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Autore: _windowsgirls    17/01/2015    0 recensioni
Già durante la celebrazione del suo matrimonio, Zayn si rende conto che tutto sta cambiando. Il suo segreto più intimo gli pesa ancora di più sulle spalle, e non può fare a meno di pensare che, a volte, il passato torna con una potenza superiore ad una tempesta improvvisa.
Dalla storia:
La macchina era lontana solo cinque metri, ma prima che potesse raggiungerla, una mano lo tirò per la camicia e lo fece sbattere contro il muro. Venne placcato dal gomito dell’aggressore sotto il collo e incominciò a sudare freddo.
« E’ questo l’unico modo in cui possiamo parlare? »
« Cosa volete? » A Zayn era stato difficile fare uscire quelle poche parole, paralizzato dal terrore. Sapeva che sarebbero arrivati, che l'avrebbero cercato, altrimenti non avrebbero fatto irruzione al matrimonio. Era giunto il momento.
« Cosa vogliamo? Ma parli sul serio? Vogliamo vendetta, mi sembra più che ovvio. »
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Doubts, Jo?



Zayn si diede una rapida scrollata ai capelli e si allentò quel maledetto papillon che gli smorzava il respiro, in quel momento ancora di più. Infilò le chiavi nella toppa e mise in moto, andando a prendere Johanna e i ragazzi all'esterno del locale. Accese l'aria condizionata e cercò di calmare il respiro, il cuore che gli martellava forte nel petto. Non dovrebbero neanche avvicinarsi a Jo, si ripeteva mentre faceva spannare i vetri per la forte umidità che c'era quella sera. Quando girò l'angolo, vide Johanna con la borsa stretta in mano e il piede che batteva a terra, impaziente. Accanto a lei, Niall e Lucie parlavano animatamente e si volsero tutti nella sua direzione non appena Zayn fece accostare la macchina al marciapiede.
« Ma che, ti eri perso? » disse la moglie aprendo la portiera e scivolando nella vettura. 
« No, è solo che.. » Zayn deglutì e guardò nello specchietto retrovisore. Se li sentiva gravare sulle spalle come due ombre che avrebbero potuto inglobarlo da un momento all'altro. « ..era tutto buio, e non stavo riuscendo a vederla. »
Johanna fece una smorfia con la faccia, poi si girò a guardare Lucie e Niall che erano ancora accanto. « Voi salite? »
« No. » disse subito Niall mettendosi le braccia in avanti. Lucie lo guardò sbalordita. 
« Perchè no? »
« Beh, » Niall si passò una mano tra i capelli che, essendo molto sudati, rimasero in piedi. « Mi chiedevo se volessi passeggiare con me. »
« Oh. » Lucie si abbassò un pochino la gonna del vestito, visibilmente in imbarazzo. Colse l'occhiolino di Johanna e gli sorrise. « Okay, ma massimo fino all'una posso stare fuori. »
« Nessun problema. » Si allontanarono entrambi dopo aver salutato rapidamente Johanna e Zayn che teneva le mani strette al volante. Rimise in moto solo dopo aver visto Niall e Lucie allontanarsi, e dopo il fallimentare tentativo del biondo di appoggiare un braccio sulle spalle scoperte della ragazza.
« Harry? Lo lasciamo qui? » disse mentre girava una piccola curva.
« Ha detto che si sarebbe fatto riaccompagnare. Non ho voluto scendere nei dettagli. Piuttosto, dimmi tu che ti è successo. »
Zayn si fermò al semaforo, inchiodando. « Cosa? »
« Si può sapere perchè sei così agitato? Sei andato solo a prendere una macchina. »
Il ragazzo guardò fuori dal finestrino, tamburellando le dita contro il manubrio. No, non era ancora il momento che lei sapesse, e non era pronto nemmeno lui. Si girò a guardarla e le sorrise, cercando di trasmetterle quella serenità che purtroppo gli mancava. « Sto benissimo, amore, davvero. Sono solo stanco, ecco tutto. » quando il semaforo si fece verde ripartì, dopo aver visto sua moglie passarsi una mano sulla fronte imperlata di goccioline di sudore, anche se nella macchina l'aria condizionata era accesa. « E tu? Che hai, Jo? »
Lei rimase a guardare la strada, mentre la via di casa si faceva sempre più vicina. « Niente, niente.. sto bene. » Poi si legò i capelli in una coda alta, prendendo l'elastico che aveva al polso. 
I pochi minuti restanti prima che Zayn parcheggiasse davanti al viottolo che li portava a casa passarono veloci e il ragazzo fu il primo a scendere. Johanna lo seguì a ruota, una mano premuta sullo stomaco che le brontolava incessantemente. Si incamminarono per il sentiero ghiaioso e arrivarono di fronte l'abitazione. Johanna si sentì la pancia scoppiare improvvisamente e una morsa alla gola. Prima che Zayn aprisse la porta di ingresso, lei si girò e vomitò anche l'anima, la schiena scossa dai conati e le gambe che le tremavano. Zayn le si avvicinò e le tenne indietro i capelli per evitare che le si sporcassero, mentre cercava di guardare da un'altra parte. « Hai mangiato qualcosa che ti ha fatto male? » le chiese mentre lei si rimetteva in piedi e si puliva la bocca con un fazzoletto che aveva in tasca.
« Forse la pizza.. ma ora sto meglio, entriamo per favore. » Zayn lanciò un rapido sguardo a Johanna e si affrettò a farla entrare, mentre lei si toglieva i tacchi. 
L'abitazione profumava di rose e lei andò subito in bagno per lavarsi. Zayn, dopo averle chiesto se avesse avuto bisogno di qualcosa davanti alla porta chiusa, andò in camera da letto e si spogliò, infilandosi subito sotto le coperte. Spense la luce, mentre sentiva l'acqua scorrere nel lavandino del bagno, e cercava di focalizzare i pensieri su tutt'altro, ma Liam e Louis erano delle calamite. Chiudeva gli occhi e gli riapparivano davanti, per cui quella notte non riuscì a dormire serenamente, ma comunque non si accorse di Johanna che entrava nel letto soltanto alle prime luci dell'alba. 


Quando Zayn la chiamò, le sembrava di aver dormito solo un'ora, e quando girò gli occhi verso la sveglia, si rese conto di aver effettivamente dormito solo un'ora. 
Maledetto vomito di merda, fu il suo primo pensiero una volta messosi in piedi. Non voleva che Zayn si preoccupasse, per cui cercò di comportarsi come se avesse dormito le nove ore che dovrebbero bastare ad ognuno, ma fu molto difficile, considerando il fatto che si sentiva la pancia più leggera ma allo stesso tempo vuota. Non fece nemmeno colazione per paura di correre nuovamente in bagno. Era domenica, ma siccome non avevano ricevuto nessuno invito per il pranzo, Zayn andò a trovare i suoi genitori, mentre lei si accingeva a preparare. L'odore del pollo a prima mattina non poteva che peggiorare la situazione, ma avrebbe dovuto abituarsi. L'aveva appena messo nella teglia, e coperto di patate, poi lo infilò nel forno, impostando il timer. Non aveva avuto neanche il tempo di vestirsi e truccarsi, e quando suonarono alla porta andò nel panico. Spiò per lo spioncino e vide Lucie al di là della porta. « 'giorno. » soffiò con uno sbadiglio. 
« Buong.. o mamma, ma che faccia hai? » l'amica chiuse la porta e si andò a sedere su uno sgabello in cucina. « Sembra tu abbia passato una nottata terribile. »
« Infatti è stato così. » le confessò Johanna mentre si siedeva sullo sgabello di fronte. 
« Senti, non posso vederti così. Di' a Zayn di andarci più piano, eh? »
Johanna aveva appoggiato la testa sul braccio, e quando si rese conto di ciò che aveva detto l'amica, la rialzò immediatamente, sgranando gli occhi. « Cosa? »
« Zayn ti uccide se ti riduce in questo stato! » disse l'altra credendo di avere ragione. Aveva il rossetto rosso e i capelli tirati in alto in un fantastico e perfetto chignon. Ah, i vantaggi di essere parrucchiera.
« Zayn non mi uccide e.. ehi, non siamo qui per parlare della mia vita sessuale! » disse Johanna alzandosi e controllando il pollo nel forno. « Lui non c'entra niente. »
« E perchè sembra che un camion ti sia passato sopra? » disse l'altra mentre si mangiucchiava un'unghia. 
Johanna si rialzò portandosi una mano alla schiena dolorante. « Ho vomitato tutta la notte..sono distrutta. »
« Eh, cazzo! » Lucie si mise in piedi e appoggiò lo borsa sull'isola della cucina. Prese la sua amica per entrambe le spalle e la bloccò guardandola negli occhi. « Zayn c'entra eccome! »
Johanna la guardò con le sopracciglia aggrottata. « Eh? »
« Andiamo! » Lucie prese a scuoterla come per risvegliarla da quello stato di trance. « Non penso che sia stata io ad averti messo incinta. »
Johanna trasalì e iniziò a tossire. Si tolse le mani dell'amica di dosso. « Ma come puoi anche pensarlo! Sì, io e Zayn vogliamo dei bambini, ma non proprio ora! »
« Ha usato il preservativo? »
« Cosa? » disse Johanna mentre abbassava la temperatura del forno. 
« La prima notte di nozze e qualsiasi altra volta successiva. L'ha usato? »
« Ma fatti tre quarti di fatti tuoi! » sbuffò la ragazza mentre si lavava le mani sudate. « Comunque no. » ammise alla fine, asciugandosele con uno strofinaccio pulito. 
Lucie la guardò buttando le braccia al cielo. « Se non avessi voluto un bambino adesso, gli avresti detto di indossarlo, e poi avreste potuto .. »
« Lucie! » Johanna la bloccò, abbastanza agitata. « Adesso basta. Solo perchè ho vomitato non significa che io sia incinta. »
« Ma c'è un'alta possibilità. »
Johanna non potè ribattere perchè suonarono il campanello. Zayn entrò in casa con una busta in mano. « Mia madre ha fatto il dolce.. oh, ciao Lucie. » il ragazzo chiuse la porta di ingresso con il piede e appoggiò la busta sul tavolo. Poi si girò a guardare entrambe le ragazze che sembravano stessero portando avanti una conversazione telepatica. « Ehm, tutto bene? » disse lui, passando in rassegna i loro volti. Johanna fulminò con lo sguardo Lucie che scosse le spalle e se andò, senza salutare. Zayn la indicò con l'indice. « Che aveva? »
La moglie lo guardava, deglutendo a vuoto. E se quella scema avesse avuto ragione? E se davvero aspettava un bambino? Osservò Zayn, la sua faccia interrogativa e la borsa sul tavolo. Si portò una mano allo stomaco, mettendo da parte i dubbi del momento. « Niente, era solo un po' agitata per la passeggiata fatta con Niall ieri. » poi indicò il dolce. « Quello si deve mettere in frigo? »


Il pollo fu buonissimo e il dolce di sua madre altrettanto, e il pranzo passò in attimo. Il tempo di alzarsi dal tavolo e di giungere nel salone, che Zayn cadde a peso morto sul divano di pelle, addormentandosi.
Johanna, dopo aver sparecchiato, si accese la macchinetta del caffè e aspettò seduta al tavolo. Sentì improvvisamente bussare alla porta. Quando Lucie quella mattina se n’era andata, era corsa a vestirsi, per cui quando vide Harry fuori alla porta non si preoccupò poi più di tanto.
« Ciao. » disse il ragazzo rimanendo appoggiato allo stipide della porta. 
« Ciao. Non entri? »
Harry si diede una scrollata ai capelli e si mise bene in piedi, ridendo non appena vide Zayn scomposto sul divano. « Wow, che maschio. »
« A quanto pare, stanotte non ha dormito bene. Solitamente non dorme il pomeriggio. » la ragazza lo accompagnò in cucina e lo fece accomodare al tavolo. « Ti va il caffè? »
« Sì, grazie. A casa non ho fatto in tempo a prenderlo. »
Il pulsante della macchinetta incominciò a pulsare di un rosso acceso e Johanna prese due bicchierini e lo zucchero. Infilò le cialde nell’apposito scomparto e aspettò che uscisse il caffè. « Qual buon vento ti porta a casa nostra alle .. » diede un rapido sguardo all’orologio appeso alla parete di fronte a lei. « … quattro di pomeriggio di una domenica normale? »
Harry aveva lo sguardo nervoso ed era la prima volta che Johanna lo vedeva in quello stato. Lui continuava a rigirarsi l’anello al dito medio, mentre la ragazza prendeva i due bicchierini. « Mettiti da solo lo zucchero. »
Harry prese il caffè e ci versò dentro tutta la bustina, non prestando la benchè minima attenzione in quello che stava facendo. « Devo farti delle domande, Jo. »
La ragazza soffiò sul bicchierino, siedendosi di fronte al ragazzo. « Dimmi pure. »
« Più che domande, vorrei dei consigli. » disse Harry mentre continuava a rigirare il cucchiaino.
« Su cosa? »
Il ragazzo svuotò il bicchierino in un secondo e gli si fecero gli occhi lucidi in quanto il caffè era ancora bollente. Incominciò a sventolarsi la mano di fronte alla bocca spalancata. « Oddio, penso di aver incenerito le papille gustative. »
« Dai, dimmi. » lo esortò la ragazza che continuava a bere piano. 
« Allora…penso che mi piaccia un ragazzo. »
Johanna gli annuì, « Ed è una bella cosa, no? »
Harry scosse i capelli con una mano, una gamba piegata sotto il sedere e l’altra lasciata a penzolare. Se si fosse seduto per bene, il piede sarebbe arrivato sicuramente a terra. « Il problema è che non so se anche a lui piaccio. »
Johanna prese i bicchierini vuoti e li buttò nel lavandino senza alzarsi dalla sedia. « E perché sei venuto proprio da me? »
« Siccome hai dato consigli anche a Lucie, pensavo potessi aiutarmi. »
« Scusami se te lo dico, Harry, ma .. » gesticolò con le mani, non riuscendo a trovare le parole giuste. Lo guardò dritto in quegli occhi verdi. « .. per me questa situazione che ti riguarda è completamente nuova. »
« Sì, lo so. Ci mancherebbe pure, però pensavo potessi dirmi qualcosa, qualsiasi cosa che mi avrebbe aiutato a proseguire da solo. » le disse lui, seriamente amareggiato.
Johanna gli prese la mano e gliela strinse. « Escici, conoscilo bene. Lascia che le cose vadano come dovrebbero andare. Chissà, magari durante l’uscita accade pure qualcosa. Spetta a te renderti conto se da parte sua c’è interesse. »
Harry le sorrise e gli ricambiò la stretta. « E se non dovessi vedere nulla? »
Johanna si perse ad osservare quelle iridi verdi spente, più eloquenti di qualsiasi altra cosa. « Se lui non dovesse vedere nulla in questi occhi così espressivi, allora è un coglione. »
Harry spalancò gli occhi e ritrasse la mano, facendo strisciare la sedia sul pavimento. Si alzò di scatto e sorrise a Johanna che lo guardava preoccupata. « Ho detto qualcosa di male? » chiese subito, sperando di rimediare qualsiasi danno avesse fatto a sua insaputa. 
« Hai ragione, Jo. Hai perfettamente ragione. Gli chiedo di uscire subito! » 
Si allontanò verso l’ingresso, facendo così tanto rumore che Zayn strizzò gli occhi, svegliandosi. « Che succede? »
« Se non dovesse andare bene, potreste rimanere comunque amici, o no? » chiese Johanna che gli manteneva la porta di ingresso aperta. 
Harry socchiuse gli occhi e le sorrise, mentre si chiudeva la porta alle spalle. « Ricorda, Johanna, io ottengo sempre quello che voglio. »
La ragazza non fece in tempo a rispondere che si trovò il legno della porta di fronte.
« Che è successo? » chiese Zayn che intanto si era messo seduto, le gambe divaricate.
« La domanda giusta sarebbe: cosa succederà? »


Liam e Louis erano al bar, seduti uno di fronte all’altro nell’ultimo tavolino rotondo della stanza. La domenica pomeriggio quel locale era abbastanza frequentato e c’erano tanti vecchietti che, seduti e con i biccchieri di vino accanto, giocavano a carte.
« Non riesco neanche a vederlo in faccia. » disse Liam mentre faceva girare nella mano la tazza vuota. 
« Pensi che con me sia diverso? » disse Louis che teneva in mano il cellulare e guardava fuori dalla vetrina. « Lo voglio vedere marcire dietro quelle sbarre tanto quanto lo vuoi tu. »
« Io non lo voglio, lo esigo. » precisò Liam mentre si aggiustava meglio il cappuccio sulla testa. Sì, finalmente erano usciti di prigione, ma farsi vedere in giro era comunque ancora una questione seria, per cui avrebbero dovuto avere sempre la massima accortezza. « C’era anche lui quella sera, Louis. Anche lui ha contribuito a nascondere il.. corpo.. » disse Liam abbassando la voce così tanto che sembrava avesse emesso solo un misero sospiro.
« Fidati, avremo la nostra vendetta, e sarà anche peggio di qualsiasi altra cosa. Rimpiangerà il fatto di non essere stato chiuso in cella prima. » disse Louis sorridendo malignamente mentre si stringeva di più i lacci del cappuccio e riponeva il telefono in tasca.
Liam si morse il labbro inferiore per nascondere il sorriso vendicativo che si stava aprendo sul suo volto pieno di cicatrici. Non avrebbe mai dimenticato cosa gli aveva procurato quella riga bianca che gli attraversava la guancia sinistra. Era il simbolo del suo reato marcato sulla sua pelle. Louis aveva il sopracciglio spaccato in prossimità della fine, e tante altre cicatrici sulle guance, resti delle risse in cui aveva preso parte. Sollevò il sopracciglio, e la cicatrice si fece persino più evidente. « L’altra sera era davvero preoccupato, vero? »
Liam appoggiò la tazza e incrociò le braccia. « Come non esserlo. Ci ha pregati di stare alla larga da sua moglie.. »
« Se non se ne fosse scappato quella sera, non avrebbe neanche avuto una donna accanto. » Louis fece un cenno alla cameriera per farla avvicinare. Era il momento di andarsene e di ritornare nel loro alloggio di fortuna. « Forse è il caso di rimediare, non è vero? »
Liam lo guardò con la fronte aggrottata mentre prendeva il portafoglio dalla tasca posteriore del pantalone nero. « Stai dicendo che dovremmo trovarci una donna? »
La cameriera portò il conto e aspettò che i ragazzi lasciassero il denaro sul foglio per prenderlo e tornarsene a lavoro. « No. » disse Louis mentre si alzava e appoggiava un braccio sulle spalle di Liam ,andando verso l’uscita  e tenendo la testa abbassata. « E se la togliessimo a lui? »






Spazio autrice:
Hey people!
So che è tardi, ma purtroppo ho potuto pubblicare il capitolo solo adesso.
Beh....cosa ve ne pare?
Succedono un po' di cose, per cui andiamo in ordine: 1. Lucie che pensa Johanna sia incinta; 2. Zayn che si crede di avere Liam e Louis perennemente dietro le spalle. Cosa può essere successo di così grave?; 3. Harry che si è invaghito di qualcuno che si scoprirà nel prossimo capitolo che già non vedo l'ora di farvi e leggere e 4. Liam e Louis ad un bar del centro di Stratford che confabulano su qualcosa di importante e Liam si lascia scappare un dettaglio molto importante.
Spero che questa storia vi stia piacendo, e i capitoli posso attirarvi tanto quanto hanno fatto con me. Se mi lasciaste un commentino, ve ne sarei grata perché mi piacerebbe conoscere i vostri pareri al riguardo.
Love you all.
A sabato prossimo,
Eli.


 
  
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