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Autore: Heartless Girl    20/01/2015    7 recensioni
AU Vauseman ambientata alla classica festa da liceali, che narra di un ipotetico primo incontro tra Alex e Piper...enjoy :)
Dal testo:
"Le piaceva ballare, lasciarsi andare al ritmo ridendo con la sua amica, allontanando qualche ragazzo dallo sguardo annebbiato di tanto in tanto, ammiccando a qualche altro magari. Dopo un po’ Polly sparì per andare a cercare qualcosa da bere e lei rimase sola. Fece scorrere gli occhi azzurri sulla sala, esaminando la folla. E fu allora che vide Alex Vause."
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alex Vause, Piper Chapman
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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The wrong direction
Arrivando alla festa, Piper si era rifugiata nelle aspettative e nelle fantasie, chiedendosi come al solito se quella volta sarebbe stato diverso, se finalmente fosse arrivata la sera in cui avrebbe incontrato qualcuno, se fosse la sera che stava aspettando. Se la persona che avrebbe sconvolto il suo mondo stesse aspettando di incontrare i suoi occhi in mezzo alla folla, da qualche parte. A diciassette anni, a Piper piaceva credere che quella sera sarebbe arrivata, prima o poi. E non riusciva a smettere di sperarci ogni volta. Polly la trascinò dentro quella casa sconosciuta rivolgendo un largo sorriso ai due ragazzi sulla porta e in breve la bionda si ritrovò a ballare in mezzo a un salotto, circondata da una folla variegata e accaldata e con le orecchie pervase dal suono forte della musica. Le piaceva ballare, lasciarsi andare al ritmo ridendo con la sua amica, allontanando qualche ragazzo dallo sguardo annebbiato di tanto in tanto, ammiccando a qualche altro magari. Dopo un po’ Polly sparì per andare a cercare qualcosa da bere e lei rimase sola. Fece scorrere gli occhi azzurri sulla sala, esaminando la folla. E fu allora che vide Alex Vause. La ragazza se ne stava appoggiata a una parete, la corta giacca di pelle aperta sul petto e un bicchiere di carta in mano. I lunghi capelli scuri poggiati su una spalla, e gli occhi puntati proprio su di lei. Si accorse del suo sguardo e le rivolse un sorrisetto, prendendo un sorso dal proprio bicchiere. Piper la conosceva di vista. La vedeva arrivare in moto a scuola quasi tutte le mattine, passando a piedi per la strada. La incrociava sempre in biblioteca il martedì pomeriggio. E la mora le rivolgeva immancabilmente uno di quei suoi sorrisetti, a metà tra il seducente e il canzonatorio, inchiodandola con i suoi occhi chiari. Piper ricambiava con sorrisi timidi, conscia della fama della ragazza tanto quanto dell’attrattiva che esercitava su di lei. Così quella sera, dato che era venerdì e Piper si sentiva in vena di fare follie, le sorrise e le fece un piccolo cenno di saluto, come se la conoscesse. Alex si scostò una ciocca scura dal viso sorridendo a sua volta, e alzò l’indice davanti al volto, invitandola a raggiungerla. La bionda non si aspettava quell’invito, ma stava per muoversi verso di lei quando Polly ricomparve con un paio di bicchieri di carta e la trascinò in un’altra stanza, ridendo. –Ti ho interrotta, Pipes? – chiese bevendo dal proprio bicchiere. Piper sorrise. –Non proprio, stavo solo ballando. – rispose. –Bene. Vieni, sediamoci un po’. – fece l’altra trascinandola su un divanetto accanto a un paio di ragazzi con le uniformi della squadra di football. Piper non si oppose, perché sul divanetto c’era il tizio che piaceva a Polly da mesi e lei le aveva promesso di farle da spalla. Si ritrovò a chiedersi dove fosse finita Alex. Ottenne risposta poco più tardi, quando un gruppo di ragazzi capitanato dalla padrona di casa si radunò in quella stanza portando alcune bottiglie di vodka vuote e incoraggiando gli invitati a dividersi in gruppi per il gioco della bottiglia. Molti protestarono e se ne tornarono a ballare nella stanza accanto, altri invece mostrarono un certo entusiasmo. Tra questi Polly, che trascinò con sé sia Piper sia il tizio del football. Fu allora che Piper riconobbe gli occhi verdi e penetranti di Alex che si posavano nuovamente su di lei mentre si sedeva al suo fianco. Il gioco cominciò e la bionda rimase a guardare ridendo e scherzando con gli altri, mentre il suo sguardo e quello di Alex si inseguivano e fuggivano di nascosto, quasi inconsapevolmente. Infine venne il suo turno e Piper si ritrovò a osservare le proprie dita che facevano ruotare la bottiglia con trepidazione, la mente divisa tra il desiderio che si fermasse e che non lo facesse. Di sicuro sarebbe stato meglio se si fosse fermata di fronte a qualcuno dei ragazzi moderatamente sobri che sghignazzavano in attesa. Magari verso quel Larry che le faceva la corte da giorni e che sembrava tanto dolce. Sì, quella era la direzione giusta, per la bottiglia. Allora perché si era fermata dritta di fronte ad Alex Vause?  Un ‘Oh’ di stupore seguito da pochi secondi di silenzio serpeggiò nel gruppo. Poi i ragazzi cominciarono a fischiare e le ragazze a ridacchiare, tutti incoraggiando Piper con commenti più o meno allusivi. La bionda abbassò lo sguardo con una piccola risata mentre si voltava verso Alex, esitando. Il brivido che quell’imprevisto le aveva trasmesso l’aveva colpita, e ancora di più la scossa di soddisfazione che era seguita. Alex la osservava con un sorriso tentatore, ma una cautela negli occhi che la fece arrossire. Si guardarono per alcuni secondi ancora, mentre Piper non sapeva se assecondare il desiderio che la vicinanza di Alex le ispirava (e che il caso sembrava favorire) o tirarsi indietro e salvare le apparenze. –Coraggio! – esclamò qualcuno e Piper non ebbe tempo di pensare oltre. La mora le afferrò con delicatezza il mento con due dita e premette le labbra sulle sue. Piper si ritrovò a ricambiare il bacio istintivamente, come se fosse la cosa più naturale del mondo sentire la bocca morbida e dolce di Alex accarezzare la sua, seducente e lenta. A malapena si accorse dei commenti che corsero tra i ragazzi intorno e probabilmente non si sarebbe nemmeno accorta del tempo che passava se Alex non avesse allontanato con delicatezza i loro visi, lasciandole una piccola carezza sulla guancia, gli occhi che brillavano. In breve l’attenzione del gruppo si spostò sul giocatore successivo, ma il cuore di Piper non riusciva a rallentare, gli occhi ancora fissi sul viso di Alex. La mora rise piano, una risatina roca e bassa che provocò un brivido alla bionda. Alex avvicinò il viso al suo orecchio e Piper trattenne il fiato. –Hai un buon sapore, sai? – e si alzò, distendendo le lunghe gambe. Piper la osservò lasciare la stanza ancora confusa. Polly le posò una mano sulla spalla. –Pipes, tutto a posto? – la bionda annuì, cercando di riguadagnare la concentrazione. –Sì, certo. – disse afferrando di nuovo il proprio bicchiere e bevendone il contenuto tutto d’un fiato.
***
Era mezzanotte passata quando Piper uscì sulla veranda della casa per prendere un po’ d’aria, sopraffatta dalla calura all’interno. Aveva lasciato Polly in un angolo a baciarsi con il tizio del football per riposarsi un attimo dal forte rumore della festa e riflettere. Nonostante la birra, non riusciva a togliersi dalle labbra il sapore di Alex e la sensazione delle sue labbra. Non riusciva a cancellare dalla sua mente l’immagine dei suoi occhi che brillavano e del suo sorriso. Sospirò. Che le stava succedendo? Sentì qualcuno aprire la porta della veranda alle sue spalle, ma non si girò, continuando a guardare il cielo. Poi, percepì un respiro vicino al collo e una voce roca che sussurrava al suo orecchio. –Non dovresti stare tutta sola nel buio, tesoro. – si voltò di scatto, ritrovandosi il volto di Alex a pochi centimetri dal proprio. Deglutì. –Hey... – sussurrò, e la mora sorrise. –Hey. Posso farti compagnia? – Piper annuì d’istinto, arrossendo immediatamente dopo. Alex rise piano del suo imbarazzo, appoggiandosi alla parete della casa. Una bottiglia quasi vuota di birra aveva sostituito il bicchiere di carta tra le sue dita sottili. Piper la osservò in silenzio per qualche istante e lei sembrò fare lo stesso. Fu la mora a rompere la pausa. –Sai, prima avrei detto che ti è piaciuto baciarmi... – fece con aria falsamente innocente, aggiustandosi gli occhiali sul viso. Piper scosse il capo con una risatina nervosa, sentendo il cuore fare una capriola nel petto. –Temo che ti stia sbagliando... – sussurrò, passandosi una mano nei capelli. Alex si avvicinò per poterla guardare negli occhi, nella luce soffusa proveniente dall’interno. –Ah davvero? Forse allora dovrei riprovare, giusto per essere sicura...– Piper non rispose, guardandola stupita. –Facciamo così, affidiamoci al caso... – continuò la mora, bevendo l’ultimo sorso dalla bottiglia e posandola a terra. –Se punta verso di me, me ne vado e non ti importuno più, promesso. Se punta su di te, mi concedi di riprovarci. Ci stai? – Piper sorrise istintivamente, cercando di nascondere quanto l’idea la attirasse, il cuore che accelerava ancora. –Perché no? – fece infine in un sussurro. La mora sorrise, e spinse il collo della bottiglia con un colpo delle dita sottili. Piper la osservò girare concentrata, ancora una volta la mente divisa tra due desideri contrastanti. Anche se, dovette ammettere, forse stavolta avrebbe desiderato maggiormente che la bottiglia scegliesse la direzione sbagliata. Infine questa si fermò, e Piper trattenne un sospiro. Alex allargò le braccia. –Stavolta mi è andata male. – e si girò, facendo per andarsene. Piper era sul punto di inseguirla. –Aspetta! – la mora si voltò con un mezzo sorriso e la bionda la raggiunse a piccoli passi. –Penso...penso che dovresti riprovare comunque...sai, per essere sicura di aver sbagliato. – disse, guardandola negli occhi. Alex sorrise per un istante appena, poi la baciò, stavolta con maggior impeto. Piper affondò le dita nei suoi capelli, stringendola a sé e indietreggiando fino ad avere la schiena premuta contro il muro. Alex le accarezzò le labbra con la lingua e Piper dischiuse la bocca. La mora si premette contro di lei, strappandole un gemito. La minuscola parte della mente di Piper che era ancora lucida, pensò che la direzione sbagliata non era affatto male. Poi venne completamente annientata dal tocco gentile di Alex che si intrufolava sotto la sua maglietta. La bionda sospirò, assaggiando la pelle candida del collo di Alex con le labbra. La mora emise un gemito roco e tornò a catturare le sua bocca con la propria. Quando la lasciò andare, Piper era completamente senza fiato. Rimasero qualche secondo premute l’una contro l’altra, le fronti che si sfioravano. –Mmm...direi che avevo ragione. – commentò Alex. Piper rise. E per la prima volta le capitò di pensare che la serata poteva davvero essere quella che aveva tanto aspettato. 

Note:
Eccomi di nuovo con una nuova shot, stavolta sulle Vauseman...mi scuso per la lunga assenza, ma la scuola e la mancanza di ispirazione e bla bla bla, lo sapete :) sono abbastanza contenta di questa shot anche se è un po' più banale, ma ho già un'idea per la prossima, sta a voi dirmi se valga la pena metterla giù...intanto, un grazie enorme a tutti quelli che si sono fermati a leggere o recensire, e in particolare a chi mi segue :3 a presto spero!
Enjoy ;)
Heartless Girl
 
  
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