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Autore: Elibettysoul98    18/01/2015    1 recensioni
Seconda guerra mondiale, 1944.
Annessione della Lettonia all'URSS.
Tutti noi sappiamo com'è fragile Raivis da quel momento, da quando Ivan, accecato dal potere, ha voluto fagocitare intere nazioni.
Ma la sua capitale, come si è potuta sentire? Sfruttata da un uomo troppo imponente e violento.
{ Storia basata su due Oc del fandom di Hetalia, nati entrambi su Facebook, Riga e Odessa; }
Genere: Angst, Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '❝Gocce di caffè e profumo di tiglio❞'
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"Guarda che bel fiore, perché non lo cogliamo?"

 

- Il frastuono dei palazzi che vanno in pezzi, sgretolandosi risuona nell'aria impolverata, impossibile da respirare.
Un'altra bomba, a quanto pare.
Le mie orecchie non sentono quasi più nulla, solamente un'assordante fischio perpetuo, che continua a rimbombarmi nei timpani.
Che qualcuno me li buchi, ora.
Non voglio più udire le urla strazianti della mia gente, non voglio più sentire gli ultimi respiri che esalano le loro bocche contorte in una smorfia disperata, di chi ormai ha perso tutto.-

"...Perché non mi parli più? Ti ho fatto qualcosa di male?"

- La gola è secca, vorrei dell'acqua.
So che è un lusso che non mi posso permettere al momento, ma quanto vorrei un bicchiere colmo di fresca speranza che scivola giù in gola, rinfrescandomi almeno un poco le idee che mi si affollano nella mente.
Non posso fare nulla.-

"Ti prego, rispondimi. Perché...perché mi guardi in quel modo?"

- Stringo silenziosamente la stoffa della gonna del mio abito, in un vano tentativo di strapparmelo di dosso.
URSS me l'ha procurato con "tanto amore", come suol dire lui.
Ma non ho visto alcun tipo d'amore mentre mi sottraeva l'ultima cosa di prezioso che possedevo sulla sua scrivania.
Ha fatto più male vedere gli sguardi di Tallin e Vilnius che venivano strattonati verso chissà dove, a dir la verità. 
Ha fatto male il Tuo sguardo, quando mi sei passata vicino.-

"...Mi fai paura.
...Che cos'hai? "

- I tuoi occhi di ghiaccio mi hanno inferto una pugnalata al cuore, Odessa.
Come se tutto quello che abbiamo passato insieme fosse svanito nel nulla, mi hai rivolto un'occhiata carica d'odio, che nemmeno credevo di vedere sul tuo volto delicato ma dai tratti forti, ricchi di coraggio.
Il mio cuore ha perso un colpo, ma non ha smesso di battere per quelle labbra, per i quei capelli, per quel profumo.
Nemmeno quando mi hai minacciato di spararmi se non fossi rimasta in braccio a Lui per tutto il tempo.
Mi hai vista in braccio ad un altro uomo, oh Irina, che vergogna che ho provato. 
Forse è per questo che una scintilla ti è balenata nelle iridi di ghiaccio mentre Lui mi infilava una mano sotto la gonna, a giocherellare con il reggicalze.-

 

"...Non mi odiare, per piacere."

 

- Ti prego, non odiarmi se adesso, in balìa di questo carnefice, mi lascio baciare da quest'ultimo, non mi odiare.
Abbassa lo sguardo e fa finta di tornare bambina, quando mi accudivi come una sorella e al posto del fucile avevi in mano una teglia di dolcetti o semplicemente una coperta calda con cui mi avvolgevi nei giorni d'inverno più gelidi.
Non mi odiare se adesso devo ripetere a Lui di restare fedele, di non lasciare la grande Madre Russia.
Non mi odiare, neanche solo per un secondo.

Perché io non ho mai smesso di amarti, neanche solo per un momento.-

   
 
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