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Autore: desideria    22/11/2008    0 recensioni
Eccovi lì tu e i tuoi amici, all’uscita da un locale, avete dappoco finito di festeggiare i 18 anni di Andrea. Sono ormai le due, baci abbracci e via, di ritorno a casa. Tu il più grande. In macchina tu e i tuoi amici, due ragazze, un ragazzo ed un altro che siede al tuo fianco: risate, parole urlate….e…..
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccovi lì tu e i tuoi amici, all’uscita da un locale, avete dappoco finito di festeggiare i 18 anni di Andrea. Sono ormai le due, baci abbracci e via, di ritorno a casa. Tu il più grande. In macchina tu e i tuoi amici, due ragazze, un ragazzo ed un altro che siede al tuo fianco: risate, parole urlate….e….. L’asfalto bagnato. Piove, lo sai vero? Te ne sei reso conto, ma sei tranquillo. Allo scattare del semaforo acceleri.. E bummmmmmmmm!... un urto violento contro un'altra auto che non si è fermata all’incrocio. Perdi il controllo e la tua auto sbatte contro la recinzione di una villa. Urti contro il volante. Perdi i sensi, ma subito dopo ti riprendi. Ti volti, ma….vedi che sul sedile non c’è nessuno. Solo un innumerevole quantità di vetri rotti. Esci dall’auto. Ti senti toccare la spalla, lui, Francesco il tuo migliore amico, ha il volto insanguinato; ma riesce a camminare. Vi abbracciate. E insieme andate da Giuliano. Lui sta bene. Forse un po’ spaventato, ma c’è la fa ad alzarsi dall’asfalto. Senti un lamento. Vai dietro l’auto e trovi Martina, non riesce a muoversi. Chiede aiuto. Un aiuto che tu le dai, tenendole la mano. Lasci Francesco con lei e vai a cercare giada. Eccola. Non si muove. E lì vicino al marciapiede in una pozza di sangue, sul suo volto scorre la pioggia che lenta e inesorabile cade giù dal cielo. Proprio come le tue lacrime. Ti chiedi come mai sia successo a te, perché Dio abbia deciso così. Ma una risposta c’è l’hai, ti senti in colpa, perché sei stato irresponsabile. Però ti chiedi perché dio a volte è cosi crudele, cosi ingiusto. Ti chiedi come sarebbe andata se al tuo posto ci fosse stato un altro, ti chiedi cosa sarebbe accaduto se quel giorno fossi rimasto a casa. Ti chiedi il perché di tutto. E tra un perché e un come, i rimorsi ti assalgono, le preghiere che rivolgi a quel Dio, che non ti ha voluto dare una via di scampo, aumentano e nel frattempo le lacrime scorrono bollenti sul tuo viso ghiacciato dal freddo. Inizi a passare le dita fra i capelli. Ti siedi sul marciapiedi. E piangi. Piangi come nessuno ti ha mai visto fare... Tutti sanno il tuo nome, i tuoi successi e i tuoi insuccessi a scuola, ma nessuno sa, nessuno ti conosce per come veramente sei. Senti le sirene dei soccorsi, senza cessare di guardare giada. I soccorritori caricano sulle ambulanze giada e Martina. E tu resti li seduto. Ti senti un mostro. Uno schifo. Vorresti essere al loro posto. Vorresti che tutto il male si scagliasse contro di te. Giada non c’è l’ha fatta. Martina è su una sedia a rotelle. Non hai avuto il coraggio di farti vedere in ospedale, e poi al funerale. Dopo un mese ritorni a scuola. E tutti ti guardano. Ti indicano. Senti bisbigliare alle tue spalle. Non appena entri in classe, noti che sul banco di Giada ci sono una moltitudine di dediche, firme: ti soffermi a leggerne qualcuna prima che entrino in classe i tuoi compagni: - non volevamo essere nella tua vita la fine di un inizio né tanto meno l’inizio di una fine, volevamo essere nella tua vita l’inizio di una vita senza fine! Addio piccola Giada ci mancherai! Le lacrime scorrono di nuovo sul tuo volto…..
  
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