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Autore: LittleBloodyDoll    22/11/2008    0 recensioni
Quando l'oscurità avvolge il tuo cuore ti resta solo da piangere. La senzazione di essere rinchiusi sia col corpo che con la mente.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Xaldin
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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E’ notte. Un uomo di nome Dylan si affaccia alla finestra e la luce della luna gli illumina il viso. E’ un uomo molto muscoloso e possente. La luce della luna non era la solita luce. Una luce fredda. Oscura. Incomprensibilmente triste. Da dentro si sente una spinta verso l’alto e il cuore gli esce dal petto come un ologramma. Si tiene stretto la parte sanguinante pur non avendo il minimo segno di abrasione. Il dolore è pazzesco. Faceva fatica a respirare e poi si accasciò a terra e non si mosse più. I suoi occhi viola erano aperti e lacrimavano sangue. Lui non vedeva nulla…solo l’oscurità. Improvvisamente dal suo corpo si innalzarono alcune piccole nuvolette viola. All’incirca sei. Si misero a roteare sempre più velocemente attorno al corpo di Dylan. Finché si bloccarono. La nebbia si dissolse e da essa nacquero sei bellissime lance. Erano rivolte dalla parte della lama ed erano a pochissimi millimetri dal corpo. Ecco che con un respiro si rialzò. Si levò i vestiti uno per volta e si mise a camminare. Le lance non lo sfiorarono. Dylan mosse un braccio e caddero a terra. Si dissolsero in luce. Dylan continuò a camminare poi si bloccò e di fronte a lui si formò una nuvola oscura. Ci entrò con tutto il suo corpo e sentì, in mezzo all’oscurità una voce. Gli diceva di non muoversi. Che non sentirà il dolore ma che le ferite rimarranno. Che il suo nuovo vero nome sarebbe stato “Xaldin”. Abbassò la testa e si disse che voleva potere. Ecco che le lance si materializzarono di fronte a lui. Si avventò con forza verso il punto da cui la voce aveva origine. Ma ecco che la voce si moltiplicò. La voce cambiava continuamente direzione. Dylan si guardò intorno. Le voci si fecero sempre più acute e lui si accasciò a terra urlando e tenendosi le orecchie tappate. Oscurità. Si svegliò in una cella scura, pianse lacrime oscure e rimase terra nudo con una catena al collo per lungo tempo. Poi una voce: “Il tuo cibo. Ti devi nutrire se non vuoi essere ucciso…” E Dylan non rispose. Prese il piatto che gli era stato presentato davanti agli occhi e mangiò. La voce continuò. “Io mi chiamo Xigbar. E tu sei…” “Non lo ricordo…devo aver preso una brutta botta sulla testa.” “Mi spiace dirtelo ma non è così…ora sei in possesso dei poteri dell’oscurità e le tue armi, i ging seng, sono le tue uniche vie per non venire sconfitto. Il vento ti è accanto e non puoi fare altro che servire il NOSTRO capo Xemnas.” Xaldin dunque non disse più nulla e lasciò andare il cibo che aveva in mano. Si avventò sulla grata della prigione. Si mise a urlare. Voleva conoscere il volto di quel uomo misterioso che era arrivato da lui incappucciato. Ecco che l’uomo decise di farsi vedere. Abbassò il cappuccio e rivelò il suo viso. Non aveva un occhio e aveva una enorme cicatrice che partiva dalla mascella fino allo zigomo. Xigbar abbassò lo sguardo e disse che ora avrebbe potuto prenderlo in giro o dire ciò che voleva. Xaldin rimase molto stranito e non aprì bocca. Xigbar rialzò il cappuccio e si dissolse in una nuvola oscura. Xaldin lasciò il cibo in terra e pianse ancora. Rimase solo in quella cella per settimane, forse mesi. E alla fine di questa terribile attesa Xigbar e un altro uomo incappucciato si presentarono davanti alla cella. Il più alto chiese a Xigbar come stesse andando. Xigbar rispose che stava andando terribilmente. Non si cibava. Non dormiva. Non camminava. L’unica cosa che faceva era piangere. Dunque l’altro uomo disse a Xigbar di liberarlo, di lavarlo, di dargli dei vestiti pulito e del cibo e di portalo da lui appena tutto sarebbe stato eseguito. Xigbar annui e aprì il cancello della cella. Porse una mano a Xaldin per rialzarsi da terra. Quest’altro afferrò la mano di Xigbar e lo tirò verso di lui. Xi- Ma cos… Xigbar non ebbe il tempo di finire la frase che la sua bocca fu tappata dalla mano di Xaldin. Quest’ultimo si levò la catena che aveva al collo e rivolse Xigbar a pancia in su. Xaldin ci si sedette sopra sempre nudo. Gli allungò le braccia e lo legò con la catena. Xaldin si alzò da sopra Xigbar e quest’ultimo disse: “Non lo hai ancora capito che posso andare dove voglio con il potere dell’oscurità?” Xigbar si dissolse in una nuvola oscura e si materializzò di fronte a Xaldin. Xigbar gli prese una mano e eseguì tutto quello che gli era stato detto dall’uomo incappucciato tutto nel silenzio di Xaldin. Finito tutto ciò Xigbar portò Xaldin dall’uomo incappucciato. Quest’ultimo fece a Xigbar un cenno con la mano ed esso prese Xaldin per mano e lo portò nella sua nuova stanza. Xigbar disse solo più questo: “Ora bisogna cercare altre persone per espandere la nostra Organizzazione. Spero che collaboreremo bene insieme.” Xaldin rispose: “Stai certo che sarà così finché non morirò”. FINE
  
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