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Autore: Artifact    19/01/2015    1 recensioni
Siamo pieni di così tanto odio, ma continuiamo in questo strano gioco fino a consumarci reciprocamente.
Genere: Generale, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Continuo a sognare la mia libertà da questa mia vita. E forse, alla fine, riuscirò ad ottenerla. Forse. Continuo ad immaginare il giorno in cui riuscirò a farmi ascoltare, da te, a trovare le parole per attirare la tua attenzione. Fino ad adesso non ci sono mai riuscita. Ho pensato più volte ad arrendermi.

Ho provato a raccontarti di me, ma tu sentivi sì è vero ma non mi ascoltavi.
Ho provato a farmi capire urlando, arrabbiandomi, dicendo cose sbagliate più volte andando contro di te, per farmi capire ma senza avere nessun risultato.

Per te sarò sempre quella persona che assomiglia in modo impressionante a mio padre, sua figlia non la tua. Per farmi vedere dovrei essere come tua nipote, dovrò eccellere, anche se non potrò mai essere migliore di lei.
Per te sono quella che ascolta musica strana, dove i cantanti urlano, dove è tutto un rumore. Sono una scansafatiche.
Guardami, ho trovato gente con la mia stessa passione.

Non abbiamo un rapporto, non ci parliamo o se lo facciamo finiamo per urlarci contro per arrivare sempre alla stessa conclusione. Al nulla.
Siamo pieni di così tanto odio, ma continuiamo in questo strano gioco fino a consumarci reciprocamente.
Ehi mamma, ma tu mi conosci veramente?
Questo nodo alla gola non mi fa proferire parola e non riesco mai a farti questa domanda, abbasso quindi la testa e cerco conforto nel getto caldo della doccia scappando così dai miei demoni.

Odio sentirmi così fredda, come te, odio dover essere come te e cercare un qualcosa che mi dia quel torpore che cerco intensamente.
Ho provato così tanto a essere come te, a essere come volevi te ma è uno spreco del mio tempo perché ho capito che non lo sarò mai e che non voglio nemmeno realmente esserlo.
Mi cerchi solo quando hai bisogno tu, quando cerchi quei cinque minuti di affetto o quando vedi che non mi presti mai attenzione.

Se ti parlo non capisci, reputi che mi baso su cose superflue.
Sono stanca di non andarti mai bene, non riesco a trovare niente in cui vado bene.
Non ti piace come mi vesto, credi che mi vesto come una drogata o una poco di buono. Non ti piace se mi raso i capelli e me li tingo perché tu li adori ricci e biondi. Non ti piace la musica che ascolto, la reputi troppo assordante, non capendo che esprime ogni volta ciò che ho dentro di me.
Ognuno sta nella sua stanza, lontane, prese dalle nostre cose senza conoscere mai l’altra. Senza mai sapere cosa sogna o desidera.
Odio sentirmi così inadeguata.

(you’re perfect your’re perfect)
Pretty pretty please
If you ever ever feel
Like your nothing
You’re fuckin’ perfect to me


Voglio essere mamma, voglio essere quella persona da cui mia figlia si rifugerà in cerca di conforto. Voglio costruire un rapporto, starle accanto nelle sue decisioni senza mai farla sentire una seconda scelta. Perché lei sari fottutamente perfetta per me.
 
  
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