalanca e oltre la figura di Luke scorgo l'immagine di una ragazza dai lunghi capelli color del grano e gli occhi ambrati. Un largo sorriso le fascia il viso mentre parla e scherza con Luke, ma entrambi divengono seri non appena si accorgono di me.
Alzo la mano in un breve cenno di saluto rivolto ad entrambi, ma la mia attenzione si concentra su di lei. Nell'esatto istante in cui il mio sguardo incrocia il suo, realizzo di non prestare la minima attenzione a ciò che sta dicendo Luke. Passo in rassegna il suo viso, per poi seguire il profilo della sua figura con la coda dell'occhio, cercando di non farmi beccare. Prima che Luke schiocchi ripetutamente le dita davanti al mio viso, traggo un'unica conclusione: quella ragazza è bellissima e non ha un solo difetto, ma perché si trova qui?
«È davvero confortante sapere che mi ascolti quando ti parlo, Ashton,» mi rimbecca Luke e balzo in piedi, scuotendo il capo e cercando di ritornare in me. «Scusami amico,» mormoro, massaggiandomi distrattamente la nuca.
«Comunque, lei è Hollie. È una mia vecchia amica e, a meno che non abbiate nulla in contrario, resterà con noi per un po',» spiega Luke.
«Nessun problema per me,» mi affretto a dire. «Non avevo dubbi,» commenta sommessamente, dedicandomi uno sguardo di sufficienza.
 
Pochi minuti dopo, Calum e Michael ci raggiungono, ma sembrano meno entusiasti di me davanti a quel piccolo cambiamento. Si scambiano un’occhiata, stringendosi nelle spalle e senza proferire parola. Con la coda dell’occhio vedo Hollie indietreggiare, sino a che non raggiunge l’uscita, lasciandoci soli.
«Avresti dovuto parlarcene prima di farla venire qui,» interviene Calum, «eravamo d’accordo che nessuna ragazza ci avrebbe mai seguito in tour.»
Sento Luke sbuffare e mi volto verso di lui. Socchiude le labbra, ma non dice nulla per qualche secondo.
«Non ho avuto il tempo di avvisarvi e mi dispiace. È stato tutto… improvvisato.»
Dal modo in cui Luke incespicava nelle proprie parole, capisco che c’è qualcosa di più sotto alla faccenda, ma l’intervento di Michael mi zittisce ancor prima che possa aprir bocca.
«Per quanto tempo rimarrà?»
«Non ne ho idea, ma probabilmente non sarà per poco.» risponde Luke.
Calum alza gli occhi al cielo e sbuffa.
Dal momento in cui la discussione inizia a farsi più aspra, decido di uscire ed andare a provare un paio di canzoni per il concerto di questa sera.
Ripongo le bacchette nella tasca posteriore dei pantaloni e scendo dal bus, incamminandomi verso il piccolo stadio in cui tra poche ore terremo il concerto.
Cammino a testa bassa, ripensando alle parole di Calum e Michael e trovandomi in disaccordo con loro. Forse non sono loro ad adottare un comportamento sbagliato, ma io. Forse hanno ragione e la presenza di una ragazza potrebbe soltanto complicare il nostro cammino, eppure non riesco a distogliere la sua immagine dalla testa.
Ho in mente il suo sorriso ed il suo sguardo incrociato al mio.
Mi sembra di rivivere la stessa sensazione di quando incontro gli occhi di una fan tra le prime file davanti al palco: cercavo con tutte le forze di focalizzare la sua posizione per poi poterla riguardare non appena sarei stato certo di non sbagliare le note di una canzone. Ma tutto andava scemando quando perdevo il contatto visivo.
Questa volta non avrei dovuto preoccuparmene, l’avrei rivista spesso.
 
Sono talmente incentrato sui miei pensieri che quasi non mi accorgo della presenza di Hollie a pochi metri da me.
«Stai andando a fare le prove per il concerto di stasera, vero?» mi domanda, costringendomi così a voltarmi verso di lei. Ancora una volta mi perdo nel suo sguardo, ma annuisco, rispondendo con un flebile "sì."
«Posso venire con te? Credo che l'atmosfera, lì dentro, sia un tantino pesante,» mi chiede, infilandosi le mani nelle tasche anteriori dei pantaloncini in jeans.
«Certo.» le dico senza pensarci troppo.
Camminiamo in silenzio sino a che non raggiungiamo l’ingresso posteriore dello stadio.
«Non dare peso a ciò che hanno detto Calum e Michael, non hanno nulla contro di te.»
«Glielo hai chiesto?» mi domandò, incrociando le braccia al petto.
«No, ma so che è così. Credo non gli vada a genio l’idea di avere qualcun altro nella band, tutto qui. Non prenderla sul personale.»
Apro la porta, spostandomi di lato, permettendole di passare.
«Non faccio parte della band,» ribatte, ridacchiando. «Luke mi sta soltanto facendo un favore.»
«Ovvero?»
«Non è nulla d’importante,» mi liquida così, ma sono davvero curioso di sapere di che cosa si tratta. Insisterei, ma ora il suo sguardo è rivolto verso il basso e non sembra aver voglia di parlarne, probabilmente toccherei  un tasto dolente.
Entriamo nello stadio e, grazie ad una flebile luce, raggiungo il palco, dove la mia batteria è già stata precedentemente posizionata in fondo ad esso.
Dedico una rapida occhiata a ciò che ho davanti: la platea è deserta, ma riesco già a focalizzare quando, tra poche ore, sarà gremita di persone intente a cantare le nostre canzoni. Al solo pensiero sorrido, è una sensazione talmente bella che non mi stancherò mai di provare.
«Allora, cosa suonerai?» mi domanda Hollie, strappandomi dai miei pensieri.
«Sirens, dei Pearl Jam, adoro quel gruppo e vorrei chiudere il concerto con la mia canzone preferita.»
I suoi occhi sembrano illuminarsi alle mie parole. «Adoro quella canzone! E’ una delle mie preferite.» esclama ed ecco che il sorriso di poco fa torna a dominare sulle sue labbra rosee.
«Ti andrebbe di cantarla con me questa sera?» le chiedo, sperando in una risposta positiva.
«Non lo so, io… non sono brava a cantare.» abbassa il capo e si morde il labbro inferiore.
«Non ci credo, prova.» lancio un’occhiata al microfono di Luke, posto pochi metri davanti a me ed accendo l’amplificatore da un tavolo comandi, appena dietro le quinte. Un fischio fastidioso riempie l’aria, ma ormai ci sono abituato e regolo il volume in modo che non sia troppo elevato.
Non sembra molto convinta, ma non ci do peso ed inizio a picchiettare le bacchette sulla batteria, riempiendo l’atmosfera delle note di quella canzone.
Chiude gli occhi e le prime parole escono dalla sua bocca quasi come un sussurro. Sono tentato di alzare di poco il volume, ma non voglio fermare la musica. Il suo tono di voce va via via aumentare man mano che la canzone prosegue e la trovo meravigliosa.
Lascio che continui, ma poco prima di raggiungere la mia strofa preferita, si ferma, volgendomi un’occhiata confusa.
«Non ti definirei esattamente come una che non sa cantare,» commento, posando le bacchette a terra.
Sbuffa, ma sorride. «D’accordo, mi piacerebbe cantarla con te, ma dubito che gli altri siano d’accordo. Ho già dato fin troppo disturbo.»
«Non è vero e poi ti ho già detto di non preoccuparti di ciò che dicono. Gli passerà, devono solo abituarsi all’idea.»
«Ne sei sicuro?» mi domanda perplessa.
«No, però ci spero.»



 
Spazio autrice:
Giuro che non lascerò indietro le storie che ho in corso, questa è soltanto una longfic, diventata tale perché mi dispiaceva scrivere una semplice oneshot e farla morire magari a metà, magari senza raccontare tutto ciò che volevo.
Dal banner, avrete sicuramente capito che questa storia sarà quasi interamente dedicata ad Ashton, ma compariranno anche Luke, Michael e Clifford.

Spero davvero di ricevere qualche commento (positivo o negativo che sia), giusto per capire se continuare o no :)

Alla prossima!
Much Love,
Giulia ♥

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