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Autore: Xandalphon    18/01/2015    2 recensioni
ATTENZIONE! Questa è una storia scritta a quattro mani, da Lullaby1992 e Xandalphon.
Al villaggio del vortice avviene un furto, dalla grande biblioteca vengono sottratti importanti rotoli contenenti una potente tecnica di sigillo. Meno di un mese dopo una chunin di Konoha, Rin Nohara viene catturata e un cercoterio sigillato al suo interno, con le inevitabili conclusioni.
Ora il villaggio del vortice accusa, sebbene non direttamente, Konoha del furto, e Hiruzen manda una squadra ad investigare, irritando ulteriormente la Tsunamikage che interpreta il gesto come se gli avessero dato dell'incapace. Tra tensioni crescenti e un irritante squadra di ragazze.. riuscirà la squadra a portare a termine le indagini senza causare un pericoloso incidente diplomatico?
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Genma Shiranui, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Raido Namiashi
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
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44)Il piano di Danzo

 

Tutto è bene quel che finisce bene, no?

 

Ma se quella era veramente la conclusione, per Inazuma non aveva gran ché il sapore della vittoria.

Aveva preferito andarsene senza salutare. Del resto, nemmeno Kakashi l'aveva cercata, in fondo.

 

Una cosa che aveva sempre creduto era che il tempo potesse fare miracoli sul cuore delle persone. Quanto rapidamente gli era sembrata familiare l'assenza di suo padre in giro per casa? Quanto presto aveva scordato il suono della sua voce?

Certo, era rimasto nel suo cuore, ma i contorni della sua figura si erano fatti progressivamente vaghi e sfuocati.

 

Era normale.

 

E così sarebbe successo anche questa volta, in fondo.

 

Tutto sarebbe stato più semplice, se non fosse stato per Yuki e Nadeshiko. Loro non volevano dimenticare. Per niente. Facevano i salti mortali per trovare il tempo ed il modo di andare alla foglia. Del resto, non era diverso per Genma e Raido, che ogni tanto si facevano vedere in giro per il vortice. Il tempo di un saluto di cortesia, poi girava al largo. Meglio non indursi in tentazione inutilmente, giusto?

 

No, che non era giusto. Era tutto maledettamente storto, dannazione. Non ci riusciva, a dimenticare. Ogni mattina si svegliava con il ricordo di un errore che gli bruciava le labbra. Non avrebbe dovuto dargli quello stupidissimo bacio, cavolo.

 

Quando non era in missione, l'unica cosa che sembrava darle un po' di sollievo era adagiarsi tra le fronde del vecchio salice a leggere o, più semplicemente, sonnecchiare. Anche se ultimamente c'era un certo qualcuno che sembrava prenderci gusto ad interrompere quei momenti di pace.

 

“Ina-chaaaan!! Sei lì??”

 

“No, Akaho, quello che stai vedendo steso sul ramo è frutto della tua immaginazione...”

 

“Come sei noiosa, quando mi rispondi così...”

 

“Beh, se mi fai domande idiote, non riceverai risposte di tipo diverso, da parte mia... Comunque... Che vuoi stavolta?”

 

“Oh, piantala di fare l'acida con me! Non posso fare nemmeno una piccola conversazioncina tra donne con la mia cuginetta preferita?”

 

“Eh? Nah, passo. Non credo ti possa interessare l'opinione di una persona il cui guardaroba è contenuto da un solo armadio...”

 

“Hihihi! Hai ragione, se si trattasse di moda. Ma si tratta di ragazzi... Ecco, volevo sapere chi è quel bel signorino di Konoha che ho visto gironzolarti intorno l'altra sera...”

 

“Guarda che hai visto male. Non 'gironzolava' intorno a me, ma intorno a Yuki...”

 

“E chi ci crede, che uno sano di mente possa essere interessato anche solo vagamente a Yu-chan? Scommetto che era tutta una finta per non farti beccare... Dài, cuginetta, a me puoi dirlo...”

 

“Oh dei... Io con Genma Shiranui? Questa è proprio bella... No, cara, hai proprio toppato alla grandissima, mi spiace per te...”

 

“Genma Shiranui, è questo il suo nome? Oh, beh. Meglio così... E io che temevo di ferire la mia povera cuginetta, provandoci con lui...”

 

“L'unica che rimarrebbe ferita sei tu, Akaho. Fisicamente. Ti consiglio di farti passare la voglia, se non vuoi che Yuki ti faccia in tanti piccoli pezzettini e ti dia da mangiare alle carpe del lago.”

 

“Mpf... Se mi sfiorasse anche solo con un dito andrebbe in galera e butterebbero via la chiave, Yu-chan lo sa benissimo... E poi, senza un po' di competizione, che gusto ci sarebbe?”

 

“Fai un po' te... Io ti ho avvertito, cugina. Ah, già che ci sei, perché non seduci anche Rikuro? Almeno avrebbe meno tempo per tormentarmi con le sue cazzate.”

 

“Oh, su questo, non c'è problema! Io e il tuo spasimante andiamo già ora d'amore e d'accordo, carina!”

 

Se Akaho aveva la speranza di provocare l'orgoglio femminile di Inazuma con quell'affermazione, le sue speranze andarono deluse, dato che la prossima tsunamikage non inarcò nemmeno un sopracciglio. Rikuro la 'tradiva' con quell'oca mononeuronale di sua 'cugina'? Buon per lui... Ennesima riprova che era un idiota e che ci sarebbe stato ben poco amore nel loro matrimonio combinato. Niente che non sapesse già, in fondo. L'unico mistero era come, da brava Uzumaki, Akaho potesse arrivare vergine al suo matrimonio.

 

***

 

“Senti un po', Raperonzolo...”

 

“Dimmi...”

 

“Hai presente, ieri, quando ho insistito per andare da solo al mercato di Uzushi?”

 

“Se me lo dici così, allora vuol dire che nove su dieci hai combinato una qualche cazzata... Devo preoccuparmi?”

 

“Beh, dipende da quanto sei gelosa.”

 

“Co-cosa intendi?”

 

“Per quanto ci goda come un riccio a vedere la tua faccia allarmata, niente di che. Solo, c'era una tipa che assomigliava vagamente ad Inazuma che ci ha provato spudoratamente con me... L'unica differenza era che aveva i capelli molto più lunghi e gli occhi azzurri.”

 

“COOOSA?!? Brutto bastardo, certo che hai un bel coraggio a venirmi a dire certe cose!”

 

“Si beh, aspetta a tagliarmi le palle, visto che non ci ho fatto niente... E' sembrata patetica persino a me, il che è tutto dire.”

 

“Questo lo dici tu!”

 

“Giuro! Scusa, sarei stato scemo a dirtelo, altrimenti... Comunque, si chiamava Akaho. Idea di chi sia? No, così se dobbiamo identificare un cadavere domani sappiamo da dove cominciare...”

 

“Scemo... Facciamo finta che io mi fidi te... Akaho è cugina di secondo grado di Inazuma. Che la chiama 'oca mononeuronale'. A me sembra un po' troppo gentile come soprannome, ma, nonostante ci pensi da una vita, non riesco a trovarle un nomignolo adeguato. Almeno, nessuno che non abbia dentro qualche insulto pesante... Giurerei che l'abbia fatto di proposito, quella grandissima zoccola!”

 

“Tu che non trovi il soprannome adatto ad una persona? Wow... Comunque, per quanto trovi insopportabilmente eccitante il fatto che due donne si azzuffino per me, ti consiglierei di non ricorrere all'omicidio, per risolvere il problema alla radice.”

 

“Ehi, adesso non montarti la testa, mister grissino... Guarda che se avessi potuto l'avrei ammazzata tanto tempo fa... Fin da quando mi rubava le bambole da piccola.”

 

“Ti prego, non rifare la faccia imbronciata che ho appena visto, potrei correre il rischio di morire soffocato dalle risate... Senti, lo so che ti sembrerà un pietoso tentativo di cambiare argomento... Ma tornando seri, com'è che la tua principessa mi evita?”

 

“Pietoso è dire poco... Ina-chan eh?... Veramente evita anche me e Nadeshiko, ultimamente... Siamo un po' disperate, visto che non sappiamo come svegliarla un pochettino... E' apatica, cioè... Più del solito, insomma. E, a dirla tutta, ci sentiamo un po' in colpa...”

 

“Io no, Yuki.”

 

“Che?”

 

“Non riesco a sentirmi in colpa. Voglio, dire, nei confronti di Kakashi. Non voglio mentirti: il nostro capitano è nelle stesse medesime condizioni (anche se le nasconde bene). E non è che ci voglia un genio a capirne il motivo. Però no, non mi sento minimamente in colpa del fatto di essere felice di quello che ho. A costo di passare per un amico di merda.”

 

“In effetti, hai ragione...”

 

“Tu che mi dai ragione? Oh, grande Hashirama, le mie preghiere sono state ascoltate! Miracolo dei miracoli!”

 

“Baka...”

 

“La baka sei tu, a pensare che mi bastino quattro moine per cadere ai piedi di una donna.

Certo però che se fosse stata più svestita...”

 

“Aaargh!”

 

“Scherzo, scherzo! Non voglio morire giovane, dopo tutto, Raperonzolo...”

 

***

 

Akaho, quella sera tornò a casa decisamente arrabbiata. Un uomo che la rifiutava? Che rifiutava LEI? Era semplicemente assurdo. Inammissibile. Sicuramente quella stronzetta che adesso stava per diventare tsunamikage aveva avvertito quel belloccio del suo amico al solo scopo di giocarle un brutto tiro. Certo, doveva essere così.

Pensare che tra poco avrebbe dovuto obbedire a Inazuma le faceva venire il voltastomaco. Il mondo era decisamente ingiusto. Se avesse potuto glielo avrebbe fatto ingoiare, quel sorrisetto annoiato che sfoggiava sempre. Si credeva superiore solo perché era una brava kunoichi.

Doveva esserci lei al suo posto. LEI era stata educata come una vera principessa, LEI sapeva parlare, LEI sapeva come muoversi nell'alta società, dannazione!

 

Per rifarsi, si era messa a sedurre Rikuro, pregustando la faccia di Inazuma quando gli avrebbe buttato lì, per caso, l'informazione. E invece no, nemmeno una mezza reazione. Inutile fatica sprecata...

 

Possibile che avrebbe dovuto masticare bile per il resto dei suoi giorni? Era davvero così che sarebbe finita, la sua storia? Come un oscuro ed inutile personaggio secondario?

 

Mentre varcava le porte della sua immensa villa udì un familiare frullo di ali. Doveva essere uno dei molti piccioni viaggiatori di suo padre che tornava.

 

Cosa ci facesse con quegli inutili volatili era qualcosa di miglia e miglia lontano dalla sua comprensione. Certo è che sembrava sempre informato di tutto ciò che accadeva in ogni angolo del continente, a volte anche all'insaputa (tiè, ben gli stava!) di quella vecchiaccia inacidita di Akiko.

 

Non fece in tempo a chiudersi alle spalle il portone che si sentì rivolgere una domanda. Il tono era grave: “Mia adorata figliola...Voglio che tu mi risponda sinceramente, visto che si tratta di una materia della massima importanza... Ho sempre chiuso un occhio sulle tue frequentazioni, ahem...'poco opportune' con i membri dell'altro sesso, ma ora è necessario che tu mi dica se sei ancora illibata, come si conviene ad un damigella del tuo rango.”

 

“Tranquillo, padre, sono pura come la più pura acqua di montagna, pura come la neve dei ghiacciai, pura come...”

 

“Akaho, piantala. Il fatto è che ho ricevuto un'interessante informazione che potrebbe essere rilevante per il mio... ahem, il tuo, sogno di un futuro sul trono di Akiko. Quindi rispondimi seriamente: sei ancora vergine?”

 

“Sì, papà, fidati (meno male che l'altra sera quel cretino di Rikuro si è sentito male...) una volta tanto!”

 

“Bene... Molto bene...”

 

“Ma papà... Permettimi una domanda: vuol dire che potrò succedere a quella str... Cioè, a Inazuma?”

 

“Succedergli? No, molto meglio. Sostituirla. Un caro amico di Konoha mi ha rivelato una notizia interessante che ha scoperto per caso durante l'ultimo viaggio della tua cara cugina...”

 

“Che notizia?”

 

“Che in realtà Akari è una vile sgualdrina e Inazuma una sporca bastarda. Le smaschereremo, bambina mia, e così potrò finalmente... Cioè, TU potrai finalmente prendere il posto che ti spetta.”

 

 

***

 

Danzo vide il suo piccione più veloce scomparire come un razzo alla volta di Uzushi. Non visto da nessuno si lasciò andare ad un sorriso. In fondo, cosa c'era di meglio di strappare una vittoria dalle fauci della sconfitta? Ma no, in fondo non era neanche per quello che sorrideva, doveva ammetterlo a sé stesso. Sorrideva pregustando l'umiliazione di colei che aveva avuto l'insolenza di umiliare lui. Era la prima volta che si lasciava andare ad una vendetta personale dopo tanto, tantissimo tempo.

 

Aveva dimenticato il sapore della pietanza che i vecchi proverbi dicevano andasse servita fredda. Era veramente ottimo.

  
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