Sherlock (BBC), 'Mi farò più spesso la doccia' di Ciulla su EFP Fanfiction

Molto divertente. Davvero molto divertente. -JM

Sebastian Moran sbuffò, leggendo il criptico messaggio del suo capo. Dopo tre anni di fedele servizio finalmente aveva ottenuto il permesso di avere un giorno libero al mese, eppure non poteva passarlo in santa pace. Moriarty era così lunatico. Una volta lo aveva persino convinto a tornare a casa sostenendo di essere gravemente ferito, per poi rivelargli con un sorriso che stava solo facendo un esperimento sulle reazioni umane alle tragedie.
Di sicuro non era stata una bella idea sbottare in faccia al suo capo che più che una tragedia sarebbe stato un diletto. Gli era costato tre settimane di lavoro senza paga; da allora aveva imparato che con James è sempre meglio essere pazienti e assecondare i suoi infantili e volubili desideri.

Mi fa piacere tu ti stia divertendo. Posso sapere come? -SM

Non che gli interessasse veramente, ma ovviamente James moriva dalla voglia di dirglielo. Amava vantarsi dei suoi diabolici e perfetti piani, e Sebastian non aveva il permesso di privarlo di quel piacere. Il capo sapeva vendicarsi, se voleva.

Davvero, Seb, il tuo diario è la cosa più divertente che io abbia mai letto. JM

A Sebastian si fermò il fiato in gola per qualche momento. Quando si rese conto di quello che stava succedendo, afferrò il telefono e chiamò James, spegnendo il televisore che era acceso da ore senza che nessuno lo guardasse realmente.
Al posto del consueto pronto, gli rispose una vocina divertita che recitava pezzi del suo diario.
“Ieri ho visto James uscire dalla doccia. È stato paradisiaco. È bellissimo.”
Il cecchino sospirò profondamente, maledicendo il giorno in cui la sua psicologa specializzata in controllo della rabbia lo aveva convinto a tenere un diario. “James. È roba mia, mettilo giù.”
Tutto imperterrito il consulente criminale continuò la lettura. “Ieri James ha provato a fumare una delle mie sigarette. Ha tossito tantissimo. Io ridevo e lo prendevo in giro, ma sentirlo circondato da quell’odore, dal mio odore, è stato maledettamente eccitante. È stato difficile resistere alla tentazione di baciarlo.”
“Il concetto di privacy ha un qualche significato per te?” Ancora nessuna risposta.
“Non sono mai stato attratto dagli uomini, e non lo sono tuttora. Il problema è che non sono più attratto nemmeno dalle donne. Penso che ormai potrei definirmi Jamesessuale.”
Sebastian aveva rinunciato a cercare di fermarlo; stava seduto comodamente sul divano, aspettando che il genio del male finisse la lettura e decidesse di ucciderlo per quello che aveva scritto nell’ultima pagina.
James era stato chiaro quando avevano iniziato il loro rapporto di lavoro e semiconvivenza. “Niente contatto fisico, niente baci, e soprattutto guai a te se ti innamori di me.”
Gli era sembrata una possibilità remota e stupida, all’epoca. Invece ora, a soli tre anni di distanza, non poteva fare a meno di ascoltare deliziato la voce di quel piccolo uomo pazzo che rivelava ad alta voce i suoi segreti più intimi. Avrebbe potuto pregarlo, implorarlo di smettere, promettergli in cambio qualunque cosa; ma ciò avrebbe significato zittirlo, e sinceramente non ne valeva la pena.
“Non resisterò un giorno di più in questa casa senza baciarlo. Dio quanto lo amo.”
Ci fu qualche istante di silenzio. “Commovente, Sebby.”
Il cecchino sbuffò. “Avanti, dimmi cosa hai intenzione di fare e falla finita.”
La risata che ebbe in risposta lo sorprese.
“Mi farò più spesso la doccia.”