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Autore: Scarlett99    15/01/2015    0 recensioni
Questa storia racconta come vorrei che accadesse l'incontro con il mio idolo, Demi Lovato. Gran parte dei fatti sono presi dagli avvenimenti della mia vita privata sino ad oggi con qualche piccola modifica per accentuare il pàtos.
Abbiate pietà di me per favore...E' la mia prima storia in assoluto su questo sito e sono molto nervosa. So che non è una scusa ma spero che vi piaccia nonostante gli errori che DI SICURO ci saranno. Enjoy.
Ah...Quasi dimenticavo...Non ho messo il rating rosso perchè è la mia prima storia e mi imbarazza un pochettino...Credo che per ora il rating arancione vada bene.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Demi Lovato, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Eccomi qua, alle 6:30 del mattino mi faccio svegliare da mia madre, che ha il sonno leggero da anni ormai, perchè devo ripassare italiano. ODIO ITALIANO. La nostra professoressa ha scelto un libro complicato e incomprensibile e personalmente Petrarca già era pazzo di suo, poi ci si mette anche il libro a complicarmi la comprensione. Io sono dislessica, quando ero piccola era una seccatura, mi ritenevo più stupida degli altri e mai all'altezza della situazione. Non che adesso sia cambiato molto. 
Mi siedo alla mia scrivania, accendo la luce della lampada che mi fa bruciare gli occhi e inizio a fissare il libro. Ma che accidenti di lingua è? Vi chiederete perchè lo faccio la mattina e non il pomeriggio del giorno prima...Il fatto è semplice. NON MI VA! Mi viene una depressione tale a tornare da quell'inferno in cui sono stata tutta la mattina e mettermi a studiare anche il pomeriggio. Mi sento sotto pressione. Tutti si aspettano qualcosa da me, mia madre si aspetta che nonostante la mia dislessia vada bene a scuola...I miei insegnanti pretendono che io eccella, e se non lo faccio commentano ogni mio movimento durante la loro ora. I loro commenti mi sembrano quasi insulti....Ma sono una ragazza paranoica. Forse le cose me le sogno.

Ah....Non vi ho detto come mi chiamo. Io mi chiamo Scarlett ed ho 16 anni, ma potete chiamarmi Scar. E' strano perchè scar in inglese vuol dire cicatrice. Sembra quasi destino, poi vi spiegherò...Parlando, parlando si fanno le 7:10 ed è meglio che io vada a fare colazione. C'è mia madre che mi aspetta seduta al tavolo con la tazza di latte e caffè di fronte. La saluto con "Buongiorno Mamy" e le dò un bacio sulla guancia.
Cerco sempre di essere affettuosa con mia madre dopo quello che è successo con mio padre. Vi spiegherò in breve (fare la vittima non mi piace). Da quando sono nata fino a quando ho compiuto 5-6 anni la mia vita era quella di una bambina normale. Poi tuttò cambiò da un giorno all'altro, almeno così sembrò a me. Mio padre e mia madre litigavano sempre, cercavano di non farmelo notare, lo sapevo, ma li sentivo comunque da dietro le porte o le pareti. Mio padre che urla e si fa rosso in viso non è mai stato un bello spettacolo. All'inizio pensavo litigassero solo ma un giorno invece di limitarmi a sentire le loro conversazioni, diedi una lieve sbirciata dietro alla fessura della porta senza farmi vedere. Quello che vidi fu devastante per me, mio padre stava letteralmente colpendo mia madre con un mattarello da cucina di legno. Non so se quella è stata la prima volta che mio padre ha picchiato mia madre, ma adesso che ci penso io ho sempre e solo sentito mio padre urlare, e stavo iniziando a chiedermi: "Ma mamma perchè non gli risponde?". Da quel momento tutto ebbe un senso.
Non capivo perchè mio padre lo facesse, non capivo cosa stesse facendo, io guardavo e basta, immobile con la mente completamente immersa in pensieri che non posso descrivere.

Fu così fin quando non compii 8 anni, fu l'anno più brutto della mia vita perchè mio padre impazzì, diede di matto. Iniziò a prendersela anche con me non solo con mia madre. C'erano periodi in qua la mia mente era affollata da pensieri del tipo: "Perchè mi picchia, che gli ho fatto io?" , "Forse non sono la figlia che lui vuole che io sia" , "Faccio schifo, forse mi merito che mi faccia tutto questo". Avevo solo 8 anni, ero una bambina, e lui mi ha rovinata e io non lo perdonerò mai per questo. Una sera tornò a casa, ubriaco, entrò nella mia stanza e si mise nel letto con me. Io da povera stupida quale sono pensai "Che tenero il mio papy, vuole dormire con me <3 " Invece iniziò a toccarmi, a togliermi le mutandine di Minnie ed iniziò ad accarezzarmi le guance. Si slacciò i pantaloni e se li abbassò, tutto questo lo percepii dai movimenti che faceva dietro la mia schiena. Poco prima che facesse (voi potete immaginare cosa) con la mano con cui mi stava accarezzando la guancia, mi tappò la bocca. Un dolore tremendo e poi più niente. Fino a qualche anno fà mi ricordavo perfettamente di quella notte, ma il mio dolore era talmente grande che il mio stupido cervello da dislessica ha fatto cancellare il ricordo.

Forse è meglio così, più ricordo e peggio è per me. Ma tanto ci sto male comunque. Per non parlare della scuola. In pratica, sono al 3° anno del liceo scientifico di un paesino schifoso buttato agli angoli del mondo e della società. La mia classe è composta da 18 persone, me compresa. Il 1° anno di liceo lo passai al classico, era un incubo. I miei compagni di classe mi prendevano in giro e mi emarginavano. Avevo sempre paura di dire la mia opinione o di alzare la mano quando sapevo le risposte di alcune domande, perchè avevo paura che mi avrebbero presa in giro. Stava diventando un ossessione. Quelle che pensavo fossero mie amiche diventarono le mie peggiori nemiche.

Mi ricordo me stessa in 3° media. Ero timida all'inizio, ma se trovavo una persona che mi stava simpatica e diventavamo amiche, le davo anima e cuore per farla felice...Avevo il mio gruppo. Ero...non dico felice, non lo sono mai stata, ma...tranquilla.
E' degenerato tutto al liceo, sono stata cambiata. Gli amici che avevo prima non mi riconoscevano più, ero diventata una a-sociale e credo di esserlo tutt'ora. Certe cicatrici (Scar) sono difficili da rimarginare, se non impossibili. Credo che sia proprio partita dal Classico la mia voglia di NON studiare, perchè tanto non lo potevo dimostrare come volevo io. Ero accerchiata, e la cosa che tutt'ora mi fa venire le lacrime agli occhi è che nessuno, e ripeto NESSUNO pensa che quello che abbia dovuto subire io sia stato bullismo, sentivo gente dire "Ma dai, loro scherzano, fanno battute." oppure "Non prendertela per nulla, fai meno la acida"....Acida, acida, acida, acida, acida....Questa parola mi rimbomba nella testa con una palla da pallavolo va a sbattere contro la mia testa quando mi prende in pieno durante l'ora di attività motoria.

SPAZIO AUTRICE.
Scusate se è poco, in questi giorni cercherò di ampliare, voglio fare una cosa abbastanza dettagliata, adesso non ho molto tempo. Per favore lasciate una recensione, siate clementi :c Scusate per eventuali errori ma non ho riletto. Al prossimo capitolo allora! Enjoy. 
 
   
 
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