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Autore: FrancyFox    15/01/2015    1 recensioni
Stavo seduta a pensare appoggiata ad una finta finestra. Ero immersa nei miei pensieri e non la finivo di smettere di pensare ad Alma Coin e alla sua missione che consideravo già fallita dal principio. Sì, l'ottimismo è il mio forte.
Sono Scarlett Hood. E ho partecipato anche io alla 75° edizione degli Hunger Games.
"Forza. Che la ribellione abbia inizio.” Disse e Trevor ci accompagnò fuori dalla sala nel corridoio gelido in metallo.
Genere: Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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                                                                         I nuovi ‘Tributi’
Stavo seduta a pensare appoggiata ad una finta finestra. Ero immersa nei miei pensieri e non la finivo di smettere di pensare ad Alma Coin e alla sua missione che consideravo già fallita dal principio. Sì, l'ottimismo è il mio forte. La porta della mia camera si aprì in modo brusco facendomi girare di scatto e piuttosto preoccupata.
"Poverina la mia volpina..."disse Daniele,il mio fratello minore se così si poteva chiamare dato che era alto quasi il mio doppio e ormai aveva 17 mentre io 19.  Mi venne incontro e mi abbracciò. Rimasi sconvolta ancora vedendolo arrivare verso di me e mi feci abbracciare senza problemi.
"Sono preoccupata per la Coin..." gli dissi sottovoce.
"Dovresti. Ha detto che sceglierà solo la ragazze per la missione..." aggiunse con lo stesso tono di voce.
"Solo ragazze!? Magari saranno pure di 19 anni e pure italiane!" gli urlai mentre una lacrima mi scivolò dalla guancia velocemente dai miei occhi marroncino chiari.
"Mi spiace. E questa volta non vuole volontari."
"Scusate dovete seguirci in sala riunioni."Trevor si fermò davanti a me e mio fratello sulla soglia della porta. "Il sindaco deve scegliere 'i Tributi'."
Trevor era uno degli agenti che lavoravano nel Distretto 13. Già,il Distretto 13. Tutta Panem pensava non fosse mai esistito e invece e lì sottoterra che monitora tutte le attività di Panem. Ne conosce tutti i movimenti e tutti i Distretti compresa Capitol City.
"Ci ha chiamato Tributi!" piagnucolai verso mio fratello facendomi prendere in braccio come un bambina.
Il Distretto si estendeva sottoterra nei suoi territori delimitati in precedenza. C'era buio e attrezzi elettronici di tutti i tipi. Armi da fuoco e da taglio potenti : 'Da maneggiare con cura'
Entrai nella sala. Era enorme mi asciugai le lacrime e adottai un espressione cupa di rassegnazione. I neon mi illuminarono il viso:i miei occhi cambiarono colore,diventarono di un dorato denso come l'oro che girava in quei vicoli sotterrati alla realtà.
La ‘Coin’ incominciò: “Ci ritroviamo qui di nuovo,caro Distretto 13 per una questione importante.”
Una mano mi si poggiò sulla spalla: era la mia migliore amica Silx, l’unica che potesse confortarmi in questi momenti. Eravamo alte uguali,le stesse curve tranne per i suoi boccoli dorati e per i suoi occhi azzurro mare e i miei ‘ondosi’ capelli marroni tendenti al rossiccio con i miei insoliti occhi marroncino chiaro e in alcuni momenti ‘oro’.
“Incomincia una nuova avventura per il  Distretto 13…” mi sussurrò all’orecchio.
“Non me ne parlare..”sbuffai silenziosamente.
Devo dire che saltammo un bel discorso della ‘Coin’ e ci ritrovammo nel momento cruciale.
“Le ragazze che saranno coinvolte fisicamente nella missione sono…” si fermò un attimo come per mantenere la suspense.
“Suspense del cavolo.” Pensai nella mia testa mentre vedevo nella ‘Coin’ persona maligna che, a quanto pare, non era.
Silx mi prese la mano come per auto-confortarsi. Io gliela strinsi:era insolito da parte sua mostrare affetto verso di me e chiunque altro,eravamo le migliori amiche del mondo ma mai ci siamo date la mano. Mai. Evidente doveva accadere qualcosa di brutto.
“Sono Silx Wong e Mana Chain.” Guardai sconvolta Silx da cui si sentì un singhiozzo.
Mana Chain era una ragazza esile quanto un ramoscello di ulivo. Non ce l’avrebbe mai fatta neanche con tutti gli aiuti possibili. Sì,forse io non ero da meno, ma perlomeno ero brava con i coltelli e i pugnali:ero capace di colpire qualcuno a distanze di chilometri ed ero di una precisione scandalosa. Infatti la prima nel Reparto Armi da Taglio. Mentre Silx era prima nel Reparto Armi da Fuoco.
“Mi offro volontaria!” urlai e alzai la mano mia e di Silx unite.
Alma Coin rimase a bocca aperta: come poteva una paurosa e solo brava con i coltelli come me? Silx era coraggiosa,forte e poteva impugnare due Calibro 9 alla volta e sparare contemporaneamente. Io solo tirare coltelli in aria. Nient’altro. Alma ci fece segno di salire su un piedistallo da cui Trevor spostò la statua leggera posizionatavi sopra. Io e Silx salimmo. Mi guardava stralunata con ancora le sue guance imporporate dalle sue lacrime. Io non mi ero nemmeno resa  conto di quello che avevo fatto. E guardavo dritto, come fiera.
Ma fiera di cosa? Fiera di essermi aggiudicata una morte così a caso, che avrei potuto benissimo evitare?
Alma ci condusse in quella stramaledetta sala privata. Quanto la odiavo quella sala. Era decorata con drappi rossi. Bello decorare la stanza con qualcosa che ti ricorda il sangue gettato a terra dai tuoi antenati.
“Bene,ragazze. La vostra missione è qualcosa di grosso come sapete. Dovete partecipare agli Hunger Games. Alla 75° edizione. Praticamente quella della memoria.”
Ebbi il coraggio di fare la spavalda quando avrei dovuto avere un groppo in gola.
“Dettagli.” Dissi normalmente guadando Alma con i miei occhi dorati che si erano spenti fino a quell’insolito marroncino chiaro.
Silx prese parola per evitare occhiatacce velenose verso di me.
“I Tributi sono tutti leggendari. Sono sopravvissuti tutti almeno una volta. Sono invincibili.”
“Non vi preoccupate,ragazze. Faremo di tutto per mandarvi aiuti ‘dall’alto’” disse Alma cercando di rassicurarci.
Guardai Silx. Avevamo ancora le nostre mani attaccate perciò ci staccammo subito.
“Avete cinque minuti per salutare i vostri parenti o chi per loro. Poi partirete per il distretto 12. Solo uno di loro sa’ tutto e quell’uomo si chiama Haymitch. Forza. Che la ribellione abbia inizio.” Disse e Trevor ci accompagnò fuori dalla sala nel corridoio gelido in metallo.
“Daniele!”Urlai vedendolo arrivare. “Io…”
“So perché l’hai fatto.” Mi disse abbracciandomi. “Ah,senti ecco…” mi diede una spilla di bronzo con sopra raffigurata una volpe con in bocca un pugnale rivolta ‘verso l’osservatore’.
“Come…come hai fattoa  prenderla..?” chiesi di più a me che a lui.
“Nahh,segreti del mestiere.” Mi disse sorridendo con i suoi occhi color nocciola.
“Ti voglio bene fratello.”
“Anche io ma di più,sorellona.”
Un abbraccio che non finiva più. Poi un ragazzo dietro di lui fece un colpo di tosse come per richiamare l’attenzione.
“Ah si…” disse Daniele ruotando gli occhi la cielo con un sorrisetto demente in volto.
Dietro Daniele apparve la figura di Leo,il mio migliore amico… forse più che migliore amico.
Mi venne incontro con i suoi capelli castani e i suoi  occhi grigio ghiaccio.
“Leo…” dissi sollevata abbracciandolo e appendendomi al suo collo.
“Weilà, volpe…bhé ti sei offerta volontaria?Sei un mito.” Mi disse prendendomi in braccio anche lui. Amavo essere coccolata dai due ragazzi e anche a Silx piaceva dato che li conosceva tutti e due.
Triste mi decisi: “Non mi devi vedere come un eroina…”
“Oh io ti ci vedo. Tu sopravviverai e la farai pagare a Snow. E prima o poi mi bacerai.” Disse chiudendo gli occhi sicuro e con un sorriso (anche il suo) demente stampato in faccia.
“Oh non ci pensare nemmeno.” Dissi decisa, ridendo mentre Silx si avvicinava a noi tre.
“Bhé noi andiamo..” dissi mentre Silx ri-salutava di nuovo Leo e Daniele che erano anche i suoi migliori amici.
“Non mettevi nei guai mentre noi non ci siamo!” urlò Silx mentre con me attraversava il corridoio freddo.
“No…” urlarono in coro i ragazzi fermi ancora lì nelle stesse posizioni,ridendo e quasi come scocciati da quella raccomandazione.
Io e la mia migliore amica ci incamminammo verso una specie di Jeep che ci avrebbe trasportate al Distretto 12. In macchina Silx notò la mia spilla che avevo accuratamente attaccato sul lato destro del giubbotto di pelle nera su cui avevo messo una sciarpa ‘a collo’ bordeaux,rosso scuro.
“Stupenda…è il simbolo del Generale delle Armi da Taglio!” disse toccandomi  la spilla ripetutamente come se si potesse attivare qualche potere magico.
Annuì. Questa volta avevo l’aria serena poiché pensavo ai ragazzi e a Silx e alla loro compagnia che mi rendeva così serena.
Notai qualcosa che luccicò sulla sua maglietta blu notte: era una collana.
“Oh forte!” dissi stupita prendendo il ciondolo in mano. “E’ la collana del Generale delle Armi da Fuoco!” dissi sbigottita e contenta.
“Noi siamo Generali ora. Stiamo partecipando alla missione che cambierà la vita di molti per sempre.” Mi disse fiera Silx guardandomi negli occhi. La guardai a mia volta.
“Ma non di tutti.” La mia espressione si incupì.
“Il sacrificio di 24 renderà la vita di miliardi di persone.” Ribatté Silx.
“Giusto. Hai ragione.” Dissi mentre l’ottimismo cominciava ad entrare nella mia vita.
“Vai. Noi vinceremo.” Silx mi circondò le spalle con il suo braccio.
Che la fortuna possa essere sempre a nostro favore.” Dissi facendo l’imitazione di una delle Escort come Effie Trinket negli Hunger Games dell’anno precedente.
Io e Silx scoppiammo in una risata. Una risata in faccia alla morte,per così dire.
 
  
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