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Autore: Therry_1984    14/01/2015    0 recensioni
Marzo 2015, Shinjuku. Ryo (detective di polizia) e Kaori (infermiera) sono fidanzati da quasi dieci anni. Il loro rapporto andrà in crisi quando un uomo che desidera vendetta (poichè il defunto padre poliziotto di Ryo ha ucciso il proprio, rapinatore di banca, moltissimi anni prima) ha progettato un piano astuto per fare soffrire Ryo cercando di separarlo da chi ama, cioè la sua fidanzata. Il malvivente architetterà l'omicidio della fidanzata di Mick, collega infermiere di Kaori ma innamorato di lei, cercando di far ricadere la colpa su di lui. Saeko, collega poliziotta di Ryo e innamorata di lui, ne approfitterà per allontanare i due fidanzati in modo squallido ed al di fuori di ogni morale, spingendosi oltre ogni limite. Nella storia sono presenti anche Hideyuki ed Umibozu (rispettivamente gestore della struttura per anziani dove lavora Kaori e coordinatore infermieristico). Ma c'è un altro personaggio in pista che mira al cuore di Kaori: Patrick Darcy, il suo avvocato. Come andrà a finire? Buona lettura a tutti.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: City Hunter, Altro contesto
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Cap. 2 - IL GIORNO DELLE SORPRESE

31 Marzo, ore 19:00
Kaori - Mick - Saeko - Ryo

Quando la casacca della divisa bianca scivolò sul pavimento dello spogliatoio, in fondo non era andata poi così male al lavoro. Si disse Kaori mentre si stava svestendo. Si tolse, con molta lentezza, anche i pantaloni facendoli scendere in modo quasi sensuale sul pavimento. In quel momento, si immaginò di fare una specie di streaptease a Ryo in una delle loro serate romantiche, già, chissà quando. Questo era il problema. In più ci si era messo anche il suo telefono.

Batteria scarica a metà pomeriggio. Quindi non aveva saputo se Ryo effettivamente l'aveva chiamata per farle gli auguri. In completo intimo bordeau con le rose di pizzo disegnate, uno dei suoi preferiti poichè era stato il primo regalo di Ryo, attraversò quella piccola stanza piena di armadietti grigi di metallo con su scritto, su ognuno di essi, la targhetta col nome di chi lavorava lì dentro. Lo fece scendere anche quello sul pavimento dello spogliatoio in modo distratto.

Aveva lasciato inserita la chiave della porta dello spogliatoio che dava sul corridoio a piano terra nella serratura fuori e non si era chiusa dentro poichè sapeva che a quell'ora non c'era nessuno a parte i due operatori socio sanitari che lavoravano ai piani superiori aspettando la loro turnista della notte. Scavalcò a piedi nudi il completo intimo lasciato prima dello spazio che divideva la stanza degli spogliatoio con quella dove si trovava la toilette: sanitari, lavandini ed una piccola doccia. Chiuse la porta senza usare la chiave, appoggiò il bagno doccia alla mandorla sulla mensolina di vetro posta sopra al lavandino e, tutta nuda, vide riflessa l'immagine che le rimandava lo specchio.

Si passò una mano sul collo, sul petto e poi sui seni socchiudendo gli occhi pensando a quando lo faceva Ryo prima di fare la doccia insieme. Ripensò a quei momenti, ormai rari, però impressi nella sua mente come fossero accaduti il giorno prima. Immersa in questo limbo ovattato si infilò sotto la doccia afferrando il bagno schiuma. Aspettò che l'acqua diventasse abbastanza calda per rilassarsi e lasciarsi andare completamente.

Dopo pochi minuti, con l'accappatoio lasciato su una sedia di fronte ai sanitari si coprì asciugandosi. Aprì la porta del bagno ritornando poi di fronte al suo armadietto per mettersi i vestiti puliti quando, scavalcando in automatico il completo intimo che pensava di avere lasciato sul pavimento, notò che proprio lì non c'era nulla. Per un attimo pensò, distratta come era di solito, di averlo lasciato attaccato all'attacapanni dove aveva riposto i suoi vestiti. Proseguì lentamente verso di esso e lo cercò per un paio di minuti.

Ma niente. Era rosso bordeau su un pavimento fra il grigio ed il giallo ocra. "Come faceva a non essere più lì!" Si chiese convulsamente prima che un'ondata di panico la assalisse. Kaori non sapeva cosa provare in quel momento. Qualcuno, che non aveva nemmeno sentito entrare, le aveva rubato il completo intimo lasciato sul pavimento per nemmeno dieci minuti. E non sapeva se essere più terrorizzata per il furto o per il fatto che non aveva sentito alcun rumore.

La prima cosa che le venne da pensare era chiamare Ryo. Ma cosa avrebbe potuto dirgli: "Amore, mi hanno rubato il completo intimo mentre mi spogliavo a lavorare?" Già faceva fatica a ricordarsi di farle gli auguri, figuriamoci di andarle in soccorso per una banalità di quel calibro. Sospirò. Si rivestì con i vestiti puliti senza ovviamente l'intimo sotto.

Uscì dalla porta principale della struttura ricordandosi di non farsi venire il panico e di andare a casa a riflettere con calma. Forse avrebbe dovuto lasciar perdere e metterci una pietra sopra. Magari ricordarsi di chiudere le porte quando si cambiava al lavoro, non era una brutta cosa. All'improvviso si sentì afferrare da dietro. Cacciò subito un urlo disperato.

"Era l'uomo di prima, era ancora lì. Oh mio Dio, mi vuole uccidere!" I pensieri più letali le si accavallavano uno contro l'altro. Ma quando si voltò vide lo sguardo amorevole di Mick che le esclamò tutto d'un fiato:

- Sooooorpresa!!! Auguri collega! - Porgendole davanti un muffin al cioccolato con una candelina sopra. Kaori si riprese dallo spavento pensando che evidentemente non era ancora il suo momento della dipartita al creatore. L'abbraccio del collega la sommerse.

- Mahhh da quanto sei qui? - Chiese lei.

- Sono arrivato adesso sperando che ci fossi ancora. Ero passato prima di sopra ma Mariko mi ha detto che eri andata giù a cambiarti da poco. Altrimenti ti avrei aspettato a casa. - Disse l'uomo con un'aria quasi euforica anche se notò che Kaori era più sullo spaventato che sul compiaciuto.

- E... quando sei arrivato non hai visto nessuno andarsene? - Chiese la donna.

- Mh, no. Perchè? - Chiese lui accigliato. Kaori rimase un attimo sulle sue meditando se dirgli dell'accaduto oppure no. Poi alla fine decise di soprassedere.

- No, niente... ah scusa non ti ho ringraziato ancora. Bella sorpresa. Proprio non me la aspettavo. -

- Beh ovvio no, se no che sorpresa è? - Un piccolo bacio giunse alla guancia dell'uomo.

- Sei sempre così carino tu. - Disse Kaori sorridendogli.

- Sì lo so, grazie. Comunque dai, andiamo che ho prenotato in un bel posticino sul porto. -

- Quindi questa era la ricompensa per aver anticipato il mio turno? - Chiese la donna quasi con aria maliziosa.

- No, tesoro... la ricompensa deve ancora arrivare... -

*** *** ***

- Ma cosa hai oggi? Sei sempre attaccato al telefono!? Guarda che siamo in servizio! - Disse Saeko a Ryo.

- Oggi è il compleanno di Kaori, non sono ancora riuscito a farle gli auguri! Mi ucciderà! E comunque quella benedetta donna non si ricorda mai di ricaricare il cellulare! E' tutto il pomeriggio che è spento! - Sbuffò Ryo.

L'auto rossa di Saeko parcheggiò nella piazzola di un ristorantino vicino al porto. Avevano avuto una soffiata che l'uomo, noto imprenditore del quartiere, che seguivano nell'ultima indagine avrebbe cenato lì con una donna che era collegata alla yakuza. Avevano prenotato un tavolo dietro ad un separè floreale, al di là del quale, ci sarebbe stato il tavolo dei due. Si erano vestiti casual-eleganti e dovevano sembrare una coppia come tutte le altre che cenavano a lume di candela, ma, in realtà, il loro compito era di cogliere le informazioni su quello che si dicevano i due riuscendo a mettere una microspia in una decorazione floreale che divideva i due tavoli.

- Metti via quell'iphone e datti una mossa! - Imperò Saeko infastidita dal fatto che Ryo pensasse più al compleanno della sua fidanzata che alla missione. Era da tempo che lavoravano insieme e non aveva ancora capito come mai un uomo così stesse con quella Kaori che di splendido non aveva proprio nulla. Non la conosceva di persona, l'aveva vista solo una volta di sfuggita quando era venuta in dipartimento a dare una cosa a Ryo. Si era sempre fatta un mare di castelli su come fosse di aspetto la donna che si poteva vantare di essere fidanzata con Ryo Saeba e, quando l'aveva intravista era rimasta delusa.

Pensava molto più bella, molto più appariscente, molto più... invece era una banalissima ragazza normale. La cosa positiva era che passando più tempo con lui avrebbe avuto modo di capire come una così fosse riuscita a mettergli il cappio al collo ma quando era sul lavoro lui non parlava mai della sua vita privata. Sapeva solo che Kaori era la sorella del suo migliore amico e che erano finiti insieme in modo graduale, conoscendosi da tanti anni.

E questo era un punto a suo sfavore. Disse Saeko. Forse la cena a lume di candela, anche se sotto copertura, avrebbe potuto aprire una breccia nel suo cuore o, per lo meno, attrarlo dal punto di vista fisico. Poteva essere una possibilità anche se non è che ci sperasse più di tanto. Anche se non lo dimostrava molto sembrava essere molto devoto e molto innamorato della sua ragazza.

Saeko era una che quando voleva ottenere qualcosa la otteneva. E se si metteva in testa che voleva lui, ce l'avrebbe fatta. Anche a costo di passare sopra a qualche cadavere. Soprattutto quello della sua principale rivale.

   
 
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