Capitolo 1
E'
domenica mattina e Raku
si sta godendo un buon libro quando squilla il telefono.
Sbuffando si alza per andare
a rispondere chiedendosi chi mai possa essere a quell'ora, ma a
metà
strada vede uno dei suoi uomini fare capolino nella stanza dicendo
con un gran sorriso “E' per lei, giovane capo”.
Raku lo ringrazia e,
stupito, prende il telefono pensando che l'amico Shu abbia in mente
una delle sue solite idee geniali generalmente foriere di guai per
entrambi.
All'altro capo del filo
però, c'è una voce femminile.
“Ichijo?
S-sono Seishiro
Tsugumi” dice la ragazza balbettando.
“Ciao”
risponde il
giovane, stupito e anche un po' spaventato. Perché ha deciso
di
chiamare proprio lui?
“Posso
fare qualcosa per
te?” chiede dopo un attimo di silenzio.
“Beh,
io... ecco...
veramente...”
Seishiro è talmente
imbarazzata da non riuscire nemmeno a parlare, e si sta già
maledicendo per aver deciso di rivolgersi proprio a lui.
Il giovane, cercando di non
ridere del suo balbettio confuso, le chiede se va tutto bene e la
ragazza, dopo aver fatto un respiro profondo, finalmente si sblocca
riuscendo a formulare la sua richiesta diventando però
sempre più
rossa. Per fortuna il compagno non può vederla!
“Io
sto benissimo, ma la
signorina no, e devo restare con lei” comincia esitante,
cercando
di tenere a bada i battiti frenetici del suo cuore che sembra volerle
schizzare fuori dal petto.
“Che
cos'ha?” domanda il
ragazzo, suo malgrado preoccupato.
“Niente
di grave, solo un
po' di influenza” risponde l'altra.
“Però ha la febbre alta e in
casa purtroppo abbiamo finito le medicine adatte. Mi chiedevo quindi
se potevi portarcele tu, visto che suo padre e il signor Claude
saranno fuori tutta la giornata e io non me la sento di lasciarla qui
da sola” conclude tutto d'un fiato.
“Non
c'è problema, ci
penso io. Sarò lì tra poco allora”
risponde il ragazzo, sollevato
dal fatto che si trattasse solo di una cosa tanto banale e divertito
dal tono della compagna, che una volta messo giù il
telefono, si è
lasciata scivolare a terra con la schiena contro il muro e le mani
sul viso per nascondere l'imbarazzo.
“Di
tutti i ragazzi della
scuola, proprio del fidanzato della signorina dovevo innamorarmi?
Come farò adesso che sta venendo qui?” si domanda
seccata e
imbarazzata, inveendo in silenzio contro se stessa, il ragazzo, il
signor Claude e la missione che le è stata affidata.
Nel
frattempo, Raku è
uscito di casa e si sta dirigendo a passo svelto verso quella di
Chitoge pensando, imbarazzato e divertito, a ciò che hanno
detto i
suoi uomini quando ha spiegato loro la situazione.
“Lei
è così gentile,
giovane capo! La sua fidanzata è davvero molto fortunata ad
avere un
ragazzo come lei sempre pronto ad aiutarla! Le faccia gli auguri da
parte nostra e le dica che speriamo di rivederla presto in perfetta
forma.”
Le loro parole gli risuonano
ancora nella mente facendolo arrossire.
“Se
solo sapessero la
verità!” sospira, pensando al rapporto che lo lega
a quella strana
e violenta ragazza e immaginando divertito la sua reazione a frasi
del genere.
E' talmente assorto nei suoi
pensieri, che non si accorge dell'arrivo di qualcuno dalla parte
opposta del marciapiede finchè non va a sbatterci contro
finendo a
terra.
“Chiedo
scusa. Ero
sovrappensiero” dice automaticamente massaggiandosi la testa.
Poi
alza gli occhi e...
“Onodera?!”
esclama
sorpreso, arrossendo violentemente e desiderando di sprofondare
all'istante.
“Ichijo?!”
sussurra lei,
assumendo la stessa tonalità del ragazzo.
I due rimangono così per un
attimo a guardarsi negli occhi, poi Raku si accorge che, oltre ad
averla buttata a terra, le ha anche fatto cadere la spesa, e
borbottando scuse e frasi sconnesse, si affretta a raccoglierla
aiutato da Onodera, che gentile come sempre, dice che non ce
n'è
bisogno.
Alla fine, prendono
contemporaneamente l'ultima scatola posando le loro mani una sopra
l'altra e ritraendole subito dopo più rossi di prima.
Raku è il primo a
riprendersi e porge alla ragazza le sue borse scusandosi ancora. Lei
vorrebbe scappare per andare a nascondersi chissà dove, ma
tutto
sommato, nonostante la situazione, è felice di averlo
incontrato e
di avere quindi un'occasione per stare un po' con lui, così,
ripensando alle parole della sua amica Ruri che la esorta sempre a
farsi avanti, chiede balbettando “Dove andavi così
di fretta,
Ichijo?” mordendosi poi la lingua e arrossendo di nuovo.
“Beh...
A casa di Chitoge.
Tsugumi mi ha chiamato poco fa dicendomi che ha la febbre e
chiedendomi se potevo portarle le medicine” risponde lui a
fatica,
senza guardarla, desiderando di poter stare un po' con lei senza
l'impiccio di noiose commissioni per conto di “ragazze
gorilla”
bisognose di aiuto. Decisamente, quel genere di impegni non gli
è
mai pesato tanto, il che è strano visto che di solito
è un ragazzo
molto gentile e servizievole sempre pronto a mettersi da parte per
dare una mano, ma possibile che quelle due siano sempre lì a
remargli contro ogni volta che il destino gli offre generosamente
un'occasione per passare un momento da solo insieme alla fanciulla
dei suoi sogni?
Mentre è impegnato in
quelle riflessioni così poco piacevoli, Onodera sta
riflettendo sul
fatto che l'amica è davvero fortunata, immaginando al
contempo, suo
malgrado, quanto sarebbe bello se Raku andasse un giorno a curare
lei. A questo punto scuote la testa, vergognandosi per aver anche
solo pensato una cosa del genere.
Per sfuggire all'imbarazzo,
dice poi al giovane di aspettarla un attimo, tornando poco dopo con
un sacchetto di dolci del negozio di sua madre.
“Questi
sono per Chitoge,
con l'augurio di una pronta guarigione. So che sono i suoi preferiti
e mi piacerebbe portarglieli di persona, ma oggi non credo proprio di
farcela, quindi li do a te” dice con un sorriso porgendogli
il
pacchetto.
“Non
posso accettarli
così!” protesta lui prendendo il portafogli, ma la
compagna lo
ferma.
“Non
preoccuparti, non mi
devi nulla. Sono un regalo. Di questi ne abbiamo tanti in negozio e
mia madre non si accorgerà della mancanza di qualche
dolcetto”
continua sorridendo.
Finalmente il ragazzo
accetta il dono pensando a quanto sia carina e gentile la sua
compagna, mentre questa, dal canto suo, pensa lo stesso di lui.
Dopo poco, Raku arriva a
casa di Chitoge dove trova ad attenderlo una Tsugumi alquanto
seccata.
“Ce
ne hai messo di tempo”
sbotta infatti la ragazza senza guardarlo aprendo il cancello.
Il giovane vorrebbe già
risponderle per le rime, ma sa bene quanto lei possa essere
pericolosa, quindi decide saggiamente di lasciar perdere.
“Ho
avuto un contrattempo,
comunque ora sono qui con le medicine” dice invece,
mostrandole il
sacchetto della farmacia.
La ragazza annuisce, e
leggermente rossa in viso, gli fa strada verso la camera di Chitoge.
Ormai sono quasi arrivati alla porta quando squilla il telefono, e
Seishiro, controvoglia, è costretta a rispondere.
La conversazione si fa
subito agitata e Raku, rimasto nel corridoio appoggiato alla parete
ad aspettare la padrona di casa nonostante sappia già la
strada, non
può fare a meno di pensare che ci siano guai in vista.
Quando la compagna di classe
finalmente riattacca con espressione imbronciata, non fa
però in
tempo a formulare una domanda che una voce femminile bassa e
impastata di sonno chiede: “Chi era al telefono?”.
I due si voltano di scatto e
vedendo la bionda appoggiata allo stipite di una porta con il volto
pallidissimo e una cera spaventosa, esclamano in coro “Ma
cosa ci
fai tu qui?!” prima di precipitarsi da lei.
“Signorina,
non dovrebbe
alzarsi!” dice agitata Seishiro, mentre Raku sbotta con aria
di
rimprovero: “Come ti è venuto in mente di alzarti
in queste
condizioni?”.
Chitoge lo guarda storto, ma
è costretta a dargli ragione. Del resto, se lui non l'avesse
presa
al volo, sarebbe già stata per terra.
Cercando di ignorare le
braccia del ragazzo intorno all'amica, Tsugumi si schiarisce la voce,
e tenendosi un po' in disparte, le risponde rivolgendosi prima alla
bionda e poi al giovane dicendo: “Era il signor Claude. Gli
serve
il mio aiuto per un lavoro, quindi... potresti rimanere tu con la
signorina finché non torno?”
Mentre lei arrossisce
violentemente e abbassa la testa per nasconderlo, gli altri due si
guardano per un attimo increduli e inorriditi per poi esclamare in
coro “Coosa?!” cominciando subito a protestare
dicendosene di
tutti i colori, ma purtroppo non c'è niente da fare.
I due ragazzi accompagnano
quindi Chitoge in camera raccomandandole di restare a letto, poi
Seishiro mostra a Raku la cucina dandogli qualche istruzione
fondamentale e prima di uscire lo minaccia con la sua pistola
promettendogli di ucciderlo se la signorina, al suo ritorno, dovesse
lamentarsi di lui per qualsiasi motivo.
Spaventato, il giovane la
rassicura tirando poi un sospiro di sollievo vedendola sparire oltre
il cancello.
Rassegnato all'idea di dover
passare una giornataccia accudendo l'ammalata, si reca infine nella
camera della ragazza.
Angolo
autrice:
Ciao a tutti! Come ho già
detto nell'introduzione, è la mia prima fanfiction in questo
fandom,
quindi spero di aver fatto un lavoro quanto meno decente e mi scuso
per tutti gli eventuali errori esortandovi a lasciarmi anche una
piccola recensione per poter migliorare. Forse come primo capitolo
risulterà un po' noioso, ma prometto di rendere le cose
più
interessanti (o almeno spero!) già dal prossimo. Grazie per
la
fiducia che mi avete dato leggendo fin qui e per gli eventuali
commenti!
Appuntamento alla prossima!
Baci,
Ellygattina