Tutto silenzioso.
Mi guardo intorno muovendo solo gli occhi e cerco di concentrare il mio udito. Se ne sono andati e io sono a casa da sola. Cioè, sul serio. Senza che si preoccupassero del mio orario di rientro o di che cosa si trattasse esattamente la festa a cui avrei partecipato. Sarà per il mio settimo compleanno in arrivo, sarà per la loro voglia di andare a caccia. Tanto meglio così.
Faccio il primo passo verso l'armadio controllando contemporaneamente l'ora al cellulare. Ho mezz'ora. Mi guardo allo specchio per convincermi che puó andare bene. Indosso un vestitino nero aderente, con le maniche strette che arrivavano fino ai polsi. Calze velate nere e converse alte nere. Completo con un paio di orecchini pendenti in oro bianco. Trucco abbastanza naturale. Capelli? Non ne ho la minima idea. Provo a fare uno chignon. No, decisamente troppo elegante. Provo a tenerli sciolti. No, sono bellissimi e lunghi ma nascondono i dettagli del vestito e gli orecchini, e potrebbero darmi fastidio. Alla fine mi guardo soddisfatta allo specchio. Ho optato per una coda di cavallo alta, portando i capelli indietro in modo disordinato ma composto allo stesso tempo. Come al solito sono pronta giusto in tempo, sento il pick up entrare nel vialetto. Corro a spruzzarmi qualche goccia di profumo, prendo la pochette e esco di casa. Sono curiosa di vedere se mi ha ascoltata, se per una volta ha provato a mettersi un po' in tiro. Chiudo la porta di casa la porta a chiave mentre sento la portiera dell' auto che viene sbattuta e dei passi che escono dalla macchina sulla ghiaia. Mi volto e lo vedo. Appoggiato al cofano del pick up, le braccia incrociate sul petto e lo sguardo puntato fisso su di me. Non so chi dei due è più sorpreso. Indossa una camicia bianca abbottonata, dei pantaloni lunghi neri non necessariamente eleganti, vans nere e dal groviglio delle sue braccia conserte spunta fuori una rosa che tiene in mano. 
Mi fermo qualche secondo a fissarlo, mica male.
"Oddio non ci credo!" Dico finalmente, andandogli incontro
"Ciao bellissima!" Risponde lui spalancando le braccia e abbracciandomi  forte. Mi solleva da terra leggermente e Poi mi lascia libera dalla sua stretta. "Dato che non ti va mai bene niente di quello che faccio quando andiamo alle feste, ecco a lei signorina" e mi porge la rosa. 
"Jake! Così peró mi commuovi" fingo di asciugarmi una lacrimuccia e accetto la rosa. 
"Sei una bella stronza peró! Uno si impegna a fare il gentiluomo e viene ripagato così" butto la testa all'indietro e scoppio in una risata. Si beh forse non dovrei prenderlo in giro, anche se si sta prendendo in giro di più da solo. Torno ad abbracciarlo più forte di prima. "Apprezzo l'impegno, stavolta sei perfetto!" Lo incoraggio con una vena ironica. Allora lui fa finta di offendersi e poi mi apre la portiera della macchina con un inchino. Che razza di idiota. Peró,che razza bellissima la sua. Più lo guardo più mi rendo conto che se non fossi io sarei sicuramente innamorata di jacob black. Occhi intensi, sguardo provocante, fascino del ragazzo sportivo, zigomo e mascella definiti. Per me lui è un lupo anche senza bisogno della trasformazione. Tutto sa di lupo in lui (oltre all'odore), ed è una cosa che mi fa impazzire.
Fa partire il motore e poi fa dei grossi respiri col naso, guardandosi intorno. Sente un odore strano? Faccio lo stesso pensando che possa essere una fusione del motore ma non sento niente. Poi si ferma a fissarmi. Di scatto si avvicina alla mia faccia confusa, mi guarda e abbassa la testa in cerca del mio collo. Sento il suo respiro sul collo e mi percorre un certo brivido. "Ah, ecco!" Fa tutto soddisfatto di se, ritirandosi e tornando composto. "Hai un profumo buonissimo".
"È il solito idiota!"
"Lo so" e con una risatina fa partire la macchina.