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Autore: ClaraOswald    14/01/2015    0 recensioni
Racconto in 7 capitoli come può essere dura essere studentessa; e voglio far sapere che anche chi non fa sport ogni giorno, è impegnato. Fatti e personaggi sono inventati e non hanno alcun riferimento con la realtà. Questa storia la potete trovare anche su Wattpad. Sul profilo AleWho.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, mi chiamo Alessandra e vi voglio raccontare la mia settimana.

Ogni giorno mi sveglio alle 6.30, (tranne il sabato e la domenica), vado in cucina e mi preparo la colazione mentre guardo la tv e di solito c'è sempre il telegiornale. Dopo colazione mi vesto con i jeans e la mia t-shirt preferita con la scritta :Sono una ragazza coi fiocchi. Alle 7, quando mio padre si sveglia, gli preparo il caffè e verso le 7.40 sono già a scuola dato che mi accompagna mio padre.

All'entrata della scuola vedo sempre i miei compagni di classe che parlano di calcio, io gli saluto e salgo le scale per salire al terzo piano ed entrare a scuola. Per andare nella mia classe 3 A, (dell'istituto tecnico Q.S.), passo per il bar e prendo una bottiglietta d'acqua.

Quando arrivo in classe di solito c'è sempre Carolina (non posso dire di essere sua amica; dato che mi usava e crede ancora di usarmi per le verifiche e i compiti), la saluto e come sempre vedo che è molto truccata ( soprattutto perchè si trucca con una matita nera sia sotto che sopra gli occhi e si mette troppo mascara); e sta messaggiando su whatsapp forse con il suo ragazzo (dato che ne cambia uno al mese), e la sua cover è a forma di panda con le orecchie rosa; intanto è arrivata la mia compagna di banco Charlie. Inizia la lezione di diritto, nuovo professore ,(troppo veloce nello spiegare gli argomenti), provo a scrivere degli appunti. La seconda ora c'è economia politica inizia a interrogare, così posso un pò parlare con Charlie. Charlie mi dice che sta leggendo un nuovo libro: La psichiatra di Dorn Wulf ; mi ha subito rapito la trama: Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un'umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente ranicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l'Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo di donna: le sussura che adesso prenderà anche lei, Ellen, perchè nessuno può sfuggire all'Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare dall'ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l'incubo. Nessuno l'ha vista uscire, nessuno l'aveva vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire. Chi è quella donna?Cosa le è successo?E chi è veramente l'Uomo Nero? Ellen non può far altro che tentare di mettere insieme le tessere di un puzzle diabolico, mentre precipita in un abisso di violenza, paranoia e angoscia. Eppure sa che, alla fine, tutti i nodi verranno al pettine.

Alla terza ora c'è italiano e facciamo una verifica sull'età cortese(penso che sia andata abbastanza bene). Alle 10.45 precise inizia l'intervallo e prendo dal mio zaino i baiocchi (i miei biscotti preferiti), e vado al banco di Jennifer ed Ellen con Charlie. Iniziamo un pò a parlare e ci raccontiamo che cosa abbiamo fatto il fine settimana. Io racconto che domenica un ragazzo della Sicilia mi ha inviato un messaggio per dirmi che a un mio compagno di classe piacevo; con Jennifer, Ellen e Charlie si può parlare di un pò di tutto; io mi fido molto di loro e sono sicura che non andrebbero a dire a nessuno i miei segreti, al contrario, non mi fido molto di Carolina. Alla 11 (fine dell'intervallo) abbiamo l'ora di informatica, e io velocemente prendo il registro di classe e aspetto le mie amiche, ci avviamo nell'aula di informatica (perchè abbiamo solo 5 minuti per arrivare in aula dopo il suono dellla campanella se no la professoressa ci mette assenti). Dopo dieci minuti di spiegazione ci dà due esercizi di excel da fare e ci dice di salvarli sulla chiavetta, alcuni di noi non ce l'hanno e inizia a mettere 2 a chi non ha la chiavetta; dice che il 2 possono toglierlo con un'interrogazione. Mancano 10 minuti e solo a metà dell'ultimo esercizio; non riesco a finirlo e lo salvo sulla chiavetta (avrò più tempo a casa). Prendo il registro e mi dirigo di nuovo in classe c'è la professoressa di francese che ci sta aspettando, fa l'appello e intanto noi ripassiamo per l'interrogazione su un nostro ricordo d'infanzia, ma non chiama me. Alle 12.50 inizia il secondo intervallo, questa volta esco dall'aula ci sono molte persone in mezzo al corridoio e decido di ritornare nella mia classe, ma le mie amiche sono andate a fare delle fotocopie, parlo un pò con Carolina e gli chiedo se lo scorso sabato ha fatto qualche gara (dato che lei fa equitazione); lei mi dice che si è solo allenata. Quando sono le 13, tornano le mie amiche, finisce l'intervallo e inizia l'ora di matematica. La professoressa è molto brava ed è molto diligente; ci spiega subito la parabola, (alcuni dei miei compagni alle 13.30 escono perchè sono sportivi, quasi tutti calciatori). Ci lascia un esercizio da provare a fare in classe, ma suona la campanella delle 14; preparo lo zaino ed esco da scuola con le mie amiche, ci salutiamo. Quando esco da scuola di solito mi piace ascoltare la musica, mi dirigo verso un lungo viale pieno di alberi e lo percorro ogni giorno perchè e come se entrassi in un bosco incantato. Attraverso la strada e percorro tutto il portico fino ad arrivare fino ad un palazzo (dove al filo del tram ci sono delle Converse, e mi ricordano quando Luna Lovegood in Harry Potter cercava le sue cose). Arrivo alla metro, scendo con le scale mobili, prendo il mio biglietto e lo passo sulla schermata che mi apre le porte. La metro è velocissima ed io devo solo fare 4 fermate; arrivo alla quarta scendo e salgo con le scale e poi con le scale mobili e arrivo a casa. Quando arrivo a casa c'è subito il pranzo per me, mangio qualcosa, ma poi sono sazia; finisco i compiti per il giorno dopo e poi mi posso riposare. Alle 18.30 ceno.Alle 18.45, accendo la tv su rai 2 perchè c'è N.C.I.S. Los Angeles, subito dopo, alle 19.45 vedo N.C.I.S. (le repliche). Aspetto che arrivi mia sorella, perchè di lunedì facciamo un corso di danza che inizia alle 21.30; mia sorella arriva, mangia e si prepara, e alle 21.20 siamo in palestra; il maestro è molto bravo, dopo un'ora e mezza la lezione e già finita e torniamo a casa. Stanca ma felice mi addormento sul letto.

   
 
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