Questa è una piccola oneshot senza
pretese e, soprattutto, senza senso che dovevo fare per compito...
ma dato che non li ha mai controllati... beh ho deciso di postarla dato
che non penso di uccidere nessuno... (o forse ho già qualche cadavere
sulla coscienza).
Buona lettura!
Quando pensi a qualcuno quello puntualmente appare.
Era li, seduto
in una delle tante sedie di quello stadio... eppure non avrebbe voluto esserci,
era stato praticamente costretto. Quando suo fratello era arrivato tutto
sorridente con quei due biglietti avrebbe voluto
sprofondare, non che odiasse quello sport sia chiaro, ma detestava stare in
mezzo alla gente. Odiava il caos e le urla, preferiva un posto calmo, magari
all’ombra di un albero in mezzo ad un prato... ed era li
che avrebbe voluto essere in quel momento.
E invece aveva le
orecchie assordate da quei rumori di trombe e urla di tifosi che facevano
quello che sapevano fare meglio: urlare per la loro squadra.
Lui non era mai
stato un tifoso, certo gli piaceva guardare alla televisione le partite di
basket o di calcio... ma non si sarebbe mai sognato di andare li, in mezzo a
tutta quella gente, solo per vedere dei ragazzi che rincorrevano una palla o la
tiravano in un canestro. Eppure era li.
Avrebbe tanto
voluto essere a casa, a gustarsi la partita alla televisione,
ma suo fratello era stato chiaro, gli aveva detto che stava troppo a
casa da solo e che era meglio per lui prendere un po’ d’aria
fresca... ma cosa diavolo pensava quell’idiota? Se per lui l’aria
fresca era in mezzo a quel casino era meglio che lo portasse da uno psicologo!
Ma ormai era li seduto e doveva restarci, ma quando sarebbero tornati a
casa lui e suo fratello... gliel’avrebbe fatta pagare a quel pazzo.
All’improvviso si rese conto di averlo perso, dove diavolo era finito?! Insomma lo portava in un posto del genere e poi ce lo lasciava?! La sua rabbia continuava a crescere... oh
se gliel’avrebbe fatta pagare per
quell’affronto!
Cominciò a
cercarlo con lo sguardo ma niente... dove si era cacciato quel nanetto?! Sapeva che il fratello odiava quel tipo di insulto
perché, nonostante Nicolas fosse il minore, era più alto di ben
Nell’aspetto
erano molto differenti: Nicolas aveva i capelli neri lunghi fino alle spalle
lisci come seta e occhi azzurro chiarissimo che ricordava il ghiaccio, mentre
Paul aveva i capelli corti biondi sempre spettinati e due occhi verdi che
ricordavano vagamente l’oceano. Poi c’era anche da considerare il
carattere, mentre Nicolas era più taciturno e restio con gli altri, il
fratello era un vero logorroico e molto propenso a fare amicizie.
Quanto erano
diversi! Eppure Nicolas ammirava Paul, così aperto e sempre sorridente,
lui non sarebbe mai riuscito a essere come lui. Ci aveva provato tante e tante
volte ad assomigliargli, ma puntualmente si rendeva conto che non riusciva a
legare con gli altri come lui, preferiva aspettare che qualcuno lo avvicinasse perché
incuriosito dal suo modo di comportarsi.
Proprio per questo
fino a quel momento era rimasto solo, non contando il suo primo amico, ai tempi
ancora delle medie... come si chiamava? Ah si, Daniel... non era mai stato un
tipo aperto, quindi si trovavano bene loro due, tutti e due molto riservati e
chiusi in loro stessi... però si volevano bene perché parlavano e
si aiutavano quando serviva, insomma erano degli amici
veri.
Nessuno lo avrebbe
mai detto dato che vedendoli insieme sembravano un ragazzo delle medie con il
fratellino più piccolo, questo a causa della loro altezza molto
differente, Daniel era alto poco più di un metro e
cinquanta e così tutti lo prendevano in giro per questo suo
difetto, ma poi era arrivato Nicolas che lo aveva preso sotto la sua protezione
e nessuno lo aveva più preso in giro, dato che lui era alto più
di un metro e settanta e stava ancora crescendo.
Non si sarebbe mai
sognato di ripensare a Daniel in un momento simile, eppure era così
tanto che non si vedevano... precisamente da quel giorno, il giorno in cui la loro amicizia era finita a causa
di un malinteso, non si era sentito di mandare avanti quell’amicizia dopo
quel fatto... Daniel lo aveva tradito... aveva detto
ad un loro odioso compagno di scuola il suo punto debole, il suo difetto, e
questo non gliel’avrebbe mai perdonato.
Smise di pensare a
Daniel e si concentrò sulla ricerca di suo fratello Paul.. la partita stava per giungere al termine e quello stupido
non lo riusciva a trovare! Poi il suo campo visivo venne
attirato da una chioma rossa... non poteva essere, eppure...
- Nicolas? –
ecco, ma perché la gente deve comparire proprio quando
uno ci sta pensando?!
Bene... aveva
davanti un Daniel stupito che lo fissava con i suoi occhi grigi – Si sono
io Daniel – gli disse fissandolo negli occhi.
Forse adesso
avrebbero potuto chiarire... ormai non gli importava di ritrovare Paul...
infondo aveva più di 25 anni, sapeva cavarsela da solo. Adesso aveva una
questione molto più importante... voleva
assolutamente chiarire con Daniel, voleva quelle spiegazioni che quel giorno
non gli aveva lasciato il tempo di dire... voleva chiedergli scusa.
E quella fu la
prima volta nella vita che disse mentalmente grazie al fratello, alla partita,
alle urla, ai tifosi... e a tutto quello che aveva sempre odiato.
Fine
Come ho già detto non è un
granché... spero solo che non vi abbia fatto troppo schifo xD anche perché mi sono
divertita abbastanza a scriverla.
Alla prossima!
By athenachan