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Autore: VmpAnna    14/01/2015    2 recensioni
I miei occhi vagano nel vuoto delle stanze, con le membra che tremano avvelenate dalla paura arrivo al giardino sul retro, il profumo dolciastro del ciliegio mischiato ad un retrogusto metallico mi avvolge dandomi la nausea e un sapore di bile mi invade la bocca.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aoi, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Torno con un'altra creaturina breve breve che ha preso forma nella mia mente mentre stavo traducendo Oni no Men (canzone meravigliosa).
Grazie a tutte quelle che mi hanno pensato e mandato messaggi dolcissimi in questi giorni in cui non sono stata bene, l'intossicazione è passata completamente e l'influenza è in via di guarigione!
La dedico a voi tutte!

Anna


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Un vento caldo si attacca alla mia pelle mischiandosi al sudore; la polvere della strada distorce la mia visione e la luna piena genera fantasmi in ogni angolo.
I passi che mi portano verso casa si inoltrano nella notte crepitando.
L’armatura pesa sulle mie ossa opprimendomi e il battito cardiaco mi lacera il petto, ho bisogno di casa.
Ho bisogno del tuo sorriso, di quel sorriso che copri sempre con la manica del kimono, quasi imbarazzato della sua bellezza.
Ho bisogno del liquido nero dei tuoi occhi che mi trascina in profondità facendomi annegare.
Ho bisogno di lenire le ferite mischiandomi con la seta della tua pelle, facendomi avvolgere dal calore umido del tuo corpo.
Ho bisogno di cancellare le grida della guerra che mi graffiano le orecchie con la dolce brezza della tua voce, la tua voce che sa di mare, di quel mare che ha fatto da sfondo al nostro primo incontro quando, senza nemmeno voltarti, mi hai detto:

“Ti stavo aspettando, 「Izanagi」!”

accompagnando le tue parole con un delicato gesto della mano destra ad indicare le due rocce lambite dall’oceano.
Ho bisogno di respirare, ho bisogno di te, Aoi.
Soffocato dalla necessità che ho di te, arrivo sulla soglia di casa ma non trovo la tua esile figura ad accogliermi, il ghiaccio mi scava le vene.
Lentamente percorro il corridoio, nessun rumore, solo lo scricchiolio del legno sotto il peso dei miei passi.
I miei occhi vagano nel vuoto delle stanze, con le membra che tremano avvelenate dalla paura arrivo al giardino sul retro, il profumo dolciastro del ciliegio mischiato ad un retrogusto metallico mi avvolge dandomi la nausea e un sapore di bile mi invade la bocca.

Terrore...Terrore...

Sotto l’albero il tuo corpo immobile, la pelle bianca esposta alla perlacea luce lunare, pelle bianca marchiata di rosso, rosso che dal tuo ventre si attorciglia lungo le tue gambe divaricate.
La visione si appanna, cado sulle ginocchia e senza riuscire a distogliere lo sguardo dalla tua carne scempiata, appoggio dolcemente una mano sulla tua guancia, è fredda e prendo coscienza del fatto che la tua essenza è scivolata via lasciando solo un guscio rotto.
Copro la tua nudità con i brandelli del kimono blu che ti avvolgeva, ora sparsi sul verde dell’erba come un fiore dilaniato e putrefatto, una folata di vento scuote i rami del ciliegio e un’insana risata inizia a danzare mescolandosi a questa nevicata fuori stagione.
Mi spoglio dell’armatura e mi vesto d’oscurità.
Prima che un nuovo giorno si affacci all’orizzonte questo demone mascherato di rosso riscatterà la vita con la vita.
Nascosto dalle ombre percorro le strade, destra, sinistra e ancora destra, sono così intossicato dalla rabbia da sentirmi quasi eccitato, ancora una volta guarderò la morte negli occhi e nutrirò la mia vendetta con i resti di una vita marcia.
Sfoderando la katana mi avvento sul mostro, la lama lacera le carni una volta, due volte, tre volte, perdo il conto fino a che ai miei piedi non rimane altro che una poltiglia informe.
Con la lingua lavo via il cremisi gocciolante dalla lama, la vendetta ha un sapore così pieno e dolce da farmi sorridere, mi sento appagato e leggero come dopo un orgasmo, è questo il modo in cui ho fatto l’amore con Aoi per l’ultima volta.
Sotto il ciliegio nel giardino sul retro, una katana conficcata nel terreno smosso da poco.

“Ci sono dei corpi sepolti sotto gli alberi di ciliegio! Devi crederci, altrimenti non potresti spiegare la bellezza della loro fioritura.”

 


NOTE

La “Menpo” è la maschera a forma di demone che i samurai indossavano per incutere timore al nemico.
 
Izanagi (Aoi chiama Uruha in questo modo la prima volta che si vedono) è una delle due “rocce sposate” le “Meoto Iwa”  che presero questo nome dopo il Periodo Edo, prima erano chiamate “takeishizaki”.
Izanagi è la roccia “marito” mentre “Izanami è la roccia “moglie”; sono due scogli situati sulla costa di Futami nella prefettura di Mie, sono sacre e rappresentano l'unione delle due divinità creatrici del Giappone e di riflesso tutte le unioni.
Gli scogli sono uniti da una shimenawa, una corda sacra costituita di canapa e del peso di oltre una tonnellata. (dal web)
 
La frase in corsivo è tratta da una piccola scrittura di Motojirou Kaiji intitolata “Sakura no ki no shita ni ha” (Sotto gli alberi di ciliegio), ecco la versione originale:
[ 桜の樹の下には屍体が埋まっている!
これは信じていいことなんだよ。何故って、桜の花があんなにも見事に咲くなんて信じられないことじゃないか。]

Grazie a tutti/e coloro che hanno avuto voglia di leggere questa piccola cosa!
  
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