(tranne te)
I tuoi vestiti raggomitolati
alla
fine del mio letto,
i
miei occhiali da lettura nel cassetto della biancheria,
le fotografie - storte - sul muro
e il nastro adesivo che non incolla più.
I libri impilati in modo precario sulla
scrivania,
il tappo del dentifricio sul lavandino,
le sigarette nella borsa
sulla maniglia della porta,
poi
le scarpe sotto la finestra,
il cucchiaino dello yoghurt
nel libro di storia,
di
chi?,
i biscotti sul cuscino,
i cuscini sul pavimento,
le luci accese in giardino.
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E tu dove sei?
Sono tutti al mare,
mia madre non telefona
da due settimane,
tua sorella va a Barcellona con Ash mercoledì,
ha lasciato un messaggio in segreteria,
ho il telefono scarico,
ma
non
trovo il caricabatterie.
E le mie amiche
nel nostro, mio, appartamento,
lo smalto rosso aperto sul tavolino,
i ragazzi hanno chiamato, stanno bene.
E tu?
Londra mi sta stretta,
New York troppo lontana,
vorrei arrivare sulla luna ma
non riesco ad alzarmi dal pavimento,
l’Italia mi fa venire il mal di stomaco,
il mare non ti piace,
a Parigi non ci siamo mai stati,
nei locali c’è troppo fumo,
l’Australia ti fa paura,
a Berlino domani nevica,
allora dove sei?
Mi sveglio ancora presto,
ti aspetto
tutti i giorni,
tranne adesso,
che sono le tre
e non sei venuto a prendermi.
C’è ancora gente per strada,
e
tu?
A casa profuma di buono,
non fumi le tue sigarette sul divano,
non macchio le tue camice col rossetto;
il tuo accappatoio mi sta grande,
i tuoi jeans troppo stretti.
La felpa che ti ho regalato nell’ultimo
cassetto,
hai portato via tutto,
tranne quella,
tranne me.
Dove sei?