Anime & Manga > Shugo Chara!
Segui la storia  |       
Autore: Ale_LoveBS    20/01/2015    4 recensioni
Allora, ciao a tutti, questa è la prima fic a capitoli che scrivo, e anche la prima in questa sezione.
Spero che vi piaccia.
Non sono brava a nelle intro, quindi ci dico solo che è una storia un po' diversa dalla trama originale, e che qualche elemento mi ha ispirato la fic di Fede, che si trova in un'altra sezione.
Che altro dire... Bho.
Spero la leggiate e che qualcuno recensica. Ciao e spero di vedervi presto.
Genere: Dark, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Kukai Soma, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Intanto una ragazza, dalle lunghe code ramate, legate da due fiocchi piuttosto infantili, ondeggiavano a destra e a sinistra; e camminava per le vie affollate della famosa capitale giapponese. Tutto il brio di quella donna era racchiuso nei suoi occhi... Esprimevano la sua ilarità, la sua dolcezza, la sua voglia di vivere ed erano gli specchi della sua anima... Quegl'occhi grandi color cioccolata dai riflessi rubino, non avevano perso la loro trasparenza e la loro visione del mondo... Erano rimasti quelli di una bambina... Quella piccola e cocciuta, che andava sempre a cercare aiuto, che piangnucolava sempre in cerca di attenzioni, che aveva con sé la sua amata Pepe... Si girava intorno gustandosi le luci natalizie che addobbavano la città. Luccichii di tutti i colori le riempivano le iridi, giocavano con il suo sguardo, si combinavano alle altre creando emozioni e disegni... Il grande albero che si stagliava in mezzo alla piazza era imponente e la faceva sentire ancora piccina... Erano solo le 4 del pomeriggio e pregustava il senso di spensieratezza e divertimento pazzo (a causa delle compere che avrebbe fatto durante la gionata) invaderle la mente... Cominciò a saltellare su se stessa e molti passanti le lanciavano uno sguardo fugace per poi ridere sotto i baffi e continuare il loro giro cercando di sembrare indifferenti... Altri non la badavano proprio, e ancora c'era chi era intenzionato ad unirsi a lei pensando di fare un ballo o i bimbi la guardavano perplessi, indecisi sul da farsi... Se unirsi a saltare o farle domande sul suo comportamento, (per loro normali ma in realtà inopportune secondo gli adulti anche se non di poteva definire Yaya un'adulta....). Sentì una mano poggiarsi sulla spalla destra, dei capelli mori e liscissimi passarle davanti, fino a che non focalizzò e riconobbe la persona che aveva di fronte a sé... "Kairi!!!!! Che bello!!!!! Finalmente.... Ma dove eri sparito?!... Credevo ti avessero rapito gli alieni...." Ecco... Al solito.... Gli occhiali dalla fine montatura facevano riflesso ai vari ornamenti che 'vestivano' Tokyo, e lo sguardo tra il divertito e lo sconvolto era celato alla giovane che continuava a parlare (più che altro borbottare...) al ragazzo che le si era parato dinnanzi... Lei non poteva essere che felice... Aveva una cotta segreta per lui da non si sa quanti anni, ma era brava a fingere anche se i suoi occhi si sarebbero potuti trasformare in cuori rossi entro poco tempo... Di colpo il moro (che in realtà aveva i capelli di un verde scuro, come quello degli alberi di Natale dicevano tutti, o come preferiva definirli lui color ardesia scuro scientificamente parlando...), si sentì pendere per mano e trascinare... Nei primi istanti rimase perplesso,... Non sapeva se essere più interdetto dal comportamento che aveva assunto l'amica o se stupirsi del fatto che non lo avesse lasciato parlare o accennare un minimo saluto. Ma poi, come realizzato con chi aveva a che fare, tutto gli sembrò più che lampante, quasi ovvio e prevedibile... E sommessamente, senza farsi vedere da nessuno gli sfuggì un leggero sorriso fatto di pura dolcezza, che subito mascherò con dei piccoli colpi di tosse... Troppo presuntuoso e calcolatore per lasciarsi andare, anche se solo ad un accenno, di emozione... Passarono l'intero pomeriggio a fare spese per trovare gli ultimi regali per amici e parenti, anche se tutto il lavoro lo aveva fatto Yaya, mentre l'uomo si era limitato a seguirla e di tanto in tanto consigliarla o addirittura (più unico che raro come avvenimento) anche a comprare qualche sciocchezza. Il cielo ormai lasciava il suo colorito azzurrino del giorno, e la palla gialla che è appesa ad esso è scomparsa sotto l'orizzonte, ancora avente un colorito roseo e arancionato... Dalla parte opposta, a est, invece la notte scura si stava via via impadronendo di tutto, catturando dentro si sé ogni centimetro di superficie disponibile... Solo i lampioni e gli addornamenti che ricoprono le case e gli edifici la rischiarano. In quel momento Kairi decise di andarsene, mostrando i suoi ossequi alla maggiorenne, che come sempre rimase incantata dal suo modo di parlare, in stile quasi ottocentesco occidentale. "Mi scuso con lei madmoiselle ..." 'chissà perché mi sta dando del lei' pensò la giovane "...ma è giunta sera e devo recarmi a casa per non dare inutili preoccupazioni alla mia cara sorella che mi ospita... " fa una breve pausa per comporre in quello strano dialetto la frase che vuole dire. "... Mi farebbe molto piacere rincontrarvi nei giorni di permanenza che mi rimangono prima della mia nuova partenza per l'estero..." 'che strano.... Non è che si stia sciogliendo?' sperò la ragazza. "...bene allora. Che ne dici di domani sera per le otto? Scegli pure tu il luogo, ma spero che accetterai..." la frase la lasciò appositamente in sospeso, per far trapelare il suo senso di dubbio. Forse fu troppo sfacciato, con quel linguaggio così inusuale per lui, forse lei aveva anche già un fidanzato ed era dunque già impegnata per la sera della vigilia... Forse si era esposto troppo, aveva fatto vedere una parte del suo carattere, nascosta perfino a se stesso, quella dolce e spensierata, come dovrebbe essere l'intera vita di un giovane della sua età, perdutamente innamorato da secoli... Poi ritrova il suo comportamento da nobiliare, rimette la maschera di indifferenza e freddezza che lo contraddistingue, riflette sulle sue azioni e calcola le varie possibilità, fino ad arrivare alla soluzione, positiva, (perché a suo favore)...: È stato, nonostante tutto molto discreto, gentile e non invadente; non ha dato l'impressione di essere agitato o in fermento o preoccupato per l'esito della sua proposta; deduce quindi, aggiungendo anche le minime conoscenze in fatto di rapporti col genere opposto che Yaya abbia mai avuto... il risultato che la mente gli suggerì è: non ha capito niente. Lo dimostravano il suo sguardo perso e l'espressione pensierosa che aveva in volto. Tirò un sospiro di sollievo. Poi le prese la mano, che era riparata da un paio di guanti in pelle beige, trapuntati e con un fiocchettino che li impreziosiva e che volgeva verso l'esterno dei polsi, perfettamente abbinati al suo autfit (non so se si scriva così) dai colori caldi, studiato fin nei minimi particolari... Le face un leggero baciamano, come un vero signore d'altri tempi e senza aspettare una risposta si voltò e con passo svelto si mescolò tra la folla e prense la metropolitana per tornare alla sua provvisoria dimora. La dama, ancora rintontita, eta rimasta ferma, impalata, ipnotizzata dal comportamento particolarmente inusuale del amico. Un lieve rossore le imporporava le gote, già arrossate a causa del freddo che le graffia le guance scoperte, e mentre cercava di immagazzinare tutte le azioni avventure in quel breve lasso di tempo, fissava stupita la sua mano, rimasta in sospensione, nella posizione in cui lui gliela aveva baciata elegantemente come segno di congedo. Nei sui vetri cioccolato, ci si poteva rispecchiare non solo gioia, ma anche elettrizzante trepidazione e impazienza, (dovute alla futura sera) una piccola venatura di paura e tensione che era comprensibile e naturale, e ancora incredulità e spensieratezza fuse insieme per creare una combinazione al dir poco improponibile, come lo erano loro due, il giorno e la notte, l'allegria e la tristezza, la fanciullezza messa a confronto con la serietà, il divertimento contrapposto alla severità, l'istinto e la ragione... Ora Yaya, quasi correva per un vicolo buio nella periferia della città, nel quartiere dove si trovava la sua abitazione, che anche se modesta era pur sempre bella, confortevole e nulla invidiava alle case dei ricchi, piene di sfarzo e nulla di piú... Stava ancora trotterellando felice quando a dieci metri di distanza dall'entrata del suo condominio, compare, immersa nell'oscurità, un'ombra su un albero del viale. Scruta la esile figura che cammina, con in mano buste di diversa grandezza e colore. Il sui occhi sono indifferenti e assassini, non fanno traspirare sensazione, né dalla paura all'allegria folle di un pazzo, né dalla frustrazione alla tristezza che quel individuo poteva provare. Appoggiò sul ramo, dove era accovacciato, una custodia, la quale di apreí dando vita a un suono metallico di chiusura, come quando spingi la porta di casa, o metti dentro la serratura la chiave e la giri così che i meccanismi si attivino e si sblocchino man mano che continui... Il rumore venne sentito dalla ragazza, che presa alla sprovvista e sentendosi osservata entrò in panico, che con difficoltà riuscí a controllare... Intanto la sagoma estrasse dalla borsa rettangolare e rigida una specie di lungo tubo, che, causa sfondo nero non si capí di che materiale fosse... La giovane intanto si eta nuovamente messa in marcia, ma con un passo che lasciava trasparire la sua inquietudine. All'interno dell'oggetto cilindrico fu messa una specie di freccetta. In un attimo tutta la scena prense un senso, ma con una fine brutale... La cerbottana, precisa e quasi indolore colpì il bersaglio, che cadde a terra intontito, sotto la potente droga che bagnava la punta dell'arma... Il ragazzo, che sotto la luce dei lampioni che illuminano la via, fece intravedere il suo profilo, con un salto portentoso scompare dileguandosi nella tetra e cupa notte invernale portando a spalla la vittima... Dove il buio e il freddo pungente ne fanno padroni, posto dove le paure, i tormenti e le angosce che attanagliano ogni individuo, sbocciano come margherite d'estate, nelle povere menti dei malcapitati era il luogo nel quale l'Oscuro uomo la stava conducendo. Solo una cosa era imasta come traccia del passaggio dei due, i regali che erano caduti sull'asfalto biancheggiato... Ora, quella stessa persona, ghignava fra sé e sé, facendo venire i brividi persino alla luna che aveva sempre assistito a tutto, fin dalla notte dei tempi.... I suoi occhi si accesero di una luce folle e piena di risentimento, rabbia e dolore... Sentimenti mescolati e ben legati fra loro, che formano Un cocktali micidiale, mortale e irreparabile quale era l'animo di quell'essere spietato dagli occhi freddi e inespressivi che aveva rapito la "piccola", ucciso il presidente e i coniugi Fujisaky... 💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙 Angolo "autrice": Chiedo infinitamente scusa a tutti per l'ncommensurabile ritardo con il quale aggiorno, non vi spiego i perché o cose del genere, non ne varrebbe la pena. Comunque... Volevo ringraziare chiunque abbia letto fino a questo punto, e avvisare che al 90%, d'ora in poi sarà sempre così l'aggiornamento... Vi chiedo ancora scusa già in anticipo...😔😔 Un bacio a tutte. Grazie Ale_LoveBS
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Shugo Chara! / Vai alla pagina dell'autore: Ale_LoveBS